Recensione Nikon Z 28-400mm
Recensione Nikon Z 28-400mm, testo e foto by
Juza. Pubblicato il 15 Luglio 2024; 31 risposte, 75833 visite.
Il Nikon Z 28-400mm f/4-8 VR è attualmente lo zoom per fullframe più spinto che esista, con un'impressionante escursione focale 14.2X. L'incredibile gamma di focali è racchiusa in un'ottica di dimensioni relativamente compatte (è poco più grande rispetto a un classico 24-105 f/4), è dotato di stabilizzatore e di autofocus veloce e silenzioso. Mi ha incuriosito molto e ho voluto metterlo alla prova in occasione di un viaggio tra Germania e Repubblica Ceca!

Costruzione e funzionalità
Coprire la gamma da 28 a 400mm significa poter affrontare tantissimi generi fotografici con un solo obiettivo, dai paesaggi all'avifauna, dalla foto di viaggio allo sport. Certamente non è la scelta migliore per il ritratto (dato che il diaframma f/4-f/8 non permette un'enorme separazione dallo sfondo) o per la macro (dove l'ingrandimento e la qualità di un macro fisso sono impareggiati), ma nel complesso il 28-400 è un eccezionale tuttofare.
Con 8.5 centimetri di diametro e 14 di lunghezza, non è certo un'ottica "tascabile", ma è comunque abbastanza compatto e leggero (725 grammi di peso). Pur non essendo un'ottica "serie S" ha comunque una buona qualità costruttiva ed è tropicalizzato. Non è presente nessun pulsante o selettore per AF e stabilizzazione (che andranno quindi impostati dal corpo macchina); buona parte dell'obiettivo è occupato dalla grande ghiera zoom. E' presente il classico blocco zoom, ma la ghiera è abbastanza dura e quest'ultimo in genere non servirà. L'unica altra ghiera presente sull'obiettivo è una sottile ghiera di messa a fuoco, posta dove solitamente ci si aspetta di trovare la ghiera dei diaframmi. Infine, in dotazione troviamo un paraluce con insolita forma quadrata; vista l'escursione focale, è poco più che una protezione per la lente frontale, e non sarà di grande aiuto per ridurre eventuali riflessi.

Nikon Z6 III, Nikon Z 28-400mm f/4-8 VR a 120mm, 1/13 f/8.0, ISO 3200, mano libera. Nel mio precedente viaggio a Praga avevo fotografato questa scena con treppiede e tempi lenti: stavolta ho scelto un tempo relativamente breve per immortalare le barche sul fiume. L'ottimo stabilizzatore ha permesso di scattare a 1/13s a mano libera anche con una focale lunga.
Lo stabilizzatore funziona in abbinamento con quello del corpo macchina (quando presente) ed è sicuramente un grande aiuto nello scatto a mano libera, vista la luminosità abbastanza limitata; va comunque detto che se in passato un'ottica f/4-f/8 sarebbe stata vista malissimo, al giorno d'oggi gli alti ISO sono molto più utilizzabili e anche un'ottica "buia" diventa più utilizzabile. La scelta di Nikon era l'unica possibile per avere un obiettivo del genere in dimensioni così compatte, e penso che su un superzoom abbia il suo senso.
Zoomando da 28 a 400mm l'obiettivo si allunga fino a raddoppiare le dimensioni; alla massima focale l'ingombro è simile a quello di un 100-400. La distanza di messa a fuoco è variabile in base alla focale: si va da appena 20 centimetri a 28mm fino a 1.2 metri a 400mm. Il rapporto macro è buono (1:2.6), ma come su tutti i superzoom la qualità d'immagine in "modalità macro" lascia davvero molto a desiderare (personalmente non la considero utilizzabile).
Parlando invece di uno degli aspetti più positivi di questo obiettivo, la versatilità è davvero ineguagliabile; per chi non ha mai usato superzoom, qui sotto ho messo cinque foto scattate a 28, 50, 100, 200 e 400mm, per dare l'idea di quanto si possa variare l'angolo di campo e la composizione della scena.

