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| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 16:56
In generale .... C'è chi sostiene la "la banalità del buon senso comune" ..... certamente ci si possono scrivere dei libri. Io accetto tranquillamente che possa esistere questa forma di pensiero, peraltro largamente minoritaria. Esiste anche chi ritiene il buon senso comune come punto riferimento. Tu semplicemente neghi questa possibilità e la bolli come banale e non accetti chi la pensa diversamente. Nello specifico ... tu bolli come "dozzinale" una foto di cui non sai dove stata scattata, non sai cosa ha comportato scattarla, non hai idea a che etnia si riferisca, non sai quante foto ci sono al mondo in circolazione di quella specifica etnia, non sai quanto è difficile e raro fotografarla, la paragoni a un piatto di pasta al pomodoro uguale ad altre 100 paste al pomodoro (fatto peraltro impossibile da realizzare per chi sa apprezzare le differenze) e consideri tutto questo come non personale ......? E' ovvio che in queste condizioni "non si arriva a nulla" ma questo era già nelle premesse e nello spirito del tuo intervento, che peraltro non certo il primo di questo tipo..... |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 17:07
Maurizio...il valore documentaristico è una cosa. Il modo in cui lo vai a rappresentare è un'altra e fa tutta la differenza del mondo. Non so come spiegarti che non è il tuo sbattimento e coinvolgimento ad essere messo in discussione. Se fossi io stesso ad avere un incontro del genere probabilmente avrei persino voglia di abbracciarla quella vecchia signora. È il linguaggio visivo che critico perché è tramite quello che le persone recepiscono e reagiscono. Volevi mostrare il lato etnico e culturale (orecchini, vestiario e quant'altro)? Bene. Era necessario immortalare la signora sorridente con la lacrimuccia? No. Queste cose impattano sullo sguardo di chi osserva. Ed è qui che scatta la strizzata d'occhio e la ruffianeria buonista. Però se vogliamo sostenere che i Maneskin, per rimanere nell'iperbole del discorso, siano un gruppo di cui la gente ha bisogno e sono validi perché sono delle star mondiali...capisci bene che il tempo lo stiamo perdendo per davvero :) |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 17:23
Non capisco il riferimento alla lacrimuccia ..... Non c'è alcuna lacrima nella foto; la signora non piangeva ne aveva apparentemente alcun motivo per farlo. Quello che si vede sono caratteristiche dell'occhio, relativamente frequenti in persone che hanno vissuto in aree estreme , cioè esposte a luci eccessive, forte vento e tanta polvere/sabbia in circolazione. I Maneskin possono piacere o non piacere ma credo che pochi li considerino come qualcosa di cui la gente a bisogno .... |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 17:30
“ tu bolli come "dozzinale" una foto di cui non sai dove stata scattata, non sai cosa ha comportato scattarla, non hai idea a che etnia si riferisca, non sai quante foto ci sono al mondo in circolazione di quella specifica etnia, non sai quanto è difficile e raro fotografarla „ parametri non significativi per dare un plus allo scatto, in quanto appartenenti alla sfera intima del fotografo. Quando racconterai una storia lunga e articolata, ne riparleremo |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 17:30
“ tu bolli come "dozzinale" una foto di cui non sai dove stata scattata, non sai cosa ha comportato scattarla, non hai idea a che etnia si riferisca, non sai quante foto ci sono al mondo in circolazione di quella specifica etnia, non sai quanto è difficile e raro fotografarla „ perdona Maurizio, ma tutto questo non fa una buona foto ( anche perche' se cosi' fosse sarebbe abbastanza facile). Andare nel mare del nord in mezzo a orche inferocite, scalare montagne in mezzo a una tempesta, entrare dentro un vulcano in eruzione o in una tribu' di cannibali non rende di riflesso la foto buona. La buona foto è quella dove la forma si fonde col contenuto. Diamo per buona la forma ( anche se di una banalita' disarmante ) ma il contenuto di questa foto è zero. Questo è il problema che il fotoamatore medio non vede, in quanto al fotoamatore medio basta solo la forma. Questa è anche linea editoriale di questo sito dove il proprietario distribuisce i famosi EP seguendo il dogma della foto "molto bella". Poco male, ma andare a sbandierare concorsi sconosciuti, non legittima la bontà di una foto. Anzi, è un effetto