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| inviato il 14 Novembre 2014 ore 16:06
A me molto spesso piace lavorare da solo, non lo trovo limitante, ogni lavoro necessita di accorgimenti particolari, non sono abitudinario in niente e nemmeno in questo. Ultimamente mi piace occuparmi anche del video, mi basta un assistente che mi fiancheggia in 2 o 3 occasioni e per il resto faccio tutto io, il girato del film è tutto mio al 90%, il montaggio è mio al 100%, 90 foto su 100 dell'album sono mie e alla post produzione ci penso io. I clienti li incontro io, e il lavoro lo consegno io. Non sono molto esigente con i clienti, faccio gli esterni in 15/20 minuti in qualsiasi posto mi capita, mi adatto insomma. Fuori il mio studio c'è il mio nome e ho sempre fatto così, non potrei guardare in disparte o delegare qualcuno a gestire i miei soggetti, sarebbe troppo frustante. |
| inviato il 14 Novembre 2014 ore 16:29
“ Già, il disinteresse da dove viene secondo voi? „ Il disinteresse del fotografo nasce dall'inadeguatezza del gusto e delle aspettative del cliente, che nasce dall'incapacità del nostro stato di investire nell'istruzione, nell'arte, nella cultura e nell'educazione civica, che nasce dall'oblio in cui si evolve il mononeurone di diverse decine di milioni di elettori coglioni, lobotomizzati da decenni da uno stato già fallito. |
user16612 | inviato il 14 Novembre 2014 ore 17:08
Prosit! Difficile dire dove finiscono le colpe istituzionali e dove cominciano le nostre. Quanto spendiamo in cultura? Quanto spendo io per la mia cultura e per quella dei miei figli? Non parlo di soldi, parlo di tempo e di voglia. Quest'estate, in vacanza, abbiamo visitato la Galleria Nazionale Umbra, a Perugia. Straordinaria! Ogni ritrattista che si rispetti dovrebbe studiarsi le inquadrature e la luce di certi grandi maestri (penso al Perugino). Ma la più grande sorpresa è stata lo stupore e l'ammirazione dei ragazzi (tra 8 e 14 anni) di fronte a molte opere. La sensibilità non è morta. Va solo alimentata. Amen |
| inviato il 14 Novembre 2014 ore 18:24
Azz. mi posso studiare a memoria questi ultimi interventi? Scherzi a parte, condivido pienamente quanto detto sopra. L'ho sperimentato sulla mia pelle e continuo a viverlo, anche se solo dall'esterno. Es. un mio collega si sposa l'anno prossimo. Parlando mi ha chiesto un consiglio su chi chiamare. Gli ho fatto tre nomi e dato tre prezzi indicativi (conosco bene i fotografi). La sua risp: ma ti rendi conto che ladri, 700 euro di differenza per lo stesso numero di foto!?!? Questo è l'approccio della maggior parte dei clienti. Penso che andrá dal più economico. Pace a lui. |
| inviato il 14 Novembre 2014 ore 20:00
In risposta a Giorgio. Fare tutto da solo va bene quando sei tu solo a decidere su come cosa e quando. Ma un valido assistente che ti capisce al volo e sopratutto che fa quello che gli chiedi al momento giusto e bene, secondo il mio modesto parere, è fondamentale e fa la differenza. Ma non è che sto dicendo che senza non si può fare, solo che diventa più faticoso. Oggi la tendenza è il reportage, questo si sono adattati a fare la maggior parte dei fotografi e questo vogliono i clienti. Io ti stimo e le tue foto mi piacciono tanto, e sono convinto che dietro c'è tanto lavoro e tanta esperienza. Questo dovrebbe essere da monito per molti. Se si vuole emergere e sopratutto se si vuole stare sulla cresta per tanto tempo (perchè la novitá e le nuove mode deviano l'interesse), bisogna impegnarsi non solo con la tecnica di ripresa, ma sopratutto come persona. E per chi vuole intraprendere questa strada tu (secondo me) sei un esempio da seguire, in primis per le foto, ma sopratutto per il tuo stile e il tuo approccio al matrimonio. |
| inviato il 14 Novembre 2014 ore 22:06
Grazie Gianluca, troppo buono. Non ci sono più gli assitenti da battaglia di una volta e anche i matrimoni non sono più le battaglie di una volta, il flash si usa un decimo di 10 anni fa, non faccio un controluce flash dal 1998, le pellicole sono scomparse e con una scheda faccio tutto il servizio, ho ancora i ritmi dell'hasselblad e scatto poche raffiche, ogni click è quasi decisivo, raramente arrivo a 1000 foto in tutto il servizio. In uno zaino metto tutto l'occorrente compreso i lastolite, l'assistente lo porto perchè mi sono imborghesito ma ti assicuro che al 90% è per compagnia e per portaborsa. In ambito ritrattistico mi piace avere i miei spazi, in passato ho provato anche a fare il reportage con 3 fotografi ma alla fine 97 foto su 100 erano le mie, ed erano più le volte che dovevo scartare scatti potenzialmente buoni perchè ci impallavamo uno con l'altro. Essere troppo aggressivi con dei soggetti non professionisti non paga quasi mai, in conclusione, mi piace avere la mia intimità, i miei assistenti sono dei confidenti fidati che assecondano le mie necessità, ma nel set entrano poco. I risultati li hai visti, nelle cerimonie mi piace essere discreto ed efficace senza troppe sceneggiate. |
