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user16612 | inviato il 23 Aprile 2015 ore 9:10
Si dovrebbe trattare di diffrazione, in pratica i canali R G B non sono perfettamente allineati e creano una corona appunto gialla o blu (di solito). Il problema è tipico delle riprese di Venere in quanto il pianeta è sempre basso sull'orizzonte, e più un oggetto è basso e più la diffrazione è presente (la luce che arriva radente attraversa più atmosfera, detto in soldoni). Esistono degli astro software (iris e registax, per esempio) che permettono di allineare i canali, ma non so quanto ti convenga provare, perché vanno bene per riprese al telescopio con ingrandimenti molto più alti. La tua ripresa, comunque, non è male considerata la natura ostica di Venere. |
| inviato il 23 Aprile 2015 ore 9:49
Grazie 1000 Nonnograppa, effettivamente mi è successo, anche se in modo minore, con Giove che era un po' più alto all'orizzonte. Ho provato a giochicchiare con degli astro software, ma effettivamente sono un po' ostici per le mie conoscenze attuali. A buon rendere :) |
user16612 | inviato il 23 Aprile 2015 ore 9:52
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| inviato il 23 Aprile 2015 ore 15:29
Esatto Nonnograppa, sono dischi di diffrazione e dubito che il canon 70/200 f4 abbia una così scarsa risoluzione da metterli così bene in evidenza su Venere. Piuttosto credo più che la foto sia fuori fuoco. Ammetto di non conoscere la fase attuale di Venere ma, normalmente la vediamo come una mezza luna piuttosto che con l'intero disco illuminato. La seconda cosa che mi lascia perplesso è la dimensione del disco di Venere sul fotogramma di una 6D FF con una focale di 400mm...per quanto mi ricordo un disco del genere viene fuori con una focale almeno doppia. |
| inviato il 23 Aprile 2015 ore 15:48
Ciao Fabioviti, credo che abbia ragione anche tu. Effettivamente, ripensandoci, sullo schermo LCD con Liveview veniva fuori un po' troppo grossa, senza nemmeno fare i conti ... Per quanto riguarda la diffrazione, sono riuscito a fregarla con Photoshop ;-) Grazie per i consigli |
user16612 | inviato il 23 Aprile 2015 ore 16:03
Tecnicamente i dischi di diffrazione sono una cosa diversa, io parlavo proprio di canali (o meglio di lunghezze d'onda corrispondenti ai vari colori) non allineati. Riguardo le dimensioni finali del pianeta, credo che dipenda dalle dimensioni del sensore. |
| inviato il 23 Aprile 2015 ore 16:22
Le lunghezze d'onda non allineate che generano vari colori creano l'effetto dell'aberrazione cromatica che si....danno anche un effetto simile ai dischi di diffrazione solo che ogni disco ha un colore leggermente diverso. Questo effetto è dovuto al fatto che ogni lunghezza d'onda della luce viene "piegata" diversamente da una superficie diffrangente (o da un sistemma di lenti). Per ovviare a questo problema sono stati introdotti i vetri alla fluorite che hanno indici di rifrazione ancora diversi dai classici vetri Flint e Crown (anch'essi ormai sorpassati) solitamente utilizzati per costruire le lenti. Opportunamente intercalati i diversi tipi di vetri si ottengono obiettici acromatici (che contengono il fenomeno dell'aberrazione cromatica) e apocromatici che al eliminano del tutto o quasi. Per quanto riguarda le dimensioni del sensore è ovvio. Su FF l'immagine abbraccia un campo più largo, quindi il singolo soggetto risulta più piccolo |
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