boomerang. Perche' te lo ripeto, questo ritratto è fatto male con un occhio sfuocato, e queste foto non esistono in nessuna rassegna fotografica nazionale o internazionale. Esistono solo nei siti amatoriali, nei concorsi sconosciuti, e nell'immaginario di bellezza del fotoamatore medio dove i bambini neri in africa, o le vecchiette rugose fanno sempre molto colpo. Il dire che ci sono varie opinioni e sfumature su una fotografia come questa è inesatto : le foto sono o buone o banali o inutili. Questa purtroppo non è buona. E se non ci credi prova a farti leggere il portfolio a una rassegna tipo Arles, Fotografia europea, Cortona on the move, Lodi fotografia etica. Ecco forse li capirai che cosa è la Fotografia. |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 18:52
A mio modesto parere la scarsissima pdc nei ritratti spesso ne impoverisce la capacità di raccontare, a maggior ragione se la foto vuole anche essere un documento. Sempre in quest'ottica in questo scatto mi pare troppo poco significativo lo sfondo che non raccontando nulla impoverisce molto il racconto. Detto questo a me non dispiace |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 19:03
@arconudo "parametri non significativi per dare un plus allo scatto, in quanto appartenenti alla sfera intima del fotografo" Sono d'accordo, ma le condizioni citate si riferiscono al fatto che il giudizio di "dozzinale" implica un giudizio personale e si riferisce alla qualità della foto; se tu ritieni che appartengano alla sfera intima del fotografo non fai che concordare su quello che è stato detto in relazione al motivo per cui è stato detto. "Quando racconterai una storia lunga e articolata, ne riparleremo". Sai perfettamente che questa non è la sede per storie lunghe e articolate e quindi l'osservazione è del tutto inutile. @Lastprince Non merita risposta .. troppa presunzione del proprio giudizio e troppa superficialità nelle considerazioni espresse. Sopratutto non discuto con chi non pubblica foto su questo sito. Le proprie foto sono il biglietto da visita del fotografo . In loro assenza qualsiasi commento è privo di credibilità, specie quando ci si presenta con un pseudonimo. Sono la qualità delle proprie foto che possono dare autorevolezza e non la citazione delle proprie letture. Una sola precisazione: nella mia esperienza i concorsi sono considerati minori o sconosciuti sopratutto da quelli che non li vincono; mi ricordano molto la fiaba della volpe dell'uva. I concorsi citati sono quelli vinti al momento della pubblicazione della foto; si tratta di concorsi internazionali ai quali partecipano fotografi, talvolta diverse centinaia, da tutto il mondo con giurie composte da esperti con differenti esperienze culturali e fotografiche e di paesi con tradizioni pure molto diverse da loro. Successivamente alla pubblicazione su questo sito la foto in questione ha avuto ulteriori numerosi riconoscimenti, anche in concorsi italiani. Complessivamente riconoscimenti che per qualità e quantità legittimano in modo consolidato la "bontà" della foto. Se la foto non le piace o la ritiene sbagliata è un problema esclusivamente suo; certamente è un parere minoritario e non qualificato dalla pubblicazione delle proprie foto. |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 19:11
rimango basito dall'asprezza di certi commenti su questa foto io alzo le mani e rifaccio i complimenti a Maurizio |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 19:23
@Biga La scelta della profondità di campo con cui scattare è una scelta "artistica" che è certamente opinabile e discutibile. Su questo concordo agevolmente ma rimango sulla scelta effettuata, che è poi una caratteristica tipica delle mie foto. Ovviamente, non è la scelta del diaframma che può determinare un giudizio di "dozzinale" o di presunta banalità, che è invece frutto di una concezione diversa della fotografia. Anche queste due visioni sono certamente opinabili e discutibili, ma solo nella misura in cui si riconosca che esprimono concezioni diverse della fotografia, tutte di pari dignità. Io per esempio non concordo con la ricerca della originalità o dell'effetto introspettivo a ogni costo, ma non per questo giudico banali o dozzinali questo tipo di foto. Circa la foto, il titolo ne dice la storia e l'obbiettivo: mostra il volto di una donna che è stata esposta al sole e al vento per tutta la sua vita, con dei gioielli che ne identificano con precisione l'etnia e la collocazione geografica. Sotto questo aspetto lo sfondo doveva essere meno evidente possible e non distrarre dal volto della donna; ovviamente ho anche inquadrature più larghe ma alla fine questa era quella che più rispondeva gli obbiettivi dello scatto. Si tratta di un ritratto che ha anche una funzione di reportage ma sottordinata però alla finalità ritrattistica. Cordiali saluti |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 19:40
