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Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR


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Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR, testo e foto by Juza. Pubblicato il 16 Settembre 2024; 25 risposte, 3995 visite.


Per il mio primo viaggio in Thailandia ho scelto un corredo leggero e compatto, costruito attorno al Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR: un'ottica che ho scelto per avere un "35mm equivalente", la mia focale preferita nel reportage. L'ho abbinato alla nuovissima X-T50 e al 16-50mm, che sarano oggetto di un'altra recensione: in questo articolo esploriamo le potenzialità del Fuji 23 f/1.4!






Costruzione e funzionalità

Pur essendo ben più grande rispetto al 23mm f/2 (per non parlare del minuscolo 27mm f/2.8!), il 23mm f/1.4 con i suoi 375 grammi di peso e 8 centimetri di lunghezza si può certamente considerare un'ottica compatta, ideale per un viaggio zaino in spalla. Abbinato alla X-T50 (438g), si ottiene un eccellente kit da reportage in soli 800 grammi di peso (a titolo di curiosità, è meno di un terzo rispetto al Nikon 58 f/0.95 + Z8 con cui avevo scattato nel precedente viaggio in Vietnam!).

La qualità costruttiva è il meglio che si possa trovare nel sistema Fuji: solido e tropicalizzato. Il barilotto dell'obiettivo è occupato in buona parte dalla ghiera fisica dei diaframmi e dalla ghiera di messa a fuoco manuale; non ho mai utilizzato quest'ultima dato che per la messa a fuoco è di gran lunga preferibile l'autofocus con eye-AF (sopratutto in abbinamento all'ottimo AF della X-T50). In genere il diaframma è stato sempre impostato su f/1.4, ma in qualche occasione mi è capitato di sfruttare l'ottica per scene che richiedevano una maggiore profondità di campo, e in questo caso la ghiera dei diaframma è tornata utile per cambiare rapidamente l'apertura.



Fujifilm X-T50, Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR, 1/150 f/1.4, ISO 800, mano libera. Durante l'alluvione di Pattaya, la tropicalizzazione del 23mm mi ha permesso di continuare a scattare senza troppe preoccupazioni, e il diaframma f/1.4 è stato fondamentale per avere tempi di scatto ragionevoli pur trovandomi in notturna.

L'AF (con motore lineare) è silenziosissimo e, aiutato anche dal diaframma luminoso, è particolarmente veloce, anche in situazioni di poca luce. Non è presente stabilizzazione d'immagine, ma fortunatamente tutte le moderne Fuji hanno stabilizzatore sul sensore, caratteristica che ho apprezzato moltissimo dato che in questo viaggio ho sempre scattato a mano libera.



Qualità d'immagine

Ho testato il Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR sulla X-T50, uno dei modelli Fuji che ha il sensore APS-C da 40 megapixel, il primo (e unico, al momento) "big megapixel" nel formato APS-C. Un sensore con tale risoluzione è esigentissimo con le ottiche, ma ovviamente da un fisso di fascia alta ci si può aspettare un'ottima resa.



Fujifilm X-T50, Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR, 1/2000 f/1.4, ISO 400, mano libera. Un giovane meccanico tra le strade di Bangkok. Il diaframma f/1.4, equivalente a f/2 su fullframe, ha permesso di avere l'intero soggetto a fuoco ma al tempo stesso ottenere una buona separazione tra i piani e tridimensionalità.

Ho testato l'obiettivo sia a f/1.4 che, per curiosità, a f/5.6, anche se l'unico senso di questo obiettivo è essere utilizzato a tutta apertura; se non vi serve il diaframma f/1.4, Fuji offre anche un 23mm f/2 molto più leggero ed economico. Vediamo com'è la resa al centro e negli angoli:




La qualità d'immagine è eccellente: già a tutta apertura la nitidezza è ottima da angolo ad angolo, con un centro davvero eccellente e angoli molto buoni. Chiudendo il diaframma c'è un leggero miglioramento, ma è appena percettibile in studio e quasi irrilevante sul campo: in altre parole, potete scattate tranquillamente a f/1.4 con la certezza di avere un'ottima qualità, anche sul sensore da 40 megapixel.

