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Senza Titolo...

Aironi

Vedi galleria (21 foto)

Senza Titolo inviata il 06 Agosto 2015 ore 11:18 da Massimo Biasco. 4 commenti, 279 visite. [retina]

, 1/2000 f/6.3, ISO 640, mano libera.

Questo Airone Faceva la guardia sulla strada perché' dietro di lui c'era la sua compagna appostata a circa 20mt. su un altro albero,mi sono potuto avvicinare solo ad una distanza di 30mt. perché' poi sono volati via prima lei poi lui.Ritaglio circa 50%per composizione



Vedi in alta risoluzione 4.7 MP  

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avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2016 ore 10:40

Massimo, dalla descrizione vedo che non eri appostato ma ti sei avvicinato. Non so dalle tue parti, ma qui da me gli aironi sono professionisti ad individuarti da lontano (anche a 200-300 metri) al più piccolo movimento e fuggire via. Probabilmente perchè sono pochi e territoriali per quel tratto di fiume ed abituati ad una certa solitudine e quiete sul fiume, al minimo movimento si allarmano. Fare caccia fotografica itinerante è quindi impossibile. Abbiamo risolto così: si arriva all'alba o prima, sperando che non ci siano. capanno o rete. dopo magari un'ora o due, se va bene, arrivano, in volo o camminando sul fiume, e tu sei già li nascosto - se va bene - a pochi passi. Vale per gli aironi, e qualsiasi altro animale. Se poi ti hanno visto arrivare perchè all'alba erano lì, devono passare almeno due o tre ore perchè tornino. Non siamo su una palude o vicino una garzaia con tanti esemplari, possiamo contare solo su quel paio di aironi che colonizzano quel tratto di fiume, se facciamo cilecca addio. ma se è così, a maggior ragione un appostamento è premiante in un luogo dove ce ne sono molti, a mio avviso non bisogna farsi prendere dalla fregola di avvicinarli perchè li vedi e hai poco tempo. La differenza è: aspettandoli in appostamento, sono tranquilli, li riprendi da vicino e, si spera, con la luce che hai scelto tu quando hai predisposto l'appostamento: tre differenze importantissime rispetto alla caccia vagante.
Ciao, Lambros

avatarsupporter
inviato il 22 Settembre 2016 ore 15:02

Grazie Lambros dei consigli ben accetti,gli aironi in questione si trovano in una palude tra il lago e le piantaggioni di nocciole a circa 100 mt.dal lago cacciano tra la palude e hanno i nidi tra gli alberi e le cannucce ad alto fusto,sono allincirca 8 coppie con tutta la circonferenza del lago da perlustrare ho potuto ossevare che si avvicinano alla costa in 4 punti specifici dove vi sono le cannucce più alte.Hai propio ragione perche quando mi capita di perlustrare intorno alla palude del lago e vi sono gli aironi a caccia volano via prima di avvicinarmi.So che è difficile poterli avvicinarli ma quando succede di trobarti al posto giusto al momento giusto si hanno delle soddisfazioni incredibili.Io non sono un tipo che preferisce appostenti da capanno,mi piace di più fotografare gli uccelli al volo e ambientati.
Ciao Massimo;-)

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2016 ore 13:51

In questo caso, io mi metterei in uno di quei quattro posti specifici, potendo trovare visuale nelle cannucce e nascondendomi in esse, usando stivaloni se necessario.
In ogni caso, evitando di passare sotto i nidi mentre ci sono i piccoli, tenendomi a distanza: non si sa mai cosa può succedere, un piccolo che si agita e casca giù dal nido, i genitori che si allontanano lasciando uova o piccoli incustoditi ed esposti a predazione... Qualcuno mi dice: ma se non vai tu ci passano altri, gitanti o pastori, è la stessa cosa... Sì, ma non voglio essere io quell'uno in più.
Non solo: anche nei punti di pesca degli aironi, lascio passare almeno una settimana prima di tornarci. Altrimenti, invece di abituarsi a me come qualcuno dice, si allarmano e stressano sempre più, e magari cambiano punto di pesca. Meglio intervallare le presenze, se posso vado su un altro tratto di fiume o altrove. Questo, almeno, su fiumi delle mie parti.
Discorso diverso lungo specchi d'acqua bordati da strade. Lì sono abituati alle auto, un'auto ferma diventa un perfetto capanno. Se esci si involano, se rimani dentro restano. Vale anche per i rapaci, lungo le strade.
Solo pochi giorni fa, andando a Roma, dall'autostrada vedo un falco pescatore, forse in migrazione, fermo su un albero su un corso d'acqua da niente, al cui bordo c'era una stradina. Al ritorno da Roma, in serata, era ancora lì... Ecco, se il luogo non fosse molto lontano da casa, sarebbe perfetto per un appostamento con l'auto.
Ciao, Lambros

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2016 ore 14:09

Dimenticavo, a proposito di soddisfazioni da osservazione. L'anno scorso appostavo aironi a caccia di rane nell'erba. Ero abbastanza vicino, ho potuto osservare cose incredibili. Un falco di palude che, invece di cacciare le tantissime rane, si incaponiva ad aspettare che l'airone ne prendesse una per attaccarlo e rubargliela. L'airone che ad ogni cattura andava in acqua a... lavare le rane catturate: forse per lubrificarle prima di ingoiarle. E soprattutto, ho capito a che servono quei disegni tratteggiati neri sul collo dell'airone. Lui puntava l'erba, muoveva ritmicamente il collo con un movimento che lo faceva sembrare un serpente. Una danza stranissima, mai vista! Poi infilzava. Ho capito: non vedeva le rane, immobili e ben mimetizzate. Quando muoveva il collo, pareva un serpente, la rana alla fine si spaventava e si muoveva, lui così la vedeva e zac. A ben guardarlo, col quel disegno tratteggiato, il suo collo poteva essere scambiato con il ventre di una biscia che si erge minacciosa agitandosi!
Ormai, da tempo ho abbandonato la caccia itinerante. Se vado in escursione nemmeno porto appresso il tele. Se voglio fotografare mi apposto, anche affrontando dure e lunghe scarpinate per raggiungere luoghi lontani, o per arrivare sul luogo attraversando la vegetazione senza percorrere un tratto di greto dove sono bene in vista. Vado leggero, senza ingombranti capanni (ne ho due, autocostruiti con due lire) portando solo una rete, dei bastoncini per non averla in faccia e qualche cordino per fissarla ai rami in un minuto. Funziona di più!
Ciao, Lambros


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