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Pentax 17


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Pentax 17, testo e foto by Scapp. Pubblicato il 24 Gennaio 2025; 31 risposte, 59402 visite.


Pentax non è nuova nella sua storia a scelte particolari sia in termini di soluzioni tecniche che di strategie commerciali, muovendosi a volte anche palesemente controcorrente (basti pensare alla scelta di continuare a produrre solo DSLR) ed è quindi un brand dal quale era lecito aspettarsi una proposta come questa!
Da quando a fine 2022 è stato annunciato, il Pentax Film Project ha destato interesse e animato discussioni in tutta la comunità dei fotografi filo-analogici e a ragion veduta: per la prima volta dopo circa venti anni, sarebbe stato possibile acquistare una fotocamera a pellicola nuova, di buona qualità, di uso comune e con garanzia del produttore realizzata da un major brand (escludo ovviamente Leica da questo discorso e le varie macchinette di plastica o simili). La Pentax 17 ha riscosso un immediato successo appena uscita a metà 2024 e ha scatenato nuove discussioni anche accese fra sostenitori e denigratori.
Dopo otto mesi di piacevole uso, ne condivido le mie impressioni.




PENTAX 17: CARATTERISTICHE E COSTRUZIONE

Ci troviamo di fronte ad una fotocamera compatta che utilizza pellicola 35mm imprimendo, però, immagini nel cosiddetto “mezzo formato” ossia di dimensioni 17×24 mm; questo formato ha avuto particolare diffusione negli anni '60 e '70 grazie anche a fotocamere di grande qualità come le Olympus Pen o le Canon Demi affiancate poi da una miriade di altre fotocamere semplici ed economiche.
La ragione dell'utilizzo di questo formato di immagine era principalmente di tipo economico in quanto permette di raddoppiare il numero di fotogrammi sul rullino, arrivando fino a 72 sul classico 36 pose; in epoca in cui i costi delle pellicole e dei servizi di sviluppo e stampa, un vero toccasana economico!
Oggi ci troviamo in una situazione simile, con costi delle pellicole (in particolare a colori) che hanno raggiunto prezzi spesso ingiustificati e quindi l'idea di una mezzo-formato potrebbe essere decisamente al passo con i tempi; Pentax è stata anticipata da alcuni prodotti di fascia bassa quali la Kodak Ektar H35 o la Lomography Lomourette (che altro non è che la Diana Mini con nuovo nome) ma ci presenta un prodotto completo e ben strutturato.


La Pentax 17 è una fotocamera ben costruita, con corpo compatto a ottica fissa (di nuova progettazione) costruito in parte in magnesio (per la parte superiore e per il fondello) e in parte in plastica; l'apparenza è quella di una simil reflex d'epoca con la sua calotta argentata, un finto pentaprisma che accomoda il mirino galileiano e la classica leva di carica della pellicola; fa bella mostra di sé anche il piccolo flash integrato, a conferma della vocazione tuttofare di questa fotocamera.
La fotocamera è piccola e sottile nella sua parte superiore e, visto l'affollamento, i controllo non possono che essere di ridotte dimensioni ma questo non ne limita affatto l'utilizzo e non ha mai creato (almeno a me che non ho mani giganti) problemi di attivazioni o regolazioni involontarie; per quelle che sono le dimensioni disponibili, devo dire che la disposizione dei comandi è stata studiata molto bene e si presenta in maniera razionale e pratica.




I comandi sono quasi tutti distribuiti nel carter superiore della Pentax 17 dove troviamo, oltre alla leva di carica, lo switch di accensione della macchina coassiale al pulsante di scatto, la ghiera di comando delle modalità e quella di staratura dell'esposizione (un bel set di comandi per una compattina!); inoltre vi è anche la ghiera di selezione della sensibilità con il relativo pulsante di sblocco e la manovella di riavvolgimento pellicola e apertura dorso.

Questa ricchezza di comandi e controlli, però, non permette il funzionamento in manuale in quanto la Pentax 17 è una fotocamera a funzionamento programmato elettronicamente, benché la presenza del comando di staratura consenta un certo grado di azione; il comando principale è la ghiera delle modalità, che presenta sette differenti criteri suddivisi in tre gruppi (contraddistinti da tre diversi colori nelle serigrafie).


