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Il nido dei Codirossi


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Il nido dei Codirossi, testo e foto by Yampa. Pubblicato il 28 Ottobre 2021; 5 risposte, 12347 visite.


(Racconto semiserio di una bella storia)

Ho deciso di scrivere questo articolo per raccontare una storia che mi ha suscitato grandi emozioni, con un'alternanza di gioie e dolori, felicità e preoccupazione, ma che tutto sommato è stata una bella storia.

Anche quest'anno, puntuale come sempre, è arrivata una coppia di Codirosso (Phoenicurus phoenicurus), che da molto tempo ha deciso di trascorrere la villeggiatura nel nostro giardino. Tutti gli anni tornano a trovarci e trascorrono l'estate da noi.
Questa volta però è successa una cosa inaspettata.
Un giorno mi chiama mia moglie dicendomi di aver trovato un “passerotto”, il quale caduto dal nido, si trova solo e indifeso in mezzo alla strada. Dopo un breve consulto, decidiamo di portarlo a casa per provare a salvarlo.
Tornato dal lavoro, vado subito a vedere l'uccellino e intanto navigo in internet per capire cosa possa mangiare.
Così ci organizziamo per dargli dei pezzetti di carne macinata, ma i nostri tentativi sembrano vani; il piccolo non apre il becco e a fatica riusciamo a fargli ingoiare qualche piccolo pezzettino.
L'operazione sembra più difficile del previsto e se non collabora non sarà facile aiutarlo. Però, mentre continuiamo a provare, mi accorgo che ha la piccola coda colorata di arancione quindi non è un passero, bensì un Codirosso! A questo punto mi viene un'idea!
Prendo una gabbia per Canarini, ci sistemo dentro un vecchio nido di Merli e ci accomodo il piccoletto. L'intenzione è quella di appendere la gabbia al ramo di un albero e vedere se la coppia di Codirosso si prenderà cura di lui.



Abbiamo chiamato il piccolo con il nome di Timmy. Veramente è mia moglie che l'ha chiamato così.
Infatti in casa i nomi li mette lei… tranne il mio ed il suo… li ha messi tutti lei: figli, cane, coniglio, uccelletti! Tutti lei!

Mentre preparo la gabbia mi chiedo se gli adulti aiuteranno Timmy. Abbiamo già utilizzato questa tecnica con Tobia, un giovane balestruccio con il quale ha funzionato benissimo, fino al giorno del suo rilascio, ma con i Codirossi sarà lo stesso?
Neanche il tempo di farmi questa domanda che gli adulti notano la gabbia e dopo soltanto 5 minuti gli si avvicinano ed immediatamente cominciano a portare l'imbeccata all'uccellino, ma osservando da lontano non riusciamo a capire se il piccolo mangi oppure no.
Lasciamo soli gli uccelli sperando che tutto vada per il meglio e il pomeriggio trascorre con un po' di apprensione.
All'imbrunire vado a ritirare la gabbia per portarla in casa, dove il piccolo sarà al riparo per la notte.
L'uccellino è vispo e molto probabilmente ha mangiato poiché si vedono degli escrementi.
La mattina seguente prendo la gabbia per appenderla allo stesso ramo del giorno prima e anche stavolta gli adulti cominciano subito a darsi da fare.
Approfittando di questa situazione sistemo un posatoio artigianale e preparo un appostamento, così da poter fotografare i Codirossi, stando comodamente seduto nel portico.
I genitori gradiscono e non passa molto tempo che si mettono in posa.



Ah che bello! Fare foto nel giardino di casa.
Altro che lunghe scarpinate in montagna con pesanti attrezzature, ore ed ore in posizioni scomode ad aspettare nessuno! Qui invece sono seduto in poltrona e tra un po' arriva anche il caffè!!! Vuoi mettere!?

I Codirossi si nutrono principalmente di insetti, che catturano in volo o a terra, alzandosi dai posatoi e piombando sulle loro prede.
Nella foto precedente, la madre adottiva del piccolo Timmy ne ha catturate due, offrendo così un bel boccone al piccolo.
Osservandoli rimango stupito, pensando che quelle che noi consideriamo amabili creature in realtà si rivelano dei killer spietati, ma la sopravvivenza di molti animali dipende dalla morte di altri e anche se a noi ciò può sembrare crudele, questa è la natura e dobbiamo farcene una ragione.
La coppia è costantemente alla ricerca di cibo, sono uccelli molto abitudinari e utilizzano spesso i loro posatoi preferiti costituiti da fili, pali o rami di albero e fortunatamente anche dal mio.
È proprio una gioia poter osservare questi uccelli mentre sono impegnati in un'attività così importante ed è interessante notare come i loro comportamenti sono sempre piuttosto essenziali, finalizzati a qualcosa di utile e necessario.
Il maschio è un uccelletto che a me piace molto, elegante e dalla colorazione sgargiante, arancione sul petto e grigio sul dorso, con il nero della gola che crea un bel contrasto.



