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| inviato il 04 Ottobre 2024 ore 22:33
Eh non so che dirti. Forse vivi in una caverna :) |
| inviato il 05 Ottobre 2024 ore 6:09
@Rombro "Che foto come questa siano ormai diventate dozzinali non è un'opinione però." Certamente è un'opinione, niente di più, niente di meno. A me la musica dei Maneskin è sempre piaciuta (meno come si vestono), da quando suonavano nelle strade di Roma e nessuno li conosceva. E anche questa è certamente una opinione. Purtroppo è facile distinguere chi ha una opinione e sa che è solo la sua opinione e chi invece ritiene sempre che la sua opinione sia la verità assoluta. |
| inviato il 05 Ottobre 2024 ore 6:26
Chissà se è una coincidenza che ti piacciano... Per dozzinali intendo che è un cliché super abusato (un po' come i primi piani dei bambini poveri con gli occhioni innocenti) di cui il fotografo di reportage di viaggio va molto ghiotto. Si marcia molto su quel generico mix di saggezza/profondità/esperienza di vita scavata nelle rughe di chi "racconta col viso". Sono foto piacione ed estremamente ruffiane, il più delle volte. È un dato obiettivo, non c'è nessuna smania di dettare verità assolute. Accettiamo anche che l'opinionismo non può funzionare sempre: basta guardarsi intorno per rendersi conto di come tirano certe immagini, esattamente come certi fenomeni musicali che riempiono "inspiegabilmente" gli stadi Questo, chiaramente, al di là di quale sia l'esperienza individuale di chi, come te, Maurizio, vive questi viaggi e questo tipo di fotografia. |
| inviato il 05 Ottobre 2024 ore 6:47
La fotografia, per fortuna, ha infinite possibilità di declinazione .... le foto di reportage e quelle di natura, le modelle e i ritratti surreali, le foto sottoesposte e e quelle sovraesposte, le nature morte, lo stile macchiaioli e quello gotico. ec.ec.. Qualcuno fa esclusivamente ciò che gli piace, altri cercano di competere dove sono già tanti e altri fanno foto di nicchia, pensando di essere solo loro a farlo. Mi spiace contraddirti, ma in questo senso, accettando il tuo approccio, sono tutte foto dozzinali. Solo pochi fotografi hanno inventato qualcosa di veramente nuovo. Cito, a solo titolo esemplificativo, Hamilton ma se io ora facessi una foto "flou" con dei cavalli bianchi sarebbe probabilmente una foto "dozzinale". Personalmente, io cerco "'originalità" più nella selezione del soggetto che nello stile fotografico (poco probabile trovare altre foto del soggetto qui fotografato); altri possono pensare che un autoritratto sia originale solo perchè si usata una tecnica originale. Ripeto... si tratta di opinioni. Certamente ci sono foto più viste e altre meno viste, ma questo non rende le seconde migliori delle prime. |
| inviato il 05 Ottobre 2024 ore 11:43
“ Eh non so che dirti. Forse vivi in una caverna :) „ non vivo in una caverna, ma queste foto restano comunque non comuni, se non altro perchè devi andare a fare reportage in certi luoghi. Comunque va bene così. L'unica cosa che volevo dire è che non si può dare della dozzinale ad una foto del genere solo perchè l'hai già vista fatta da altri. Ho capito i motivi dei tuoi commenti guardando la tua galleria. Vedo che sei alla ricerca dell'originalità ad ogni costo e te lo riconosco, però non può essere l'unico modo di affrontare la fotografia. Questa foto racconta qualcosa e non è solo un mero esercizio di estetica. Ferme restando le opinioni, tutte legittime |
| inviato il 05 Ottobre 2024 ore 15:07
“ se non altro perchè devi andare a fare reportage in certi luoghi. „ sì, ma oggi basta pagare e chiunque può andare in qualsiasi luogo. Questo non è un plus. Comunque è stata una bella discussione, civile e pacata. |
| inviato il 05 Ottobre 2024 ore 15:10