La prima modalità è la totalmente automatica (AUTO) nella quale al circuito esposimetro è demandata la totale gestione dei parametri di scatto, inclusa l'attivazione del flash; vi sono poi quattro modalità per le quali il flash non è attivo (serigrafia bianca):

Program (P): la classica modalità standard in cui il circuito esposimetrico seleziona i parametri di velocità e diaframma ottimali
Slow Speed (simbolo luna): modalità programmata in cui la priorità è a tempi di otturazione lunghi fino a 4 secondi
Bokeh: modalità programmata in cui l'apertura diaframma è mantenuta al valore massimo f/3,5
Bulb (B): la classica modalità bulb con otturatore aperto fino a che si tiene premuto il tasto di scatto

L'ultima serie di modalità (serigrafia gialla) è dedicata invece all'uso in combinazione con la sincronizzazione del flash:

Daylight Sync (P): modalità Program ma con integrazione flash e con tempo di otturazione non inferiore a 1/30 sec
Slow Speed Sync (simbolo luna): analoga alla Slow Speed ma in questo caso ad inizio esposizione viene attivato il flash

Il circuito esposimetrico, la cui finestra di misurazione si trova nella parte superiore della corona obiettivo, si attiva premendo a metà corsa il pulsante di scatto e avviando così la misurazione della luce; due led di colore blu e arancione posizionati sul mirino avvertono della eventuale carica del flash e del rischio tempi lunghi; per le modalità che richiedono tempi lunghi, sul dorso sotto alla leva di carica è presente la presa filettata per l'innesto di uno scatto flessibile.




Il sistema di messa a fuoco è del tipo a zona con sei diverse impostazioni selezionabili con la ghiera coassiale al corpo dell'obiettivo: sulla ghiera sono incise le serigrafie con i classici simboli rappresentativi delle distanze di fuoco impostate, mentre sul corpo è presente una corona concentrica all'obiettivo nella quale sono riportate le distanze corrispondenti a tali simboli, sia in metri che in piedi. La messa a fuoco può essere impostata da 25 cm a 3 m prima dell'ultimo step a infinito; è interessante notare come la rotazione della ghiera di fuoco non corrisponde ad un movimento meccanico di un elicoide ma si nota che l'obiettivo si sposta nella posizione definita al momento della pressione a metà del pulsante di scatto: questo fa ben sperare per uno sviluppo dell'autofocus nei futuri modelli del Pentax Film Project.

Per quanto riguarda il corpo della Pentax 17 non vi è molto altro da dire: sul dorso è presente la classica tasca per il promemoria pellicola, mentre sul fondello (in magnesio) troviamo il pulsante per lo sblocco del riavvolgimento rullino e la presa filettata per lo stativo; l'alimentazione è garantita da una batteria al litio tipo CR2 da 3V alloggiata sul lato sinistro (destro in fase di scatto) della fotocamera al di sotto della guancetta che funge da impugnatura con chiusura a vite. Pentax dichiara una durata della batteria pari a circa 10 rullini da 36 con utilizzo del flash al 50%.



PENTAX 17: COME FUNZIONA

Nell' utilizzo si apprezza subito la compattezza e leggerezza della Pentax 17 unite alla sua reattività che ne fanno una macchina votata anche alla fotografia di strada grazie anche alla focale dell'obiettivo 25 mm (equivalente a circa 36 mm in formato 24×36); ci si deve abituare al mirino in verticale in formato quasi 3:2, ma una volta entrati in sintonia anche lo scatto con questo formato e orientamento risulterà facile e piacevole, suggerendo anche inquadrature e scatti inusuali. La leva di avanzamento ha una corsa molto rapida e la fotocamera può essere interamente gestita con una sola mano, salvo la messa a fuoco, a vantaggio della rapidità; le piccole dimensioni, però, non vanno a svantaggio dell'ergonomia che è stata evidentemente ben studiata.

La messa a fuoco a zone non risulta limitante visto anche il buon range di regolazioni e la nitidezza garantita dall'obiettivo, che ha un design a 3 elementi/gruppi tanto semplice quanto efficace; la zona di fuoco selezionata è visibile attraverso il mirino, dal quale si vedono le serigrafie incise sulla ghiera di selezione. Da menzionare anche le cornici interne al mirino, molto luminose ed utili al variare della distanza, in particolare quando si selezionano valori inferiori a 1,2 metri.


