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Perdonerete questo giovine 40enne ma non incrocio le coordinate del culto dell'ostrica blu...io, al massimo, sono passato per i primi Cult di Ian Astbury, quando ancora avevano Southern Death come prefisso
L'ho guardata per un po' e continuo a vederci paura. Paura del nostro vero io o forse di qualcosa di superiore che sa tutto di noi e al cui giudizio non possiamo sfuggire La sedia é simile a un trono simbolo di potere su cui sta un teschio, un memento mori per un potente che si fronte alla morte é comunque nulla? Sicuramente l'atto di essere sdraiato é un gesto di sottomissione, ma il nascondersi indica paura o forse vergogna Alla fine leggo il titolo e rifacendomi a una filosofia induista forse lo interpreto come un memento mori legato ai peccati commessi che peseranno sulla prossima reincarnazione
Sul memento mori non ci piove, sicuramente può esserci della paura nel gesto della figura che alza il tappeto. Col titolo pensavo, forse ingenuamente (), di indirizzare ad un piano di lettura ulteriore...per mia personale ossessione sempre legato al discorso dell'identità. Boh, evidentemente non sono riuscito a rendere l'idea che volevo. Però ho l'impressione che questa foto risulti un po' "respingente", forse perché, a primo impatto, quel memento mori non è troppo conciliante
Al cospetto dell'idea della fine (la prospettiva verticale è anche un po' il termine "obbligato" di un qualunque percorso di vita), un'infinità ed uno modi per conoscersi voleva fare riferimento alle svariate possibilità di affrontare quel percorso cercando quasi sempre di esorcizzare e tenere lontano il pensiero della morte, creando o inseguendo identità come fossero vie di salvezza o preservazione (l'atto di nascondersi sotto il tappeto). Dall'altra parte, An infinite and one ways, vuole riferirsi a quell'unico modo di "conoscersi" relazionandosi all'idea della morte addentrandosi in territori mentali che all'apparenza sono, appunto, respingenti (la testa che scruta nel buio impensabile).
Questo inglese mi ha veramente rotto le scatole. E basta, sembriamo veramente una colonia di qualche altro stato. Ma l'italiano è cosi bello.... vabbè...scusate.
No, non era per te, parlo in generale, le persone non italiane, si imparano l'italiano, like me that I studied theirs English...otherwise they remain wild like me before i learned their English.
Sono d'accordo anch'io con Matteo e Rombro, pur comprendendo le buone ragioni di Cristoforo perché è vero che l'italiano è bellissimo. Leggo su Wikipedia che però "...è classificato al 23° posto tra le lingue per numero di parlanti": non può quindi aspirare al ruolo di lingua franca.