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Es tempusu de sicc'annare (e' tempo d'andarsene)...

La morte

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Es tempusu de sicc'annare (e' tempo d'andarsene) inviata il 07 Maggio 2022 ore 0:11 da Emmegiu. 34 commenti, 725 visite. [retina]

a 70mm, 1/125 f/4.0, ISO 400, mano libera.

Maddalena è vedova suo marito l'hanno ammazzato un disgraziato giorno di tanti anni fa il giorno della festa di S. Antonio, mentre tutti scherzavano ballavano e cantavano, gli hanno detto che l'anno ammazzato mentre cantava allegro ritornando a casa nella strada pietrosa, a Tottoni glielo hanno restituito già freddo, ammazzato il giorno della sua festa, erano passati solo due anni dal loro matrimonio e lei ne aveva ventitre e ancora non aveva avuto figli. Maddalena era una bella ragazza ma non si è più risposata non ha più accettato la corte di nessuno neanche di Franziscu che era innamorato di lei e l'ha aspettata tanti anni, ma sono restati soli entrambi. Maddalena ha passato la sua triste vita in una casetta in fondo al paese, giornate sempre uguali nessuno svago, ha però accudito i genitori anziani finché erano in vita, ma ora le giornate sono diventate sempre più vuote e senza senso e ha pensato che si forse è ora d'andarsene es tempus de sicc'annare, ciao Maddalena ---------- L'IMMAGINE E LA CANZONE CI RIPORTANO A MOLTI DELITTI DI FAIDA CHE INSANGUINANO LA SARDEGNA DA SEMPRE E PER SPIEGARE UN PO' IL FENOMENO PER CHI HA VOGLIA DI SAPERNE DI PIU' RIPORTO LO STRALCIO DI UN VECCHIO ARTICOLO CHE PARLA DEL CODICE DELLA VENDETTA BARBARICINA, saludos dae Sardigna --------- LA FAIDA SECONDO IL CODICE DELLA VENDETTA BARBARICINA La straziante cronaca nera di alcuni mesi fa ci ha raccontato un nuovo sanguinoso capitolo che ha visto la violenta esecuzione di un ragazzo di 19 anni di Orune e la scomparsa di un altro giovane di 28 anni di Nule. Dalle prime indagini sembrerebbe che i due fatti siano strettamente legati. Non è nostra intenzione entrare nel merito delle indagini, siamo lontanissimi dal poter in qualche modo contribuire alla soluzione dei casi; vorremmo però riflettere riguardo all'istituto della faida. L'omicidio del giovane orunese ha fatto supporre che si fosse aperta una nuova fase della faida che ha interessato Orune dal 1965 fino quasi ad oggi e che ha visto circa 110 persone cadute per mano violenta. La faida è un antica usanza tipica delle popolazioni barbariche germaniche propagatasi, dopo la caduta dell'impero romano d'Occidente, anche in casa nostra. Un tempo la faida era considerata un diritto legato alla giustizia e, pertanto, legittimo; solo in epoche molto recenti è stata considerata un crimine. Ma cosa è la faida? Essa consiste nello stato di inimicizia tra la famiglia di un individuo che ha subito un'offesa e la famiglia di colui che è ritenuto responsabile dell'offesa medesima. Partendo dal principio che “l'offesa deve essere vendicata”, come recita l'art.1 del Codice della vendetta barbaricina (messo per iscritto da Antonio Pigliaru), la famiglia dell'offeso delibera l'apertura della faida tramite l'attuazione della vendetta. Nessuno dei parenti può sottrarsi all'obbligo di partecipare fino a che il torto, considerato fatto a tutti i membri della famiglia, non sia stato pienamente vendicato. A questo punto sorge un'altra domanda: cosa si intende per “offesa”? L'offesa è un'azione attuata con l'intenzione di ledere l'onore e la dignità di un altro e può consistere in un danno patrimoniale (ad esempio furto di bestiame, sgarrettamento di un gregge, ecc.), nell'ingiuria con falsità, nella delazione a scopo di lucro, nella non giustificata rottura di un patto (sia esso un accordo lavorativo oppure un fidanzamento), nell'omicidio. La vendetta dovrà seguire tre livelli: dovrà essere Proporzionata, adeguata a recare un danno maggiore e analogo a quello subito; Prudente, ovvero dovrà essere attuata solo dopo aver avuto la certezza sulla responsabilità effettiva di chi ha recato offesa e vi sarà stato il fallimento di una ricomposizione pacifica; Progressiva, ossia l'attuazione della vendetta dovrà avvenire attraverso l'utilizzo di mezzi direttamente proporzionali all'aggravarsi o all'attenuarsi dell'offesa originaria. Una volta accertata la gravità dell'offesa, la conseguente vendetta dovrà essere esercitata entro un breve lasso di tempo, ad esclusione dell'offesa di sangue che non cade mai in prescrizione. E' bene precisare che l'azione offensiva attuata per vendicare una precedente offesa subita, costituisce a sua volta motivo di vendetta. In modo particolare la vendetta del sangue (ossia successiva ad un omicidio) costituisce a sua volta offesa grave anche quando è stata posta in essere per vendicare un'altra offesa di sangue. Il lettore si domanderà: ma l'offesa può estinguersi? Certamente, in diversi modi. Come abbiamo visto essa può estinguersi da subito attraverso la mediazione di persone di buona volontà che cercano un dialogo per una composizione pacifica, quest'ultima consiste in un adeguato indennizzo o nell'andare a costituirsi dopo aver chiesto perdono. Se però l'offesa è stata arrecata con precisa intenzione di danneggiare e rovinare l'offeso, difficilmente potrà trovarsi un accordo. La storia delle faide sarde ci narra che l'estinzione dell'offesa avviene dopo diversi anni e in seguito alla morte di molte persone. Spesso la pace tra le due fazioni è stata suggellata da una cerimonia pubblica in cui le parti si incontrano per salutasi con una stretta di mano e un bacio e talvolta la pace è sancita con un matrimonio. Ogni volta che in Sardegna avviene un omicidio che profuma di faida, tutti noi veniamo accusati di essere omertosi. L'omertà è la non disponibilità a comunicare ciò di cui si è a conoscenza alle forze dell'ordine. Questa mancanza di disponibilità è determinata dalla mancanza di fiducia nella Giustizia “continentale” degli spagnoli prima e dei piemontesi- italiani poi. La giustizia continentale non voleva sentire ragioni e non intendeva nemmeno capire le tradizioni e la cultura della nostra terra (notevolmente differenti da quelle spagnole e italiane), pertanto spesso la punizione era ingiusta o inadeguata. I tempi sono cambiati e anche la Giustizia lo è, ma l'omertà esiste ancora e si traduce nella paura di perdere onorabilità e rispettabilità agli occhi della comunità. L'omertà non è solo sarda, come la cronaca ci racconta in questi giorni, essa può essere anche veneta o lombarda. Consideriamo la reticenza da parte dei compagni di scuola di quel giovane padovano morto, in circostanze poco chiare, a Milano durante un viaggio di istruzione, nessuno dei suoi amici dice come sono andate realmente le cose… Ma nessuno osa definire tale reticenza “continentale”col nome esatto: Omertà. (Giuliana Mallei)



