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È uno scatto che toglie la parola. Racconta quello che vediamo tutti i giorni attorno a noi e lo fa in una maniera talmente forte da ammutolire. Non so come ti sei sentito tu mentre puntavi la piccola fotocamera verso quella bambina e nemmeno cosa hai pensato durante tutta la post produzione dove giocoforza continuavi a guardare questa scena carica si sentimento. Posso solo provare ad immaginarlo. Guerre, dittature, mancanza di opportunità economiche e ancora ingiustizia, burocrazia, razzismo, molti sono i pensieri che passano per la testa guardandola, ma su tutti trionfano quei sentimenti umani che tutti ci accomunano. L'amore di un padre che sta vicino alla figlia in un momento di smarrimento e la dignità di una madre racchiusa nel biglietto stretto tra le dita. Tutto è meravigliosamente bello, tutto è meravigliosamente vero. Il titolo lo fa lo sguardo perso della piccola e la sua mano sulla valigia, il racconto invece è scritto da un fotografo in stato di grazia. Complimenti amico caro.
Caro Pistinna, come rispondere in modo non banale a quanto tu scrivi? E' vero, questa non è un'immagine come molte altre, un'immagine che si scatta, si postproduce e poi si pubblica senza che ti rimanga dentro qualcosa. Ognuno dei componenti della famigliola ti racconta di sè, dei suoi timori, del suo coraggio: la bimba, così smarrita, la mamma - come hai giustamente osservato - così dignitosamente composta, il padre che, con il suo gesto affettuoso, ci rimanda ai versi di uno dei nostri migliori cantautori: Per riparare questi figli dalle ondate del buio mare e le figlie dagli sguardi che dovranno sopportare e le figlie dagli oltraggi che dovranno sopportare.
Nina ci vogliono scarpe buone e gambe belle Lucia Nina ci vogliono scarpe buone pane e fortuna e così sia ma soprattutto ci vuole coraggio a trascinare le nostre suole da una terra che ci odia ad un'altra che non ci vuole.
Caro amico, grazie delle tue parole come sempre troppo generose nei miei confronti.
Me l'ero persa... Bellissima! Un racconto di dolcezza e dubbi, forse le incertezze del viaggiare, forse le incertezze del vivere, e intorno una vita che scorre senza quasi un incrocio di sguardi o un sorriso. Gran racconto e un'ottima composizione. Complimenti! Ciao