Una menzione va fatta per la zona di ripresa a 0,25 metri, che permette di scattare foto di close-up e simil macro mantenendo la nitidezza che l'obiettivo garantisce ad altre distanze; a questo riguardo segnalo che il piccolo laccetto da polso fornito insieme alla Pentax 17 svolge anche la funzione di misuratore della distanza proprio per l'impostazione più ravvicinata, come menzionato anche nella documentazione: lasciandolo esteso perpendicolare all'obiettivo, si avrà la giusta distanza dal soggetto per garantire la ripresa più precisa possibile. Non è una “funzione” mai vista ma qualcosa di già utilizzato in passato per esempio su alcune Minox e sulla Olympus XA.
Il laccetto da polso è appunto fornito nella confezione ma segnalo che la macchina presenta comunque i due occhielli ai lati qualora si volesse utilizzare una tracolla; a mio parere, però, è una macchina da tenere proprio in mano e legata al polso, magari tenendo il tappo dell'obiettivo in tasca.




Anche con il colore l'obiettivo si comporta in maniera più che soddisfacente non introducendo particolari aberrazioni e regalando colori pieni e godibili.





Ma una delle features più interessanti della Pentax 17 e, per esteso del formato half-frame, è quella di stimolare la produzione di fotografie in dittico, elemento che è stato un vero e proprio filone artistico che ha caratterizzato l'utenza di “mezzoformatisti” in passato.
Per certi versi l'half frame è anche una filosofia artistica e credo sia anche per questo che in molti casi l'accoglienza riservata alla nuova nata è stata a dir poco entusiatica; di certo, a mio parere, questa Pentax non si avvicina qualitativamente ai modelli di punta delle Olympus Pen ma torniamo al discorso iniziale: è nuova, è ben fatta, ha della tecnologia al suo interno ed un obiettivo che non è un semplice menisco di plastica. E, sempre parere personale ma supportato da anni di utilizzo anche di queste macchine mezzoformato, la Pentax 17 è fra tutte quella con la migliore ergonomia.








E' ovviamente vero che questa operazione si può fare con qualunque fotocamera e non è assolutamente legata al mezzo ma la Pentax 17 invoglia per sua natura a questo genere di ripresa e rende rapida la creazione di composizioni spontanee che, in altri casi, potrebbe non essere semplice cogliere nell'immediato.

Un'altra nota di merito è sicuramente per il sistema esposimetrico che, seppur limitato nel suo range di sensibilità (1,5-16,5 EV a 100 ISO) è risultato sempre preciso: tutti i negativi prodotti non hanno mostrato errori di esposizione nemmeno in condizioni critiche e la possibilità di agire sulla staratura dell'esposizione (e anche sulla sensibilità ISO) permettono poi a conti fatti di disporre di una discreta, anche se non comoda e immediata, possibilità di gestione manuale dello scatto; solo in un caso di presenza di sole forte (seppur parziale) all'interno dell'inquadratura si è verificata un'inevitabile bruciatura delle luci; in tutte le condizioni più comuni d'uso l'esposizione è stata precisa, sia in interni che in esterni come anche nei casi di utilizzo del flash (che ha comunque un numero guida piuttosto basso). Segnalo inoltre un tempo di ricarica del flash lungo, di circa 7-8 secondi.


Infine, vorrei confutare un'obiezione che ho letto spesso nei mesi passati, ossia quella che non è possibile stampare i negativi mezzo formato se non con attrezzature dedicate; è facile e piacevole con un qualunque ingranditore allestito per il 35mm e con i giusti accorgimenti gli ingrandimenti ottenibili sono equivalenti a quelli del formato classico come si può vedere sotto nel lavaggio di stampe su carta 24x30.




Il mirino, come già detto, ha due cornici luminose al suo interno, una normale e l'altra per riprese ravvicinate; si vedono piuttosto bene anche se la loro luminosità è ovviamente variabile in funzione dell'angolo di visuale. Sono tuttavia ben definite e insieme con i due led di segnalazione e con la menzionata visuale sulla zona di messa a fuoco selezionata, permettono di poter utilizzare la macchina senza staccare l'occhio dal mirino.
I due led segnalano anche l'impossibilità di scattare lampeggiando contemporaneamente al verificarsi, tipicamente di una di queste due condizioni:
-mancanza della pellicola
-tappo sull'obiettivo (che capita con le fotocamere a mirino galileiano o comunque disaccoppiato dall'ottica)









Tutti gli esempi presenti in questo articolo sono stati scattati su pellicola Kentmere Pan 100 sviluppata in Kodak X-tol per il bianconero e Fujicolor 200 sviluppato in Bellini C41 per il colore; ho messo foto scattate a tutte le zone di messa fuoco disponibili per mostrare la costanza di risultato del sistema.

