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Terra di briganti - tra i boschi dell' Aspromonte


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Terra di briganti - tra i boschi dell' Aspromonte, testo e foto by Rocco Calogero. Pubblicato il 10 Luglio 2015; 88 risposte, 11228 visite.


Sveglia presto, tutti dormono. Ci si prepara con le cose che potrebbero servire, direi essenziali. Bel pile, k-way, coltellino, reflex e tante immagini che passano per la mente salendo su per i vari tornanti, 12 km da Cittanova a Zomaro (dal greco Ozómenos - acquitrinoso) , porta d' Aspromonte, terra di briganti, sentieri nascosti, impervie montagne e paesaggi cantati e lodati da Norman Douglas e Corrado Alvaro. - Il nome Aspromonte ha due potenziali etimologie. Oltre al significato ovvio di "monte aspro" che ne descriverebbe la morfologia, un'altra possibilità è il significato di "Monte Bianco", dal termine grecanico aspro, che appunto significa bianco - (cit.)
Luoghi di storia, si narra che Spartaco ci si sia rifugiato e li, ai piani di Marco, abbia sconfitto le legioni romane di Marco Licinio Crasso.. Attraversato in passato da numerosi briganti tra cui Nino Martino, Giuseppe Musolino, la banda Mittica, Bizzarro e Giuseppe Pronestì, il brigante Sonnino tutti impegnati nella lotta contro i 'mercenari' di Garibaldi, egli stesso ferito a Gambarie, mandati a conquistare il sud.
A 1000 metri d'altezza, 20 km dal Tirreno, 30 dallo Ionio, qualcuno lo chiamerebbe adesso paradiso.
Si arriva in cima, è ancora buio, comincia a piovere
- frequente in questi boschi. le nuvole arrivano dal mare come muri neri carichi di pioggia che si scontrano con le montagne e dove poi si fermano -
il sole tra gli alberi regala le prime timide luci.




L'aria è umida, l'odore di sottobosco riempie le narici e ci si ricorda di quel tenero e intimo legame che lega l'uomo alla natura. Muschio e funghi dappertutto, pungitopo ("rusculara") ed agrifogli, odore di bosco, di terra ed erba bagnata, con una fragranza nell'aria di muffe e funghi che crescono intorno alle cortecce degli alberi.
Alberi umidi, bagnati, a volte usati come appiglio o sostegno, che lasciano sulle mani un oleoso inchiostro vitale verde/nero. Si scivola, si cade, ci si rialza e si prosegue. il cammino non è faticoso, le gambe si muovono meccanicamente, il piacere e la gioia della continua scoperta dettano il ritmo. I polmoni si ossigenano, l'impatto freddo e a volte violento con l'aria gelida risveglia tutti i sensi; il corpo è attivo, dinamico... gli occhi vigili e le orecchie tese. Tutto è in armonia, il corpo è già connesso. Il sole sale, la nebbia è fitta, il freddo è pungente. Con fatica i raggi del sole attraversano la fitta vegetazione regalando visioni fiabesche fatte di colori e viraggi.




La macchina è ormai lontana, non serve...ci aspetta qualche ora di cammino. non c'è meta, o scopo... i posti sono quelli ormai, si va a memoria, riconosci le salite, le discese tra i costoni, l'albero caduto, il buon posto per i funghi. Sei alla ricerca del dettaglio, il particolare, che hai sempre avuto lì, lo conosci bene, ma ogni giorno è sempre come il primo. Faggete buie, intricate di spine, rigagnoli, cascatelle. Tra roverelle e abeti ti districhi silenziosamente come per non dare disturbo, senza farti notare. conti i passi, ognuno di loro è pensato, fatto e rifatto. il vento trasporta odori, vicini e lontani. Foreste di pinete densissime - si tratta dell'albero più caratteristico dell'Aspromonte, molto alto e dalla stretta chioma - ed in fila, tronchi dritti, mari di felci, tutto al proprio posto, schematico, ordinato secondo cicli e regole ormai decise e che nessuno puo' cambiare.




