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Sas Accabadoras - Le sacerdotesse della morte...

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Sas Accabadoras - Le sacerdotesse della morte inviata il 20 Aprile 2020 ore 1:21 da Emmegiu. 34 commenti, 2669 visite. [retina]

a 32mm, 1/125 f/5.6, ISO 800, mano libera.

Sino a non moltissimi anni fa in certe zone della Sardegna fra le quali la Planargia, terra dove sono nato, agiva una figura che ha un nome terribile S'accabadora colei che finisce, arrivava all'imbrunire ma non furtivamente, era attesa, vestita di nero portava con se un martello di olivastro e altri attrezzi, nella casa dovevano essere tolte tutte le immagini sacre perché S'accabadora operava fuori dalla legge e dalla religione, il suo compito era accompagnare alla morte i sofferenti quelli senza speranza, dopo un piccolo cerimoniale assestava un colpo di martello al moribondo e lo finiva è questo il significato del suo nome, accabare finire. Ma domani vi darò altre informazioni su questa sinistra figura che aveva un compito ingrato ma necessario nella società sarda di un tempo. ------------------------------------------------------Per saperne di più ------------------------------------ S'accabadora Pianalzesa è una maschera giovane, nata quest'anno da un gruppo di donne e ideata da Tata Carboni. Si è voluto raffigurare in modo simbolico la figura di questa donna detta accabadora. In passato aveva il compito di porre fine all'agonia delle persone malate terminali, quindi quando per loro non c'era più la possibilità di guarire. Questa donna inquietante è sempre stata avvolta dal mistero, tanto che a oggi molte persone non ne conoscono nemmeno l'esistenza o non credono sia esistita veramente. La maschera: S'accabadora Pianalzesa indossa sul volto una maschera in cuoio che le ricopre la bocca, il naso e la fronte, lasciando libero solo il contorno degli occhi (disegnata da Donatella Marras e realizzata da Graziano Viale). La maschera non è stata mai attestata dalle fonti, è stata voluta fortemente da noi per distinguerci dalle altre maschere sarde, se si osserva attentamente si capisce cosa volevamo raffigurare con essa. Ha delle “pieghe” che raffigurano una sorta di fazzoletto che veniva utilizzato dalle femmine accabadore per non farsi riconoscere. Il vestito: (anche questo disegnato da Donatella Marras e poi realizzato dalla sarta). Siamo vestite tutte di nero. Con una gonna lunga e giacchetto come era usanza in epoca passata, utilizzata anche per confondersi nel buio della notte quando si recava a portare la buona morte, chiamata per porre fine a una lunga e lenta agonia di un familiare. Sulle spalle indossiamo “sa mantedda” una mantellina di orbace nero con “su cuguddu” un cappuccio che ricopre il capo realizzato da antiche coperte di orbace. In mano teniamo stretto “su mazzuccu” (martello molto pesante di legno stagionato di olivastro) con il manico corto che permetteva con facilità di essere impugnato correttamente per poter dare un colpo forte/sicuro sull' osso parietale del moribondo, in modo da assicurargli una morte rapida e indolore. Alla vita teniamo legato “su jualeddu” un piccolo giogo che serviva per il rituale con il quale tentava per un'ultima volta di risanare il moribondo mettendolo sotto il suo cuscino. Il giogo era il simbolo della vita perché strettamente legato al lavoro nei campi, e quindi al pane alimento fondamentale per le famiglie. Secondo alcune fonti, quando il moribondo tardava a morire, significava che doveva scontare un peccato gravecommesso durante la sua vita. S'accabau (il moribondo) ha il viso coperto da una maschera che raffigura il dolore. Porta sulle spalle un vero giogo che rappresenta il peso e la sofferenza della sua condizione da cui viene liberato una volta che l'accabadora lo colpisce. (dal sito de S'accabadora pianalzesa)



