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Testo e foto by Donagh. Pubblicato il 18 Agosto 2015; 171 risposte, 33149 visite.
Risposte e commenti
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Stupendo!!L'ho letto tutto di botto...secondo me ci vogliono anche due Pa**e per fare un viaggio,no...meglio dire un'avventura del genere! Davvero complimenti,tanta stima e anche moltissima invidia
Ripensando all'avventura che hai vissuto mi sono sorte spontanee due domande: 1) quando sei partito avevi una vaga idea di quanto sarebbe durato il viaggio??? 2) possibile che nel tuo girovagare per il sudamerica, anche in zone abbastanza "povere/degradate" tu abbia trovato solo gente simpatica e disponibile? L'unico inconveniente, malesseri a parte, sembra il furto di una maglietta...così, solo per curiosità! Ancora complimenti per la tua avventura e le tue foto (i ritratti ambientati sono qualcosa di eccelso, imho!) Marco
1. nessuna idea sulla permanenza, lascio veramente le cose che vadano come vanno una mia frase tipica infatti è "ci vuole il tempo che ci vuole" manco sapevo che sarei stato in Messico a vari stati dell'america latina.. semplicamente arrivato la ho seguito il flusso e via via quello che sentivo, i suggerimenti che gente del posto, altri viaggiatori mi davano... hai presente Forest Gump? "visto che sono arrivato fino a qui..." 2. utilizzando CS da cosa nasce cosa è un modo fantastico, sono stato nelle favelas perche gente di CS conosceva persone dentro...
Aggiungo che mentre viaggiavo ho avuto molti ragguagli esempio: le vecchine che in Peru mi dicevano di non scendere dall'autobus alle 6.00 quando era arrivato in stazione e aspettare li con loro che schiarisse la giornata inoltre a detta di un mio amico "per forza non ti notano: sembri un barbone".
Un Colombiano, prima di San Rafael, sul cargo merci, nella foresta amazzonica mi fece capire una cosa molto importante, io lo guardavo e notavo come sembrava che lui fosse a casa in ogni luogo, era questo il segreto... diventare parte di quei posti, levando la "barriera" da spettatore/turista (Che molte volte sembra che vada allo zoo a fotografare animali/uomini)
a voi può sembrare strano ma ho conosciuto molti viaggiatori che facevano cosi ed erano in giro da anni... più di tutti una sorta di hippie di 50 anni circa che da 30 anni era in giro per il mondo a piedi... gli ho dato un passaggio quando ero in Oregon...
Come giustamente ha sottolineato Donagh le barriere le creiamo noi. Se andate su un confine tra due paesi (solitamente) non c è un muro, quelle linee che vediamo sulle cartine sono solo disegnate. Guardate negli occhi il vostro vicino di casa e un uomo dalla altra parte del mondo... siamo tutti ugualmente diversi, vogliamo e cerchiamo le stesse cose. Avete paura della lingua? Ci sono politici italiani che combattono tutti i giorni con la lingua italiana uscendone tra l'altro sconfitti, in pochi giorni si imparano quelle parole che servono a sopravvivere. Io penso che Donagh abbia avuto il coraggio di fare quello che tanti di noi vorrebbero fare, ma che per molte ragioni non facciamo. Non penso sia stato fortunato o ricco o altro, ha solo avuto il coraggio di fare il primo passo, poi il resto viene da solo a chi sa ascoltare. Ps sicuramente adesso è più ricco! Con qualche soldo in meno, ma quelli sono numeri nei computer delle banche ;-)
Mitico! Bellissima la tua avventura e il tuo modo di raccontarla, bellissime le fotografie ( a me sono piaciuti particolarmente i ritratti). Ammirazione sconfinata!!!! Ciao, Roberto.
Bellissimo... letto tutto e apprezzato tanto le fotografie... Ho vissuto un pezzetto del tuo viaggio quest'estate attraverso i tuoi racconti e i tuoi incontri (sempre calorosissimi!): Ica e Cuzco in Perù e Popayan, Silvia e la strada da San Augustin... quella con le buche impressionanti (dove ho guidato per 4 h. per raggiungere una resguardo indigena a Santa Leticia!!! Grazie! Marco