In conclusione la Pentax 17 è una fotocamera sicuramente riuscita con alcune limitazioni intrinseche a cui però ognuno darà una rilevanza soggettiva (ad esempio la messa a fuoco a zone che può essere limitante per alcuni e molto pratica per altri) e con un prezzo che sicuramente si posiziona in una fascia molto alta per un prodotto di questo tipo; è vero però che dal successo di questa Pentax 17 dipendono ulteriori e più avanzati sviluppi da parte della casa nell'ambito del suo Film Project.
Il prezzo dall'uscita ad oggi è rimasto grossomodo costante nel range 500-550 eur, probabilmente segno che la fotocamera sta rispettando le aspettative di mercato.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Tipologia: Compatta ad ottica fissa
Formato: 17×24 mm su pellicola 135
Ottica: Pentax HD 25mm f/3,5 con 3 elementi in 3 gruppi
Otturatore: Elettronico programmato, centrale, tempi da 4 sec a 1/350 sec, posa B
Modi di esposizione: Automatico programmato, sette modalità differenti
Sensibilità esposizione: 1,5-16,5 EV
Messa a fuoco: manuale zone focus da 0,25 m a infinito
Mirino: galileiano con cornice di correzione della parallasse
Autoscatto: no
Flash: incorporato, NG 6 a 100 ISO
Sensibilità: da 50 a 3200 ISO
Compensazione esposizione: da -2EV a +2EV, passi di 1/3 EV
Alimentazione: n.1 pila tipo CR2 3V
Dimensioni: 127 x 78 x 52 mm
Peso: 290 gr senza batteria

PRO

-Compattezza e leggerezza

-Rapidità operativa

-Flash integrato

-Possibilità di compensazione dell'esposizione

-Buona incisività dell'obiettivo

-Silenziosità operativa

-Durata batteria


CONTRO

-Lenta ricarica del flash (circa 7 secondi)

-Nessuna modalità manuale

-Mancanza autoscatto

-Range esposizione limitato



Risposte e commenti


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avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2025 ore 8:03

Articolo molto interessante!
Non ho avuto il piacere di provare la 17, ma almeno sulla carta questa fotocamera non incontra il mio gusto: in primo luogo non condivido l'assenza di una modalità manuale. Per me il divertimento dell'analogico non risiede nel solo ottenimento del risultato, quanto nella fase di scatto in sé -chi compra una fotocamera a pellicola nel 2025 non lo fa per un'esperienza diversa dal semplice "punta e scatta?-

Inoltre il mirino a traguardo, nessun controllo della messa a fuoco, range di sensibilità limitato, la rendono ai miei occhi un giocattolo inutile e ingiustificatamente costoso. 500 euro? Non sono bruscolini...

Detto ciò, apprezzo molto il coraggio di Pentax, marchio che adoro, e sono felice stia vendendo bene, anche se, in tutta onestà, non me ne spiego il perché!

avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2025 ore 8:10

Aggiungo anche: assurdo che un articolo così non abbia ricevuto commenti. Io l'ho letto tutto d'un fiato e con interesse.

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2025 ore 11:12

Aggiungo anche: assurdo che un articolo così non abbia ricevuto commenti. Io l'ho letto tutto d'un fiato e con interesse.

Se non c'è da litigare per una manciata di mpx in più o in meno molti passano oltre.
Complimenti all'autore dell'articolo, scritto bene e con tutte le informazioni necessarie.

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2025 ore 11:24

Articolo ben scritto e di piacevole lettura.
La posseggo da luglio e posso confermare tutto quello scritto.
Quello che mi piace è la sua compattezza, che mi permette di metterla in una custodia della Ricoh GR, è sempre con me. Scattare con lei mi diverte molto e i risultati sono discreti.

avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2025 ore 13:51

A 250/300€ ci avrei fatto un pensierino.

avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2025 ore 16:46

Ma anche 200...
C'è una fotocamera a pellicola cinese (ora non mi ricordo il nome dell'importatore) completamente meccanica su base Nikon FM10, con tempi fino ad 1/2000, tutta in metallo che, nuova di zecca, costa sui 150 euro... non riesco a giustificare il prezzo triplo della 17!

avatarsupporter
inviato il 28 Gennaio 2025 ore 17:23

Ciao a tutti, vi ringrazio per il vostro apprezzamento e per la lettura.
Concordo anch'io che il prezzo sia esagerato per quello che tecnicamente offre la macchina, ma ci sono tanti altri motivi, anche banali mode sia ovvio, che ne hanno giustificato il successo anche a questi valori di spesa.
Posso però dire che resta comunque divertente da usare e, solo mio personale pensiero da amante dell'analogico, se è il primo passo per altro di migliore li aiuto volentieri, se posso.