E' presente un po' di distorsione e la vignettatura è abbastanza marcata come su quasi tutte le ottiche luminose; volendo è possibile correggere via software entrambe le cose, ma nell'uso reale non si sono mai dimostrate un problema e anzi la vignettatura dà un contributo positivo al look delle foto.



Fujifilm X-T50, Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR, 1/3200 f/1.4, ISO 800, mano libera. A me gli occhi! Grazie all'ottimo eye-AF della Fuji X-T50, ho potuto cogliere al volo fugaci sguardi senza dovermi preoccupare della messa a fuoco, che è sempre riuscita a focheggiare rapidamente sugli occhi.

In termini di bokeh e sfocatura, lo stacco tra i piani è minore rispetto a quello di un 35mm f/1.4 per fullframe (perchè il 23mm f/1.4 equivale a tutti gli effetti a un 35mm f/2), ma è comunque già notevole, e in certi casi la maggiore profondità di campo può essere un vantaggio.

Come ormai è diventato standard nel mio workflow, ho utilizzato il denoise AI di Adobe Camera RAW su tutte le foto, anche quelle scattate a sensibilità medie e basse: oltre a togliere quel poco rumore che è comunque sempre presente (specialmente sul sensore da 40 MP), il denoise AI migliora la conversione del RAW (ancora più con Fujifilm, che altrimenti spesso non va daccordo con ACR) e permette di ottenere davvero il massimo della nitidezza e della qualità da quest'ottica.



Fujifilm X-T50, Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR, 1/30 f/1.4, ISO 3200, mano libera. Ice tra i colori di un locale notturno di Pattaya. Qui, avendo già portato quasi al limite gli ISO, ho dovuto confidare nello stabilizzatore della X-T50, che ancora una volta è riuscito a salvare la situazione. Ho volutamente inquadrato un tavolo metallico sfocato in primo piano, perchè riflettesse i colori e creasse una sorta di "cornice" in cui collocare il soggetto.




Sul campo

Ottenere la massima qualità d'immagine sul campo, raggiungendo i risultati visti in studio, non è sempre facile. Con 40 megapixel su APS-C (che corrispondono alla densità di un fullframe da 93 megapixel!), il rischio di micromosso è sempre in agguato; per evitarlo bisogna spesso alzare un po' gli ISO (anche se il diaframma f/1.4 è di grande aiuto), col risultato che il rumore tende a mangiarsi un po' di dettaglio e "impastare" l'immagine. Ma nelle condizioni ideali, il Fujifilm 23mm f/1.4 può dare eccellenti immagini da 40 megapixel, così dettagliate da poterle stampare grandi come poster; inoltre, avere a disposizione una tale risoluzione mi è stato utilissimo per avere una maggiore versatilità nella composizione: con 40 megapixel c'è un tale margine di ritaglio che in parte si compensa alla limitazione della focale fissa; è un po' come avere un piccolo zoom.



Fujifilm X-T50, Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR, 1/2500 f/1.4, ISO 1600, mano libera. Ancora una volta, mi son trovato ad abbinare il diaframma luminoso del 23mm con alte sensibilità, in modo da avere un tempo di scatto rapido che mi permettesse di congelare i rapidi movimenti del giocoliere.

La velocità e la precisione dell'AF mi hanno soddisfatto, e le ho trovate molto migliori rispetto ad altri modelli provati in passato, questo sicuramente sia per merito del veloce motore AF dell'obiettivo che della fotocamera.

