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Good Morning Monte Bianco


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Good Morning Monte Bianco, testo e foto by Raf. Pubblicato il 27 Aprile 2015; 35 risposte, 9131 visite.


Se dovessi indicare un luogo del cuore, ebbene quello sarebbe il Rifugio Torino al Colle del Gigante sul Monte Bianco, una frequentazione che è iniziata con velleità alpinistiche nel lontano 68 e perdura ora con velleità fotografiche. In questo foto-racconto vi presento l'escursione fotografica dello scorso settembre, una escursione rivolta alla fotografia notturna, dal tramonto alla successiva alba.

Da qualche anno è in costruzione la nuova funivia che da La Palud (Courmayeur) porta a Punta Helbronner, per poi proseguire con il tratto francese, con una fantastica cavalcata attraversando l'immenso ghiacciaio, ed arrivare all'Aiguille de Midi e scendere a Chamonix. Negli anni scorsi per supportarne la costruzione, di notte la zona dei lavori era illuminata a giorno con potenti fari che impattavano con qualsiasi attività fotografica.



Il Monte Bianco: da sn spunta dalla nuvola la vetta dell'Aguille Noire, poi verso ds l'Aiguille Blanche, il Monte Bianco al centro e tutto a destra il Mont Maudit

All'inizio di settembre, durante una escursione fotografica al Bivacco Pascal, meravigliosamente posizionato per riprendere tutto il Gruppo del Monte Bianco e la catena del Gran Paradiso, ho notato che l'enorme faro non c'era più e si poteva tentare l'uscita fotografica, si trattava di aspettare il momento giusto: luna nuova con assenza di nuvolosità notturna.

Ma in questa pazza estate non è stato facile trovare queste condizioni, specialmente per uno come me che non vive in Valle ma parte da Milano e raggiunge le località da fotografare rigorosamente con mezzi pubblici. Lo zaino, perfettamente affardellato, ha atteso in cantina l'ora x, fintanto che i tre siti meteo di riferimento (Meteo.it, 3Bmeteo ed il servizio meteo della Val D'Aosta), non mi hanno fornito un responso univoco per poter partire. Usare i mezzi pubblici, sembra quasi una moda retrò, in realtà per un fotografo notturno, che tocca poco il letto, è una garanzia per non addormentarsi al volante dell'auto durante il lungo rientro.

Il 25 e 26 settembre c'erano le condizioni migliori, quindi partenza: metropolitana di Milano, autobus per la Val d'Aosta, da Milano a Courmayeur, autobus locale per La Palud e funivia verso il rifugio Torino a quota 3375 m. Una sosta alla fermata intermedia per pausa pranzo e per agevolare l'acclimatamento alla quota, quindi con molta calma il secondo troncone della funivia ed arrivo al vecchio rifugio Torino 3329 m. Da li per superare il dislivello fra vecchio e nuovo rifugio Torino a scelta fra il sentiero che costeggia il ghiacciaio oppure la scalinata interna, una lunga rampa di numerosi gradini, peraltro molto migliorata rispetta al passato. Come sempre anche questa volta decido per la scalinata, faticosa ma senza i problemi di ghiaccio che avrei potuto trovare sul sentiero.



Il Rif. Torino ed i lavori per la nuova funivia

In attesa del tramonto il pomeriggio l'ho trascorso con una solitaria passeggiata sul ghiacciaio, cosa sconsigliabile per motivi di sicurezza a meno di non sapere dove mettere i piedi e di capire quello che si può e quello che non si può fare. Mi sono quindi incamminato verso la Tour Ronde ed il Gran Capucin.

Durante questa passeggiata mi sono ricordato che qui, alcuni anni prima, mi è capitato qualcosa di incredibile. Arrivato al Rif. Torino e svuotato lo zaino mi accorsi che avevo dimenticato un rampone, incredibilmente avevo caricato nello zaino solo il rampone destro e con solo quello non era pensabile effettuare la scalata in programma, la bellissima ed aerea Cresta di Rocherfort, fra il Dente del Gigante e la Grandes Jorasses. In attesa di risolvere il problema, cercando di farmi prestare un paio di ramponi, con il mio compagno di scalata Lodovico ci siamo avviati verso il Gran Capucin , un grosso monolito conico nobilitato da una leggendaria scalata di Bonatti. Accanto alle pareti c'erano un paio di tende di alpinisti e ci siamo avviati verso di loro. Era il 2006 e l'estate molto calda aveva fortemente fuso la coltre nevosa lasciando in superficie ghiaccio vivo. Mentre mi avvicinavo alle tende un oggetto giallo richiama la mia attenzione, lo raccolgo ed, incredibile da raccontare, era un rampone, molto simile al mio e della stessa misura tanto che non necessitava di alcuna regolazione per poter essere montato sullo scarpone. Quante erano le probabilità di trovare un rampone in un mare di ghiaccio??.. forse era più facile trovare un ago nel pagliaio!




