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Recensione Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S


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Recensione Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S, testo e foto by Juza. Pubblicato il 15 Maggio 2025; 14 risposte, 6452 visite.


Il Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S è uno zoom tele che si colloca in una fascia ormai affollata, ma si distingue per essere quello meno costoso sul mercato: con un prezzo attorno ai 1400 euro, attualmente è lo zoom 600mm più abbordabile che esista. Che qualità offre? per scoprirlo ho fatto i miei soliti test in studio e sul campo!





Costruzione e funzionalità

Nessun superzoom tele è un peso piuma, ma con i suoi 2.1kg il Sigma 150-600 DN è nella media di questa categoria, mentre in termini di dimensioni è il più compatto: con 26 centimetri di lunghezza, è molto più corto rispetto ai 32 centimetri del Sony 200-600, differenza resa possibile dallo zoom esterno. Questa scelta ha i suoi pro e contro: permette di avere dimensioni più contenute; per contro lo zoom esterno rende l'obiettivo un po' più vulnerabile a pioggia e povere (anche se è comunque tropicalizzato) e alla massima estensione aumenta considerevolmente le dimensioni, raggiungendo i 37cm di lunghezza.

L'obiettivo dà l'impressione di grande solidità e robustezza: nonostante il prezzo contenuto, Sigma non ha risparmiato sulla qualità costruttiva.



Sony A6700, Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S a 600mm, 1/250 f/9.0, ISO 800, mano libera.

Sulla parte frontale troviamo un'ampia ghiera zoom e un selettore che permette di renderla più o meno fluida, o di bloccarla per il trasporto. In modalità "S" la ghiera scorre normalmente, mentre il modalità "T" viene resa molto più dura; per molti sarà preferibile la modalità standard ("S") dato che altrimenti zoomare diventa difficoltoso; "T" può aver senso se volete lavorare sempre alla stessa focale, ad esempio a 600mm per soggetti distanti.

Abbiamo poi tre pulsanti personalizzabili e una piccola ghiera di messa a fuoco manuale, seguita dal collare per treppiede: anche se scattate a mano libera, quest'ultimo torna comodo per il trasporto dell'obiettivo, utilizzandolo come maniglia.

Infine, abbiamo i selettori per AF/MF, il limitatore di messa a fuoco (che permette di scegliere tra 2.8-10 metri, 10 metri - infinito, oppure l'intera gamma di distanze), il selettore per la stabilizzazione (con la modalità 2 riservata al panning) e infine un selettore per funzionalità personalizzate (la possibilità di utilizzare quest'ultime dipende dalla fotocamera).

L'autofocus è veloce e silenzioso, come ormai siamo abituati dalla ottiche moderne. Infine, lo stabilizzatore è essenziale sui supertele e anche sul 150-600 fa bene il suo lavoro, mi ha permesso di scattare foto anche con tempi lenti in rapporto alla focale utilizzata, anche se nella fotografia di animali è sempre meglio mantenere un ampio margine (perchè lo stabilizzatore compensa ai vostri movimenti, ma ovviamente se il soggetto si muove la foto risulterà comunque mossa). Rispetto al 300-600 F4 che ho provato di recente, col 150-600 f/5-6.3 è più facile scattare con tempi lenti senza micromosso, dato che il peso molto più ridotto facilita l'uso a mano libera.



Sony A6700, Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S a 171mm, 1/200 f/11.0, ISO 400, mano libera.

In versione Sony FE non è compatibile con i moltiplicatori (mentre è possibile utilizzarli su L-Mount), tuttavia su un obiettivo del genere non è un grosso limite, dato che gli zoom supertele non hanno una resa molto soddisfacente con i moltiplicatori e ne sconsiglio in ogni caso l'utilizzo (esattamente l'opposto di quanto invece vale per il 300-600 F4, che avendo una nitidezza pari ai fissi sarebbe un'ottica da abbinare ai moltiplicatori).