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avatarsupporter
inviato il 08 Maggio 2022 ore 12:27

L'altra faccia della tua terra, così solare, accogliente, orgogliosa. Come la faccia nera della luna, quella che non veddiamo, ma che esiste. Scardinare questi barbari codici d'onore, che di morale e sostenibile non hanno proprio nulla, è impresa quasi impossibile. Lo sgarbo deve essere punito e non perseguito dalla giustizia. E se questo accade o peggio si tollera, significa che anche le istituzioni sono deboli. La storia in note musicali del grande Piero Marras riporta a questa cultura atavica radicata purtroppo in molte aree della nostra penisola. La foto emblematica rappresenta efficacemente la tua esaustiva didascalia. Complimenti a te che hai il coraggio di raccontare la tua meravigliosa isola in modo completo, e alla bravissima signora che ha collaborato per la riuscita di questo importante scatto.
Buona domenica Giuseppe.
Bye gios ;-)

avatarsupporter
inviato il 08 Maggio 2022 ore 13:54

Un destino triste per questa donna, fedele fino all'ultimo a suo marito, morto ammazzato. La foto rappresenta con intensità questo racconto di vita.
Complimenti Giuseppe!

avatarsupporter
inviato il 08 Maggio 2022 ore 17:32

Un'immagine molto intensa ed una storia straziante, ben documentata!
Bravo Giuseppe!
Un saluto e Buona Domenica
Agata;-)

avatarsenior
inviato il 09 Maggio 2022 ore 12:54

Una foto straordinaria, una donna bellissima, una triste vicenda raccontata in maniera emozionante nella splendida ed esaustiva didascalia (letta con grandissimo interesse sia per il contenuto che per la bravura dello scritttore)

