RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie


  1. Gallerie
  2. »
  3. Fotogiornalismo / Street
  4. » I Ragazzi del '99

 
I Ragazzi del '99...

La morte

Vedi galleria (22 foto)

I Ragazzi del '99 inviata il 04 Novembre 2020 ore 0:07 da Emmegiu. 53 commenti, 1807 visite. [retina]

, 1/160 f/3.5, ISO 100, treppiede.

I Ragazzi del '99 “Durante la prima guerra mondiale, ragazzi del '99 era la denominazione data ai coscritti negli elenchi di leva che nel 1917 compivano diciotto anni e che pertanto potevano essere impiegati sul campo di battaglia. Furono precettati quando non avevano ancora compiuto diciotto anni. I primi contingenti italiani, 80 000 circa, furono chiamati nei primi quattro mesi del 1917, e frettolosamente istruiti, vennero inquadrati in battaglioni di milizia territoriale. Alla fine di maggio furono chiamati altri 180 000 ed altri ancora, nel mese di luglio. I primi ragazzi del 1899 furono inviati al fronte nel novembre del 1917, nei giorni successivi alla battaglia di Caporetto. Il loro apporto, si dimostrò fondamentale per gli esiti della guerra. Le giovanissime reclute appena diciottenni del 1899 sono da ricordare in quanto nella prima guerra mondiale, dopo la battaglia di Caporetto (24 ottobre 1917), in un momento di gravissima crisi per l'Italia e per il Regio Esercito, rinsaldarono le file sul Piave, del Grappa e del Montello, permettendo al Regno la controffensiva nel 1918 a un anno esatto da Caporetto con la battaglia di Vittorio Veneto e quindi la firma dell'armistizio di Villa Giusti da parte dell'Austria-Ungheria. Scendendo nel dettaglio e parlando della mia regione, la Prima Guerra Mondiale costò alla Sardegna lutti e desolazione di maggior portata rispetto alle altre regioni italiane. Su 800.000 abitanti circa 100.000 uomini (quasi tutta la popolazione maschile adulta) partirono per la guerra, un'intera “leva” fu precettata quella del 1899 e fu spazzata via in buona parte. Die Roten Teufel, I diavoli rossi, chiamavano gli austriaci i soldati sardi. “Diavoli” per la loro fama di coraggio e anche di ferocia: in gran parte pastori, andavano all'assalto urlando e molti al posto della baionetta sul fucile montavano i coltelli per sgozzare le pecore, avevano fama di non fare prigionieri da pastori uccidevano il nemico facendo quello che sapevano fare come fossero le loro pecore. E li chiamavano “Rossi” per le mostrine bianche e rosse, e anche per il terriccio del Carso che aveva impregnato le loro divise. Diavoli crudeli, ma erano solo ragazzi terrorizzati imbottiti di acquavite mandati come fiere all'assalto per conquistare pochi centimetri di terra alla loro patria, ma quale patria erano pastori e contadini che non sapevano una parola d'italiano e che il continente non l'avevano mai visto in vita loro ma ci morirono. Molti soldati sardi erano inquadrati, nella brigata “Sassari” che caso unico in Italia era costituita da soldati provenienti dalla stessa regione. La Brigata Sassari durante la Grande Guerra ottenne il record di decorazioni nel Regio esercito. ma perse più di 13.000 uomini e visto che una brigata inquadrava circa 6 mila soldati, venne ricostituita due volte. Mio nonno ne faceva parte fu ferito gravemente e fu l'unico superstite di un assalto ove morirono tutti i 350 suoi commilitoni, fu ritrovato sotto montagne di cadaveri agonizzante, ma si salvò e portò nella spalla la pallottola tutta la vita, comunque fu decorato con croce di guerra, in seguito nella seconda guerra mondiale perse un figlio radiotelegrafista in un cacciatorpediniere. La foto è ricavata da una Lastra a Gelatina Bromuro d'Argento del 1917 molto rovinata.



Vedi in alta risoluzione 6.0 MP  





Che cosa ne pensi di questa foto?