Signori, forse non mi so spiegare io, o forse mancate di spirito critico voi. Mi si perdoni l'esempio elementare ma forse così è più chiaro: se entriamo in una stanza, dove su un tavolo sono serviti 100 piatti di spaghetti al pomodoro, come si potrebbe negare che siamo davanti a 100 proposte uguali? Questo è un dato obiettivo, sempre che non si voglia scomodare la filosofia o la fenomenologia L'opinione è lecita ma si ferma laddove ognuno di noi si pronuncerà in merito dicendo banalmente: "Gli spaghetti al pomodoro mi piacciono comunque" oppure "Non mi piacciono gli spaghetti al pomodoro". Non riporrei il non-comune nel solo fatto che per realizzare queste foto bisogna sbattersi andando in posti lontani/inculati, come quello che si fotografa al tramonto a 4000 mila metri dopo una sudatissima escursione. Che poi se andassi a fare un primo piano all'homeless vicino alla stazione marcandone le "rughe che raccontano", si farebbe meno fatica e non cambierebbe niente. Molte volte si fa l'errore di confondere la fatica ed il coinvolgimento dell'esperienza individuale che ha portato (o è culminata) in una determinata foto. Ma quello conta solo per chi l'ha vissuto. Dal momento che si pubblica si è già nel limbo del linguaggio visivo, si sta cercando di andare incontro a qualcuno. Non si può sfuggire a questa "mediazione" rappresentativa anteponendo quel range (spesso buonista) di sentimenti umani di facile acchiappo. Che è poi l'unica "argomentazione" con la quale, quasi sempre, si giustifica il "bello estetico" (ovvero tutto quel target di fotografia di cui Juza si fa promotore in primis). Possiamo anche fare un discorso a parte sul fatto che "nulla è nuovo", ma in questo caso mi parrebbe più una scusa per bypassare quanto detto in precedenza. |
| inviato il 05 Ottobre 2024 ore 17:39
vabbè mi arrendo...del mio ragionamento avete colto solo la "distanza" e forse ho fatto male a citarla io...non è quello a rendere la foto speciale, si può fare anche all'homeless sotto casa. Non c'entra nulla la "fatica" con la foto, intendevo la sua non usualità, che io continuo a sostenere io contesto il concetto di "pasta al pomodoro"! la foto al tramonto è la pasta al pomodoro! Questa è perlomeno una tagliatella al tartufo, o un caviale. Li hai già mangiati 50 volte? si certo. Li puoi mangiare sempre/spessisimo? no E' banale perchè è la solita tagliatella al tartufo e non l'ultima invenzione di Cannavacciuolo? No! A te piace solo la superca.zzola inventata da Cracco perchè non l'hai mai vista/mangiata prima? liberissimo e magari è buonissima. Ma non si può dire che la tagliatella al tartufo fa 'a'are perchè è "banale" |
| inviato il 05 Ottobre 2024 ore 18:46
“ Ribadisco come già scritto in precedenza che è uno scatto talmente ricorrente che perde ogni interesse. „ Concordo che qualcosa di già visto ci sia ma c'è anche un espressione fuggevole e gli occhi pieni di lacrime. Non è esattamente il ritratto di McCurry, se ho capito quello che intendi. Comunque, tra il serio ed il faceto, credo che tette&culi siano di gran lunga più inflazionati. |
| inviato il 05 Ottobre 2024 ore 19:15
Cismax, tu come alternativa a questo tipo di foto vedi solo la supercàzzola improbabile e pretenziosa della crosta appesa nel museo d'arte contemporanea? Mi auguro di no. Se prendiamo una foto a caso di qualche utente che ha fotografato sua nonna in uno sguardo intimo, magari accompagnata da una didascalia strappalacrime, l'effetto sarebbe simile a quello che puoi rilevare qui. Solo che la nonna non è dall'altra parte del mondo...al massimo è andata all'altro mondo È la facilità diretta del buonismo sentimentale veicolata da questa tendenza estetica all'iperrealismo (un po' come le macro fiabesche -e stucchevoli- alla Panizza), ad essere dannoso come approccio. Non è tanto una questione di banalità. E alla gente questa cosa piace tantissimo perché non deve fare nessuno sforzo, gli è già sbattuto tutto davanti agli occhi. Esattamente come la foto del tramonto spettacolare. È chiaro che poi questi meccanismi alimentano il disimpegno edonistico da una parte e il disgusto per la cultura dall'altra. Attenzione: cultura come strumento critico del mondo, non come conquista conoscitiva fine a se stessa da sbandierare, come spesso si crede. |
| inviato il 05 Ottobre 2024 ore 19:26