Qualità d'immagine
In primis, bisogna dire che Nikon incorpora una correzione via software tanto nei JPEG che nei RAW scattati con quest'ottica; a differenza di altri marchi, Nikon non permette di disabilitarla, quindi anche guardando i RAW vedrete foto in cui è già stata corretta vignettatura, aberrazione cromatica e distorsione.

Nikon Z6 III, Nikon Z 28-400mm f/4-8 VR a 28mm, 5 sec f/16.0, ISO 100, treppiede.
Tuttavia, non essendo amante di queste correzioni "obbligate", ho voluto fare una prova con un piccolo trucco, scattando con l'obiettivo svitato di pochi millimetri, in modo che i contatti elettronici smettano di funzionare e la fotocamera non riconosca l'ottica, non applicando quindi le correzioni. Mi aspettavo una distorsione quasi "da fisheye" e angoli totalmente neri (come nel caso del Canon RF 10-20 F4), e invece sono stato positivamente sorpreso: la distorsione, pur essendo abbastanza marcata, non è così estrema come mi pensavo, e anche gli angoli sono coperti dal cerchio d'immagine. Tutto sommato, penso che Nikon avrebbe potuto lasciare all'utente finale la scelta se abilitare o meno le correzioni (dato che non abilitandole si guadagna un po' di angolo di campo, che in certi casi può tornare utile, e in alcuni ambiti dove non ci sono linee dritte la distorsione non si nota).
Qui in confronto tra l'immagine con correzione automatica e quella "originale".

Proseguendo, ho testato l'obiettivo a tutte le principali focali (in questo caso montandolo correttamente e sfruttando la correzione automatica della distorsione, dato che questo è il modo in cui verrà realmente utilizzato). Data l'enorme escursione focale, ho utilizzato due set di prova distinti, uno per le focali da 28 a 70mm e uno per quelle da 105 a 400mm.
Iniziamo dalle focali corte: potete vedere ritagli al 100% da angolo e centro, sia a tutta apertura sia chiudendo di due stop.

A 28mm, la nitidezza è molto buona al centro già a tutta apertura, mentre gli angoli raggiungono la sufficienza ma non brillano per dettaglio, anche chiudendo il diaframma. La resa migliora a 35mm: a questa focale la nitidezza al centro è ottima già a tutta apertura; gli angoli sono poco nitidi al diaframma più aperto, mentre chiudendo c'è un netto miglioramento, e a f/11 anche gli angoli sono buoni.
A 50mm abbiamo ancora una volta una nitidezza molto buona al centro; gli angoli sono discreti. A questa focale non si notano differenze tra i vari diaframmi; la resa è uguale tanto a tutta apertura come a f/11. Infine, a 70mm abbiamo sempre un ottimo centro, mentre a tutta apertura gli angoli sono sufficienti, ma migliorano nettamente chiudendo a f/11.
Ovviamente chi si aspettasse i risultati di un 24-70 f/2.8 o un 24-120 f/4 rimarrà deluso, ma se avete aspettative più realistiche, tenendo conto che parliamo di un 28-400mm (un'escursione a dir poco pazzesca), la resa è migliore della media dei superzoom specialmente se si chiude un po' il diaframma, come ad esempio si può fare in ambito paesaggistico.
Proseguiamo ora con le focali lunghe, da 100 a 400mm.

