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L'alba sulla chiesa dei Santi Luca e Martina...

Arte / Storia / Cultura

Vedi galleria (58 foto)

L'alba sulla chiesa dei Santi Luca e Martina inviata il 19 Settembre 2020 ore 7:10 da Alessandro Callea. 33 commenti, 1376 visite. [retina]

, 1/6400 f/2.5, ISO 400, mano libera. Roma, Italia.

La chiesa dei Santi Luca e Martina è un edificio di culto cattolico di Roma. Si trova nel Foro Romano e su di esso insiste l'omonima rettoria, rientrante all'interno della parrocchia di san Marco Evangelista al Campidoglio.Intitolata inizialmente a Santa Martina, fu fondata nel VII secolo, presumibilmente da Onorio I, al quale si attribuisce anche la fondazione della vicina chiesa di sant'Adriano nella sede della Curia Senatus, la Curia Iulia.La chiesa è a pianta centrale, cioè è affine a una croce greca con quattro absidi, ma i bracci del transetto sono più corti di quello longitudinale, e la curvatura è più schiacciata. La facciata, di forma convessa, fu completata nel 1664. All'interno la spazialità è dominata dall'alta cupola; i pennacchi di raccordo sono decorati con i Quattro simboli degli Evangelisti in stucco, opera di Camillo Rusconi. All'altare maggiore si può ammirare il San Luca Evangelista che dipinge la Madonna, copia del caravaggesco Antiveduto Gramatica del dipinto di Raffaello, oggi alla Galleria dell'Accademia di San Luca. Nel transetto è collocata una pala di Sebastiano Conca. Molto bella è la cripta, anch'essa opera di Pietro da Cortona, che riprende in piccolo le linee architettoniche della chiesa superiore. Vi si trovano due rilievi di Alessandro Algardi. Decaduta, restaurata e nuovamente consacrata da Alessandro IV nel 1256, come ricorda la lapide murata nella cappella di destra, la chiesa è attestata nel Catalogo di Cencio Camerario, anche se Martina non è citata tra i santi di cui vi si custodivano le reliquie. Si arriva così al XVI secolo, quando Sisto V, che ha bisogno di spazio per la piazza di Santa Maria Maggiore, fa demolire la chiesa di San Luca dei Pittori. Ma i Pittori sono una corporazione importante e la perdita va compensata. Nel 1588, quindi, una bolla del papa Peretti conferisce all'Accademia di San Luca il patronato sulla chiesa di santa Martina "presso l'Arco di Settimio Severo" e san Luca viene incluso nel titolo della chiesa. Tra il 1592 e il 1618 diversi artisti (Mascherino, Federico Zuccari, Giovanni Baglione) fanno progetti per la ricostruzione della chiesa accademica, ma le opere da fare sono molte, strutturali (murature da rialzare, soffitto e pavimenti da rifare, cripta per i sepolcri degli artisti da scavare e costruire ex novo), e richiedono investimenti rilevanti, che non si possono coprire neppure con la vendita delle antichità rinvenute nei dintorni. Serve un santo in paradiso, o un miracolo come quello avvenuto nel 1624, quando la scoperta delle reliquie di santa Bibiana aveva indotto Urbano VIII Barberini a ricostruirne la chiesa all'Esquilino. Pietro Berrettini da Cortona, artista assai caro ai Barberini, nominato principe dell'Accademia nel 1634, ottiene di costruire qui la sua cappella funebre, "con patto che l'avesse a dotare risarcire ed abbellire a suo gusto a volontà", cioè a proprie spese. [senza fonte] Berrettini fa il progetto, che comprende anche spazi per i lavori e i depositi dell'Accademia, e comincia a scavare sotto l'altare, dove intende predisporre la tomba di famiglia sotto la confessione, secondo l'uso antico; ed ecco che il 25 ottobre 1634 affiora dallo scavo una cassa con molti resti e una lamina di terracotta con su scritto (ovviamente in latino) "Qui riposano i corpi de' Sacri Martiri Martina Concordio Epifanio con loro Compagno". Questo evento favorisce il supporto dei Barberini, papa e cardinal nepote; i lavori di ricostruzione procedono sotto la direzione del Cortona. Il Cortona, che davvero considerava questa chiesa sua figlia diletta, oltre a costruire a proprie spese la chiesa sotterranea e a dotarla di arredi preziosi, volle continuare a beneficiarla anche dopo morto, lasciandola per testamento dotata di rendite, i cui cespiti (6.750 scudi) dovevano essere mantenuti al servizio della chiesa. Di queste disposizioni l'Accademia fece redigere un'iscrizione in marmo, sovrastata dal busto dell'artista, che ancor oggi si legge scendendo la scala che va al succorpo. Generosità, la sua, che fu emulata nel tempo da molti altri accademici, principi e no. (fonte Wikipedia)



Vedi in alta risoluzione 44.8 MP  



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avatarsupporter
inviato il 30 Settembre 2020 ore 16:33

....la luce e" bellissima .... complimenti..
7 ciao Ray Palm-

avatarsupporter
inviato il 30 Settembre 2020 ore 16:35

Grazie Ray, un saluto.

avatarsenior
inviato il 30 Settembre 2020 ore 16:38

Bellissimo lo scorcio che ci hai regalato Alessandro, ottima inquadratura, bei dettagli e cromie.
Complimenti.
Ciao fiore.;-)

avatarsupporter
inviato il 30 Settembre 2020 ore 16:41

meravigliosamente bella

avatarsupporter
inviato il 30 Settembre 2020 ore 16:47

Fiore
Claudio


Sono molto contento vi sia piaciuta Sorriso
Un saluto
Alessandro

avatarsupporter
inviato il 05 Novembre 2020 ore 10:01

Una luce davvero molto molto bella Ale, dona un plus a questa meravigliosa cupola

avatarsupporter
inviato il 05 Novembre 2020 ore 10:06

Grazie davvero Riccardo, contento che ti sia piaciuta Cool

avatarsenior
inviato il 29 Novembre 2020 ore 18:05

Bellissima chiesa, grande ripresa e didascalia, un sacco di complimenti
cari saluti Reino

avatarsupporter
inviato il 29 Novembre 2020 ore 18:13

Ti sono grato Reino, un caro saluto Sorriso

avatarsenior
inviato il 02 Dicembre 2020 ore 18:58

Resa e dettagli impressionantiEeeek!!!
Mi piace molto il taglio.
Saluti
Riccardo

avatarsupporter
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 6:39

Lieto di leggerti Riccardo, grazie di cuore per il tuo commento
un saluto
Alessandro

avatarsupporter
inviato il 08 Dicembre 2020 ore 9:18

Il già splendido 135 sfruttato al meglio con la R5 e il tuo manico. Noto anche una eccellente GD. Solo complimenti.

avatarsupporter
inviato il 08 Dicembre 2020 ore 9:21

Sono contentissimo che tu abbia apprezzato
davvero!
Un saluto grande
Alessandro


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