Qualità d'immagine

Ho testato il Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S sul sensore da 42 megapixel della Sony A7r III, scattando alle focali principali (150mm, 300mm, 450mm e 600mm) e ai due diaframmi che considero più significativi su un'ottica del genere: a tutta apertura, importante quando si scatta in poca luce o quando si vuole creare il massimo stacco tra soggetto sfondo, e f/11, diaframma da usare dove serve un'estesa profondità di campo (es. passeriformi e altri uccelli di piccole dimensioni), dato che offre un'ottima combinazione tra profondità di campo e nitidezza (da f/16 in poi sui sensori big megapixel si comincia a notare la perdita dovuta alla diffrazione). Vediamo come sempre i ritagli al 100% dal file RAW; cominciamo dalla resa a 150mm.




Il centro è perfetto già a tutta apertura; chiudere il diaframma non porta miglioramenti, anzi si ha una leggera perdita di contrasto dovuta alla diffrazione. Stesso discorso per gli angoli, che raggiungono già la massima qualità al diaframma più aperto (l'unica differenza visibile chiudendo il diaframma è la minore vignettatura).

Vediamo ora la focale 300mm:




Anche a 300mm il centro è perfetto già a tutta apertura, e non ci sono miglioramenti chiudendo il diaframma. Gli angoli sono buoni, anche se non impeccabili, a tutta apertura, e migliorano visibilmente chiudendo il diaframma.

Proseguiamo con la focale 450mm:




La nitidezza al centro è già ottima a tutta apertura, e c'è solo un leggerissimo miglioramento chiudendo il diaframma. Il contrasto è visibilmente peggiore rispetto alle focali più corte, ma questo può essere in parte compensato in post produzione. Gli angoli sono molto buoni già a tutta apertura, anche se come al centro si nota un po' la perdita di contrasto; chiudere il diaframma non porta miglioramenti significativi.

Per concludere, vediamo la resa a 600mm:




Alla focale più lunga il centro mantiene un'ottima nitidezza anche a tutta apertura, per contro anche qui si nota una diminuzione di contrasto. Chiudere il diaframma non è necessario per migliorare la nitidezza, ma migliora il contrasto. Gli angoli sono uguali al centro: ottimi già a tutta apertura, a parte il calo di contrasto, e migliorano un poco chiudendo il diaframma.

Nel complesso, la qualità d'immagine del Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S è eccezionale tenendo conto che parliamo di uno zoom da 1400 euro: è il grado di risolvere perfettamente il sensore da 42 megapixel, con una resa molto uniforme tra centro e angoli e un'ottima nitidezza a tutte le focali.


Sony A6700, Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S a 600mm, 1/1000 f/10.0, ISO 1600, mano libera.



Confronto col Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport

Pubblico anche qui i risultati del confronto col Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport: è interessante vedere come il ben più economico Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S (1400 euro) se la cava fianco a fianco con l'ottica ammiraglia da 7000 euro.

Li ho testati fianco a fianco alla massima focale e al diaframma più luminoso offerto dal 150-600 (f/6.3); di seguito potete vedere un crop al 100% (dalla parte centrale, ma anche negli angoli il confronto è uguale, entrambi gli obiettivi hanno una resa molto uniforme tra centro e angoli).




L'economico 150-600 se la cava sorprendentemente bene: in termini di nitidezza, è molto vicino al 300-600, perlomeno su 42 megapixel; penso che su 60MP o oltre le differenze comincerebbero a diventare più visibili, e ovviamente con i moltiplicatori ancora di più.

Dove c'è una vistosa differenza è nel contrasto: il 300-600 F4 è ben più contrastato, mentre il 150-600 mostra un contrasto minore ed evidenti aloni attorno alle zone con forti differenze di tonalità. Nel complesso, come prevedibile il 300-600 F4 è il chiaro vincitore, ma anche il 150-600 per il suo prezzo ha una resa molto soddisfacente.

Vediamo anche il confronto in termini di separazione soggetto/sfondo e bokeh, partendo dalla differenza di separazione tra il diaframma f/4 e f/6.3:




Il 300-600 ha un ovvio e visibile vantaggio; non è una differenza dal giorno alla notte, ma è comunque percepibile.