@arconudo "basta pagare e chiunque può andare in qualsiasi luogo" questa è una affermazione abbastanza superficiale ...... innanzitutto per andare in certi posti occorre studiare e sapere cosa cercare; inoltre si tratta di fare viaggi non particolarmente costosi ma piuttosto impegnativi, sia per tempi e condizioni di viaggio, sia per la necessità di dormire in tenda e adattarsi a condizioni ambientali difficili e prive delle comodità a cui tutti noi sono abituati. Tenuto conto delle difficoltà che molti hanno solo ad alzarsi alle 5 per fotografare l'alba, l'affermazione che riconduce tutto a un problema di costo mi pare fuori luogo e fuori contesto. Nel caso specifico parte del viaggio è stato fatto per cercare una specifica etnia indiana nomade, documentata dai particolari orecchini mostrati nella foto, che vivendo spostandosi nel deserto non ha ovviamente un indirizzo preciso. Occorre inoltre saperci parlare e avviare un minimo di comunicazione relazionale per poter poi fotografare, aspetto peraltro interessante per chi vuole conoscere a prescindere dalla foto. Bene precisare anche che il soggetto non è stato pagato per essere fotografato e proprio per questo il tempo a disposizione per scattare è stato ovviamente contenuto. Detto questo, l'affermazione di @Rombro " sono serviti 100 piatti di spaghetti al pomodoro, come si potrebbe negare che siamo davanti a 100 proposte uguali?" non solo è fuorviante e priva di contenuto reale ma diventa offensiva e mostra una visione culturale ristretta per molti motivi: a) non è possibile trovare 100 foto che siano simili a quella qui in discussione come possono esserlo 100 piatti di spaghetti, peraltro con la precisazione che dovrebbero essere stati cucinati dallo stesso cuoco, con gli stessi pomodori e nella medesima occasione, perchè cambiando cuoco, pomodori e occasione emergerebbero comunque differenze che la maggior parte di noi saprebbe apprezzare e riconoscere. b) pensare che la foto di vecchietta di Scanno sia simile alla foto di una nomade indiana per il solo fatto che entrambe sono vecchie e hanno le rughe significa non apprezzare la diversità che ci contraddistingue . c) come alcune critiche hanno evidenziato, il solo utilizzo di diaframmi diversi per il medesimo soggetto determina effetti artistici e tecnici diversi. Potrei continuare ma è inutile. Più in generale, pensare che le foto che ricercano in modo esasperato l'originalità abbiano una componente di difficoltà, di qualità e aspetti tecnici/culturali/artistici maggiore di un buon reportage di viaggio è una pure illusione di quelli che con questo genere non si sono mai effettivamente misurati. La stessa illusione di chi pensa che la ricerca dell'originalità possa produrre qualcosa che nessuno ha mai fatto prima, fenomeno che nel mondo della fotografia è accaduto veramente poche volte. Tutto il resto è ripetere e cercare di reintepretare ciò che è stato già fatto, dal ritratto etnico al autoritratto drammatico. Infine, detto senza alcun spirito polemico, mettendo su google, per esempio, la richiesta di foto di "teschio su sedia" sono disponibili migliaia, e non centinaia, di foto di vario tipo ma non per questo io mi permetterei mai di sostenere che siano tutte uguali tra loro e di conseguenza altrettanto banali. |
| inviato il 05 Ottobre 2024 ore 19:36
Maurizio...stai però facendo il gioco permaloso di quello che rigira la frittata perché è risentito. Le allusioni sono poco simpatiche. Se credi veramente in quello che dici, almeno vai fino in fondo e prova ad interpretare quello che vedi senza problemi e nel contesto adeguato (cioè sotto le foto a cui alludi). Vuoi vedere che al di là di quello che vedi ci può uscire un discorso che riguarda anche te? :) Qui si pensa sempre che la critica debba implicare, dall'altro lato, una cosa come "se non sei Dio e non mi inventi qualcosa dal nulla, non puoi dire nulla che non sia una mera opinione, altrimenti sei un arrogante che se la crede". Ed in questo modo rimaniamo sempre nel limbo dell'opinionismo da piazza. Al di là di questo, che tu ci creda o meno, ci avrei