Hai domande e curiosità su questa immagine? Vuoi chiedere qualcosa all'autore, dargli suggerimenti per migliorare, oppure complimentarti per una foto che ti ha colpito particolarmente?


Puoi farlo iscrivendoti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.




avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2020 ore 22:02

Struggente e malinconica la didascalia...incute tristezza infinita e purtroppo assoluta certezza che non sarà ne la prima nell'ultima...... l'uomo nasce malvagio .....e nel suo animo..... Riguardo il tuo lavoro non posso che farti i complimenti.....sei riuscito a recuperare uno scatto che altrimenti risulterebbe perduto per sempre.Grande come sempre con i tuoi pensieri e con le tue parole ad abbracciare tutti.Ciao Rosario:-P

avatarsenior
inviato il 04 Novembre 2020 ore 22:13

Ciao Emme, lodevole la didascalia che hai scritto. Dei soldati Sardi sulla montagna Veneta restano i cimiteri di guerra, serie di croci con relativi nomi e cognomi, bloccano chiunque a riflettere e solitamente una lacrima scappa. I miei due nonni erano ragazzi del 99, non hanno mai voluto parlare di ciò che avevano visto, dicevano solamente che l'acqua del fiume Piave era rossa e che erano vivi solamente per un miracolo, loro poi hanno vissuto pure la seconda guerra mondiale, non come soldati, ma come tanti altri civili costretti a stenti enormi e vita notturna da bunker, i bombardamenti aerei non hanno risparmiato neanche il Veneto. Per mille problemi non si può dire che ora stiamo benissimo, ma comunque tanto meglio di queste generazioni di eroi che hanno tribolato e tribolato ancora. Il loro sacrificio ha permesso a noi di vivere in pace. Sei stato molto bravo a trovare la foto d'epoca e a postarla, il tutto trasmette grande sensibilità

Bravissimo sempre caro Giuseppe, ciao, buona nottata SorrisoSorriso

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2020 ore 0:30

Oggi è la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate è una giornata celebrativa nazionale italiana. Fu istituita nel 1919 per commemorare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale, evento bellico considerato completamento del processo di unificazione risorgimentale. La festa è il 4 novembre perché è la data dell'entrata in vigore dell'armistizio di Villa Giusti (firmato il 3 novembre 1918) e della resa dell'Impero austro-ungarico.

E nella giornata di vittoria, i protocolli si sono sprecati, le parole pronunciate un copia/incolla ed ecco che il 4 novembre 2020 parte dell'Italia è in lockdown controllato/vigilato.
Una sconfitta annunciata.
Chissà cosa penseranno da lassu'.

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2020 ore 8:17

Ciao Emme! Torno dopo una assenza dovuta ad una concentrazione atomica di sfighe, tutte risolte.
Mio nonno era un ragazzo del 99. A 16 anni al fronte.
Durante un assalto si rifiutò di uscire dalla trincea e l'ufficiale gli puntò la pistola alla testa.
Tergiversarono quei pochi minuti per poi rendersi conto che erano gli unici due rimasti vivi.
Si diedero alla fuga insieme: mio nonno e quell'× con la pistola.

avatarsupporter
inviato il 05 Novembre 2020 ore 8:37

Buongiorno Luca e a tutti, bellissima la tua testimonianza, grazie per avercela raccontata andavano al massacro e pochi ne restavano vivi tuo nonno ha fatto la cosa giusta che gli ha salvato la vita meno male se no non avremmo avuto fra noi il suo simpatico nipote, un caro saluto sono contento che hai risolto fatti sentire più spesso che mi fa piacere

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2020 ore 11:26

Un ricordo straordinario.
Un saluto a te Giuseppe ed onore al nonno che miracolosamente e' scampato alla morte e tu miracolosamente ...
sei nato;-)
Il mondo proprio ti Voleva!!!