Tantissimi complimenti ;-)

avatarsenior
inviato il 09 Maggio 2022 ore 13:39

alla Vasco
e va bene così.......senza parole .......senza parole
a volte il silenzio vale più di mille parole

un carissimo saluto da Giancarlo e buona giornata

avatarsupporter
inviato il 09 Maggio 2022 ore 15:05

Ciao Giuseppe
Un ritratto in bn Favoloso intriso di grandi contenuti sociali che fanno pensare al senso della vita
Una didascalia ....da brividi che tocca aspetti psicologici sociali e morali
Quando tutto è perso sembra che non ci siano più ragioni per continuare il cammino della propria vita ma invece non bisogna abbandonare perché come si dice la speranza è l'ultima a morire e bisogna combattere e reagire alle avversità perché prima o poi la vita ti ripaga
Sempre grandiose le tue proposte che non si limitano ad un semplice scatto fotografico seppur stupendo
Complimenti
Un caro saluto
Roberto

avatarsenior
inviato il 09 Maggio 2022 ore 16:15

E' bellissima!!!
Un caro saluto, Tonino.

avatarsupporter
inviato il 13 Maggio 2022 ore 15:27

BELLISSIMA

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2022 ore 18:09

Mi era sfuggita questa bella foto Giuseppe, ma al di là dei complimenti per l'immagine, ti sono dovuti per la tua fotografia molto bella e comunicativa, gli elogi li esprimo per il tema affrontato. Da isolano come te posso dirti che non abbiamo in comune solo il mare che ci circonda ma anche questa mesta parola "omertà". Chi non ha mai accostato la Sicilia a coloro che ne fanno stile di vita e che anche avanti l'evidenza hanno negato testimonianza. Ho conosciuto la storia raccontata in fatti di cronaca di faide che si sono consumate nel tempo in Sardegna e il tuo racconto, come spesso accade nelle tue foto, mi ha portato indietro di qualche anno. Tu dici es tempusu de sicc'annare , eja... ma inue . Purtroppo è dimostrato che anche quando lasci la Sardegna la sorte non ti risparmia, pro itte candu depis scerai a intru de domu tua o sa sopraviventzia, e scerai sa domo, agattas sa morte . A questo punto faccio una riflessione io caro Giuseppe, " EST ORA DE ACABAI ". Un salutone

avatarsupporter
inviato il 13 Maggio 2022 ore 18:34

Es tempusu de sicc'annare voleva dire che era tempo di morire di lasciarsi andare e passare a miglior vita caro amico isolano la vita diventata troppo vuota e triste soprattutto per una donna vecchia e sola, andare in continente a fachere itte a fare che cosa? Continuare a vivere e proitte e per che cosa? Deo la pesso gai

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2022 ore 22:27

Mi sono solo soffermato sul tema della faida e dell'omertà ma avevo ben compreso in foto l'abito nero, il velo e la solitudine della donna. Una situazione che accomuna anche le nostre donne in Sicilia che hanno subito la morte del marito o di un figlio. Mi sono preso licenza di poter dire ciò che pensavo da quanto letto in didascalia che trovo interessante. Il riferimento di chi è andato via dalla Sardegna per poi ritornare non era ovviamente riferito alla donna, un saluto Giuseppe... ciao.

avatarsupporter
inviato il 13 Maggio 2022 ore 22:44

Tu puoi prenderti tutte le licenze che vuoi da amico pensavo che non ero stato chiaro e la donna volesse andarsene ma vecchia e sola dove va, un abbraccio dalla Sardegna isola gemella della Sicilia come recita una canzone sarda

avatarsupporter
inviato il 26 Maggio 2022 ore 1:25

Solo complimenti, un lavoro interessante e ben realizzato, difficile comprendere il codice barbaricino per noi del continente, ho trovato meraviglioso il ritratto e la storia di Maddalena di un tristezza angosciante.
Complimenti Giuseppe, hai portato a conoscenza di tutti un altro pezzo della tua terra.
Un caro saluto, Loris

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2022 ore 11:12

Una vita scritta a chiare lettere su quel bellissimo volto, una storia di una grande donna che commuove e sconvolge, una cronaca minuziosa che sembrerebbe remota ma che affiora tragicamente sconvolgendo il presente.
Non ho altre parole Giuseppe ......solo stima per Lei e per te.
Barbara.


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