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L'aria è fredda e un vento gelido attraversa la valle, il gregge avanza nella notte guidato dal pastore avvolto nel suo lungo mantello di orbace, al fianco l'asinello con poche cose, scendono la china come muti fantasmi, l'uomo è immerso nei suoi pensieri più cupi delle nuvole nere che annunciano la prima neve, mentre all'orizzonte l'alba si fa strada fra la montagna e il cielo. Emme --------------------------------------------------Murales di Fonni il paese più alto della Sardegna ----------------------- ORBACE. - È un tessuto di lana prodotto in Sardegna da tempo immemorabile, e sempre con gli stessi metodi rudimentali, dalle artigiane dell'isola. L'orbace è usato tuttora da larga parte della popolazione per la confezione dei caratteristici costumi locali e dei "gabbani", specie di cappotti con cappuccio. Di esso anche si servono i pastori sardi per il "saccu", che serve loro sia da mantello sia da coperta ed è composto da due teli, lunghi circa tre o quattro volte la larghezza e cuciti per il lungo l'uno sull'altro. L'orbace ricorda all'apparenza lo cheviot, sebbene sia un po' più ruvido, e viene prodotto in nero, bigio naturale e a righe diagonali bianche e nere o con semplici disegni. Esso viene tessuto in tutta la Sardegna e in specie nei paesi montani, nei quali si è in generale mantenuta maggiormente l'usanza del costume.
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I murales sono veramente belli, io ho visto quelli di Orgosolo e di un altro paese che non ricordo il nome (o Mamoiada o Oliena). Bellissima la tua testimonianza fotografica e descrittiva. Un abbraccio Pierpaolo
Emme bella immagine e bel murale..... mi ha sempre affascinato l''immagine di questi pastori che ancora notte lasciano le proprie famiglie per molti mesi e scendono dalle montagne per cercare pascoli con climi più miti, si portano dietro i loro pensieri che non dovevano essere molto allegri...niente da aggiungere a queste tue parole.
@ Francesco carissimo professore ha visto giusto per tanti mesi la famiglia del pastore erano il suo gregge e il suo asinello, grazie di cuore amico mio per il tuo passaggio che è un onore per me, un abbraccio e buona serata
@ Claudio amico mio grande lavoratore e persona umile degna dei lavoratori di un tempo basta hai sacrificato abbastanza che ti mandino in pensione che lavorino loro sino a 65 anni facendo i turni notturni a Pasqua e a Natale, grazie amico mio carissimo ti voglio bene, un abbraccio commosso
@ Andrea carissimo già la foto del tuo avatar è il tuo biglietto da visita sei uno che è immerso nel mondo naturale sino al collo e spazi in grandi panorami e la natura nella maniera più semplice, non da ecologista della domenica ma da uomo di campagna da chi ci vive e ci lavora e la rispetti perché è la tua vita e il tuo futuro, ti ammiro sinceramente amico mio carissimo, un abbraccio e buona serata
p.s. - Prendo spunto dalla frase di Andrea “perfino le pecore sono state disegnate con un viso cupo” per parlare ancora una volta di questo animale che a me non piace chiamare animale per come è inteso l'animale che è nobile quanto l'uomo ed è una creatura mite più utile dell'uomo stesso, dalla notte dei tempi l'uomo in Sardegna ha allevato questo docile animale che l'ha sfamato e coperto dal freddo gelo, e se devo essere sincero tra i due ho più pena e rispetto di questo animale che segue il pastore e ne assume pure la sua personalità e se il padrone e silenzioso e cupo il gregge cammina silenzioso e cupo anch'esso
@ Grazie di cuore Agata amica mia sono felice per la tua visita e che ti piace la didascalia che ho scritto io felice serata a tutta la famiglia
@ Sergio carissimo come non essere orgoglioso per il tuo bellissimo commento ti ringrazio di cuore amico mio per questa grande soddisfazione, un abbraccio e buona serata
@ Tim carissimo sono felice che ti è piaciuto questo murales così potente ed espressivo sono molto contento e ti sono molto grato per il tuo graditissimo passaggio, buona serata amico mio
@ Livio un'immagine per pochi intimi, per gli amici, per riflettere insieme sul nostro passato, lo so non è un'immagine che colpisce tutti ma vedo che ai miei amici è piaciuta e per questo sono molto contento ti ringrazio di cuore amico mio per il tempo che mi hai dedicato, un abbraccio e buona serata
@ Ciao Pierpaolo sapevo che ti sarebbe piaciuto tu sei un'animo nobile guardi dentro le cose non solo in superficie, grazie di cuore amico mio buon proseguimento
@ Buongiorno Stefania sono molto contento del tuo bellissimo commento sei stata gentilissima, grazie di cuore, un salutone
@ Jerry carissimo mi ha fatto un grande piacere che hai apprezzato le mie parole te ne sono grato per avermelo manifestato, grazie di cuore amico mio, buona giornata
@ Carissimo Gianka finalmente ero preoccupato, grazie amico mio senza la tua musica le mie immagini valgono poco, buon proseguimento di lavori
Spiego cos'è l'orbace il materiale con cui sono fatti i mantelli dei pastori ORBACE. - È un tessuto di lana prodotto in Sardegna da tempo immemorabile, e sempre con gli stessi metodi rudimentali, dalle artigiane dell'isola. L'orbace è usato tuttora da larga parte della popolazione per la confezione dei caratteristici costumi locali e dei "gabbani", specie di cappotti con cappuccio. Di esso anche si servono i pastori sardi per il "saccu", che serve loro sia da mantello sia da coperta ed è composto da due teli, lunghi circa tre o quattro volte la larghezza e cuciti per il lungo l'uno sull'altro. L'orbace ricorda all'apparenza lo cheviot, sebbene sia un po' più ruvido, e viene prodotto in nero, bigio naturale e a righe diagonali bianche e nere o con semplici disegni. Esso viene tessuto in tutta la Sardegna e in specie nei paesi montani, nei quali si è in generale mantenuta maggiormente l'usanza del costume.
user59947
inviato il 04 Luglio 2018 ore 21:00
Bellissimo murales e il racconto Complimenti Emme @Arrigo
Bellissima presentazione molto interessante Emme. Bello stupendo anche lo scatto, ma questo si sa, forte e bella l'atmosfera. Un gran bel racconto fotografico. Ciao amico mio!