quello per cui vivi durante la settimana, lavoro, impegni, quassu' in cima non ha piu' senso. il silenzio è assordante, rotto solamente dal vento che tra rami e foglie sussurra melodie udibili solo da chi sa ascoltare.
Continui a camminare, si sale, si scende, ci si arrampica, ci si ferma, si ascolta, si cerca. La fauna è invisibile, -lupi, cinghiali, scoiattoli, volpi, tassi, martore, faine, gatti selvatici - sai che è lì, c'è traccia, ma decenni di caccia indiscriminata l'ha resa diffidente, prudente...
Da lontano si sente uno scroscio, acqua..è dappertutto, fiumiciattoli tra gli alberi, cascate in ogni angolo. cammini per raggiungere la fonte e ti ritrovi davanti, tra la nebbia fitta e pioggia battente, opere d'arte che solo la natura sa creare ed offrire, sta a noi riuscire a coglierle.




Ci si bagna per attraversare, per poter riprendere e documentare. i piedi sono freddi, umidi, le scarpe diventano pesanti. Lo stesso Corrado Alvaro, nel suo romanzo 'Gente in Aspromonte' (la prima edizione reca la data del '30)- dove racconta la vita dei pastori d'Aspromonte- dice «Non è bella la vita dei pastori in Aspromonte, d'inverno, quando i torbidi torrenti corrono al mare, e la terra sembra navigare sulle acque. I pastori stanno nelle case costruite di frasche e di fango, e dormono con gli animali. Vanno in giro coi lunghi cappucci attaccati ad una mantelletta triangolare che protegge le spalle, come si vede talvolta raffigurato qualche dio greco pellegrino e invernale. I torrenti hanno una voce assordante. [...] ».
Questo è l'Aspromonte per chi lo vive, lo segue, lo celebra. Aspro, difficile, crudele qui niente e nessuno regala niente, la natura ti mette alla prova.




Terra degradata, sfruttata, dagli onesti e dai non..Terra di sacrifici, di sudore, lotte di casta. le donne percorrevano il 'Passo del Mercante' , che collegava il Tirreno allo Ionio, trasportando legna, carbone e qualsiasi altra merce di scambio...
si dice che le mogli dei pastori rimaste in paese ad accudire la famiglia venissero pagate dai benestanti per salire in montagna a raccogliere legna, 5, 6 volte al giorno, avanti e indietro portando a casa ogni volta tre fasci di legna che rivendevano a prezzi miseri, per poi tornare alle faccende di casa.
si continua a salire, tra le carbonare le felci la fanno da padrone.
Una che ne caratterizza il paesaggio, è la felce bulbifera, Woodwardia radicans, antica e rarissima felce gigante sopravvissuta al Cenozoico, considerata una specie vulnerabile. Qui ha trovato l'habitat ideale: elevata umidità, scarsa illuminazione diretta e temperature relativamente miti.




Il giretto è ancora lungo, ti fermi ad ogni rumore sperando di incontrare qualche animale. In lontananza li senti, si rincorrono, giocano, sono in cerca di cibo, ma stanno ben attenti ad evitarti. Ti apposti, aspetti, ascolti, ti muovi con cautela, ma è una vana speranza e come spessissimo accade torni a casa senza aver potuto documentare avvistamenti.
Falchi e corvi sorvolano e scandagliano il terreno. I merli tra gli alberi bassi avvisano del tuo passaggio.
Scorgi zone aperte, dove sembra che la luce abbia trovato un passaggio
posizioni il cavalletto e aspetti che un po' di quella luce regali qualche bel paesaggio.
tra i boschi la nostra concezione di tempo cessa di esistere, le emozioni e sensazioni si adattano ai ritmi battuti dalla natura.
E' qui, in mezzo a questi alberi centenari, che il rapporto tra uomo e natura si instaura, col tempo si solidifica fino a che non diventa parte di te e non riesci piu' a farne a meno.
E' evasione, libertà, amore, passione e tanto rispetto.
Non ci sono pensieri, i problemi non esistono, la mente è impegnata a trovare il punto piu' semplice per guadare o l'appiglio piu' robusto per scalare.
Non c'è stress, non ci sono file, non ci sono parole inutili, solo una leggera stanchezza dettata da una fatica fisica dalla quale la mente si è già distaccata.
Nasce una morbosa gelosia, la montagna è tua, non ci vuoi nessuno lì a disturbare o spezzare questo magico incantesimo.
un amore sviscerato, un attaccamento tanto possessivo e protettivo quanto vano, quando in lontananza senti passare moto o jeep, che incuranti scavano cicatrici dove poco prima hai evitato di calpestare.
da anni l'Aspromonte è ormai Parco Nazionale, anche se a mio parere, modesto aggiungerei, le istituzioni predisposte al controllo e tutela non provvedono a mantenere e far mantenere le regole.
Ognuno fa quello che gli pare piu' giusto, si sconfina per la caccia, si tagliano gli alberi, non esiste sensibilizzazione, la maggior parte delle persone non hanno neanche la minima idea della ricchezza e bellezza che questa terra offre. In estate il sud soffre la sete, mentre nel nostro angolo di paradiso i fiumi scorrono, le terre sono fertili e piene di vita.
Ha smesso di piovere per il momento, il vento cede, spazza via le nuvole, il sole è alto, l'aria comincia a riscaldarsi di un delicato tepore.