da destra il Gran Capucin, il grande cono granitico sopra i crepacci, al centro la vetta del M. Maudit ed all'estrema sinistra, appena visibile, la vetta del M. Bianco

L'uscita fotografica è stata preceduta da una attenta valutazione di tutte le variabili che avrebbero influito nelle riprese: orario del sorgere e tramontare del sole e relative direzioni, la fase lunare, la posizione dei punti cardinali rispetto alla location di ripresa, la posizione delle stelle con particolare riferimento al Gran Carro per individuare la Stella Polare, la posizione della Via Lattea, il tutto naturalmente accompagnato da una attenta valutazione delle condizioni meteo.

Definito dove orientare la fotocamera per effettuare le riprese di tramonto, crepuscolo, ora blu, notte astronomica ed ancora crepuscolo prima dell'alba, aurora e prime luci sul Monte Bianco al sorgere del sole, rimanevano da stabilire gli esatti punti dove posizionare il treppiede in considerazione dei limiti imposti anche dalle attività di cantiere: tralicci, cavi e relativa illuminazione.

Alcune postazioni erano state individuate intorno al rifugio, ma nessuna soddisfaceva completamente. La fortuna ha voluto che alla mia richiesta di essere alloggiato da solo per non disturbare i presenti con le mie uscite notturne, il gestore molto gentilmente mi ha dato una cameretta con due letti a castello e con due finestrelle, una orientata verso il Monte Bianco ed una verso oriente. Una scelta ottima che mi risolveva gran parte dei problemi.

Si trattava di trovare una location per lo Star Trail, il movimento apparente di rotazione effettuato dalle stelle, nelle lunghe esposizioni, intorno alla Stella Polare. Inizialmente pensavo di posizionarmi sul ghiacciaio, una posizione con pregi e difetti, ma dove i difetti erano maggiori dei pregi. Infatti posizionare il treppiede fuori dal rifugio voleva dire esporre la fotocamera alle raffiche di vento gelido ed ai ladri, non potendo rimanere accanto ad essa per quasi un'ora. Se pensate che siano tutte oneste le persone che frequentano l'alta quota dovete ricredervi, forse non avete letto la notizia di quell'alpinista che in un rifugio francese in alta quota sul Monte Bianco si è visto rubare gli scarponi ed è dovuto scendere in elicottero.

Comunque a forza di perlustrare interni ed esterni del rifugio, al secondo piano, quello dei cameroni ho trovato un piccolo balconcino delle dimensioni giuste per contenere il treppiede e l'orientazione perfetta per lo Star Trail.



il crepuscolo, a destra la vetta dell'Aguille Noire

Si avvicina l'ora del tramonto e del crepuscolo che coincidono con la cena, ridotta ai minimi termini per non perdere lo spettacolo, un minestrone e via, a fotografare dal terrazzo del rifugio verso sud-ovest.

Poi riposo in attesa della notte astronomica, quando il sole ha cessato di influire anche con la sua residua luminosità sulla scena. Quando il buio è arrivato iniziano gli scatti verso sud, verso la Via Lattea variando la composizione, inizialmente per evitare le attività umane, ma poi mi sono ricreduto e nella composizione ho fatto rientrare il traliccio sulla sinistra, quasi a chiudere con una cornice implicita la Via Lattea, ottenendo uno scatto dove la Via Lattea rappresenta l'eternità, il Monte Bianco l'orogenesi alpina ed il traliccio il fervore delle attività umane.



la via Lattea fra il Monte Bianco e i tralicci della funivia

Si tratta ora di attendere e poi dedicarsi allo Star Trail. Nella fase di organizzazione dell'uscita fotografica molto tempo è stato dedicato alla visualizzazione della scena che avrei trovato attraverso l'utilizzo di programmi di astronomia e programmi di ricostruzione dello skyline in modo da definite la posizione delle stelle, dell'Orsa Maggiore e del Gran Carro, utili a individuare la Stella Polare , posta a 4,5 volte la distanza fra le due stelle posteriori del Gran Carro lungo il loro prolungamento. Da definire anche il primo piano con le vette ed i ghiacciai a contornare in basso la composizione.

