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No tranquilli la solita onda anomala che ti becca in questi casi mi ha preso ma per fortuna avevo messo una busta di plastica alla mia macchina fotografica fissandola con un grosso elastico al paraluce dell'obiettivo questa volta mi sono salvato ma prima o poi tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino, dato che a me mi piace fotografare le onde e mi spingo troppo vicino
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Devo essere sincero mirto ne bevo poco e anche Malvasia non sono cose da bere tutti giorni data la gradazione ogni giorno solo vino rosso poi con gli amici è un altro paio di maniche allora Malvasia a volontà solo che bisogna dormire sul posto perché taglia le gambe scorre giù lieta e vellutata ma dopo ....
Ciao Claudio grazie infinite per il tuo passaggio questa volta l'ho scampata se no fotografavo con il cellulare poi le foto non vi piacevano anche perché i cellulari possono fare belle foto ma solo quelli che costano come una reflex
D'altronde Emme per avere un effetto così bello e reale devi esserci dentro, ma non solo, devi saper vedere e avere anche buon gusto compositivo, come nel tuo caso. Complimenti e buona giornata. Ciao fiore.
Rosario, tanto che ci sei, ti consiglio vivamente il tratto di mare compreso tra le isole di Budelli, Razzoli e S. Maria.... il paradiso terrestre... è il tratto di mare più bello di tutto il mediterraneo.... ... ma soprattutto, seguendo il consiglio di Emme, il luogo ideale per sorseggiare ed assaporare un buon mirto!!!
Gianka tu sei un sciur e le cose le vedi dalle barche a vela io sono un proletario e le vedo da terra, ma guardare il mare Mediterraneo dal Marrargiu di Bosa seduti su una roccia a centinaia di metri d'altezza con i grifoni che ti passano in testa beh non credo che ci sia di meglio per sorseggiare un mirtino come diciamo noi
Grazie Antonio sono contento che riconosci l'impegno perché io mi impegno al massimo poi se riesco lo vedete voi, Antonio sei forte anche nei commenti, buona giornata
... Emme, alla Maddalena ho saputo di due ragazzi che con un catamarano ti portavano in giornata a fare un piccolo tour delle isole circostanti, non ricordo il costo, ma era compatibile con quello di una gita domenicale con l'oratorio !!! Riguardo alle barche a vela, le noleggiamo per un w.e., normalmente a bordo siamo almeno in sei, nella bassa stagione il costo è di un centinaio di euro a testa.... colazione, pranzo e cena rigorosamente in barca, (io sono il cuoco di bordo...) come vedi non è roba da sciur !!!!! l'unica cosa che non abbiamo in cambusa è il mirto.... ma nel prossimo w.e. vedrò di inserirlo nella lista ... e lo sorseggeremo alla fonda nel canale con vista Porto Venere....
Ciao Emmegiu, bella foto "avventurosa", mi piace il mosso dell'acqua in primo piano, mi pare di riconoscere Stintino o sbaglio? Complimenti per la realizzazione, tutto è bene ciò che finisce bene, in gioventù pure io ho avuto un'esperienza analoga... bei ricordi comunque. Un saluto Giuliano.
Ciao Giuliano che piacere la tua visita, grazie di cuore, non è Stintino ma la penisola del Sinis un posto unico nel Mediterraneo per ambiente naturale e storia, sotto la torre c'è la mitica città di Tharros, un salutone a presto. Approfitto e inserisco un po' di storia "La città fu fondata dai Fenici nell'VIII secolo a.C. nei pressi di un preesistente villaggio nuragico dell'età del bronzo. Il villaggio protosardo di Su Muru Mannu, sopra il quale fu impiantato il tofet, venne abbandonato pacificamente dai suoi abitanti che, stando ai dati archeologici, collaborarono con i fenici alla costruzione del nuovo centro urbano. Successivamente, sotto la dominazione cartaginese, la città venne fortificata e ampliata e conobbe un periodo di floridezza economica con l'intensificarsi dei rapporti commerciali con l'Africa, la penisola iberica e Massalia. Tharros in epoca punica fu forse la capitale provinciale. Conquistata da Roma nel 238 a.C., all'indomani della prima guerra punica, pochi decenni dopo (215 a.C.) fu uno degli epicentri della rivolta anti-romana capeggiata da Ampsicora. In età imperiale ci fu un intenso rinnovamento urbanistico con la costruzione delle terme, dell'acquedotto e la sistemazione della rete viaria con lastricato in basalto. La città ottenne lo status di municipium di cittadini romani. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, Tharros, governata prima dai Vandali e poi dai Bizantini e vessata dalle incursioni saracene, entrò progressivamente in una profonda crisi che porto all'abbandono del sito intorno al 1050. Prima del suo abbandono Tharros fu anche la capitale del giudicato di Arborea; la giudicessa Nibata o il giudice Orzocco I de Lacon-Zori trasferì ad Oristano la sede vescovile e l'intera popolazione tarrense. Celebre è il detto (riportato per la prima volta dal Mattei) "e sa cittad'e Tharros, portant sa perda a carros", letteralmente "dalla città di Tharros portano le pietre a carri (in grandi quantità, ndr)", a dimostrazione del fatto che Oristano venne fondata con i resti materiali dell'antica colonia fenicia." A destra della mia immagine si intravvedono le rovine di Tharros.