A 100mm, la qualità d'immagine è abbastanza uniforme tra centro e angoli; a tutta apertura non brilla per nitidezza (pur essendo comunque utilizzabile), anche se si può considerare accettabile per un superzoom. Chiudendo a f/11 la nitidezza migliora notevolmente, raggiungendo un livello molto buono.
A 200mm invece l'obiettivo dà il meglio di sè a tutta apertura, perlomeno il centro: a 200 f/8 il centro ha un'ottima nitidezza, mentre gli angoli sono mediocri. Chiudendo di due stop (quindi ora a f/16, dato che si parte da f/8), la resa è ottima sia nel centro che negli angoli.
Proseguendo sulle focali più lunghe, a 300mm abbiamo un centro buono a tutta apertura, mentre gli angoli a f/8 sono poco nitidi; chiudendo a f/16 la resa migliora nettamente sia al centro che soppratutto negli angoli.
Alla focale più estrema, 400mm, a tutta apertura il centro è buono mentre gli angoli sono mediocri; chiudendo il diaframma si ottiene una resa molto buona al centro e più o meno accettabile negli angoli.
Come prevedibile, grazie alla correzione automatica via software c'è una totale assenza di distorsione, e anche la vignettatura e l'aberrazione cromatica sono quasi impercettibili.
Nel complesso, se teniamo conto che stiamo parlando di un 28-400, la resa è pienamente utilizzabile su un sensore da 24MP come quello della Z6 III; ovviamente non sarà la scelta di chi ricerca il top della qualità, ma per chi vuole la massima versatilità questo obiettivo offre una gamma di focali eccezionale e una qualità molto buona per la sua categoria.

Nikon Z6 III, Nikon Z 28-400mm f/4-8 VR a 400mm, 1/800 f/13.0, ISO 800, mano libera. Nell'uso pratico la nitidezza a 400mm mi ha davvero sorpreso; sul campo si è dimostrato perfettamente in grado di risolvere i 24 megapixel.
Sul campo
Anche se i test in studio mi avevano dato una buona idea della resa dell'obiettivo, partire per un viaggio importante scattando solo con un superzoom estremo è stata una scommessa: devo dire che è andata ancora meglio del previsto. Nell'uso pratico, le piccole imperfezioni che emergono in studio non si notano quasi (perlomeno su 24 megapixel), e in tutte le foto ho avuto una nitidezza molto soddisfacente. Se ripenso a com'erano i superzoom di un decennio fa, rimango sempre stupito nel vedere che dettaglio ha tirato fuori questo zoom 14X.
Nei paesaggi ho scattato quasi sempre a diaframmi chiusi; su 24MP si può chiudere fino a f/16 senza grandi problemi di diffrazione, e questo mi ha permesso sia di avere un'ottima profondità di campo che di avere la massima resa possibile dall'ottica. Oltre alla nitidezza, anche la resistenza al flare si è dimostrata ottima: anche quando ho fotografato un tramonto col sole direttamente nell'obiettivo, i riflessi sono stati molto contenuti.

Nikon Z6 III, Nikon Z 28-400mm f/4-8 VR a 28mm, 1/100 f/11.0, ISO 100, treppiede.
Ho apprezzato immensamente la gamma di focali: la libertà compositiva data da un 28-400mm è ineguagliabile e permette di passare dalle vedute grandangolari a distanti dettagli del paesaggio.
Dove sono rimasto ancora più stupito è nell'uso faunistico. Ho sempre scattato le foto di animali e uccelli con teleobiettivi; pensare di utilizzare un superzoom è una scelta insolita, ma avendo a disposizione una focale da 400mm... perchè no? Il 28-400 ha a tutti gli effetti la portata di popolari teleobiettivi come gli zoom 100-400mm, o come i supertele 400mm f/4 o 400mm f/2.8: ovviamente la luminosità è ben diversa, ma l'ingrandimento è lo stesso.
Non avevo grandi aspettative; in passato usare un superzoom per fotografare animali era un ripiego che poteva dare al massimo foto ricordo o foto documentaristiche, con una qualità veramente mediocre. Il Nikon Z 28-400 invece ancora una volta rivoluziona il concetto di superzoom: la nitidezza al centro si è dimostrata eccezionale; anche i dettagli più fini sono ben definiti, e posso dire che su 24MP ha una qualità (al centro) che non ha nulla da invidiare ai 100-400 e 80-400. Ovviamente su 45MP le differenze emergerebbero più chiaramente (ma penso che il 28-400 sarebbe ancora buono), e ovviamente non c'è possibilità di arrivare a 560 o 800mm tramite moltiplicatori, quindi per chi si dedica con passione alla foto naturalistica i teleobiettivi dedicati rimangono una scelta migliore; però per chi scatta foto occasionali, il 28-400 ha una resa che arriva incredibilmente vicina a quella dei teleobiettivi.