Infine, ho confrontato il bokeh, cioè non la quantità di sfocatura ma la qualità, in questo caso testando entrambi gli obiettivi a f/6.3 in modo da confrontare la resa a parità di diaframma:




Il bokeh è molto simile, anche se a mio parere il 150-600 ha un bokeh leggermente migliore (più soffice e "cremoso"), forse anche grazie al minore contrasto. Sul campo però questa minima differenza sarà irrilevante.



Sul campo

Dopo aver scattato per due settimane col 300-600 F4, passare al 150-600 f/5-6.3 dà l'impressione di avere un peso piuma: pur essendo un'ottica da 2kg, è immensamente più facile da portare in giro rispetto ai 4kg del 300-600, senza contare l'enorme differenza di dimensioni.

Se già i risultati in studio erano stati positivi, quelli sul campo sono addirittura andati oltre le mie aspettative. Scattare col 150-600 è davvero un piacere, sia per la facilità nel portarlo in giro, sia per le minori limitazioni rispetto al fratello maggiore: in particolare, la minima distanza di messa a fuoco varia da 0.58 a 2.80 metri; è più lunga di quello che vorrei, ma comunque molto migliore rispetto ai 4.50 metri del 300-600 F4. Col 150-600 ho potuto fotografare dei soggetti molto piccoli che altrimenti avrei perso col 300-600.

La qualità d'immagine sul campo è eccezionale: l'ho utilizzato sulla Sony A6700 (26MP APS-C), con una densità paragonabile al 60 megapixel fullframe. Ebbene, chiudendo un po' il diaframma (ho scattato quasi sempre a f/8, f/9, f/11 per avere una profondità di campo sufficiente per soggetti di piccole dimensioni) la qualità d'immagine è impeccabile a tutte le focali, del tutto indistinguibile da quella del 300-600 F4.



Sony A6700, Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S a 600mm, 1/640 f/9.0, ISO 1600, mano libera.

Ovviamente quest'ultimo ha invece un ben visibile vantaggio se si scatta a tutta apertura, sia in termini di qualità d'immagine che di stacco tra i piani; se fotograferete animali di grandi dimensioni e in situazioni in cui serve scattare sempre a tutta apertura (es. in un safari), il 300-600 F4 mostrerà la sua superiorità. Ma se invece fotografate soggetti piccoli e con diaframmi chiusi, il 150-600 è pari come qualità e migliore come versatilità (sia intesa come gamma di focali che come distanza di messa a fuoco e capacità macro).

Con i moltiplicatori di focale mi aspetto un netto vantaggio per il 300-600 F4, ma dato che su Sony non sono utilizzabili, per chi usa questo sistema le differenze tra i due obiettivi sono meno grandi di quanto si potrebbe pensare.



Sony A6700, Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S a 325mm, 1/125 f/9.0, ISO 3200, mano libera.

Mentre inizialmente avevo preferito lasciare lo zoom impostato sulla massima fluidità, dopo un po' di tempo ho finito per preferire il settaggio "T", che rende lo zoom molto duro. Ho scattato buona parte delle foto a 600mm, e con lo zoom più duro ho evitato di cambiare accidentalmente la focale; ho sfruttato le focali più corte solo in rari scatti paesaggistici o per foto macro, dove si ottiene maggiore ingrandimento attorno ai 300mm piuttosto che a 600mm (perchè a 300mm si può mettere a fuoco molto più da vicino).



Sony A6700, Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S a 600mm, 1/2500 f/9.0, ISO 800, mano libera.

Nel complesso, l'esperienza di scatto col 150-600 è stata davvero piacevolissima, davvero notevole per un'ottica da 1400 euro.



Conclusione

Il Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S mi ha fatto un'impressione molto positiva: per il suo prezzo, ha una qualità sorprendente e ha il grande merito di rendere accessibile a tutti la focale 600mm, senza troppi compromessi sulla qualità d'immagine - la nitidezza è eccellente; si perde un po' di contrasto ma questo in parte si può recuperare in post produzione o chiudendo il diaframma di uno stop.

