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| inviato il 25 Marzo 2018 ore 23:48
Chiacchiere ... Perché, in fondo, è questo ciò che ci si aspetta da un forum sulla fotografia. Chiacchiere che, auspicio comune presumo, travalichino le sterili elucubrazioni sui tecnicismi per approdare fin dentro il nucleo delle fotografie. Quel "iconografico" appena sussurrato ha un gradevole sapore di antico; quasi il tentativo di ricondurre l'arte del fotografante alla sua essenza primordiale, quella, giustappunto, di comunicare, veicolare, tradurre ... Chiacchiere ... Il compito di ogni fruitore-commentatore è altresì facilitato dall'approccio didascalico ( "senza averne l'aria" ) del Fotografo proponente, capace, come pochi, di imbastire e dar forma a pensieri, consentimelo, non comuni e mai scontati. Tanto che gli si "perdona" ( avercene altri 100!! ) anche l'aulicità ( confermo! ) del suo incedere. Insomma, e la pianto, al cospetto di alcune proposte ( le tue al pari di quelle di Alepou, Pistinna e Sballone, per citarne alcuni che seguo con particolare interesse ), "le chiacchiere" sgorgano naturalmente. Tutto ha un sapore antico, un profumo di antico ... di cineforum e circoli fotografici annebbiati dalle Marlboro. Con stima. |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 0:06
Caro il mio Stefano.... intanto è un gran piacere incrociare di nuovo qualcuno di speciale! Eccerto che mi sei mancato! Anche se il contatto con Michela ha contribuito a che mi fossi costantemente in mente! Grazie per essere passato di qua e... a presto! Tim.... Grazie davvero di cuore! Walter... Lettura essenziale quanto compiuta, su tutto quel che c'è. Apprezzatissima. Grazie! Marco... Grazie: si un mondo lontano e insieme nostro, appena di ieri, come dici. Domenico... dovrò abituarmi ad accettrlo allora, il fatto di essere aulico. E poi cambiare qualcosa: pensa che il mio ideale linguistico è la poetica quasi arida di Francesco Guccini Chiacchiere.... col limite del forum, con quello ancora più castrante del circolo, con la vacuità del bar. Ma nel fotografare e mostrarne il risultato, concedimi di essere banalmente sincero e ovvio: nessuna magia, nessun inganno. La macchina come taccuino e null'altro. Senza messaggio, senza idealizzazioni. Con un punto di vista, questo magari si. E senza un progetto, anche sapendo che è blasfemo solo pensarlo. Senza amare la fotografia: cosa che è ancora più blasfema Solo con quello che la macchinetta ci permette, per portarci dietro i ricordi. E poi chiacchierarne, come gli anziani. Anche se non ci avrei mai pensato e, se me l'avessero detto qualche decennio fa, senza nemmeno crederci! Grazie di questo stimolo Un abbraccio F |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 7:17
Bellissima! |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 7:27
Bellissima, uno scatto d'autore. Mi piace davvero molto. Complimenti Francesco. Ciao fiore. |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 7:29
Molto bella e suggestiva. A mio gusto avrei clonato il carretto motorizzato. Un saluto, Bal |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 7:29
Bellissima composizione e azzeccata per il bn (stram è usato slang al posto di stream?) |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 7:39
Ottima composizione e splendido bn, complimenti |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 7:40
Una splendida realizzazione Francesco, tanti complimenti Piero |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 8:45
Bellissima, bravissimo. Meriterebbe accostamenti con con opere di fotografi di reportage molto famosi. Ciao. |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 9:05
Bellissima, complimenti ciao Corrado |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 10:02
Molti elementi di attrazione in questo scatto. Complimenti Francesco |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 10:06
uno scatto apparentemente semplice che comunque racconta di un luogo, un modo di vivere, una storia. ciao rob |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 10:37
Di questa riuscita immagine (studiatissimo l'equilibrio compositivo) c'è un aspetto che mi colpisce in modo particolare: la staticità della potenzialità del movimento. Quel carretto e quel bimbo sembrano entrambi pietrificati in una possibilità di avanzare che non si esplicita. La ruota bucata e quel bastone tracciano un racconto di immota realtà... e di possibilità. Una rappresentazione del "tempo" estatica. Sempre complimenti mio caro! Besos M. |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 11:43