Nikon Z6 III, Nikon Z 28-400mm f/4-8 VR a 400mm, 1/400 f/8.0, ISO 6400, mano libera.

Nikon Z6 III, Nikon Z 28-400mm f/4-8 VR a 400mm, 1/2000 f/8.0, ISO 800, mano libera. Forte crop, da 24MP a 7.4MP. Nonostante il pesante ritaglio, la nitidezza del 28-400mm è sorprendente, anche a 400mm a tutta apertura!
Negli angoli, come visto in studio, la nitidezza è decisamente minore, ma questi corrispondono quasi sempre a zone fuori fuoco quindi il problema in genere non si pone (se utilizzato a focali lunghe in ambito paesaggistico, conviene invece chiudere a f/11 o f/16 per avere angoli nitidi). La separazione tra soggetto e sfondo ovviamente non è paragonabile a quella data dai supertele fissi e luminosi; con soggetti piccoli dove bisogna comunque chiudere il diaframma non si noteranno differenze (il 28-400 ha anche un buon bokeh), mentre con soggetti grandi come aironi o mammiferi il diaframma f/8 ha ovviamente un visibile svantaggio. Ma se pensiamo che stiamo parlando di un superzoom, è incredibile anche solo pensare che possa essere utilizzato in questo ambito, e con risultati comunque più che buoni.
Lo stabilizzatore è molto efficace: in alcuni casi, sono riuscito ad avere foto nitide a 400mm con un tempo di appena 1/40s, e abbastanza regolarmente con tempo di 1/80. L'autofocus, anche per merito della Z6 III, si è dimostrato veloce e affidabile, anche in condizioni di scarsa luminosità.
Nel caso delle foto agli smerghi ho scattato a pelo d'acqua; in tutte le foto ho sfruttato l'area AF centrale (allargata) abbinata ad AF continuo e riconoscimento del soggetto animale; ho utilizzato l'area centrale per agganciare il soggetto, dopodichè l'area segue quest'ultimo, e in particolare cerca di individuare l'occhio.

Nikon Z6 III, Nikon Z 28-400mm f/4-8 VR a 66mm, 30 sec f/11.0, ISO 100, treppiede.
Conclusione
In passato, i superzoom per fullframe arrivavano al massimo a 28-300mm, e solo qualcuno tra quelli per APS-C offre una gamma di focali paragonabile al Nikon, o più ampia (il Tamron 18-400mm). La maggior parte di queste ottiche sono però accomunate da una qualità d'immagine che va dall'appena sufficiente all'infimo: creare uno schema ottico talmente variabile da porter passare da grandangolo a supertele porta a enormi compromessi.
Il Nikon Z 28-400mm f/4-8 VR, invece, non solo si distingue per essere il primo 28-400mm per FF, ma anche per una qualità sorprendentemente buona per un superzoom: il centro è utilizzabile a tutte le focali, e chiudendo un po' il diaframma la qualità diventa addirittura ottima al centro e buona negli angoli.