Escludendo le proposte Canon e Nikon, che di fatto non sono "concorrenti" di questi Sigma perchè non c'è versione RF o Z dei supertele Sigma, rimangono due alternative: il Sony FE 200-600mm f/5.6-6.3 G OSS e il Sigma 60-600mm f/4.5-6.3 DG DN OS Sport. Quest'ultimo l'ho provato in un viaggio precedente ed è un obiettivo fenomenale; nonostante sia uno zoom 10X ha una qualità d'immagine pari, se non leggermente migliore, al 150-600... un miracolo dell'ottica.



Sony A6700, Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S a 600mm, 1/320 f/9.0, ISO 5000, mano libera.

Tuttavia, il 60-600 ha senso solo se a tutti i costi vi servono anche le focali corte; sostanzialmente è pensato per sostituire con una sola ottica sia 70-200 che 200-600. Se invece scattate principalmente alle focali lunghe, il Sigma 150-600 è una scelta più razionale: costa ben 1000 euro in meno (1400 euro vs 2400) ed è un po' più leggero (2.1kg vs 2.5kg).

Infine, il Sony 200-600 è un'ottima alternativa che ovviamente tutti quelli che stanno valutando uno zoom supertele per Sony prenderanno in considerazione; ha caratteristiche simili al Sigma 150-600, con lo zoom interno come differenza principale e una minima distanza di messa a fuoco più breve (2.4mt vs 2.8mt). Il Sigma ha un vantaggio sul prezzo (300 euro in meno) ed è più compatto durante il trasporto; in questo caso quale scegliere sostanzialmente dipende da preferenze personali, dato che la differenza di prezzo non è così marcata da diventare un fattore decisivo come nel confronto tra altre ottiche Sigma e Sony. Di certo entrambi hanno una qualità eccezionale in rapporto al prezzo.

Il Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S è disponibile presso i rivenditori autorizzati Sigma Italia - Mtrading.



Sony A6700, Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S a 297mm, 1/500 f/16.0, ISO 400, mano libera.



Risposte e commenti


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avatarjunior
inviato il 15 Maggio 2025 ore 7:53

Io preferisco sempre le ottiche fisse,oppure zoom che non si allungano.

avatarsupporter
inviato il 15 Maggio 2025 ore 8:02

Juza@ mi permetto di esprimere due suggerimenti per le tue future recensioni Cool
(Sono suggerimenti personali,quindi puoi benissimo ignorarli ;-))

- invece di F11 ( diaframma troppo chiuso per ottiche e sensori moderni) dove il calo è sempre evidente, chiuderei di uno stop alle varie focali ( F6,3- F9 in questo caso ) , o eventualmente manterrei le prove a tutta apertura e a F11 e aggiungerei quella a diaframma chiuso di uno stop)

- le comparative dirette fra due teleobiettivi, è giusto e utile farle all'aperto ,ma sarebbe altrettanto utile farle anche al chiuso ( esattamente come per i test ottici che hai fatto alle varie focali ) in modo da avere un confronto più preciso e indicativo...
i test ottici su mire ,oggi sono meno importanti,e spesso possono trarre in "inganno" ,ma sono comunque sempre utili e importanti per capire il corretto funzionamento di un' ottica e per conoscerla a fondo in modo da poterla poi utilizzare al meglio sul campo

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2025 ore 9:06

Faccio una domanda per informazione, assolutamente non per polemica. Questo obiettivo, che pare dal buono all'ottimo, è lo stesso del bistrattato 150-600 OM System?

avataradmin
inviato il 15 Maggio 2025 ore 9:14

- invece di F11 ( diaframma troppo chiuso per ottiche e sensori moderni) dove il calo è sempre evidente, chiuderei di uno stop alle varie focali ( F6,3- F9 in questo caso ) , o eventualmente manterrei le prove a tutta apertura e a F11 e aggiungerei quella a diaframma chiuso di uno stop)


può essere un'idea :-) anche se considero il diaframma f/11 comunque significativo, dato che è uno dei più usati per soggetti piccoli (es. passeriformi), altrimenti non si ha abbastanza profondità di campo.