Come già evidenziato, la profondità di campo corrisponde a quella di un f/2 su fullframe: non si avrà il pittoresco stacco tra i piani di un f/1.4, ma per contro rende molto più facile avere il soggetto a fuoco. Il bokeh, inteso non come quantità di sfocatura ma come "qualità", tende ad essere un po' "duro" per un'ottica da reportage; da questo punto di vista ottiche puramente da ritratto come il Fuji 56 APD o il 50 f/1.0 offriranno un bokeh più cremoso, ma anche se il 23 f/1.4 non nasce come "pura ottica da ritratto" penso che Fuji avrebbe potuto curare un po' di più il bokeh. Con i moderni software di post produzione si può comunque ammorbidire leggermente la sfocatura, ottenendo un effetto più gradevole.



Fujifilm X-T50, Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR, 1/125 f/1.4, ISO 1600, mano libera. Nittaya tra gli ombrelli di carta del suo negozio, nel paesino di Bo Sang. In questa foto, ho applicato un aumento di sfocatura sullo sfondo per rendere il bokeh più piacevole. Qui sotto, potete vedere un ritaglio dal file RAW, senza nessuna post produzione: in situazioni difficili (controluce, presenza di linee e forme molto definite) il bokeh tende ad essere un po' duro, anche se può essere poi migliorato in post produzione.



Pur con qualche limite, il 23mm f/1.4 è stato la star del viaggio: ho scattato oltre due terzi delle foto con questo obiettivo e nel complesso ho trovato i risultati soddisfacenti, e ho apprezzato enormemente poter viaggiare con così poco peso.



Conclusione

Il Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR combina una qualità d'immagine molto buona con una grande portabilità e un prezzo ragionevole, proporzionato alla qualità dell'ottica. Equivale a un 35mm f/2 per fullframe: chiaramente non è un 35 f/1.4; la differenza nella resa e nello stacco tra i piani è visibile, anche se in alcuni casi la maggiore profondità di campo è un vantaggio, e senza dubbio rende più facile l'utilizzo dell'ottica e riduce il rischio di errori nella messa a fuoco.



Fujifilm X-T50, Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR, 1/150 f/1.4, ISO 800, mano libera. Quasi uno zoom: con 40 megapixel, il margine di ritaglio è tale da rendere più versatile anche una focale fissa come il 23mm. Nel caso di questa foto, ho ritagliato da 40 a 20MP, mantenendo comunque una buona qualità e dando un taglio all'immagine che permettesse di focalizzarsi sui colori e sul soggetto.

Se utilizzate Fujifilm e vi dedicate al reportage, è il miglior obiettivo che possiate prendere: a mio parere la focale 35mm equivalente è l'ideale in questo settore, permette di creare una prospettiva coinvolgente che ambienta bene il soggetto, ma al tempo stesso crea una buona separazione dallo sfondo.

Il Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR è disponibile su Amazon.it attorno agli 850 euro.

(JuzaPhoto è affiliato Amazon e riceve una piccola commissione che contribuisce a sostenere il sito, se l'obbiettivo viene acquistato tramite i link Amazon: vi ringrazio!)



Fujifilm X-T50, Fujifilm XF 23mm f/1.4 R LM WR, 1/125 f/9.0, ISO 125, mano libera. Pur essendo un'ottica pensata per essere utilizzata principalmente al diaframma più aperto, nulla vieta di chiudere un po' quando necessario; in questo caso l'ho utilizzato in ambito paesaggistico e ho scelto diaframma f/9, più adatto a questa scena.





Risposte e commenti


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avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 9:16

Lo possiedo da circa un paio di mesi,concordo con la tua ottima recensione, aggiungo che l'ho utilizzato anche per ritratti, dove si e' dimostrato efficace

avatarsupporter
inviato il 16 Settembre 2024 ore 9:19

Eccellente il tuo reportage, recensione molto utile. Grazie

avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 10:20

@Juza c'è un errore l'AF del Fuji 23mm f1.4 nuovo non è di tipo STM, con il termine STM (acronimo utilizzato da Canon) si intende stepping motor, ossia motore passo passo.
Mentre Fuiji sta adottando su tutte le nuove lenti la sigla LM ovvero Linear Motor.

