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"Presentazione al Tempio" di Bergognone...

Chiese di Lodi e del Lodigiano

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"Presentazione al Tempio" di Bergognone inviata il 21 Settembre 2021 ore 18:50 da Enrico De Capitani. 62 commenti, 1727 visite. [retina]

a 100mm, 5 sec f/9.0, ISO 100, treppiede. Lodi, Italia.

Ambrogio da Fossano, detto Bergognone, "Presentazione di Gesù al Tempio", olio e tempera su tavola, inizi XVI sec. Lodi, Tempio civico dell'Incoronata Il dipinto fa parte di un ciclo di quattro tavole che in origine decoravano la cappella dell'altare maggiore. Dopo le modifiche e l'ampliamento del presbiterio alla fine del '600, le tavole furono collocate nella posizione attuale. Bergognone era stato ingaggiato per realizzare la decorazione della cappella maggiore dell'Incoronata nel 1497 insieme al fratello e a un altro artista, Antonio Raimondi. Al Bergognone toccava tutto ciò che non era l'ancona, quindi la volta e le pareti della cappella: l'Incoronazione della Vergine, titolare della chiesa, nella volta (distrutta con le modifiche di fine '600), storie della Vergine sulle pareti. Tutto avrebbe dovuto essere ad affresco, poi però il pittore, conclusa la volta nel 1500, realizzò per le pareti quattro tavole dipinte con storie dell'Infanzia di Cristo in cui la Vergine è coprotagonista. Bergognone era un pittore raffinato, aveva appreso la tecnica fiamminga (c'erano pittori fiamminghi attivi in Italia del nord), aveva fatto i conti con le novità portate da Leonardo e le aveva integrate nei suoi modi, aveva decorato con successo la Certosa di Pavia. Tra le quattro tavole dell'Incoronata, tutte di qualità altissima, la Presentazione al Tempio è particolarmente interessante perché in un certo senso è al tempo stesso la celebrazione del tempio dell'Incoronata di Lodi, della sua istituzione e del pittore stesso. Il soggetto è l'episodio evangelico della presentazione di Gesù al tempio: il vecchio Simeone accoglie nel Tempio di Gerusalemme la Vergine Maria e il suo sposo Giuseppe che, come prescrive la Legge, vi hanno portato il loro bambino. Nel dipinto si vedono il vecchio, la Vergine che gli porge il bimbo, Giuseppe che porta il cesto con le colombe da offrire al Tempio, e una serie di altri personaggi. Ma vi è un altro protagonista del dipinto: è il tempio stesso e non è una qualsiasi fantasiosa rappresentazione del Tempio ma il tempio stesso dell'Incoronata che recita la parte del tempio di Gerusalemme. L'edificio dipinto dal Bergognone ha il valore di un documento storico: rappresenta l'Incoronata così com'era nei primi anni della sua storia. Si vede la struttura architettonica come in gran parte è tuttora sussistente, se si guarda bene si vedono in parte gli archivolti strombati e decorati a lacunari delle cappelle di S. Giovanni e di Sant'Anna (oggi di S. Paolo); si vedono i tondi di terracotta con le teste di santi, plastificati da Agostino de Fondulis e tuttora al loro posto. Tanto è precisa la rappresentazione del Tempio che nell'Ottocento, quando si decise di ripristinare il loggiato superiore nel suo aspetto d'origine, si prese a modello il dipinto del Bergognone. Si vedono le iscrizioni lungo la trabeazione: quella di sbieco a sinistra, all'ingresso della cappella maggiore, è tuttora visibile nella realtà, mentre le altre iscrizioni riportate nella tavola sono scomparse e forse (ma solo forse) non coincidono con quelle originali perché, riportando il testo latino del Cantico di Simeone, si riferiscono al soggetto evangelico del dipinto. Soprattutto si vedono due cose che, in tutto o in parte non ci sono più. Cominciamo dalla prima, la decorazione in oro su fondo blu che ricopriva in origine paraste e trabeazione: sussistente in uno solo degli otto lati, quello dietro al quale si apre il