Voto : 10.0 (media su 1 voti; scala da 0 a 10, dove 0 è pessimo e 10 è ottimo)Coordinate : 15.785710, 40.070811 (
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Soggetti : Sull'arcipelago delle Dahlak svernano e soggiornano stabilmente un gran numero di uccelli marini. Drome, aironi, sule, varie specie di gabbiani, sterne, falchi, limicoli, ecc. Sull'isola di Dahlak Kebir è presente la Gazzella di Soemmering. In acqua poi è un vero paradiso, trattandosi di un arcipelago del Mar Rosso piuttosto defilato e con una scarsissima pressione antropica. Inutile elencare ciò che si può osservare anche a pelo d'acqua, compresi squali, dugonghi, enormi mante, razze, delfini, tartarughe ed ogni tipo di pesce. Considerata la vastità dell'area, della diversità delle isole e delle condizioni che potete trovare, nessun incontro è garantito, ma l'abbondanza di specie ed animali presenti permettono in genere di rimanere comunque appagati. Per chi è appassionato di storia su qualche isola ci sono ancora delle vestigia del periodo coloniale italiano (comprese intere batterie di artiglieria) o navi autoaffondatesi per non cadere in mano agli inglesi. Su Dahlak Kebir ci sono delle antiche ma povere vestigia arabe di secoli fa. Rari gli incontri umani.
Attrezzatura necessaria : Per gli uccelli può andare bene un 3 o 400mm, ma si scatta anche con focali minori, viste le distanze possibili. Tenete conto che è praticamente impossibile l'appostamento fisso, trattandosi di isole coralline brulle e quasi del tutto prive di vegetazione. Sono poi caldissime, quindi serve portarsi anche l'ombra, sotto forma di teloni o gazebo. Indispensabile una fotocamera subacquea, anche compatta. Attenzione che l'acqua è ricchissima di plancton e quindi non proprio trasparente come in altri mari tropicali. Sulle rarissime isole abitate non è facile fotografare le persone. Qualcosa si fa a Dissei in cui, all'arrivo della vostra barca, verrà allestito dalle donne dancale (etnia Afar) una sorta di "mercatino" di monili fatti con le conchiglie.
Periodo : In genere da settembre/ottobre a maggio/giugno. Luglio ed agosto sono veramente troppo caldi, soprattutto sulla torrida Massawa, porto obbligato d'imbarco. Dicembre e gennaio i mesi relativamente più freschi, in cui si possono verificare le rare precipitazioni che qui cadono.
Come arrivare : E' un po' complicato. In Eritrea non ci sono altre possibilità d'ingresso che dall'aeroporto di Asmara. Da qui si scende su gomma a Massawa percorrendo in qualche ora i 100 km, ma soprattutto i 2400m di dislivello fino alle sponde del Mar Rosso. Qui si possono noleggiare le poche barche che fanno servizio turistico sulle isole. Tenete conto che queste sono circa 150, di cui solo 4 abitate, e non più di una decina (forse meno) quelle normalmente visitabili. E' necessario essere indipendenti per tutto, visto che sulle isole non c'è nulla. In verità sono in "costruzione" su Dahlak Kebir e su Dissei un paio di "resort", di cui però non so darvi indicazioni sul loro effettivo funzionamento.
Visite : L'ingresso nel parco marino delle Dahlak è soggetto al rilascio di un permesso ed al pagamento di una modesta tassa (si fa a Massawa). Anche l'uscita da Asmara è soggetta a permesso oneroso presso l'ufficio del ministero del turismo. Alle isole non ci si può andare da soli e le barche attrezzate a disposizione (un paio di sambuchi, un caicco - l'unico in cui si può dormire a bordo - un paio di motoscafi veloci e poco altro) sono poche, quindi è indispensabile prenotare per tempo appoggiandosi alle agenzie di Asmara. Esistono delle agenzie anche qui in Italia che offrono pacchetti esclusivi per le Dahlak o inserite nel circuito della visita dell'Eritrea che possono sbrigare anche tutte le pratiche burocratiche. Per le immersioni dovrebbe esserci anche un diving attrezzato a Massawa.
Note : In pratica un viaggio alle Dahlak presuppone un grande spirito d'adattamento. Si dorme in tenda (o fuori, sulla sabbia), si mangia quello che si pesca o che si porta da Massawa compresa l'acqua. Non aspettatevi altro, ma è un'esperienza molto coinvolgente nella natura su un'isolotto in cui sarete gli unici umani. I soggiorni, per queste condizioni particolari e data la relativa lontananza dalla costa, possono durare da minimo due giorni ad una settimana al max. Gli equipaggi sono comunque formati da gente molto esperta che provvede anche alla pesca ed alla cucina. Visto che non esiste un sito ufficiale, vi lascio un paio di altri riferimenti: http://www.dahlak.eu http://it.wikipedia.org/wiki/Arcipelago_delle_isole_Dahlak