Utili informazioni sulla fase di preparazione alla scatto notturno sono reperibili a questo mio link: www.raffaeledemarinis.com/wordpress/wp-content/uploads/2014/03/FOTO-PANORAMICHE-PIANIFICAZIONE.pdf

Nell'immagine che volevo ottenere lo Star Trail doveva essere il soggetto principale supportato in basso da una corona di vette e ghiacciai, quali il Dente del Gigante, il Pilier Bonatti, la Mer de Glace e le luci di Chamonix.

Considerata la fase lunare di luna nuova , quindi con poca illuminazione, ho deciso che la soluzione migliore era una singola immagine di circa 46 minuti. Per realizzare questo lunghissimo scatto sono partito da uno scatto base con questi parametri: 5D Marc II, Samyang 14mm, f4, 20 sec, ISO 5000, treppiede , che presentava un istogramma con una buona distribuzione dei valori tonali della luminosità.

Per ottenere uno scatto di circa 46 minuti, 2759 sec., ho dovuto recuperare circa 6 stop, di questi 5 li ho recuperati passando da 5000 a 100 ISO ed uno da f4 a f5,6, mentre le basse temperature hanno permesso di contenere il rumore da lunghe esposizioni. Ed ecco la foto ottenuta, nella quale un ruolo importante lo ha giocato la post produzione



Star Trail ed il Dente del Gigante

Controllato attentamente l'istogramma per vedere se era stata acquisita la giusta luminosità e che non ci fossero oggetti indesiderati a rovinare la composizione, si poteva andare a dormire con sveglia puntata alle 4 per non perdere l'appuntamento con le prime luci dell'alba, il crepuscolo.

La stanza con due finestrelle orientate verso il M. Bianco e verso il sorgere del sole è stata di un aiuto fondamentale per acquisire le immagini dal crepuscolo al sorgere del sole. Avevo provato la possibilità di utilizzare il terrazzo del rifugio, ma vari problemi mi avevano sconsigliato, quali la neve che di notte gelava, la presenza invadente di tralicci e fili per non dimenticare il vento gelido.

Le due finestrelle andavano bene, si trattava solo di capire come posizionare la fotocamera in entrambe: nella finestra rivolta ad est ho posizionato il treppiede parte sul davanzale e parte su un tavolinetto, mentre per la finestrella orientata verso il Monte Bianco ho usato il classico sacchetto di fagioli, o qualcosa di simile, posizionato sul davanzale. In questo modo potevo sganciare e spostare rapidamente la fotocamera da una finestrella all'altra, nella comodità della calda stanzetta. Alle 4 squilla la sveglia ed inizia l'attività fotografica confortata da condizioni meteo splendide, ed ecco un primo scatto al Monte Bianco con le prime luci del crepuscolo che iniziano a comparire sulla sinistra della foto (est).




In un continuo spostamento da una finestrella all'altra riprendo il sorgere del sole ad est cercando l'inquadratura migliore per evitate tralicci e fili, ed ecco la sequenza degli scatti dal crepuscolo al sorgere del sole, tutti ottenuti dalla fusione di un paio di immagini con diversa esposizione per aumentare la gamma dinamica e ottenere ben esposte sia le zone in ombra che le alte luci.



crepuscolo: due scatti a 70mm, iso 500, f8: il primo a 1/30sec -2 stop ed il secondo 1/13sec -0,7stop



sorge il sole: due scatti a 70mm, iso 100: il primo a f8, 1/13sec ed il secondo f22, 1/8sec -1,7stop

Ma prima che il sole si sia completamente sollevato sull'orizzonte, ecco la prima lama di luce invesire il Monte Bianco, facendo risplendere di colori dorati la sua cupola ghiacciata, al centro della foto, ed illuminando la parete delle pareti, il mitico versante della Brenva, che per il suo vertiginoso dislivello può essere paragonato alle pareti himalaiane. Su questa parete, che è anche il versante più difficile del Monte Bianco, si sviluppano le vie di scalata che hanno fatto la storia dell'alpinismo.