Vedi in alta risoluzione 5.5 MP  



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avatarsupporter
inviato il 21 Aprile 2020 ore 9:44

Immagine di impatto emotivo enorme. La didascalia è straordinaria. Davvero solo complimenti non solo per la foto ma anche per l'aver ricordato una tradizione di quando l'amore e la compassione prevalevano su tutto.

avatarsupporter
inviato il 21 Aprile 2020 ore 10:12

Bellissima!
Affascinante didascalia!
ciao
Roberto

avatarsupporter
inviato il 21 Aprile 2020 ore 12:50

un altro grande scatto impreziosito dalla splendida didascalia. Complimenti

avatarsenior
inviato il 21 Aprile 2020 ore 18:59

Grande serie di scatti caro Giuseppe, complimenti! Sorriso
Ciao
Maurizio

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2020 ore 23:13

Ciao Emme, la didascalia e lo scatto mi lasciano a bocca aperta, hai fatto un grande lavoro che richiede anche pazienza, il tutto trasmette interesse, bravissimo sempre caro Emme

Ciao, buona nottata

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2020 ore 23:21

Super!

avatarsenior
inviato il 23 Aprile 2020 ore 20:32

Bellissima Eeeek!!!Eeeek!!!
Quando mi è capitato di andare in Sardegna,i miei amici ne parlavano di questa figura.
Magnifico ne hai colto l'essenza di quei racconti che mi furono raccontati.
Saluti
Riccardo

avatarsupporter
inviato il 24 Aprile 2020 ore 15:13

top

avatarsenior
inviato il 02 Maggio 2020 ore 10:15

Foto inquietante ma di grade fascino ottima scelta del b&n ! Bravo Emme anche per la descrizione che esalta la scena ! Un saluto Giovanni;-)

avatarsenior
inviato il 02 Maggio 2020 ore 19:29

Interessantissima la didascalia che ho letto con grande curiosità.
Una figura un poco inquietante, anche se la si potrebbe considerare una figura buona, in quanto "toglie" le sofferenze.
Bel racconto Giuseppe
Un grande saluto
Sergio

avatarsenior
inviato il 07 Maggio 2020 ore 15:00

È la rappresentazione di un grande atto di pietà ......quando la sofferenza diviene insostenibile è terribile essere spettatori impotenti! I tuoi racconti sempre pieni di storia della tua terra affascinano e le immagini bellissime, sono racconti per immagini ....come radici fuori terra!

avatarsenior
inviato il 07 Maggio 2020 ore 18:25

C'è molto da imparare dai "vecchi",soprattutto,le tradizioni "orale". Per quando mi riguarda quoto NadiaB e tutti gli altri che la pensano come me.
Bellissima la didascalia che ho letto con molto piacere.
Molto bella l'inquardatura,complimenti. Complimenti che vanno estesi anche alla seconda fotografia,quella che vede il moribondo "rassicurato" da quella mano, quasi, consolatrice. La fotografia è bellissima,con un taglio impagabile. Bellissimo il contrasto tra le figure del morente e la "S'accabadora". Quasi uno sfondo oscuro,su cui spuntano la mani con il "mazzuccu".
Molto,molto,molto bella!!!
E' strano...... ho guadrato da mezz'ora,anche di più,e mi fa in mente venire la Pieta di Michelangelo.
E' la mano ..... appoggiata al petto del morente per dagli forza,mentre la mano della "Pietà",rivolta in alto è di un significato.... indescrivile.
Per me,questa fotografia ha una classe e un valore di calibro superiore.Merita una lode....... ;-)

Un saluto !!

avatarjunior
inviato il 05 Giugno 2023 ore 11:36

Bellissime immagini! Anche se inquietante, molto bella ed interessante la tua spiegazione di questa storica figura femminile. Complimenti!

avatarjunior
inviato il 08 Giugno 2023 ore 10:23

Bellissima serie che documenta una tradizione "cruda" ma molto interessante. Complimenti !!!




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