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, 1/125 f/11.0, ISO 640, mano libera. Cagliari, Italia.
Storia Il pomelo è nativo del sud dell'Asia e della Malesia dove è conosciuto da più di quattromila anni. Fu introdotto in Cina attorno al 100 d.C., dove si è diffuso e continua a sopravvivere, anche spontaneamente in riva ai fiumi, fino ai giorni nostri. È coltivato nelle regioni meridionali (Jiangsu, Jiangxi, Fujian) e specialmente in Thailandia. Ci sono piantagioni anche in Taiwan e Giappone, nel sud dell'India, Malesia, Indonesia, Nuova Guinea e Tahiti. Oltre che in Asia, il pomelo è coltivato in California e soprattutto in Israele. Venne introdotto in Giamaica nel XVIII secolo dal capitano inglese Shaddock, che localmente diede anche il proprio nome al frutto. Il cognome di questo capitano è ancora ricordato anche in Liguria, dove il pomelo è noto come sciaddocco. è coltivato anche in Italia, in Sicilia. Valori nutrizionali Il pomelo ha un apporto calorico di circa 30-40 Kcal per 100 gr. Presenta un basso contenuto di proteine e lipidi, le calorie sono fornite principalmente dai glucidi semplici in particolare il fruttosio[4]. Ha un elevato contenuto di vitamina C, attorno ai 60 mg, con un buon contenuto di vitamina A e tracce di B1, B2, B3 e B6[5]. La vitamina C nel Pomelo aiuta l'assimilazione e l'assorbimento del ferro. Tra i sali minerali spicca il potassio. Contiene inoltre acido folico e betacarotene. In Asia le foglie di pomelo vengono usate come decotto curativo per l'ulcera e le ferite.
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