Recensione Sigma 28-70mm f/2.8 DG DN C
Recensione Sigma 28-70mm f/2.8 DG DN C, testo e foto by
Juza. Pubblicato il 14 Luglio 2025; 2 risposte, 5231 visite.
Il Sigma 28-70mm f/2.8 DG DN C è uno zoom compatto e leggero che si pone come alternativa meno costosa al Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art II: a parte i 4mm di focale sul lato grandangolare, offre le stesse focali del fratello maggiore e la stessa luminosità. L'ho provato sul sensore da 42 megapixel della A7r III per vedere com'è la resa, oltre a sperimentarlo sul campo dal paesaggio al ritratto!

Costruzione e funzionalità
Pur essendo di fascia più amatoriale rispetto al 24-70, la qualità costruttiva è comunque molto buona, trasmette la sensazione di un prodotto di qualità. Sul barilotto dell'obiettivo troviamo due ghiere e un solo selettore (il classico AF/MF); non sono presenti altri controlli, nè la ghiera fisica dei diaframmi.
La ghiera frontale è dedicata alla messa a fuoco manuale, che come su quasi tutte le ottiche moderne è tramite focus by wire (la ghiera non è collegata fisicamente alle lenti, ma le muove azionando manualmente il motore dell'autofocus). La minima distanza di messa a fuoco di soli 19 centimetri permette di avere un discreto rapporto di ingrandimento, che raggiunge l'1:3; certamente non un vero macro, però può essere sufficiente per macro occasionali.
La seconda, ampia ghiera è dedicata allo zoom, che è esterno e va quindi ad allungare l'ottica.

Sony A7r III, Sigma 28-70mm f/2.8 DG DN C a 28mm, 1/20 f/9.0, ISO 100, treppiede.
L'autofocus, tramite motore stepper, è veloce e silenzioso; non è presente stabilizzazione d'immagine, ma la maggior parte delle mirrorless recenti ha stabilizzazione sul sensore.
Le dimensioni (72 x 102 mm) sono molto compatte, e il peso di 470 grammi è davvero minimo, molto meno rispetto ai 735g del 24-70 f/2.8 II. A titolo di curiosità, lo possiamo confrontare con le proposte degli altri marchi: Canon RF 28-70mm f/2.8 IS STM, Nikon Z 28-75mm f/2.8 e Tamron 28-75mm f/2.8 Di III VXD G2; solo quest'ultimo però è un concorrente diretto, dato che attualmente il Sigma non è compatibile con i sistemi Canon e Nikon, ma solo con Sony e L-Mount.
Tra i quattro 28-70 f/2.8, il Sigma è il più leggero e, assieme al Canon, il più compatto; il Canon è l'unico ad essere stabilizzato, ma per il resto hanno tutti caratteristiche simili, e quale prendere dipenderà principalmente dalla compatibilità col marchio di fotocamere che si utilizza.

Sony A7r III, Sigma 28-70mm f/2.8 DG DN C a 70mm, 1/640 f/2.8, ISO 400, mano libera.
Qualità d'immagine
Ho testato il Sigma 28-70 f/2.8 DN sul sensore da 42 megapixel della Sony A7r III, scattando alle focali principali (28mm, 35mm, 50mm e 70mm) e ai due diaframmi che considero più significativi su un'ottica del genere: f/2.8, importante per l'utilizzo in poca luce o in ambito street e ritratto, e f/11, il diaframma che utilizzo di più nella fotografia paesaggistica o in altri ambiti dove serve un'estesa profondità di campo, dato che offre un'ottima combinazione tra profondità di campo e nitidezza (da f/16 in poi sui sensori big megapixel si comincia a notare la perdita dovuta alla diffrazione). Vediamo come sempre i ritagli al 100% dal file RAW; cominciamo dalla resa a 28mm.

Al centro si raggiunge già la massima nitidezza a f/2.8; chiudere il diaframma non porta miglioramenti, ma anzi a f/11 c'è una leggera perdita di contrasto e incisione dovuta alla diffrazione. Negli angoli, la resa a f/2.8 è apparentemente molto scarsa, mentre chiudendo il diaframma diventa perfetta.
Bisogna chiarire però questo "difetto" del 28-70 (che si ripeterà anche a tutte le altre focali) per comprenderne meglio la resa. La mancanza di nitidezza negli angoli a f/2.8 non è dovuta a mancanza di risolvenza, ma ad una marcata curvatura del piano di fuoco, un limite di molti zoom che però nel 28-70 è più accentuato.
In altre parole, il centro e gli angoli non sono nello stesso piano di fuoco: a f/2.8, se mettiamo a fuoco sul centro gli angoli saranno leggermente fuori fuoco, viceversa se mettiamo a fuoco sugli angoli questi saranno nitidi, ma il centro sarà fuori fuoco.