Una fotografia rigorosa e dotata di una grande forza espressiva, dove ogni elemento che compone la scena è al posto giusto. Come se un abile regista avesse visto e creato la scena, ma questo non è un film e abbiamo solo l'occhio di un fotografo che conosce bene il suo mestiere. Ottimo lavoro Ciao Patrizio |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 12:18
Grazie davvero carissimi Vittorio, Fiore, Bal, Peppe, Marco, Piero, Giuseppe (troppo generoso davvero mio caro), Corradi, Franco, Big Rob, e tu Michela, sempre con letture che apprezzo moltissimo, Patrizio.... bello il parallelo col regista. X Bal: è una soluzione che poteva essere. La foto avrebbe avuto probabilmente più pulizia. Però non l'ho considerata e non so se l'adotterei per due motivi, uno concettuale e uno tecnico. Il primo è che trovo il "mezzo" parte del racconto. Anzi, probabilmente è l'oggetto che più ambienta la situazione. E quindi l'opposto rispetto a oggetto di disturbo. Il secondo è che la costruzione formale poggia su un certo equilibrio (non dico buono o cattivo, ma semplicemente questo qui...) e togliere il "contrappeso" al bambino, sulla sinistra, temo svuoterebbe il fotogramma, lo farebbe "cadere". Naturalmente sono punti di vista, e probabilmente non c'è "quello buono" o "quello cattivo" Un abbraccio, ancora grazie e bbuona giornata F |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 15:23
Bellissima la foto, splendida la discussione sul monocromatico ecc. ecc. Sono un utente recente del forum, ma vedo che tutti si rallegrano per il tuo recente ritorno; viste questa e le altre foto, evviva anche da parte mia!! In linea con alcuni commenti già espressi, il bello di questa foto - per me - è la sua universalità, sia spaziale che temporale; la puoi collocare ovunque, in un momento qualsiasi, narra sempre la stessa storia; quella di un'umanità che fluisce e si confronta continuamente con il suo passato e il suo futuro, con le sue miserie, le sue grandezze e le sue speranze. Non posso far altro che accodarmi al coro dei complimenti Ciao Roberto |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 15:27
Bellissimo bn, complimenti Francesco! Nicola |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 16:30
Grazie Roberto: un commento che apprezzo molto per vari motivi. Parentesi: effettivamente sono stato un po' assente dal forum, forum che, da neo membro, non posso che augurarti sinceramente di frequentare e vivere! Il rifrimento al tempo mi piace molto, anche e soprattutto perché poi approda a una certa idea di universalità. Ora è un po' complicato parlarne così, in un breve post, ma tocchi un punto che spero avremo occasione di sviscerare, qui nel forum, perché lo trovo importantissimo. Che è alla base anche del fatto che, se anche molti mi ritengono un fotografo di street, non lo sono assolutamente: non per snobismo verso il genere, anzi! Ma solo perché è altra fotografia, di diverso scopo. E cambia proprio questo, prima di tutto: contestualizzazione e tempo... Nicola.... grazie davvero di cuore per l'apprezzamento! Un abbraccio F |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 16:49
L'occhio spazia alla ricerca di particolari, si sofferma quando ne trova uno e, dopo qualche istante, riparte per una nuova ricerca... una foto che riesce a raccontare... Ciao, Sergio |
| inviato il 26 Marzo 2018 ore 17:23
Nel colore i particolari...nel B&n..lo spessore. Questa fotografia vien fatta perchè "vista e sentita"...e proprio per questo si presta a più interpretazioni. Nello spessore molti strati..e ad ognuno..il suo. Quel carrettino messo, chissà da quando, in un angolo/spazio con un ombra che sembra calcolata...manca di sella, Una ruota sgonfia.. mi parla di un abbandono non calcolato... Un bambino con le ciabatte ai piedi sa di casa appena "dietro l'angolo". Il bastone in una mano che non ha nulla "da colpire", suggerisce la solitudine del gioco e la noia di un pomeriggio assolato.. Una porta chiusa a fare da spettatore...su tutto. Questa immagine mi fa tornare alla mente quei pomeriggi, in un piatto paesino, assolati e deserti, che da ragazzino passavo in solitudine con nulla da fare (colpire) e tante domande senza un adulto cui farle. Che viaggio...?!? Ben tornato Francesco, grazie. |
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