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 10:46

Bella ottica e splendide immagini. Usando un 35 mm f 1.8 su full frame,quindi molto simile come pdc, mi interessa il tuo discorso sull'ammorbidire la sfocatura in post. Che tecnica usi per avere risultati naturali?

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 11:12

Da possessore del Sony e Leica, ammetto che ultimamente Fujifilm mi piace. Bei scatti. Complimenti.

avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 11:51

Lente fanstastica meglio del viltrox 27f1.2 che e' ottima ma piu' grande e pesante

avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 11:56

Complimenti foto bellissime.

Per il discorso nuovo 23 1.4WR.
Secondo mio parere personale o provato quasi tutte le ottiche Fujifilm anche recenti fissi 18 1.4/23 1.4 WR/33 1.4/56 1.2WR quelle che mi impressionano di più era propio il nuovo 23 1.4WR anche il nuovo 56 1.2WR.
Poi molti preferiscano il 18 1.4 ?, trovo più difficile come focale più ottimizzato su distanze vicine e rumore interno con fotocamera spenta imbarazzante il motivo per cui o detto no grazie dopo un certo periodo di uso anche se otticamente elevatissima.
Se look particolare bello allora trovo ottimo anche il Fuji vecchio 23 1.4/35 1.4 purtroppo non fanno per me per il discorso AF.



avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 12:11

Bell'ottica, ma preferisco come focale e qualità il 18 1.4.. che è stellare e surclassa nettamente il 23

avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 13:00

rumore interno con fotocamera spenta imbarazzante

@Mac_Protelli tutte le ottiche LM di Fuji hanno quel rumore. Sono i magneti che in assenza di alimentazione sono liberi di muoversi.

Come ormai è diventato standard nel mio workflow, ho utilizzato il denoise AI di Adobe Camera RAW su tutte le foto, anche quelle scattate a sensibilità medie e basse


@Juza come gestisci il flusso in questo caso? Anche io adoro l'effetto del denoise AI sui file Fuji (che Adobe non vorrà premiare con una demosaicizzazione decente), però in Lightroom prende tempi biblici (400 foto 3h su 14700k&4070SUPER). C'è un metodo migliore?


avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 13:40

@Juza come gestisci il flusso in questo caso? Anche io adoro l'effetto del denoise AI sui file Fuji (che Adobe non vorrà premiare con una demosaicizzazione decente), però in Lightroom prende tempi biblici (400 foto 3h su 14700k&4070SUPER). C'è un metodo migliore?


credo che l'unico modo sia avere un PC decisamente performante e sopratutto farlo solo su poche selezionate foto

avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 13:45

@juza
avendo tu da poco utilizzato il 27 2.8 sarebbe bello una tua personale comparazione, ovviamente sapendo che focale e diaframma sono decisamente diversi.

Sto valutando l'acquisto di un 35eq. e per qualche motivo il 23f2 non mi convince appieno, ma sono particolarmente attratto dal 27 data la sua portabilita'.
Questo 23 cambia non poco le carte in tavola ma peso e dimensioni mi bloccano un po' ( ho il 16 che ha misure simili e passare inosservato e' sempre piu' difficile)

avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 14:53

@Sindaizo
Non saprei il mio 23 1.4WR assenza di rumore ma forse anche un discorso quale coppia.

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 15:01

Bella recensione

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 15:04

@Juza come gestisci il flusso in questo caso? Anche io adoro l'effetto del denoise AI sui file Fuji (che Adobe non vorrà premiare con una demosaicizzazione decente), però in Lightroom prende tempi biblici (400 foto 3h su 14700k&4070SUPER). C'è un metodo migliore


Mi sembra strano che impieghi tanto.
Io ho una CPU inferiore e la stessa scheda video (che è molto più potente rispetto alla stragrande maggioranza di notebook e mac) e impiego circa 2/4 secondi a foto per il denoise AI, perché ricordiamolo, utilizza all'80% la VGA.

avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2024 ore 15:11

Io possiedo sia questo che il 18 1.4 e per il reportage preferisco il 18…





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