Immaginate di trovarvi a scalare quella parete che porta alla cima del Monte Bianco, dopo essere usciti dal bivacco, poco dopo mezzanotte, aver attraversato un ghiacciaio pieno di crepacci per arrivare all'attacco della parete, risalito i suoi ripidi pendii gelati per quasi mille metri nell'oscurità ed infine ricevere sul volto quel rassicurante raggio dorato che annuncia la fine delle difficoltà e l'arrivo della bella giornata per concludere quella che in effetti è una piccola impresa.


Good Morning Monte Bianco



Questa lama di luce dai caldi colori, dura solo poco, certamente meno di un minuto e bisogna essere pronti a riprenderla. Dopo, la luce diventa sempre più intensa e cessano le tonalità calde; è iniziata la mattinata e con l'arrivo della luce è ora di scendere a valle. Curiosa l'attività del fotografo notturno in montagna, sale quando gli altri scendono e scende quando gli altri salgono!



Raffaele de Marinis è un geologo e fotogeologo con ha una lunga esperienza alpinistica e speleologica che concentra la sua attività fotografica quasi esclusivamente in montagna, dove lo scatto è il momento della registrazione di osservazioni che spaziano dalla geologia, agli aspetti naturalistici in genere, alla conoscenza delle popolazioni alpine con la loro storia e la loro economia.



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avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2015 ore 13:59

Bel Racconto e belle foto

avatarjunior
inviato il 27 Aprile 2015 ore 14:31

Immagini fantastiche e bellissime descrizioni. Ho appreso molte cose interessanti sulla fotografia

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2015 ore 14:36

Interessante racconto, molto tecnico, forse ci stava leggere anche di qualche emozione che sono certo saranno state molte. Bella anche la fotografia, ho apprezzato molto. Complimenti!Sorriso

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2015 ore 15:22

Bellissime immagini.

avatarjunior
inviato il 27 Aprile 2015 ore 15:51

Belissimi gli scatti e superiore la tua capacita' a gestire la fotografia , cappello ! . L'L'unico appunto che ritengo di poter fare , e' riguardo il termine " crepuscolo " che ho sempre letto come il periodo che va dal tramonto del sole , all'arrivo del buio della notte , mentre tu lo usi anche come il periodo temporale che va dal passaggio dal buio , ai primi vaghi colori che anticipano la luce del giorno , prima dell'arrivo dei raggi del sole , che ho sempre saputo , chiamarsi Aurora (come mia nipote ) seguito dall'Alba .
ciao Alessandro.

avatarjunior
inviato il 27 Aprile 2015 ore 17:46

Avevo anche io lo stesso dubbio Alessandro, ma il termine crepuscolo è stato usato correttamente..... Ho cercato sul dizionario;-)

avatarjunior
inviato il 27 Aprile 2015 ore 18:50

Bello il racconto e le foto. Bravo
Ciao
Stefano

avatarjunior
inviato il 27 Aprile 2015 ore 20:25

complimenti..bravo!

avatarjunior
inviato il 27 Aprile 2015 ore 21:06

Ho quasi sentito il vento gelido del mattino.... Grazie per aver condiviso questa bellissima esperienza.
Ciao, Pino;-)

avatarjunior
inviato il 27 Aprile 2015 ore 21:06

Che bello leggere queste storie, che invidia...ci sono stato 7 anni fa e mi sembra ieri...bel racconto e belle foto grazie.

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2015 ore 21:08

Racconto e scatti molto belle. Sorriso

avatarjunior
inviato il 27 Aprile 2015 ore 21:16

Complimenti, mi hai fatto immaginare di essere tornato li(ci sono stato 2 anni fa )a godere dello spettacolo che offre la natura. Bellissimo racconto e scatti, grazie per avere condiviso con noi queste emozioni!

avatarjunior
inviato il 27 Aprile 2015 ore 21:26

Tutto assolutamente strepitoso: foto e racconto si amalgamano perfettamente insieme e regalano grandissime emozioni.
I miei più sinceri complimenti!
Saluti, Marco

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2015 ore 22:39

Veramente bello e interessante. Grazie

avatarsupporter
inviato il 27 Aprile 2015 ore 23:20

Il racconto è affascinante e le fotografie superlative, sembra quasi di aver vissuto la stessa esperienza, grazie per questa meraviglia Raf Ciaooo





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