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nessuno svela nulla. Ciascuno condivide ciò che ci vede o crede ci abbia visto il fotografo. Mi pare sia il modo più sano di condividere la fotografia tra appassionati.
Cerco di andare di getto, d'istinto, del resto la mia cultura fotografica è inesistente e non mi potrebbe guidare:
in primis, la cosa che cattura la mia attenzione è quel bidone abbracciato: mi fa pensare alla difficoltà nel decidere, direi quasi la pena, che si prova quando bisogna decidere se separarsi o meno da oggetti, cose, persone: cosa tenere? Di cosa liberarsi? Oggetti che sono ricordi del passato di cui – magari – si era persa memoria.
Ma al tempo stesso quel bidone è stracolmo e mi rimanda – contemporaneamente – al senso di “sorpresa” nel ritrovare/riscoprire tante cose inutili, eccessive, duplicati…ma perché l'ho comprato? E soprattutto, perché l'ho conservato?
Poi c'è l'armadio spalancato nel buio (io cosi lo vedo) e mi viene da pensare che le robe nel bidone arrivino da li. L'armadio è “il da dove vengo”, è dove dovrebbero stare le cose a me familiari, quelle che mi rappresentano…ma ora è buio, vuoto…Sto lasciando un posto e non so se dove sono diretto le ritroverò o se ne ritroverò altre che mi faranno sentire a casa. Insomma, ormai l'avrete capito, il trasloco di (ormai) diversi mesi fa ...mi ha davvero traumatizzato
La foto è molto particolare. Dire “bella foto” non mi trova d'accordo. Mentre mi trova d'accordo chi la definisce stimolante. Se l'autore aveva intenzione di portare alla nostra attenzione un argomento specifico doveva essere più chiaro, meno criptico. Le difficoltà interpretative sono difficili e molteplici. Quindi avrebbe fallito. Se, invece, l'intenzione era quella di stimolare il nostro io profondo probabilmente è riuscito nell'intento. Questo autore non è giusto paragonarlo a nessuno. Sminuire la sua creatività non è corretto. Rombro è semplicemente se stesso e con la fotografia ha trovato il modo di divertirsi. E non è poco. Io non sto a commentare la foto semplicemente perché non mi comunica niente. Io sono un misero fotografo, lui un creativo a volte difficile da tradurre, sempre che ci sia qualcosa da tradurre. Complimenti per tutte le tue foto che alzano un polverone che neppure il Ghibli, vento del deserto, riesce a fare.
Le cose da tradurre ci sarebbero, dato che sono foto che nascono da idee che io per primo devo tradurre in immagini. Però capisco che sguardi e teste con diversi bagagli&vissuti possano interpretare in modi differenti. Ma il bello è anche questo...riuscire a stimolare chi si sofferma è comunque segno che qualcosa s'insinua al di là dell'impatto visivo, anche se magari non c'entra una fava con la concezione iniziale. In fondo se mi sforzassi di essere chiaro queste foto probabilmente perderebbero potenziale, o passerei per uno che vuole dare dei messaggi...cosa che proprio non m'interessa. Apprezzo comunque il pensiero, anche se la foto in questione non ti dice niente c'è dell'onestà in quello che scrivi.