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Si tratta di un rito ancestrale che affonda le sue origini nelle radici di popolazioni antichissime e che ogni anno, da millenni, si ripete. Nessuno può dimostrare quando effettivamente siano iniziate queste celebrazioni ma si può risalire fino ai riti celtici pagani che vengono ancora oggi ripetuti ogni anno in diverse parti dell'Irlanda dove le tradizioni celtiche sono rimaste più radicate. L'anno nuovo celtico iniziava il 31 ottobre la cerimonia si chiama Samhain e coincide con il termine della stagione agricola e la preparazione di campi per l'inverno per la nuova stagione. Il nuovo anno seguiva il ritmo lunare agricolo attraverso una celebrazione di distruzione e ricostruzione. Nei secoli le sovrapposizioni e le influenze culturali hanno portato alla trasformazione di molti riti pagani che sono però rimasti fedeli nelle modalità di base. I fuochi, sacri e purificatori, in Italia sono una tradizione che si estende in diverse regioni del nord. Le mie origini sono emiliane e anche attorno ai colli bolognesi ho sempre partecipato, fin da bambino, al "falò del vecchione" dove viene bruciato un vecchio di paglia e ramaglie delle volte alto anche più di 10 metri. Il Friuli è rimasto fedele a questa cerimonia ed è un vero spettacolo vedere come la notte dell'Epifania si accenda di queste pire propiziatorie che sono chiamate Pignarûls, seguendo leggi ancestrali antichissime. Ogni anno a Tarcento (UD) viene celebrato il Pignarûl Grant e tutta la conca della bassa Val Torre di accende di falò alti più di 15 metri e preparati in tutte le frazioni in punti visibili fra loro. Durante la cerimonia si è conservata la tradizione divinatoria di interpretare l'andamento della fiamma e dei fumi per ottenere un responso su come andrà il nuovo anno dalla rispettatissima figura del Vecchio Venerando (possibile trasposizione della figura druidica celtica). Questo è il proverbio friulano che regola il responso: se il fum al va a soreli jevât, cjape su il sac e va al marcjât; se il fum al va a soreli a mont, cjape su il sac e va pal mont (Se il fumo va a levante, prendi il sacco e vai al mercato [anno buono].Se il fumo va a occidente, prendi il sacco e vai per il mondo [anno difficile meglio migrare]). Quest'anno il fumo si è alzato, inizialmente verticale, a simboleggiare che le difficoltà del 2018 permarranno ma poi ha piegato a est per cui l'auspicio è che dal mese di agosto la situazione migliorerà! Il Vecchio Venerando ci ammonisce: "Quello che però è importante, sarà ricordare chi ci ha preceduto, le fatiche che ha affrontato. Questo deve indurci a far si che le cose vengano dal cuore, perché altrimenti niente può aggiustarsi". Buon 2019 a tutti! Sedilis (UD)
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Da noi caro Simone si fa il fuoco di Sant'Antonio il 17 gennaio, in tutti i paesi si fanno grandi falò che non mancherò di farvi vedere, bellissima e interessante questa storia bravissimo a riportarla sia come scritto che come immagine molto significativa, bravissimo così si fa le nostre tradizioni sono una cosa importante, un caro saluto da emme
splendida foto che ritrae una tradizione che, da veneta, conosco benissimo pure io significato e data sono gli stessi, solo il nome è diverso, che qui va da Pan e vin a Panera, e altro ancora, a seconda della zona. la foto è perfettamente narrativa in ogni dettaglio di quello che rappresenta questa antica festa pagana, complimenti. ciao, GA
Ciao Giuseppe! Un vero piacere trovarti tra questi commenti! Inizialmente non avevo scritto nulla...ma poi ho apprezzato moltissimo i tuoi racconti e sono rimasto colpito da come riesci a completare lo scatto con una narrazione! Scatto e narrazione, entrambe bellissimi che si fondono in un'opera unica! Insomma, sto indegnamente imparando da te... Ora sono curioso di vedere il fuoco di Sant'Antonio... A presto, Simone
Ciao Gatta Agata! Ti ringrazio moltissimo dei complimenti! Chissà da dove viene il nome Pane e Vin o Panera...sono nomi davvero singolari! A presto, Simone