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Inizierei dal titolo in rapporto con gli elementi dell'immagine.
Please don't leave me: il cavallino a dondolo di sua natura non va da nessuna parte, non c'è necessità di incatenarlo né di avere timore che ti abbandoni e di supplicarlo di restare. I see monsters: Il personaggio umano dice di vedere mostri (che apparentemente non ci sono), ma è lui stesso mostruoso.
Il titolo mi fa pensare ad uno scollamento del protagonista dalla realtà, il suo percepito non corrisponde allo stato dei fatti.
Intravedo: paranoia verso l'esterno ma, anche giudizio verso se stessi.
Nell'immagine il fatto che il protagonista stia dentro un loculo/scatola/anfratto, che di fatto ha una porta aperta e senza serratura, mi porta a pensare che o ci sta bene la dentro, magari perché se lo è costruito e lo percepisce come un rifugio o che è troppo preso dal trattenere il cavalluccio e portarlo all'interno con se, da non rendersi conto che potrebbe facilmente uscire e raggiungerlo, anche perché il cavalluccio è troppo grande per entrare nel loculo e l'unico modo di cavalcarlo sarebbe uscire dallo stesso.
Guardando anche l'altra foto che hai suggerito, quella con corda e forbici e provando a trovare un significato simile per entrambe, azzarderei che siamo i nostri peggiori nemici e cerchiamo aiuto, conforto e redenzione all'esterno da qualcuno o qualcosa che non ci può aiutare se noi stessi non lo vogliamo (aiutarci, confortarci e assolverci).
Sintetizzando ancora di più direi "prigionieri di noi stessi".
Torno a bomba, vedendola meglio ( ancora senza PC ma ce la fo) : a parte gli sdilinquimenti sul " ma che bravo che sei, ogni foto è studiata ed ha una sua storia " eccetera - che faccio volentieri solo con chi o cosa mi piace - io ci vedo la tragedia o dramma dell'essere piccoli e del gioco che nasconde pericolo. L'infanzia, la preadolescenza per fermarci in tempo non sono periodi idilliaci, di innocenza e tranquillità o sola felicità. In questa foto ho visto ( e non so se interpreto anche il tuo pensiero ma è terreno scivoloso e pari alle sabbie mobili ) le paure che perlomeno io da bambino vedevo e mi immaginavo soprattutto venir fuori dal buio, dagli angoli, da giochi o situazioni che ad un adulto soprattutto della generazione dei nostri genitori che avevano pure visto la guerra non avevano nessuna valenza, anzi eri un cagasotto se ne parlavi. Io comunque, a volte, stavo veramente male ed avevo paura, di cosa ora non saprei dire ma l'avevo e tanta: qui il babau che esce da questa portina rende benissimo l'idea, e confermo che sei un autore molto interessante e giustamente inquietante. Adesso vediamo se ho fatto male a tirare fuori i miei scheletrini dall'armadietto.
BiaGGio, se lo gradisci, vista la tua interpretazione, posso aiutarti a rievocare quelle sensazioni con questo film che secondo me è perfetto per l'occasione
Purtroppo, al di là delle reminiscenze bambinesche, la foto nasce da un problema più attuale (se ripensi, memoria permettendo, a cosa ti avevo accennato poco tempo fa, probabilmente fai 2+2)... La lettura di Obi ci ha preso abbastanza :)
Scusa, dici che non e' da vedere su smartphone?e dove la dovrei vedere/osservare ad una tua mostra? Mah Ho usato il monitor,e resto dell' idea che sia tecnicamente poco riuscita
Ma sai in realtà mi alzo alle 6:00 ogni mattina per svolgere il mio lavoro e sono molto sereno,te lo garantisco Parla della tua foto non del mio umore,se poi non accetti una piccola critica (ho scritto che l' idea e' buona,solo tecnicamente non mi sembra all' altezza della tua creatività)allora passo oltre
Puoi scrivere tutto riguardo alla foto, ci mancherebbe. E certamente non è tra le mie migliori...mi rendo conto che è stata una foto dettata più dall'esigenza dell'idea che da altro. Non capisco solo la battuta sul dove vederla.
Ti ho semplicemente detto, all'inizio, di vederla da monitor proprio perché, essendoci molto nero, da telefono si penalizza ulteriormente.
Se per tecnicamente ti riferisci ad altro, poi, non so.