giurato che la tua risposta sarebbe stata simile: “ a) non è possibile trovare 100 foto che siano simili a quella qui in discussione come possono esserlo 100 piatti di spaghetti, peraltro con la precisazione che dovrebbero essere stati cucinati dallo stesso cuoco, con gli stessi pomodori e nella medesima occasione, perchè cambiando cuoco, pomodori e occasione emergerebbero comunque differenze che la maggior parte di noi saprebbe apprezzare e riconoscere. b) pensare che la foto di vecchietta di Scanno sia simile alla foto di una nomade indiana per il solo fatto che entrambe sono vecchie e hanno le rughe significa non apprezzare la diversità che ci contraddistingue . „ Credo in definitiva che questi scambi non portino assolutamente a nulla perché si riconduce sempre tutto al gusto personale e si finisce per invalidare qualunque forma di critica. |
| inviato il 05 Ottobre 2024 ore 19:39
Rombro, credo di capire post dopo post l'approccio critico che sta alla base del tuo ragionamento, che per molti versi è condivisibile. Non ravvedo però in questa foto del facile sentimentalismo, mentre trovo che "buchi" lo schermo in maniera piuttosto genuina e a me tanto basta. Inoltre già il solo fatto di essere qui a discuterne da due pagine la rende un successo, perchè lo scopo non è quello di generare unanimità di giudizi, ma provocare emozioni e riflessioni. |
| inviato il 05 Ottobre 2024 ore 19:46
Sì Cismax...ma questa per me è una foto "campione" di un ragionamento che avrei potuto fare (ed ho fatto) su un'infinità di esempi. Al di là del valore documentaristico che riferisce Maurizio. Non subisco nessuna emozione né riflessione davanti a questa foto in particolare. Stavo cercando di esporre una questione che a quanto pare si rivela sempre spinosa e difficoltosa da affrontare. Anyway...buon uicchend attùtti |
| inviato il 05 Ottobre 2024 ore 21:06
nessuna "spinosità", fa piacere confrontarsi. Buon WE a te |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 10:47
Anche per me foto così sono "facili", nel senso che non possono non piacere. Trasmettono sempre qualcosa e aggiungo, magari ad avere l'opportunità di andare in giro per il mondo e poterle fare. Sul discorso però che ce ne possano essere altre 100 non sono d'accordo, si banalizza un pò tutto... se ci pensi siamo in 7,951 miliardi di persone, ti pare che non ci sia un altro che fa le stesse identiche cose che faccio io? |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 10:47
"non puoi dire nulla che non sia una mera opinione" esatto ....non c'è quasi nulla in tutta questa discussione che non sia una opinione personale; infatti tu stesso sostieni che "si riconduce sempre tutto al gusto personale"; io non penso mai che le mie opinioni siano una fatto oggettivo e incontrovertibile ma certamente le critiche che ricevo o che io faccio, positive o negative che siano , sono sempre opinioni personali derivate da "gusti personali". Perfino pensare che ci sia una frittata da rigirare è un'opinione e forse anche i "100 spaghetti al pomodoro", pur se in questo caso l'inadeguatezza del paragone potrebbe facilmente essere ritenuto solo un osservazione inadeguata. Buona Domenica |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 13:34
Dalle risposte che dai, Maurizio, noto che non leggi nemmeno con attenzione e non cogli il punto del discorso. Giusto per fare un esempio: il fatto di ricondurre sempre tutto al gusto personale, era rivolto ad una abitudine parecchio diffusa che si ha sul forum quando si parla di dinamiche più generali, come se fosse un modo comodo a portata di mano per rifiutare analisi e critiche che prescindono dal mero "mi piace/non mi piace". Non ci può essere un confronto in queste condizioni. Vabbè...a una certa bisogna anche fare un passo indietro e rendersi conto che si perde solo tempo (come qualcuno più saggio di me ha fatto presente in privato). Rinnovo i saluti. |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 16:06