L'alternativa più interessante è sempre in casa Nikon: il Nikon Z 24-200mm f/4-6.3 VR, che avevo provato in passato, è leggermente più nitido e ha una focale grandangolare significativamente più ampia; si distingue anche per un'eccezionale compattezza e leggerezza, e costa la metà del 28-400mm. Il 24-200 in ambito paesaggistico copre una gamma di focali migliore; per contro, chi si volesse dedicare anche agli animali col 24-200 potrà fare ben poco, mentre il 28-400 permette già di avvicinarsi alla fotografia naturalistica.
Ho sempre apprezzato molto le ottiche estreme e innovative, e il Nikon Z 28-400mm è uno dei migliori superzoom sul mercato, combinando enorme versatilità con una qualità superiore alle aspettative (per un superzoom), ottimo AF e stabilizzatore, un prezzo ragionevole e dimensioni molto compatte: un'eccezionale ottica da viaggio o tuttofare per chi vuole affrontare qualsiasi genere con un singolo obbiettivo.
Il Nikon Z 28-400mm f/4-8 VR è disponibile
su Amazon.it attorno ai 1600 euro; lo potete trovare anche sul
Nikon Store.
(JuzaPhoto è affiliato Amazon e riceve una piccola commissione che contribuisce a sostenere il sito, se l'obiettivo viene acquistato tramite i link Amazon: vi ringrazio!) 
Nikon Z6 III, Nikon Z 28-400mm f/4-8 VR a 180mm, 1/125 f/11.0, ISO 400, mano libera.