Sony A7r III, Sigma 28-70mm f/2.8 DG DN C a 46mm, 5 sec f/11.0, ISO 100, treppiede.
Nell'utilizzo pratico, è possibile che questo difetto non si noti, a seconda della conformazione della scena e della distanza (se il soggetto è molto distante, è possibile che la profondità di campo a f/2.8 sia già sufficiente a compensare per il piano di fuoco "curvo"). In altre ottiche che ho testato, come il 16-300mm, la scarsa nitidezza negli angoli non è dovuta a curvature del piano di fuoco ma da poca risolvenza, e questa si vedrà sempre anche nell'uso reale; la curvatura è quindi un difetto meno grave, anche se ovviamente sarebbe preferibile se non fosse presente (non c'è, ad esempio, in ottiche di fascia più alta come il Sigma 24-70 f/2.8 DN).
Proseguiamo con la focale 35mm:

Anche in questo caso, abbiamo un centro ottimo a tutti i diaframmi, mentre negli angoli è necessario chiudere un po' il diaframma per avere una nitidezza ottimale (al diaframma che uso di più in ambito paesaggistico, f/11, sono perfetti).
Proseguiamo a 50mm:
Ancora una volta abbiamo un ottimo centro, e angoli che richiedono la chiusura del diaframma.
Infine, vediamo la focale 70mm:

Anche alla focale più lunga la resa è uguale. Nel complesso, l'obiettivo ha una resa molto uniforme a tutte le focali, con un centro sempre ottimo e angoli che risentono della curvatura del piano di fuoco.
Va detto che il diaframma f/2.8 verrà utilizzato il più delle volte in situazioni in cui gli angoli hanno poca importanza (es. ritrattistica, reportage), quindi nell'uso pratico i limiti che sono emersi non sono così gravi come si potrebbe pensare; quando invece si lavora con diaframmi più chiusi, come nei paesaggi, la nitidezza è davvero eccellente da angolo ad angolo.
Per il resto, come la maggior parte delle ottiche moderne - e ancora di più gli zoom "economici" - ha una marcata distorsione e vignettature, pensate per essere corrette automaticamente via software. L'aberrazione cromatica non è percettibile, ma probabilmente anche in questo caso è perchè viene corretta in automatico.

Sony A7r III, Sigma 28-70mm f/2.8 DG DN C a 67mm, 1/400 f/2.8, ISO 800, mano libera.
Sul campo
Nell'utilizzo pratico, i limiti emersi nel test in studio (angoli poco nitidi) si sono rivelati quasi del tutto impercettibili: nell'uso a tutta apertura, come ottica da ritratto, gli angoli corrispondono quasi sempre a zone fuori fuoco, dove quindi la mancanza di incisione non è un problema; al contrario, ne ho apprezzato molto l'eccellente nitidezza nella parte centrale del fotogramma.
Per paesaggi o foto in cui serve una maggiore profondità di campo, chiudendo il diaframma andiamo a ottenere angoli ottimi; di fatto quindi nell'utilizzo sul campo ho trovato molto soddisfacente la resa del 28-70 f/2.8.
In buona luce, l'autofocus è rapido e preciso, e ovviamente l'abbinamento col riconoscimento dell'occhio o del soggetto lo rende perfetto per foto di ritratto o con soggetti che la fotocamera è in grado di riconoscere.
In luce scarsa, ho avuto una percentuale di foto fuori fuoco un po' più alta di quanto mi aspettassi; penso però si tratti di un limite dell'accoppiata Sony A7r III/Sigma 28-70mm f/2.8 DG DN C, dato che di fatto il motore AF dell'obiettivo è veloce, mentre la precisione è compito della fotocamera e dell'elettronica.

Sony A7r III, Sigma 28-70mm f/2.8 DG DN C a 28mm, 1/40 f/16.0, ISO 100, mano libera.
La gamma di focali 28-70 lo rende un buon tuttofare, anche se chiaramente si sente un po' la mancanza di focali più corte e più lunghe; idealmente andrebbe abbinato al 16-28 f/2.8 per coprire le focali grandangolari, e magari a uno zoom tele per chi ha bisogno anche delle focali più lunghe.

Sony A7r III, Sigma 28-70mm f/2.8 DG DN C a 70mm, 1/2500 f/2.8, ISO 800, mano libera. Conclusione Il Sigma 28-70mm f/2.8 DG DN C è un'alternativa molto più leggera e compatta al 24-70 f/2.8 II; rispetto a quest'ultimo anche il prezzo è significativamente più basso (circa 800 euro contro 1400), e copre una gamma di focali simile con lo stesso diaframma f/2.8.
La qualità d'immagine in studio mostra qualche limite in più rispetto al 24-70, ma nell'uso pratico le differenze si assottigliano e nel complesso il 28-70 mi ha molto soddisfatto; lo eviterei solo in ambiti in cui serve la massima nitidezza su tutto il fotogramma già a f/2.8 (ad esempio fotografia paesaggistica in notturna, o astrofoto).
Nel complesso, questo obiettivo è un'ottima proposta nella sua fascia di prezzo; lo consiglio a chi vuole uno zoom standard leggero, luminoso e con un prezzo molto abbordabile.
Il Sigma 28-70mm f/2.8 DG DN C è disponibile presso i rivenditori autorizzati
Sigma Italia - Mtrading.

Sony A7r III, Sigma 28-70mm f/2.8 DG DN C a 33mm, 30 sec f/11.0, ISO 100, treppiede. Risposte e commenti
Che cosa ne pensi di questo articolo?
Vuoi dire la tua, fare domande all'autore o semplicemente fare i complimenti per un articolo che ti ha colpito particolarmente? Per partecipare iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti, partecipare alle discussioni e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 253000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.
| inviato il 14 Luglio 2025 ore 17:58
Sarebbe interessante un confronto col Tamron 28-75mm f2.8 G", che pare vada ancora meglio. |
| inviato il 14 Luglio 2025 ore 21:10
Grazie, bella recensione |