| inviato il 15 Novembre 2014 ore 7:50
Io ho avuto parecchi assistenti, qualche volta i miei fratelli. Altre volte Amici, ma mai uno fisso. In estate in sardegna preferivano andare al mare. Ne ho avuto due in particolare, uno che dopo una stagione come assistente (circa una 15ina di servizzi) si è aperto due studi. Un'altro, che andava bene, ma era di un paese vicino. Anche lui poi si è aperto un suo studio. C'è stato un periodo che i fotografi nascevano come funghi. Nel mio paese (9000 abitanti) alla fine eravamo troppi. Non so tu, ma da poco ho sentito un vecchio amico che ancora resiste e lamentava che ormai da circa 40 matrimoni del decennio scorso oggi se ne fa 10 a stagione è fortunato. Io quando ho chiuso ero a circa 15-20 a stagione, ma era il 2009. Se avessi tenuto, forse oggi sarebbero 4-5. E dove vai con 3 figli da mantenere? Mi potevo inventare qualsiasi cosa, ma quando manca la richiesta l'unica soluzione è cambiare. |
| inviato il 15 Novembre 2014 ore 7:54
Ps La sardegna è bella, ma è una regione in ginocchio. Troppi senza lavoro e non girano soldi. Tutti vanno al risparmio e per certi lavori non si spende più. |
| inviato il 15 Novembre 2014 ore 9:06
Il tuo racconto l'ho sentito decine e decine di volte, è la realtà odierna ormai purtroppo. La mia fortuna è che le giovani promesse della fotografia, quelli con l'attività pagata dall'ennesimo sacrificio dei genitori, sono troppo presuntuosi per rimanere in provincia a fare matrimoni, è troppo limitante per le loro potenzialità, i loro sogni sono l'arte e la moda a Roma, Milano, Londra, New York. Ad Avezzano dove vivo io non ci sono Loft Panoramici in cui soggiornare, vorrrai mica farli trombare in una casa comune? Anche io a 20 anni vivevo e lavoravo a San Francisco... ...è la ruota della vita. Bisogna sempre adattarsi al mercato che muta velocissimo, fotografia, emozioni e business devono viaggiare all'unisono, se un parametro resta indietro salta tutto il banco, il presente è spietato. Quelli che tu e molti altri definite come concorrenza sono spesso solo fuochi di paglia, se metti in dubbio le tue capacità competitive dovresti fare un'analisi più approfondita di cosa stai sbagliando con il tuo cliente nel tuo mercato, senza confonderti troppo con elementi esterni alla tua attività. La flessione del mercato è totale, non solo matrimoniale, lo dicono i numeri, riuscire a resistere in un momento socioeconomico come questo significa che si riesce a dare un prodotto eccellente, i tempi della ricchezza sono terminati e non torneranno più. O lo si fa per passione o è meglio lasciar stare. Doppi lavoristi permettendo..... |
| inviato il 15 Novembre 2014 ore 10:10
Si Giorgio concordo e sottoscrivo. Ho fatto un'analisi molto approffondita e so quali sono i miei limiti. Perció stimo e ammiro chi ha la stoffa per continuare a crescere nonostante tutto. Nella cerimonia non basta saper fotografare (come tu in più di un'occasione hai evidenziato). Per questo le mie risorse le ho impiegate nel settore della pubblicitá. Un pacco di caffè rimane lì fermo e non lo devi corteggiare per farti un sorriso. |
user16612 | inviato il 15 Novembre 2014 ore 10:21
Scusate, parlo da profano. Non dimenticherei neppure che oggigiorno non si sposa quasi più nessuno, al contrario di 20/30 anni fa. E tra quei pochi sposi che ci sono è dura trovare quelli disposti a investire in un servizio come si deve. O no? |
| inviato il 15 Novembre 2014 ore 10:33
Questo commento ti fa grandissimo onore Gianluca, la tua onestà intellettuale è indiscutibile. Dote rarissima al giorno d'oggi, ti porterei con me come assistente solo grazie a questo, la prox stagione troveremo l'occasione. Buona giornata “ Non dimenticherei neppure che oggigiorno non si sposa quasi più nessuno, al contrario di 20/30 anni fa. E tra quei pochi sposi che ci sono è dura trovare quelli disposti a investire in un servizio come si deve. O no? „ Certo Giuliano, il problema grossomodo è divisibile in tre parti, quello di cui parli è la prima, la seconda è l'incapacità media di giudizio tecnico/artistico del cliente, la terza è lo stato da far west in cui si muovono liberamente i dopolavoristi senza partita iva, che confondono un cliente già incapace di distinguere le caratteristiche di mercato. |
| inviato il 15 Novembre 2014 ore 10:35
Secondo me sì. |
| inviato il 15 Novembre 2014 ore 10:36
Grazie Giorgio. Mi fa molto piacere. |
| inviato il 15 Novembre 2014 ore 10:44
Ora vi lascio che alle 12 ho un appuntamento in studio con una nuova coppia, spero di tornare con buone notizie |
| inviato il 19 Novembre 2014 ore 17:54
Composizione perfettamente bilanciata, fantastico lo sguardo catturato a dir poco ammaliante. Compliments |
| inviato il 20 Novembre 2014 ore 8:34
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