Questo obiettivo, che pare dal buono all'ottimo, è lo stesso del bistrattato 150-600 OM System?


sì, è la stessa ottica :-) però tieni conto che ha una resa buona/ottima su 42 megapixel FF, ma su OM System parliamo di sensori che hanno densità equivalenti a un 80/100 megapixel FF, quindi non mi sorprende che su tale densità la resa sia ben peggiore.

in linea di massima utilizzare un'ottica FF su un sensore 4/3 non è il massimo, pochissime riusciranno a risolvere tale densità.

avatarsupporter
inviato il 15 Maggio 2025 ore 10:05

può essere un'idea :-) anche se considero il diaframma f/11 comunque significativo, dato che è uno dei più usati per soggetti piccoli (es. passeriformi), altrimenti non si ha abbastanza profondità di campo

Sì ! questa sarebbe da incorniciare e da far leggere a che scrive ad esempio che un F4 va usato sempre e solo a F4 altrimenti non ha senso MrGreen...
( Infatti poi spesso si vedono soggetti/mostri che hanno a fuoco la punta del naso o la pupilla e tutto il resto fuori fuoco
Quei diaframmi chiusi si usano anche per i panning, ma essendo praticamente tutti all'aperto ,con l'aria che toglie nitidezza, il calo di resa non si nota

in linea di massima utilizzare un'ottica FF su un sensore 4/3 non è il massimo, pochissime riusciranno a risolvere tale densità

Dipende sempre dall'ottica ...Cool
Ad esempio praticamente tutti i fissi luminosi per reflex adattati su M4/3 vanno alla grande...
Questo 150-600 invece,seppur buono,mostra già un leggero appannamento alle focali più lunghe su FF ( vedi test sopra) mentre ad esempio il Sigma 300-600 F4 non lo mostra ... di conseguenza adattato su micro 4/3 non è più in grado di risolvere quel sensore,le foto sono comunque buone ma mancano di mordente..
Il Sigma 500 5,6 ad esempio con attacco per micro 4/3 sarebbe super, anche perché molto leggero.
bokeh è molto simile, anche se a mio parere il 150-600 ha un bokeh leggermente migliore

A me invece,già dal test precedente del 300-600, piace comunque di più quello del 300-600 anche a F6,3 ( guardando spigolo / gambe del tavolo mi sembra di vedere un vantaggio per il 300-600 , e mi sembra più morbido anche al centro )

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2025 ore 14:23

Secondo me su Sony soffre troppo la concorrenza del 200-600mm G che, non costando enormemente di più, viene preferita essendo un'ottica originale senza nessuna limitazione.

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2025 ore 21:39

questa sarebbe da incorniciare e da far leggere a che scrive ad esempio che un F4 va usato sempre e solo a F4 altrimenti non ha senso
Infatti poi spesso si vedono soggetti/mostri che hanno a fuoco la punta del naso o la pupilla e tutto il resto fuori fuoco


Pensa che mi é successo di commentare una foto di questo tipo, suggerendo di chiudere un po' il diaframma e sono stato attaccato da individui che dicevano che il mio commento era fuori luogo e che la foto era stupenda così com'era MrGreen

avatarsupporter
inviato il 15 Maggio 2025 ore 22:03

Immagino MrGreen
Purtroppo oggi che siamo nel regno dei social è normale....bisogna isolare/estraniare il soggetto totalmente dallo sfondo e dal contesto e non deve comparire rumore/grana per nessuno motivo al mondo ,per questo si ricorre ai software come Topaz DXO ecc ecc già a 100 iso ..il risultato ,per i miei gusti è orribile, le foto non sono più foto ma sono immagini ,"contenuti" ,infatti si parla di content creator ...
ma la cosa più grave purtroppo,sempre per i miei gusti, visto che qui siamo in un sito/forum di Fotografia ( il migliore in Italia e nel mondo ) è che abbiamo perso la possibilità di guardare una fotografia e poter capire e apprezzare con cosa è stata scattata e valutare la resa di una determinata ottica/fotocamera piuttosto che un'altra ...con l'utilizzo degli AI Sharpen e degli AI Denoise e con l'alterazione/contraffazione dello sfocato tutte le ottiche sono diventate uguali .... Che sia un 600 F4 o un 600 F6,3 o una Bridge superzoom non cambia niente ... Questo è il mio più grande rammarico....mi piacerebbe moltissimo entrare nella pagina di un'ottica e sfogliarne le foto per capire com'è e che foto sforna ,magari con l'intento di acquistarla, ma purtroppo non è più possibile...non si riesce più a capire nulla...
Il mondo è cambiato....a me personalmente non piace,ma da quel che vedo alla stragrande maggioranza degli altri piace così ... pazienza..sono giusti Sorriso