la cosa che poi soddisfa alla fine è che tutto questo amore è ricambiato, quando ti siedi ai piedi di un bel faggio, solo per carpirne le vibrazioni. ormai l'aria piu' calda ti accarezza.
in mente tante immagini...
raccogli le tue cose, e ti rimetti in cammino. la strada per il ritorno è la stessa, è il modo di vederla che cambia. quattro/cinque ore passate tra alberi e ruscelli hanno rigenerato corpo e mente. sensazioni facilmente descrivibili, per qualcuno difficili da capire, per altri assurde. il legame si rafforza, la montagna ti mette alla prova, ti testa, ti studia, ma non ti giudica, ti tende la mano... sta a noi saper esserne degni!!

la passeggiata è finita, piano piano si torna alla macchina, a volte produttivi, a volte no, pieni di vita , carichi, pronti ad affrontare di nuovo un' altra settimana.Si rialza il vento, ricomincia a piovere, la tregua è finita. ci si mette in macchina, un ultimo sguardo e si riparte, si torna a casa felici, col sorriso, pieni di vibrazioni positive pronte per essere trasmesse a chi le sa ricevere.



Rocco Calogero scrive di sè: "34 anni, Export Manager per un' azienda di cosmetica. Da sempre legato alla natura e tutto quello che la riguarda. Dopo un' esperienza di 8 anni in Inghilterra torno alla mia terra soprattutto per il vuoto che il pensiero della 'mia montagna' aveva lasciato. Sposato con una bellissima donna che mi ha dato Nicholas, il dono piu' grande.
amo la fotografia perchè posso portarmi dietro e far vedere anche agli altri le bellezze della nostra terra, far rivivere le stesse emozioni che vivo io.




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avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2015 ore 14:03

Fantastico!

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2015 ore 14:12

Grazie mille Billo101, velocissimo :-P:-P
Ciao
Rocco

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2015 ore 14:21

Complimenti! Atmosfera incantata MrGreen

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2015 ore 14:33

Grazie Federico, gentilissimo Sorriso

avatarsupporter
inviato il 10 Luglio 2015 ore 14:42

Atmosfere suggestive e composizioni splendide, complimenti!!Sorriso
Ciao Arvina

user37793
avatar
inviato il 10 Luglio 2015 ore 14:53

Bellissime foto! Eeeek!!!Eeeek!!!

Ciao

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2015 ore 15:02

Ciao Arvina, grazie.
Grazie Massimo :-P:-P

avatarjunior
inviato il 10 Luglio 2015 ore 15:09

Complimenti!! scatti quasi surreali!
Davvero bravo nel raccontare con testi e foto.

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2015 ore 15:37

Grazie Simpe, per passaggio e visita ;-):-P
Ciao
Rocco

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2015 ore 17:09

fantastica raccolta

avatarjunior
inviato il 10 Luglio 2015 ore 17:49

Che meraviglia...

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2015 ore 18:14

Grazie ragazzi, apprezzo molto.... :-)

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2015 ore 20:01

Complimenti per l'atmosfera, resa benissimo.
Ciao
Stefano

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2015 ore 20:23

davvero un gran bell'articolo e..complimenti per questa esperienza! Ciao..

avatarsenior
inviato il 11 Luglio 2015 ore 0:07

Complimenti ! ... bell'articolo !
Ciao
Fulvio





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