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| inviato il 11 Dicembre 2018 ore 10:34
Mi piace questa foto. Bello il punto di attenzione sulla cornacchia, bel colpo aver colto due uccelli così diversi, uno frutto dell'ingegno umano, l'altro frutto di milioni di anni di evoluzione e selezione naturale. Lo sapevi che quando inventarono il radar dovettero modificarlo subito, fu necessario spegnerlo nel breve istante che emetteva l'onda radio per non autodistruggersi. Poi, soltanto dopo, ci si rese conto che i pipistrelli fanno esattamente la stessa cosa. E già. :) |
| inviato il 11 Dicembre 2018 ore 11:58
È venuta per caso. Stavo seguendo l'A319 scattando in sequenza. Quando è passato dietro all'albero l'AF ha messo a fuoco su questo invece che sull'aereo; ma della cornacchia mi sono accorto solo solo a casa, visionando le foto. Ho fatto un crop esagerato, infatti dei 24 Mp originali ne sono rimasti 1,8. Quindi la definizione è quel che è. No, questa cosa del radar non la sapevo. So che Marconi aveva elaborato il concetto già negli anni '20 o '30; ma durante la guerra le navi inglesi ce l'avevano, le nostre no, con le prevedibili conseguenze negli scontri notturni, come a Capo Matapan. Grazie del passaggio e dell'apprezzamento. Ciao |
| inviato il 11 Dicembre 2018 ore 14:35
Le navi inglesi ce l'avevano perché il radar di Marconi fu considerato una cosa inutile dagli alti comandi militari italici, se ben ricordo... roba da mettere la testa nello sciacquone e tirare la catena. Del resto quando la GE fagocitò la Olivetti... la dirigenza GE ammmmericana de facto liquidò, cedendolo, il ramo che aveva prodotto il primo personal computer della storia... Vedi Olivetti programma P101.... Anche qui l'Italia giù per il water. :( |
| inviato il 11 Dicembre 2018 ore 14:54
Hanno venduto il comparto computer alla GE probabilmente per prematura scomparsa di Adriano Olivetti e dell'ing. Mario Tchou; coloro alla cui iniziativa si deve, alla fine degli anni '50, la realizzazione dell'Elea 9003, il primo mainframe interamente transistorizzato. IBM rispose mesi più tardi con il 7090, anche esso transistorizzato ma che tuttavia non raggiungeva le prestazioni del concorrente italiano (del resto le Ferrari hanno sempre fatto mangiare la polvere alle Corvette). A raccontarla al giorno d'oggi, che a Ivrea sessant'anni fa hanno realizzato il computer più potente e avanzato al mondo... |
| inviato il 11 Dicembre 2018 ore 14:56
Roba da dare craniate al muro per la rabbia! |
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