Ciaoo un carissimo saluto.
Alessandro

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2020 ore 11:32

Bel ricordo, in onore di questi ragazzi di tutti i frontiCool Condivido la tua riflessione e pure quella di Delphinus: "assolutamente inutile", anche se "questo è l'uomo" Confuso
Ajòooo, Carlo

avatarsupporter
inviato il 05 Novembre 2020 ore 15:41

Ottima digitalizzazione di una foto storica con ottima didascalia!

avatarsupporter
inviato il 05 Novembre 2020 ore 17:58

Bella immagine storica, mio nonno si era arruolato giovanissimo falsificando i documenti e aveva partecipato alla guerra d'Africa ( Italo-turca), e nella prima guerra mondiale a soli venti anni, fu insignito della medaglia d'argento al valore, leggendo la motivazione si comprendeva che avrebbe meritato la medaglia d'oro e lui sorridendo diceva:"Ma non sono morto"....altri tempi ora combattiamo con un nemico subdolo e invisibile.
Un caro saluto Giuseppe

avatarsenior
inviato il 05 Novembre 2020 ore 18:37

Hai fatto bene a proporci il fante Italiano. La brigata ed eroica Sassari fatta di giovani valorosi e tenaci ne è l'esempio più illustre. Mio nonno era uno di questi ragazzi che dal profondo Sud andarono a combattere in luoghi lontani e sconosciuti.
Un caro saluto Giuseppe Sorriso

avatarsupporter
inviato il 05 Novembre 2020 ore 22:07

grazie giuseppe.

ciao.

avatarsupporter
inviato il 05 Novembre 2020 ore 22:15

Da giovane ragazzo ne conobbi diversi di reduci del '99. Uno che si chiamava Mariano raccontava spesso vicende vissute in quella guerra e dei diversi posti che vide da soldato.
Quando ne moriva qualcuno, la cosa che mi impressionava di più era vedere le carte da morto con la dicitura “Cavaliere di Vittorio Veneto” che campeggiava in primo piano.
La nonna di mia moglie era del '99 e raccontava a lei e agli altri nipoti di quale terribile sciagura fu la spagnola.
Onore a tuo nonno e tutti quei giovani ragazzi che dedicarono la vita alla loro patria e complimenti a te per l'ennesima proposizione fotografica pregna di significato.
Un caro saluto.

avatarjunior
inviato il 06 Novembre 2020 ore 0:07

Al fronte austroungarico parlavano 9 lingue diverse...nel nostro, parlavano l'italiano con tutti i nostri dialetti..

avatarsupporter
inviato il 06 Novembre 2020 ore 17:27

top

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2020 ore 10:38

Quanto dolore e ancora di più quando tutto questo immenso sacrificio viene dimenticato!
Sono commossa....grazie!

user196465
avatar
inviato il 07 Novembre 2020 ore 22:18

Bravo Giuseppe per questo importante documento

avatarsenior
inviato il 07 Novembre 2020 ore 22:45

Grazie Giuseppe, per raccontare la storia di tuo nonno e di quei ragazzi in guerra. Un saluto

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2020 ore 19:36

Ho letto con molto interesse la didascalia, oggi sono stato in montagna dove sopra i 2000metri ho trovato trincee e costruzioni fatte di sassi risalenti alla prima guerra,dei lavori incredibili a quelle altezze,poveri ragazzi,quante ne devono aver viste

avatarsupporter
inviato il 08 Novembre 2020 ore 21:04

Mio nonno mi raccontava di condizioni estreme, lui veniva da una cittadina di mare della Sardegna dove il freddo non esiste e trovarsi a 20 gradi sotto zero e più malissimo equipaggiati per lui era terribile, poi era pieno di pidocchi che quando ti lavavi i panni e li stendevi restavano dritti tanto si riempivano di pidocchi, per il mangiare non se ne parli e in più il terrore di morire ogni giorno insomma lui poi farà anche il minatore non era un signorino ma quegli anni lo hanno provato molto

avatarsupporter
inviato il 09 Novembre 2020 ore 17:49

Onore in ogni caso a chi ha combattuto per la patria, forse sperava in un' Italia migliore....Ma questo non è accaduto purtroppo. Ciao Giuse complimenti da Gaz.




Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)



Alcuni commenti possono essere stati tradotti automaticamente con Microsoft Translator.  Microsoft Translator



 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me