coro seicentesco costruito eliminando l'originaria cappella dell'altar maggiore. Negli altri lati della cappella ottagonale la decorazione originale è stata sostituita nel corso del '500 da una profusione di grottesche, tuttora esistenti, ad opera della bottega di Callisto Piazza. A proposito della decorazione originale, documentata nella tavola, il dipinto svela un segreto del mestiere del Bergognone: ci si aspetterebbe che, per realizzarla il pittore abbia dapprima steso le campiture di colore blu per poi sovrapporvi le decorazioni in foglia d'oro. Ed invece no, Bergognone applicò dapprima un'ampia stesura di foglia d'oro, poi una stesura di blu, per poi grattare e far emergere la decorazione aurea ottenuta a graffito. Una tecnica di scuola fiamminga. Il secondo particolare scomparso nella realtà odierna si intravede sul margine sinistro del dipinto, dietro la testa di san Giuseppe: lo scorcio di volta dipinta ad affresco della cappella maggiore. La cappella fu sfondata nel 1691 per realizzarne una più grande e solenne, a croce, così la volta originale con la sua decorazione andò perduta per sempre... ma ne rimane traccia nel quadro. Si intravedono alcuni angeli che suonano strumenti musicali, affrescati (nella realtà rappresentata) sulla curvatura destra della volta. Bergognone sceglie un'inquadratura della scena che include solo un frammento del dipinto più importante della chiesa, non era necessario mostrare di più, chi guardava la tavola all'ingresso della cappella maggiore aveva l'affresco originale davanti agli occhi e vedeva anche quello che qui non si vede, gli angeli musicanti a sinistra simmetrici a quelli che vediamo nel quadro e, al centro, le figure principali: la Vergine incoronata dalle persone della Trinità, il tutto inscritto in una mandorla variopinta e lucente di Angeli. Ora, l'affresco distrutto e citato nel dipinto del Bergognone, è opera del Bergognone stesso che qui, dunque, non solo documenta lo stato d'origine del Tempio al quale il quadro stesso è destinato ma si autocita, cita l'opera principale per la quale era stato chiamato a Lodi. Ci potrebbe essere molto di più, perché le quattro tavole dell'Incoronata mostrano probabilmente una serie di criptoritratti: i volti dei personaggi sacri sono in parte reali ma non sono i volti di anonimi modelli, bensì, forse, quelli dei membri della confraternita che reggeva il Tempio, tutte persone notabili della città. Inoltre alcuni dei volti compaiono in altre tavole: ad esempio Giuseppe è identico nella Presentazione e nell'Adorazione e così la Madonna. Una delle donne della Presentazione la si vede anche nella Visitazione. Bergognone mette così in scena una sorta di sacra rappresentazione dell'Infanzia di Cristo, nella quale i confratelli reciterebbero ciascuno la parte di un personaggio della storia sacra, rappresentazione che culminerebbe nella Presentazione, dove il tempio stesso reciterebbe la parte del Tempio. La storia evangelica viene così attualizzata, s'intreccia con la realtà fisica di un luogo e con la vita della città, di una società che nell'Incoronata (non a caso tempio civico) - nel suo significato, nelle istituzioni ad esso collegate - si rispecchia. Nella Presentazione Bergognone celebra la storia sacra, come è normale che sia, celebra però anche il tempio di cui la città è orgogliosa, celebra i notabili che lo amministrano e, infine, con la citazione del suo affresco, celebra la sua stessa opera di artista. #chiese #churches #monumenti #Rinascimento #pittura



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avatarsupporter
inviato il 09 Settembre 2022 ore 13:37

Personaggi che escono dalla tela, fantastica, poi il racconto, bellissimo il tutto!!
ciao

avatarsupporter
inviato il 09 Settembre 2022 ore 13:38

Grazie Bepi




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