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Quella ripresa è la facciata del più grande e visitato centro commerciale di Bolzano città. Solitamente appare come un muro di grate grigie. C'è un piccolissimo momento (e nemmeno tutti i giorni perché ci vogliono pure delle precise condizioni meteo) in cui però la luce del sole gioca un brutto scherzo alla mastodontica struttura rivelandone le interiora. La cosa mi ha fatto tornare in mente una certa storia..... In Alto Adige esistono tante leggende legate al territorio. Una delle più suggestive legata alle Dolomiti, spiega perché queste montagne, al tramonto si tingono di rosa. LA LEGGENDA DI RE LAURINO Secondo questa leggenda, sul Catinaccio, laddove oggi si intravvede fino a primavera inoltrata una grande chiazza di neve racchiusa in una sorta di catino, si adagiava una volta il giardino di rose di Re Laurino. Ecco perchè in tedesco il Catinaccio si chiama Rosengarten, cioè Giardino delle Rose appunto. Re Laurino regnava su un popolo di nani che scavava nelle viscere della montagna alla ricerca di cristalli, argento ed oro e possedeva altresì due armi magiche: una cintura che gli forniva una forza pari a quella di 12 uomini ed una cappa che lo rendeva invisibile. Un giorno il re dell'Adige decise di maritare la bellissima figlia Similde e per questo motivo invitò tutti i nobili del circondario ad una gita di maggio, tutti tranne Re Laurino. Questi decise allora di partecipare comunque, ma come ospite invisibile. Quando sul campo del torneo cavalleresco ebbe modo di vedere Similde, colpito dalla sua stupenda figura, se ne innamorò all'istante, la caricò in groppa al suo cavallo e fuggì a spron battuto. I combattenti si lanciarono subito all'inseguimento per riportare indietro Similde, schierandosi in breve davanti al Giardino delle Rose. Re Laurino allora indossò la cintura, che gli dava la forza di dodici uomini e si gettò nella lotta. Quando si rese conto che nonostante tutto stava per soccombere, indossò la cappa e si mise a saltellare qua e là nel giardino, convinto di non essere visto. Ma i cavalieri riuscirono ad individuarlo osservando il movimento delle rose sotto le quali Laurino cercava di nascondersi. Lo afferrarono, tagliarono la cintura magica e lo imprigionarono. Laurino irritato per il destino avverso, si girò verso il Rosengarten, che lo aveva tradito e gli lanciò una maledizione: né di giorno, né di notte alcun occhio umano avrebbe potuto più ammirarlo. Laurino però dimenticò il tramonto e così da allora accade che il Catinaccio, sia al tramonto sia all'alba, si colori come un giardino di ineguagliabile bellezza. (fonte bolzano.net). Qui su Juza potete trovare tante fotografie del Catinaccio al tramonto, l'accostamento che propongo è quantomeno irriverente però sappiate che questa che ho postato è lo scatto a colori, solo leggermente contrastato. Andrea
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Trasparenza, ombra, riflesso...ombra riflessa????? Qualunque cosa sia...potrebbe essere tranquillamente un Quadro o un fumetto, infatti questa griglia mi ricorda la texure dei fumetti a china
Grazie Andrea! Ho dovuto spiegarla perché, anche se i conosciutissimi Catinaccio, Latemar e Sciliar sono ben visibili da Bolzano città, non c'è pdr che permetta di inserirli e di farli interagire con questa situazione di questa moderna struttura.
Un sacco bella.....C'e una grande differenza tra dare significato a qualcosa e somplicemente osservarla....didascalia importante ....complimenti Raimondo