Ti ringrazio della risposta. Sullo sfocato siamo d'accordo. È una scelta… devo dire che personalmente non la condivido. Sullo sfondo: non è un ritratto “ambientato”. A partire dall'inquadratura… cionondimeno sarebbe bastato un elemento anche semplice sullo sfondo a contestualizzare (non distrarre…) in maniera efficace lo scatto senza violarne la portata intimistica (ma anzi rafforzandola). al di là delle opinioni sono ovviamente dettagli che saltano all'occhio perché di base è ovvio che la capacità tecnica e il buon gusto ci sono tutti. |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 20:28
“ @Lastprince Non merita risposta .. troppa presunzione del proprio giudizio e troppa superficialità nelle considerazioni espresse. Sopratutto non discuto con chi non pubblica foto su questo sito. Le proprie foto sono il biglietto da visita del fotografo . In loro assenza qualsiasi commento è privo di credibilità, specie quando ci si presenta con un pseudonimo. Sono la qualità delle proprie foto che possono dare autorevolezza e non la citazione delle proprie letture. „ Interessante. Per cui se uno fa una critica dovra' essere almeno un fotografo eccezionale, e un critico cinematografico dovra' essere un regista, o uno scrittore se si occupa di letteratura, o un pittore si si occupa di quadri. Cavolo, il 99,99 % dei critici d'arte dovrebbero stari zitti allora... PS: Il fatto che nel mio profilo ci sia un link ben visibile di un po' di mie foto con nome e cognome ben in vista, ti deve essere decisamente sfuggito.Ma so benissimo che ora dirai che io dovrei pubblicare qua per avere credibilita'... |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 20:40
Quanta frustrazione tocca leggere... La foto è bella, toccante. Come molte altre? Certamente... e quindi?? |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 21:06
“ La foto è bella, toccante. Come molte altre? Certamente... e quindi?? „ quindi è la tua opinione...altri non la pensano come te. Non mi pare ci sia frustrazione in nessuno ma letture argomentate. |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 22:32
Guarda caso son sempre i *soliti noti* esternare le *solite critiche* ... stucchevoli. Se "prendere premi di dubbio prestigio" è così semplice, dove sono i vostri premi? Giusto per capire |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 22:51
Pure tu, Max...che razza di commenti fai? Va bene che sei un medico e ti occupi di altro (e si vede), ma almeno sforzati di argomentare quando batti le dita sulla tastiera. Se no non fai che alimentare il solito nauseabondo "muro contro muro". |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 23:33
@lastprice @Rombro A) un conto è fare una critica; un'altro è credere che la propria critica sia la verità assoluta e, peggio ancora, che possa identificarsi con tendenze artistiche e culturali ben definiti e ampiamente accettate; B) criticare significa anche avere la capacità di accettare le posizioni altrui e di essere in grado di capire le diverse sfaccettature che ogni realtà presenta; C) tutti hanno diritto di critica ma alla fine le critiche si contano, e in questo caso i numeri sono molto chiari, e si pesano, in base all'autorevolezza e alle capacità di critica oggettiva di chi le propone; certamente per me il parere di giurie qualificate proprio per esprimere giudizi comparativi sulle foto e i numeri comunque raccolti su questo sito hanno un valore maggiore di quelle di persone che non solo hanno concezioni di fotografia molto diverse dalla mie ma anche che fanno della critica alle foto altrui una una ragione della propria esistenza; D) più in generale, certamente non occorre essere Salgado o McCurry per commentare una foto, ma il commento di Salgado o di McCurry pesa sempre di più; E) dedicarsi sistematicamente alla critica di foto che non rientrano per tipologia nei propri interessi non solo costituisce una inutile perdita di tempo ma indica una frustrazione latente che andrebbe gestita in modo diverso; e) Infine, una foto, per essere una buona foto non deve necessariamente piacere a tutti, anzi .... @lastprice in effetti mi era sfuggito il link alle tue foto e me ne scuso; ho visto le foto, trovo inutile commentarle perchè sono lontane dalla mie visioni fotografiche e quindi non ho gli strumenti necessari per una compiuta valutazione; la tua scelta di non postarle qui o di utilizzarle per i concorsi la trovo più che ragionevole. |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 23:37
