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| inviato il 04 Novembre 2020 ore 22:02
Struggente e malinconica la didascalia...incute tristezza infinita e purtroppo assoluta certezza che non sarà ne la prima nell'ultima...... l'uomo nasce malvagio .....e nel suo animo..... Riguardo il tuo lavoro non posso che farti i complimenti.....sei riuscito a recuperare uno scatto che altrimenti risulterebbe perduto per sempre.Grande come sempre con i tuoi pensieri e con le tue parole ad abbracciare tutti.Ciao Rosario |
| inviato il 04 Novembre 2020 ore 22:13
Ciao Emme, lodevole la didascalia che hai scritto. Dei soldati Sardi sulla montagna Veneta restano i cimiteri di guerra, serie di croci con relativi nomi e cognomi, bloccano chiunque a riflettere e solitamente una lacrima scappa. I miei due nonni erano ragazzi del 99, non hanno mai voluto parlare di ciò che avevano visto, dicevano solamente che l'acqua del fiume Piave era rossa e che erano vivi solamente per un miracolo, loro poi hanno vissuto pure la seconda guerra mondiale, non come soldati, ma come tanti altri civili costretti a stenti enormi e vita notturna da bunker, i bombardamenti aerei non hanno risparmiato neanche il Veneto. Per mille problemi non si può dire che ora stiamo benissimo, ma comunque tanto meglio di queste generazioni di eroi che hanno tribolato e tribolato ancora. Il loro sacrificio ha permesso a noi di vivere in pace. Sei stato molto bravo a trovare la foto d'epoca e a postarla, il tutto trasmette grande sensibilità Bravissimo sempre caro Giuseppe, ciao, buona nottata  |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 0:30
“ Oggi è la Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate è una giornata celebrativa nazionale italiana. Fu istituita nel 1919 per commemorare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale, evento bellico considerato completamento del processo di unificazione risorgimentale. La festa è il 4 novembre perché è la data dell'entrata in vigore dell'armistizio di Villa Giusti (firmato il 3 novembre 1918) e della resa dell'Impero austro-ungarico. „ E nella giornata di vittoria, i protocolli si sono sprecati, le parole pronunciate un copia/incolla ed ecco che il 4 novembre 2020 parte dell'Italia è in lockdown controllato/vigilato. Una sconfitta annunciata. Chissà cosa penseranno da lassu'. |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 8:17
Ciao Emme! Torno dopo una assenza dovuta ad una concentrazione atomica di sfighe, tutte risolte. Mio nonno era un ragazzo del 99. A 16 anni al fronte. Durante un assalto si rifiutò di uscire dalla trincea e l'ufficiale gli puntò la pistola alla testa. Tergiversarono quei pochi minuti per poi rendersi conto che erano gli unici due rimasti vivi. Si diedero alla fuga insieme: mio nonno e quell'× con la pistola. |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 8:37
Buongiorno Luca e a tutti, bellissima la tua testimonianza, grazie per avercela raccontata andavano al massacro e pochi ne restavano vivi tuo nonno ha fatto la cosa giusta che gli ha salvato la vita meno male se no non avremmo avuto fra noi il suo simpatico nipote, un caro saluto sono contento che hai risolto fatti sentire più spesso che mi fa piacere |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 11:26
Un ricordo straordinario. Un saluto a te Giuseppe ed onore al nonno che miracolosamente e' scampato alla morte e tu miracolosamente ... sei nato Il mondo proprio ti Voleva!!! Ciaoo un carissimo saluto. Alessandro |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 11:32
Bel ricordo, in onore di questi ragazzi di tutti i fronti Condivido la tua riflessione e pure quella di Delphinus: "assolutamente inutile", anche se "questo è l'uomo" Ajòooo, Carlo |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 15:41
Ottima digitalizzazione di una foto storica con ottima didascalia! |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 17:58
Bella immagine storica, mio nonno si era arruolato giovanissimo falsificando i documenti e aveva partecipato alla guerra d'Africa ( Italo-turca), e nella prima guerra mondiale a soli venti anni, fu insignito della medaglia d'argento al valore, leggendo la motivazione si comprendeva che avrebbe meritato la medaglia d'oro e lui sorridendo diceva:"Ma non sono morto"....altri tempi ora combattiamo con un nemico subdolo e invisibile. Un caro saluto Giuseppe |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 18:37
Hai fatto bene a proporci il fante Italiano. La brigata ed eroica Sassari fatta di giovani valorosi e tenaci ne è l'esempio più illustre. Mio nonno era uno di questi ragazzi che dal profondo Sud andarono a combattere in luoghi lontani e sconosciuti. Un caro saluto Giuseppe |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 22:07
grazie giuseppe. ciao. |
| inviato il 05 Novembre 2020 ore 22:15
Da giovane ragazzo ne conobbi diversi di reduci del '99. Uno che si chiamava Mariano raccontava spesso vicende vissute in quella guerra e dei diversi posti che vide da soldato. Quando ne moriva qualcuno, la cosa che mi impressionava di più era vedere le carte da morto con la dicitura “Cavaliere di Vittorio Veneto” che campeggiava in primo piano. La nonna di mia moglie era del '99 e raccontava a lei e agli altri nipoti di quale terribile sciagura fu la spagnola. Onore a tuo nonno e tutti quei giovani ragazzi che dedicarono la vita alla loro patria e complimenti a te per l'ennesima proposizione fotografica pregna di significato. Un caro saluto. |
| inviato il 06 Novembre 2020 ore 0:07
Al fronte austroungarico parlavano 9 lingue diverse...nel nostro, parlavano l'italiano con tutti i nostri dialetti.. |
| inviato il 06 Novembre 2020 ore 17:27
top |
| inviato il 07 Novembre 2020 ore 10:38
Quanto dolore e ancora di più quando tutto questo immenso sacrificio viene dimenticato! Sono commossa....grazie! |
user196465 | inviato il 07 Novembre 2020 ore 22:18
Bravo Giuseppe per questo importante documento |
| inviato il 07 Novembre 2020 ore 22:45
Grazie Giuseppe, per raccontare la storia di tuo nonno e di quei ragazzi in guerra. Un saluto |
| inviato il 08 Novembre 2020 ore 19:36
Ho letto con molto interesse la didascalia, oggi sono stato in montagna dove sopra i 2000metri ho trovato trincee e costruzioni fatte di sassi risalenti alla prima guerra,dei lavori incredibili a quelle altezze,poveri ragazzi,quante ne devono aver viste |
| inviato il 08 Novembre 2020 ore 21:04
Mio nonno mi raccontava di condizioni estreme, lui veniva da una cittadina di mare della Sardegna dove il freddo non esiste e trovarsi a 20 gradi sotto zero e più malissimo equipaggiati per lui era terribile, poi era pieno di pidocchi che quando ti lavavi i panni e li stendevi restavano dritti tanto si riempivano di pidocchi, per il mangiare non se ne parli e in più il terrore di morire ogni giorno insomma lui poi farà anche il minatore non era un signorino ma quegli anni lo hanno provato molto |
| inviato il 09 Novembre 2020 ore 17:49
Onore in ogni caso a chi ha combattuto per la patria, forse sperava in un' Italia migliore....Ma questo non è accaduto purtroppo. Ciao Giuse complimenti da Gaz. |
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