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user18080 | inviato il 22 Aprile 2014 ore 13:15
Complimenti,ottimo panning. Un saluto,Massimiliano |
| inviato il 22 Aprile 2014 ore 13:25
Ottimo panning, bello scatto, complimenti. Ciao. |
| inviato il 22 Aprile 2014 ore 13:39
Scatto fantastico !!!! Ottimo risultato !!! Complimenti !!! |
| inviato il 22 Aprile 2014 ore 13:53
Buon giorno! Molto bella! Immagine piena di libertà. Ciao. |
| inviato il 22 Aprile 2014 ore 18:07
Uno scatto che è una poesia, complimenti. ciao |
| inviato il 22 Aprile 2014 ore 18:56
Tante grazie a tutti per i lusinghieri commenti che mi fanno molto piacere! Ciao, Mario |
| inviato il 22 Aprile 2014 ore 21:18
Piacevoli la composizione, il semicongelamento del soggetto centrale e il panning . Personalmente avrei cercato di ampliare i soggetti semi-congelati aprendo un pelino il diaframma ma devo ammettere che con la tua interprezazione borderline, la scena ripresa è più funzionale portando subito il nostro occhio sul soggetto più definito . ciao e buona luce, lauro |
| inviato il 23 Aprile 2014 ore 14:08
Run to the hills..... run for your life...... Complimenti per la realizzazione pre e post editazione ciao Angelo |
| inviato il 23 Aprile 2014 ore 19:36
Tante grazie per il passaggio ed i commenti a Lauro e ad Angelo! Lauro, ho mantenuto il diaframma chiuso sia per avere maggiore profondità di campo sia soprattutto per non sovraesporre, dati i tempi lenti richiesti dal panning. Tuttavia penso che il riuscire a congelare più soggetti non dipenda dalla profondità di campo ma dal sincronismo o meno della corsa degli animali. Se la velocità degli gnu è diversa, come in questo caso e come quasi sempre avviene nel caso degli gnu, rimarrà semicongelato solo il soggetto messo a fuoco ed inseguito con il movimento della fotocamera, mentre gli altri animali che si muovono a velocità differente risulteranno giocoforza mossi. Almeno questo è quello che credo di aver capito sperimentando questa difficile tecnica. Se mi sono sbagliato correggetemi. Ciao a tutti, Mario |
| inviato il 23 Aprile 2014 ore 20:26
Lauro, come si fa a scrivere delle bestialità così? Spiegamelo perché sono curioso!!!! Leggi l'ultima risposta di Mario e rifletti.... In un panning si cerca di dare emozione allo scatto non il tutto a fuoco, cercare di dare il senso della velocità a ciò che si sta ritraendo.... delle due in questo scatto si legge un po' di ansia, il movimento della fotocamera doveva essere ancor più fluido, se posso immaginare Mario non ha lavorato in manual focus, quindi nel ricercare il soggetto da tenere a fuoco ha trasmesso ansia al movimento. Ad ogni modo questo è uno scatto molto difficile e Mario ha ottenuto uno splendido risultato. Solo complimenti. Ciao Marco. |
| inviato il 23 Aprile 2014 ore 20:36
ottimo lavoro, complimenti Massimo |
| inviato il 23 Aprile 2014 ore 20:41
Un gran bel panning!! |
| inviato il 23 Aprile 2014 ore 20:42
ottimo il fuoco sullo Gnu in centro, la dinamicità è palpabile |
| inviato il 23 Aprile 2014 ore 20:52
o.t. scusa Mario ... mi spiego meglio ... . Intendevo dire che aprendo un pelino il diaframma avresti di conseguenza ottenuto un tempo di scatto leggermente più rapido , di quel tanto che avresti potuto semicongelare meglio il soggetto centrale e far risaltare con un leggero micromosso alcune altre microaree su altri soggetti. La profonditá di campo in questi progetti non è di primaria importanza nella ricerca di un panning infatti come hai già specificato te è il sogggetto centrale leggermente più lento degli altri che è risultato il punto nodale (la chiusura del diaframma è una scelta obbligata solo per ottenere un tempo di scatto più lungo e favorire il panning) . . E' una delle mille interpretazioni alternative quella di semicongelare meglio un solo soggetto (non di averlo tutto nitido) e di semi congelarne altri 1-2 (ad esempio quello in testa)... interpretazione sicuramente meno intrigante di quella che tu hai postato che è da 10+ . (imho) . ciao, lauro |
| inviato il 23 Aprile 2014 ore 22:25
Semplicissimo, questo è quello che hai scritto nel tuo primo intervento : "Personalmente avrei cercato di ampliare i soggetti semi-congelati aprendo un pelino il diaframma"; di conseguenza avresti ottenuto un tempo più rapido, l'impatto emotivo di un panning si sarebbe perso, quindi sarebbe diventata una schifezza. Se il movimento della fotocamera di Mario, fosse stato ancor più fluido, con questo tempo di scatto ( 1/25) o addirittura più lento ancora, si sarebbe ottenuto uno sfondo più "pulito" con gli elementi in secondo e terzo piano ridotti ad una striscia colorata, non leggibile, che avrebbe fatto ancor più risaltare la mandria in corsa e lo gnu ben leggibile in primo piano. Non penso di inquinare il topic di Mario, stiamo parlando di tecnica fotografica, legata a questo scatto su un Forum che parla di fotografia....oppure bisogna solo ridurre il tutto ad un mi piace? Ciao Marco P.s. La foto di seguito a questa della zebra in panning scattata ad 1/13 di sec, la trovo perfetta, più fluida e l'effetto ottenuto conferma quello che ho appena scritto. Pertanto ritengo, che tu stia sbagliando. |
| inviato il 23 Aprile 2014 ore 22:31
Wow, splendida Mario. Ciao. |
| inviato il 23 Aprile 2014 ore 23:10
Premesso che confesso di essere del tutto inesperto in materia (ho imparato qualcosa in più anche leggendo il link indicato da Lauro. Ho provato a sperimentare molto la tecnica nel corso del mio recente viaggio in Tanzania ed ho ottenuto alcune valide indicazioni pratiche a riguardo anche dall'amico Pierluigi Rizzato. Ho constatato che 1) le velocità dell'otturatore adatte variano da 1/10 a 1/50 sec 2) tanto maggiore è la velocità tanto sarà più facile mantenere il soggetto a fuoco. Concordo quindi con Lauro che aprendo un po' il diaframma sarei riuscito a congelare meglio il soggetto 3) però tanto minore è la velocità tanto maggiore è l'effetto di strisciatura dello sfondo ed il senso di movimento 4) quanto più il soggetto è lento tanto più bisogna cercare di usare tempi lenti (quindi bisogna scegliere una velocità adatta alla corsa ma una volta impostati i parametri la velocità della corsa spesso cambia il che rende il tutto più difficile) 5) le difficoltà aumentano quando il movimento non è solo orizzontale ma ondulatorio, come nel caso del galoppo. In queste condizioni è quasi impossibile tenere il soggetto perfettamente a fuoco 6) Le difficoltà aumentano ancora se si vogliono riprendere più soggetti. Per facilitare il panning sarebbe stato utile il cavalletto ma nel safari era impossibile. Comunque in pratica il maggiore effetto movimento si ha usando tempi più lenti ma questo richiede una maggiore abilità e fluidità di movimento della fotocamera ed è difficile tenere il soggetto a fuoco. Spero di avere chiarito qualche punto di questa interessante tecnica e della relativa discussione che la mia foto ha suscitato. Ciao a tutti e grazie a tutti coloro che si sono aggiunti nei commenti. |
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