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| inviato il 23 Maggio 2019 ore 11:37
Vagando, trovai un quadro di bellezza eloquente. Entrandovi, fu come se i miei occhi capissero la storia della Terra ed il passaggio dell'Uomo. Fu bello e naturale lasciare lì ogni spiegazione: respirò così lo sguardo. Non raccolsi neppure un sasso. Solo, mi rimase una canzone; quella del vento. Qcl. Un saluto cordiale. |
| inviato il 23 Maggio 2019 ore 12:20
Alten carissimo.... parole straordinarie che leggere è un piacere davvero. Non so se citazione oppure tue, ma certamente capaci di far volare ben più della fotografia a cui le hai dedicate... Un abbraccio F |
| inviato il 23 Maggio 2019 ore 12:41
Quando faccio una citazione riporto sempre l'autore, aggiungendo i riferimenti bibliografici ove ne ricorra l'opportunità. Piuttosto, mi hai sopreso un pò nel non cadere nella trappoletta che ti avevo teso con l'acronimo finale. Forse che ti ricordavi...? |
| inviato il 23 Maggio 2019 ore 12:44
Alten... non mi sopravvalutare! Solo, quando non ho certezze (o perlomeno convinzioni relativamente fondate), non mi sbilancio E... non ricordavo: sai che sono vecchio e smemorato! Detto ciò... supponevo fosse tua. E per questo di valore doppio. |
| inviato il 23 Maggio 2019 ore 12:52
Dopo Altenmich ogni parola sarebbe di troppo Mi limito dunque ad apprezzare questa bellezza e a farti i miei più sinceri complimenti, non solo per questa ma per l'intero tuo lavoro. Ciao Carlo |
| inviato il 23 Maggio 2019 ore 12:59
Caro Carlo: concordo, Alten è sempre... definitivo! Ti ringrazio: al di la della fotografia, che è probabilmente per tutti noi solo un alibi in fondo, questi luoghi sono per me un pezzo di vita importante, e condividerli in qualche modo è un piacere in sé... Un caro saluto F |
| inviato il 23 Maggio 2019 ore 13:16
Qcl= Quella cosa là. Avevo fra me e me deciso (talora spiegandolo a qualcuno) di usare quell'espressione per comunicare all'autore che mi era arrivato dritto nell'animo qualcosa di notevole, oltre la bellezza della foto e/o del suo contenuto, quale variabile non necessariamente dipendente. Un qualcosa che non è il semplice provare emozione, e che può riferirsi ad immagini anche molto differenti fra loro. Potrei, sia pur riduttivamente, definirla come quell'insieme di eccedenze di senso diverse ma coerenti fra loro che arrivano come verità captabili da una coscienza non razionale. Se ne scrivessi per due pagine potrei spiegarmi meglio. Di certo non lo farò: onde non terrorizzare te e consentire a me di spolverare il tinello. Poi, per certe cose, non è il caso di farla tanto lunga (in ogni caso penso che ne hai colto il senso). Comunicazione di servizio: quando avrai la mia età smetterai di usare la (tua presunta) smemoratezza come una civetteria |
| inviato il 23 Maggio 2019 ore 13:21
Francesco e Carlo: grazie ad entrambi per gli elogi. Fanno sempre piacere; tuttavia sento l'obbligo di ripetere anche in questa sede che a stimolar pensieri e suggestioni è sempre l'opera. Chi commenta si limita a "risuonare" ed il valore del commento appare pertanto superiore a quel che è. |
| inviato il 23 Maggio 2019 ore 13:22
Alten... trovo che la questione tinello meriti la giusta attenzione e il primato sul tempo E' bello leggere quello che scrivi, anche se in questo tempo, fatto di milioni di immagini consumate in un nanosecondo, tra una chat e la divulgazione organica della serata in pizzeria, chissà se la fotografia potrà ancora relaizzare certi miracoli... PS: io non sono così anziano, ma mi sono reincarnato già parecchie volte |
| inviato il 23 Maggio 2019 ore 13:40
1) Non solo tinello: devo anche dissuadere delle vespe terricole dal nidificare vicino ai miei peperoncini. 2) E' per questo che ho scelto di seguire pochi autori e relativamente poche foto. 3) Per una seconda volta ti riprendo: delle incarnazioni precedenti si ricordano solo i paragnosti onesti ed i paragnosti [desinenza errata] da salotto. Dunque, la memoria non rimane così intasata... Io, personalmente, non ricordo niente delle mie vite passate. Forti indizi, però, mi arrivano dalla mia attuale esistenza quando ne considero i trascorsi lavorativi: infatti sono enormemente pentito di aver fatto costruire, la volta precedente, la piramide di Cheope. Alla prossima |
| inviato il 23 Maggio 2019 ore 13:53
Mi piace loro Bravissimo Ciao |
| inviato il 23 Maggio 2019 ore 14:08
Andrea.... Grazie davvero mio caro! Alten... io di quelle precedenti ricordo tutto. Sono le faccende di questa vita che proprio.... |
| inviato il 24 Maggio 2019 ore 12:00
Credo che questa sia una delle tue migliori fotografie, Francesco. Colpisce vedere un ciclomotore francese, un Peugeot 103, assai poco diffuso in Italia nei primi anni '70 tra le sabbie. Naturalmente affiorano sensazioni personali, ma anche quella percezione surreale di vedere un soggetto, un abitante del luogo usarlo come mezzo di trasporto. Questa fotografia mi ha portato oltre. Ogni grande fotografia ha la sorte e il destino di durare nel tempo, di essere sempre viva, sempre vera. Ho ritrovato qualcosa, il tramite di una sensazione è sempre una grande fotografia. * Saluti cordiali Patrizio |
| inviato il 24 Maggio 2019 ore 15:49
Grazie davvero Patrizio, per un commento che trovo davvero lusinghiero, oltre che accurato e centrato. Quello che "leggi" e riporti è effettivamente il quid che ha generato lo scatto. Non mi piace far troppa poesia sulle mie foto: sono veloci, immediate, non riflessive (perlomeno non in modo diretto: la nostra "riflessione" è quella di una vita...), ma questo scatto nasce proprio dove dici tu. Nella realtà, quel motorino aveva lo stesso sapore improbabile, surreale che tu richiami. Tanto era assurdo in quel contesto, quanto in fondo appariva come la cosa più naturale del mondo... Poi c'era la fortuna dello scenario che permetteva buone opzioni di composizione, perfino con l'alberello in un buon punto (praticamente.... aureo ) per bilanciare il motorino. Ho esagerato col cielo: è una cosa che in genere non amo (dai tempi di Adams è passata acqua sotto i ponti, e i cieli troppo spinti sono forse divenuti un po' kitsch). Ma mi pareva che quell'atmosfera, appunto un po' surreale, andasse portata fino in fondo Grazie ancora per la tua attenzione e un abbraccio! F |
| inviato il 02 Giugno 2019 ore 11:22
non avendo nulla di originale da aggiungere, mi limito a farti i complimenti... è bello entrare in una fotografia come questa, altrettanto piacevole leggere i vostri commenti ciao, Michele |
| inviato il 02 Giugno 2019 ore 11:39
perfettamente d'accordo, Francesco come in questo caso, in cui la fotografia è stata il punto di partenza (e di ritorno) di un "viaggio" collettivo nel tempo, oltre che nello spazio a presto, buona domenica Michele |
| inviato il 02 Giugno 2019 ore 11:41
Michele... Alla prossima! |
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