Caro Rombro, certo che colgo il punto del discorso: semplicemente tu non lo condividi. Nella sua essenza si tratta del fatto che tu fotografi alla ricercare dell'originalità ( e non voglio entrare nel merito che tu la raggiunga o faccia solo comunque foto già viste e/o prive di contenuto); le ritiene le uniche foto degne di essere menzionate come tali e non perdi occasione per "criticare" le foto altrui, che tu non scatti forse perché non ti piacciono, perchè non viaggi per impossibilità e/o per volontà, perchè non ne hai la voglia e/o la capacità, ec.ec. Il punto più rilevante che tu scambi questo "tuo gusto personale" come "dinamiche più generali" e come tali vorresti imporle anche agli altri. Nè sei disposto ad accettare che pure le foto che non ti piacciono fanno parte anch'esse, nel tuo approccio, a dinamiche più generali, che peraltro hanno un miglior riscontro nelle pubblicazione fotografiche e di viaggio, nei concorsi (anzi parti dall'approccio che il livello dei concorsi è basso se vincono questo tipo di foto e non prendi neanche in considerazione il fatto che siano le foto che non vincono, o non partecipano, a essere di più basso livello), nella stessa quantità di persone che le praticano. In altre parole, tu presumi che lo stile fotografico che piace a te e che tu pratichi sia sempre e comunque superiore alle foto scattate di diverso tipo da tantissimi altri fotografi. Ma allora, guarda solo le foto che ti piacciono ed evita di guardare e commentare le altre; così potrai evitare di perdere tempo e anche di farne perdere a chi cerca inutilmente di spiegare che la ricchezza del mondo è proprio la sua diversità e come essa viene rappresentata anche attraverso la fotografia e le sue molteplici possibilità di esprimersi. Saluti .... P.S.: chi ti scrive privatamente è semplicemente incapace di discutere pubblicamente e di mettere la propria faccia su quello che pensa; quando mi è capitato, anche in questa discussione, ho sempre invitato il "vecchio/nuovo amico" a esprimersi su queste pagine e non privatamente; inoltre, come hai visto, non ho ne mai riportato contenuti altrui nelle mie considerazioni. |
| inviato il 06 Ottobre 2024 ore 16:38
In tutta onestà, mi cascano i coglioni a leggere queste risposte...scusa il francesismo. A parte che sulla discutibilità dei concorsi ne ha parlato Lastprince, non io. Personalmente li ritengo unicamente utili per sollazzare l'ego dei partecipanti. Ma non era di questo che parlavo. Continui a sviare e parlare di altro: a questo punto credo per incapacità o mancanza di strumenti. Voglio almeno mantenere per ultima la speranza che tu sia in buona fede. Probabilmente sei così ottenebrato dai tuoi riconoscimenti, che tanto basta per chiudere gli occhi e mantenere prospettive più comode e concilianti. Se mi capita, di tanto in tanto, di criticare sotto alcune foto, lo faccio semplicemente perché ritengo dannosa e desolante questa generale passività che appoggia, alimenta e promuove la banalità del "buon" senso comune, perché ovviamente è meno impegnativo, è consolante e tende ad accomodare il cervello anziché stimolarlo. E ribadisco che non parlo dell'impegno e del coinvolgimento di chi scatta. Quindi non accanirti a prenderla sul personale perché il mio voleva essere un discorso di constatazione su come tendenzialmente viviamo le mediazioni culturali sotto ogni sua forma. Esiste un'infinità di libri che tratta, in declinazioni differenti, questo macro discorso...non è che se le inventa il primo rompipalle che passa su un forum di fotoamatori. Il problema è che, quando non c'è alcun interesse né strumento per guardare con occhio critico allo "stato delle cose", si pensa di invalidare qualunque discorso con un colpo di spugna perché tanto "questa è solo un'opinione personale". E avanti così...a fregarsene ed alimentare questo meccanismo. Si finisce per prendere tutto sul personale, come stai facendo tu, come se si trattasse di una sfida a chi c'ha il càzzo più scintillante. Che non è minimamente nelle mie intenzioni. Chiudiamola pure qui, ché non si arriva a nulla. |
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