Nikon Z6 III, Nikon Z 28-400mm f/4-8 VR a 28mm, 1/15 f/16.0, ISO 100, treppiede. Risposte e commenti
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| inviato il 15 Luglio 2024 ore 9:17
Grazie juza x la recensione. Nn mi aspettavo che nikon producesse raw corretti. Questo nn mi piace proprio, vorrei sempre da utente mettere mano ai pixer "veri". ganzo il trucco x evitarlo. Per il resto nn comprendo tanto il senso di zoom così estesi su sistemi ad ottiche intercambiabili e non mi ci sono mai appassionato. Penso che rovinino il piacere di fotografare e la qualità delle foto (non per questioni di nitidezza) e solo se si ha tanta esperienza forse si é un grado di gestirli. Ma purtroppo finirà nelle mai dei neofiti. Però apprezzo la parte tecnica. Sicuramente hanno fatto un gioiello. 14x di questa qualità é un miracolo. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 9:18
Si può dire che l'unico vero contro sia la scarsa luminosità alla focale più lunga, perché anche lo sfocato ormai è migliorabile con i software. Comunque una lente inviadibile che farebbe comodo avere |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 9:24
E anche il mito che Nikon non cucinasse i raw cade miseramente.. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 9:30
Grazie Juza, interessanti informazioni come sempre! Per me sarebbe un'ottica interessantissima in un corredo fotografico con cui giocare a scegliere l'obiettivo che mi serve per i miei principali utilizzi che sono trekking, caccia fotografica, viaggi. Volendo stare leggero per trekking impegnativi, un'ottica di questo tipo di permette di avere un tutto in uno con alta qualità (nei limiti che hai spiegato). Per gli altri utilizzi invece lo lascerei a casa a favore di ottiche più dedicate, come ad esempio il nuovo z600 f6.3 ciao |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 9:46
Credo che in futuro dovremo abituarci alla correzione obbligata delle aberrazioni via software per tutte le ottiche disponibili. Questo non pregiudica in alcun modo la qualità dell'immagine e ottimizza la resa ottica dell'obiettivo, permettendo di risparmiare sui costi di produzione e ottimizzando i risultati. Questa prova dimostra anche che gli investimenti in ricerca e sviluppo si concentrano ormai sugli zoom, relegando le focali fisse a utilizzi di nicchia sempre più limitati. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 10:11
“ Credo che in futuro dovremo abituarci alla correzione obbligata delle aberrazioni via software per tutte le ottiche disponibili. Questo non pregiudica in alcun modo la qualità dell'immagine e ottimizza la resa ottica dell'obiettivo, permettendo di risparmiare sui costi di produzione e ottimizzando i risultati. „ Insomma, non mi sembra brilli di qualità ottica, le correzioni non sono una manna da cielo. Ok la compattezza, ma troppi compromessi. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 10:21
Il più che esista non direi. Zuiko ha da anni un 12/200 che si ferma a 6,3 come apertura massima alla focale lunga. Insomma non mi pare un miracolo, benché utile ai fotoamatori |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 10:26
Marcus credo che in questi ultimi decenni ci si è un po' troppo concentrati sulla nitidezza e sulla qualità di immagine. Questo genere di zoom rimette al centro l'immagine prodotta, rendendo tra l'altro più facile fotografare. Per me questi obiettivi vanno incontro agli smartphone: rendono più semplice l'attività fotografica. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 10:30
Già il 14-30 era corretto in modo evidente, non mi meraviglia che su uno zoom 14X abbiano applicato la correzione sw della distorsione. Comunque la qualità finale non sembra male per una lente del genere, sicuramente migliore dei super zoom Nikon dell'era reflex |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 10:44
Mi sembra che la resa sia più che adeguata alla fascia di prodotto. Ai tempi delle reflex i vari 28-300 non avrebbero mai ottenuto questi risultati. E' la lente perfetta per chi vuole fare quasi tutto con una lente sole, ha solo il limite di 28mm e dell'apertura a f8. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 10:48
“ Il più che esista non direi. Zuiko ha da anni un 12/200 che si ferma a 6,3 come apertura massima alla focale lunga. Insomma non mi pare un miracolo, benché utile ai fotoamatori „ Mi riferivo al fullframe, per altri formati come ho scritto anche nell'articolo ci sono ottiche ancora più estreme. Il record, tra le ottiche intercambiabili per fotocamere, spetta al Tamron 18-400mm (zoom 22X), un'ottica per APS-C che equivale a un 27-600mm, però ha una qualità molto scarsa. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 10:58
Questo zoomotto è molto bellino, altroché! Purtroppo escursioni così estreme si sono rivelate foriere di correzioni non disattivabili anche in altri casi, ad oggi. Magari i produttori temono un giudizio troppo severo dei consumatori qualora lasciassero disattivabili tutte le correzioni... non saprei dire il motivo pratico, perché qualunque persona assennata sarebbe in grado di giudicare se e quale correzione gli serve scatto per scatto, situazione per situazione, in caso maneggi i raw. Ad ogni buon conto, se i risultati sono pienamente in linea col prezzo, come in questo caso, direi che qualunque velleità di critica decade bellamente. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 10:59
“ Marcus credo che in questi ultimi decenni ci si è un po' troppo concentrati sulla nitidezza e sulla qualità di immagine. Questo genere di zoom rimette al centro l'immagine prodotta, rendendo tra l'altro più facile fotografare. Per me questi obiettivi vanno incontro agli smartphone: rendono più semplice l'attività fotografica. „ Sicuramente, in base poi alle proprie esigente si sceglie il tutto. Per il mio modo, per paesaggio il 70-200 è perfetto, oltre a quella focale non mi spingo. Idem per gli zoom grandangloli. |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 11:12
C'è chi viaggia in ambienti poco consoni ai cambi ottiche ( deserti, mare, gelo o zone ventose in genere ), quest'ottica risolve un problema non da poco. Credo risolva anche il problema della trasportabilità, intesa come pesi da scarrozzarsi in escursioni semi impegnative o impegnative. Ben vengano ottiche di questo genere... |
| inviato il 15 Luglio 2024 ore 11:33
Grazie Juza per l'accurata recensione. Ho avuto la conferma di quello che dico e penso da tempo; questi superzoom, ho un canon Rf 24/240, funzionano benissimo ed hanno un rapporto qualità prezzo eccellente. Purtroppo risentono di pregiudizi dettati dalle esperienze negative di modelli oramai datati. In viaggio porto solo il mio 24/240, scatto qualsiasi tipo di foto mi venga in mente e non ho rimpianti per la serie L lasciata a casa. Un saluto a tutti Giovanni |