PS gli AI Denoise ( gli Sharpen no ,ma inizialmente c'ero cascato anche io) li uso anch'io, sono una risorsa in più quando si è alle strette ... Ma certamente non li uso di default ogni volta, e non a bassi ISO e in buona luce

avatarsupporter
inviato il 15 Maggio 2025 ore 22:15

Secondo me su Sony soffre troppo la concorrenza del 200-600mm G che, non costando enormemente di più, viene preferita essendo un'ottica originale senza nessuna limitazione.

Senza dubbio... Ma ci sono comunque molte persone che preferiscono risparmiare quei 2/300 euro sul nuovo o sull'usato..
Inoltre questo sigma offre 50mm in più di escursione in basso,una stabilizzazione migliore,un rapporto di riproduzione migliore, e l'autofocus è valido come quello del Sony.
Il suo più grande difetto per me è il fatto che si estenda ....mentre il Sony 200-600 e 400-800 no ... Questo fa una differenza enorme ,per me..
Così come la ghiera dello zoom ,che sul Sony è di burro e si sposta con un dito, mentre qui sembra di essere al volante di un camion MrGreen fortunatamente c'è lo zoom a pompa altrimenti ( per me ) sarebbe inutilizzabile

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2025 ore 8:47

Mattia, prendila come una certa democratizzazione della fotografia: il miglioramento e l'uso di certi software consentono di ottenere risultati apprezzabili anche con materiali relativamente economici.
Con quel che ne consegue anche in campi come maggior affollamento di certi posti, minori competenze, ecc...
Comunque non è vero che le differenze tra i sensori non le noti più: uno scatto fatto con una bridge normalmente rivela la piccolezza del sensore, tranne - forse - quando è fatto in condizioni veramente ottimali.
Mi scuso per il piccolo ot.

avatarjunior
inviato il 20 Maggio 2025 ore 12:09

La faranno per RF? Triste

avataradmin
inviato il 20 Maggio 2025 ore 13:02

La faranno per RF?


Dipende solo da quando Canon darà l'ok per ottiche RF fullframe di terze parti ;-) temo non a breve...

avatarsupporter
inviato il 20 Maggio 2025 ore 13:09

A breve chiederò personalmente a Sony come stanno le cose riguardo alle lenti Sigma con attacco e-mount , non riesco a trovare nulla riguardo,nessuna dichiarazione ufficiale...
Probabilmente tu ( Juza ) avrai avuto modo di parlarne direttamente con Sigma...
Mi interessa capire soprattutto la posizione di Sony, se è contenta o scontenta ,se gli fanno comodo o no tutte queste lenti Sigma ...

La faranno per RF?

Di tutte le lenti che potrebbero produrre con attacco RF questa sarebbe di gran lunga la più "inutile" ,secondo me MrGreen ...per quanto io personalmente desideri un 600 6,3 con attacco RF ( nativo o di terzi non fa differenza)
Il motivo sono pesi , ingombri e qualità costruttiva....NON voglio uno zoom che si estende !!!!!
diventa terribilmente scomodo pesante destabilizzante e ingombrante..per lavorare o fare sul serio in ambito amatoriale è indispensabile un zoom a escursione interna, con un ghiera che copra l'intero range di focali in 1/4 di giro

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2025 ore 16:44

Il problema degli zoom che si estendono e' che nel giro di qualche anno ti ritrovi un sacco di impurità sotto la lente frontale ,sul mio Sigma 100-400 ne ho non so quanti visibili che per carità non influiscono sul risultato ma rompono le balle





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