@Leonardo immagino tu ti riferisca alla Phenix/Alstar D60, che molte riviste spacciano come nuova ma è in giro dal 2009. E' effettivamente basata sulla Cosina FM10, che produceva a marchio Nikon.

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2025 ore 18:12

Posso però dire che resta comunque divertente da usare e, solo mio personale pensiero da amante dell'analogico, se è il primo passo per altro di migliore li aiuto volentieri, se posso.

Concorso al 100%, la stessa motivazione che mi ha spinto a comprarla.
Passo da una Leica M6 alla Pentax 17, da una manuale a telemetro ad una semiautomatica mezzo formato, mi diverto con entrambe. E poi l'autofocus a stima, mi piace perché aiuta la percezione delle distanze e ad oggi non ho sbagliato una foto.
Altra cosa, per vari motivi, la Leica non la posso portare sempre dietro.
Per fare capire quanto è compatta, riesco a farla stare in questa custodia
https://www.amazon.it/dp/B0B82JH28R?ref=ppx_yo2ov_dt_b_fed_asin_title&

avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2025 ore 18:43

Ciao. Nonostante si dica che c'è un ritorno all' analogico, e soprattutto fra i giovani, io sinceramente non lo vedo. Ma ovviamente i mercati sono grandi e diversificati. Ho letto ad esempio da più parti che la Pentax 17 è stato un successo ma è possibile sapere più o meno quante ne sono state vendute finora ? Un numero, giusto per capire.

avatarsenior
inviato il 28 Gennaio 2025 ore 18:52

Ho letto ad esempio da più parti che la Pentax 17 è stato un successo ma è possibile sapere più o meno quante ne sono state vendute finora ? Un numero, giusto per capire.

Non credo che questo dato sia pubblico ;-)

Nonostante si dica che c'è un ritorno all' analogico, e soprattutto fra i giovani, io sinceramente non lo vedo

Essendo in contatto con vari negozi in Italia che si occupano di analogico, devo dire che non so se questo interesse sia principalmente tra i giovani, ma in generale c'è un interesse crescente verso l'analogico.

avatarjunior
inviato il 28 Gennaio 2025 ore 23:30

Sì, Scapp, mi riferivo proprio alla Alstar!

avatarsupporter
inviato il 28 Gennaio 2025 ore 23:53

@sandrotorino: io mi occupo della parte analogica di un negozio di stampa e posso dirti che in media a settimana ho da sviluppare 8-10 pellicole bn e fino a 15 colore. Questo in una piccola città e il negozio non è l'unico a fornire il servizio ( beh forse l'unico che lo fa a mano con chimiche dedicate..). Questi numeri sono in crescita dal 2022 ad oggi, piccola ma costante. Abbiamo un calendario di corsi di stampa analogica a cadenza mensile che va sempre sold-out, roba piccola max tre persone per volta ma l'interesse c'è.
Per quanto riguarda l'utenza, quella che scatta è eterogenea come età, quella che stampa quasi solo under 30.
Ovviamente non posso dire che questi numeri siano rappresentativi del panorama complessivo ma mi stupirei del contrario.

avatarsenior
inviato il 29 Gennaio 2025 ore 20:29

In questa galleria alcuni miei scatti con la Pentax 17
www.juzaphoto.com/me.php?pg=362592&l=it

avatarjunior
inviato il 30 Gennaio 2025 ore 1:23

@Scapp: Grazie per l' informazione. Sicuramente se nel 2022 stampavi ad esempio poniamo 12 pellicole la settimana e ora 25 avrai avuto un' incremento di oltre il 100% quindi una grandissima percentuale ma sono comunque 25 pellicole. È il discorso che facevo riguardo la Pentax 17. Anche nel digitale si vendono ogni anno sempre meno fotocamere eppure l' unico cambio di strategia è stato aumentare i prezzi.

avatarsupporter
inviato il 30 Gennaio 2025 ore 9:23

La mia stima, supportata da letture di report, qualche domanda che tramite il mio sito faccio ai produttori e fornitori e anche analisi dei trend visto che comunque è un mercato nel quale ero immerso anche nel decennio peggiore 2005-2015 è che si vendano 50-60 milioni di rullini all'anno. Sembrano tanti, ma nel 2001 erano 1 miliardo. Nel 2007 però nell'ordine dei 10 milioni





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