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NGC 3201 con nuova scoperta inviata il 27 Luglio 2025 ore 10:06 da Pineta1984. 17 commenti, 274 visite. Durante una sessione di astrofotografia, abbiamo scoperto un debole filamento di ossigeno (netto filamento blu) nei pressi dell'ammasso globulare NGC 3201 della costellazione australe della Vela. Filamento "strano" in quanto non presente nei vari database. Appena vista questa "possibile" scoperta abbiamo deciso di darci dentro ed andare più nel profondo per capire se era effettivamente qualcosa di possibile o no, abbiamo quindi aumentato le pose andando sempre più "in profondità dello spazio profondo". Questo ammasso ha un'età stimata di 10,24 miliardi di anni ed è distante 17'000 anni luce dal nostro sistema solare, è quindi molto molto vecchio e la sua luce è debolissima, per questo serve un cielo scurissimo per vedere gli oggetti più deboli. Più si andava in profondità, più la nebulosa blu emessa da particelle galattiche di ossigeno si "faceva vedere"....il che era molto strano in quanto, dopo analisi approfondite e confronto con database astronomici professionali e dopo aver guardato varie publicazioni scientifiche a tal riguardo, non ve ne era proprio traccia. A seguito di questo, abbiamo iniziato a redarre una nota scientifica da sottomettere all'American Astronomical Society: RNAAS per un controllo da parte di professionisti (che è la procedura classica per questo tipo di eventuali scoperte). Dopo mesi di domande, risposte, emails e telefonate con i redattori ed i revisori, siccome hanno anche loro visto che ci sarebbe potuto essere qualcosa, hanno deciso di farlo revionare a due università indipendenti per avere un esatto controllo con telescopi professionali. L'articolo scientifico redatto da noi, è stato quindi inviato al Dipartimento di Fisica dell'Università di Oxford, più precisamente al Professor Chris Lintott specialista in modelli astrochimici sulla formazione di galassie e direttore dell'osservatorio di Greenwich (Londra), e successivamente alla Johns Hopkins University - USA (Baltimora) e più precisamente al Professor Ethan T. Vishniac, astrofisico e specializzato in modelli di instabilità dell'espansione delle onde d'urto (che è praticamente l'argomento del nostro articolo scientifico sottomesso). La Johns Hopkins University gestisce anche tutti gli articoli scientifici publicati dalla RNASS. Dopo una serie di discussioni con loro e aver dimostrato con documenti tutto quanto indicato nell'articolo è scientificamente vero e provabile, ci è stata ufficialmente affibiata questa scoperta, la debole "traccia" blu nella foto è veramente un'emissione mai vista da nessuno fino ad oggi emessa da particelle cariche di ossigeno... quindi.... la scoperta! L'articolo è stato publicato ufficialmente dall'American Astronomical Society ed è entrato nel database ufficiale della NASA chiamato ADS (Astrophisics Data System) in quanto confermato dalle università interpellate. Qui di seguito il link: https://iopscience.iop.org/article/10.3847/2515-5172/adef57/meta In soldoni: da uno studio "amatoriale", è diventato uno studio scientifico riconosciuto a livello accademico con annessa publicazione e citazione. Ovviamente continueremo a seguire la situazione per fare ancora più ricerche in tal senso. Tutto a partire da un filamento blu che è stato visto da una foto...
La foto è la somma di 65 ore di esposizione con il nostro PlaneWave DeltaRho 350 montato su una iOptron CEM 120 usando come camera la ZWO ASI 6200MM Pro.
Ciao, Alex e Luca.
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Io trovo meraviglioso come oggi con strumenti "amatoriali" (ci ballano quasi 40K) si possa arrivare ad una pubblicazione accademica riconosciuta. Veramente impensabile fino a pochissimi anni fa immagino. Grande ammirazione.
Definire "amatoriale" l'attrezzatura, le tecniche d'uso e la sensibilità nel fiutare la possibile scoperta, è un po' limitativo. Tutto questo, però, non fa che aumentare la soddisfazione per una risultato del genere. Un premio per una passione molto impegnativa, da tutti i punti di vista, capace di produrre immagini che, dietro alla bellezza immediata, ne nascondono un'altra legata alla consapevolezza di dove sono e quanto sono rarefatti gli oggetti ripresi. Non avrei mai immaginato che degli amatori potessero scoprire una cosa del genere, nonostante tutti gli occhi costantemente puntati in cielo. Super complimenti!
Congratulazioni per la scoperta e la conseguente pubblicazione! Complimenti anche per il file, 58 MP di puro godimento
Non ho capito se il filamento "nuovo" è tutto il blu che si vede oppure solo una parte e poi vorrei chiedervi se ci sono state anche delle ipotesi sull'origine di questo ossigeno. Immagino che leggendo l'articolo avrò le risposte