@Rombro francamente, al di là dei francesismi che non riesci a non utilizzare e che sono comunque una manifestazione dell'indole, mi sembra che il TUO principale obbiettivo, dalla fotografia alla musica, sia proprio ..... "il solito nauseabondo "muro contro muro" |
| inviato il 07 Ottobre 2024 ore 0:02
Ma in realtà la questione è un po' più ampia e rilevante della critica a questa singola foto. Poi ad un concorso (che comunque non era l'oggetto della mia critica) ci sono, voglio sperare, dei criteri di selezione che devono tenere conto di diversi fattori. Qui non c'è niente che ci può legare a dei "limiti" di un concorso, quindi possiamo anche permetterci di valutare le cose in maniera più disinteressata e, per così dire, libera. Però è chiaro che se si parte da degli assunti totalmente inconciliabili, non c'è proprio modo di capirsi. Quello che mi pare chiaro da questi ricorrenti tentativi fallimentari di confronto, è che quando non si prendono posizioni su cui si ragiona e ci si dedica seriamente, viene fuori la permalosità del fotoamatore che si sente attaccato e s'indigna perché non riesce a comprendere come mai una roba che piace a tanti possa avere dei risvolti tutt'altro che positivi. Per forza che poi si continua a dire che i "soliti noti" sono dei frustrati. |
| inviato il 07 Ottobre 2024 ore 0:22
Il problema che il giudizio negativo non viene digerito. E improvvisamente si viene etichettati automaticamente presuntuosi e molto spesso arroganti. É il solito cliché, visto e stravisto. E quando poi una foto che é piaciuta a molte persone su un forum e che ha vinto sconosciuti concorsi viene criticata , il fotografo reagisce male alle critiche. Se scrivo che un occhio é sfuocato ed è un errore, lui la attribuisce a una scelta stilistica. Se uno scrive che è banale, lui dice che dovresti informarti dove é stata scattata e le difficoltà che ha avuto. Se uno dice che ogni foto buona é il fondersi della forma con il contenuto, lui attacca che non prende lezioni da chi non ha foto e nome e cognome in questo forum. Se uno prova a spiegare che nessun critico è un artista , lui spiega che una critica da salgado o mccurry la accetta, ma da altri fa fatica. Per poi scrivere che non prende lezione da persone prestuose e superficiali ( lo hai scritto tu Maurizio ) La frase esatta era “ non merita risposta ... troppa presunzione del proprio giudizio e troppa superficialità nelle considerazioni espresse" Non pubblicate se poi reagite così male a delle oneste critiche. Ps : “ un conto è fare una critica; un'altro è credere che la propria critica sia la verità assoluta “ . Nessuno crede che una critica negativa sia la verità assoluta. Il problema sono i fotografi che credono solo alle critiche positive come verità assolute. Ecco, quello è il problema. |
| inviato il 07 Ottobre 2024 ore 6:27
"Per forza che poi si continua a dire che i "soliti noti" sono dei frustrati" "E improvvisamente si viene etichettati automaticamente presuntuosi e molto spesso arroganti" Queste due frasi spiegano tutto ..... e non hanno niente a che fare con la critica fotografica e ancor meno con la foto in questione. Nello specifico, un esempio per tutto, se si vuole polemizzare bisogna conoscere l'italiano e capire la differenza tra "accettare" e "pesare", che in questo contesto è significativa e del tutto fuorviante rispetto a quanto me detto, salvo che essere "fuorvianti" non sia saldamente intrinseco alla propria indole e al proprio modo per relazionarsi con gli altri. Io vivo di foto, non di polemiche. Le critiche le accetto perchè sono sempre uno strumento di miglioramento. Quando sono solo uno strumento per l'affermazione della presunta superiorità della propria visione fotografica non apportano alcun beneficio, ne a me, nè a quelli, certo una larga maggioranza, che credono che ogni genere fotografico abbia una propria dignità e che difficilmente usano il termine "banale" o "dozzinale" per foto diverse dal proprio genere. Per questo , per quanto mi riguarda, questa inutile polemica finisce qui |
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