Il piccolo è in ottima forma, saltella e svolazza quando si avvicinano gli adulti.
Lo controlliamo a distanza e vediamo sempre i genitori affaccendarsi nei pressi della gabbia.
E così trascorrono alcuni giorni, durante i quali tutto procede regolarmente; dal momento in cui i genitori si prendono cura di lui il piccolo cresce così in fretta che già pensiamo al giorno del rilascio, quando invece…
Una mattina, prima di andare al lavoro, trovo Timmy senza vita!
Quando tolgo il telo che copre la gabbia lo vedo inerme, disteso sul fondo a pancia in su. Un grande dispiacere e una grande delusione mi assalgono, sono molto triste e al tempo stesso non capisco cosa possa essere successo. Il piccolo stava benissimo, proprio non me lo spiego.
La giornata comincia malissimo, mi sento demoralizzato e questo stato d'animo mi accompagnerà per tutto il giorno. Non riesco assolutamente a capire, ma purtroppo è successo. Adesso dovrò dirlo a mia moglie che non la prenderà affatto bene ed infatti…
Il pomeriggio, mentre sono seduto in giardino insieme a mia figlia, ragioniamo sull'accaduto.
Cerchiamo di trovare una spiegazione, ma non ci viene in mente niente e mentre stiamo parlando vediamo i genitori volarci vicino e pensiamo che forse anche loro soffrono non trovando più il piccolo; ma ecco che all'improvviso il maschio si avvicina alla cassetta nido posizionata sul grande salice poco distante da noi.



Avevo costruito la cassetta di legno tanti anni fa, mettendoci grande impegno, curando con attenzione tutti i particolari e riponendo così molta fiducia in essa.
Nonostante ciò, non aveva riscosso successo nel punto in cui l'avevo collocata prima e praticamente non era mai stata frequentata; così quest'anno ho deciso di spostarla legandola al tronco del salice, in un punto in cui avrei potuto controllarla anche dalle finestre di casa.
Purtroppo non ho mai visto uccelletti interessarsi al nido artificiale e ho pensato che anche stavolta avessero trovato soluzioni più naturali di quella.
In giardino trovo spesso nidi di uccelli di varie specie, tra cui Merli, Pigliamosche, Codirossi, Cinciallegre e Cinciarelle, quindi credevo che quest'anno potevano esserci buone possibilità che la cassetta venisse utilizzata.
Per la costruzione mi sono attenuto scrupolosamente alle istruzioni di un famoso testo di Birdgarden, dove si descrive accuratamente come procedere alla realizzazione.
La forma e le dimensioni della cassetta sono quelle adatte ad ospitare delle Cinciarelle, in quanto la grandezza del foro è volutamente ridotta così da non permettere l'ingresso ad altri uccelli più grandi. Per questo motivo, quando ho visto il maschio di Codirosso posizionarsi di fronte al buco della cassetta, ho pensato che volesse entrare, ma che non ci riuscisse. Poco dopo un altro tentativo, ma anche stavolta il maschio rinuncia e vola via.



In quel momento ho deciso che non avrei potuto perdere quell'occasione. Negli anni precedenti la cassetta non era mai stata presa in considerazione, cosa che aveva deluso molto le mie aspettative.
Credevo fosse costruita male o che non piacesse agli uccelli, ma ora la speranza era rinata.
La nuova sistemazione sembrava infatti funzionare e quindi avrei dovuto allargare il buco della cassetta per permettere ai Codirossi di entrarvi e nidificare.
Per non disturbarli, l'operazione doveva svolgersi il più velocemente possibile quindi dovevo preparare tutti gli attrezzi necessari e poi, approfittando dell'assenza degli uccelli, salire sulla scala per ingrandire il buco.
Ero pronto.
Appena i Codirossi si allontanano posiziono la scala e salgo velocemente, slego la cassetta dal tronco dell'albero per toglierla, ma… improvvisamente qualcosa dall'interno esce volando e mi sfiora la testa.
Sorpreso e spaventato da questo attacco, istintivamente cerco di schivare l'oggetto spostandomi indietro, ma mi sbilancio e sto per cadere, allora con l'unica mano libera cerco di aggrapparmi a qualcosa e fortunatamente afferro un ramo e ritrovo l'equilibrio.
Neanche il tempo di avere paura, che realizzo quanto è successo. L'oggetto volante non identificato altro non è che un nidiaceo e molto probabilmente un Codirosso, il quale impaurito dallo spostamento della cassetta ha deciso di uscire, ma non sapendo ancora volare, lentamente perde quota e atterra maldestramente a pochi metri dal salice.



A questo punto il cane, che si è accorto di tutto, si avvicina incuriosito verso quella pallina caduta dal cielo e quando capisce di cosa si tratta diventa minaccioso ed aumenta il passo, ma proprio mentre sta aprendo la bocca per addentare la preda, arriva Arianna che riesce a fermarlo appena in tempo!
Scendo rapidamente e cerco di prendere l'uccellino, che invece svolazza allontanandosi.
Allora lo raggiungo di nuovo e stavolta l'acciuffo. Salgo ancora sulla scala e infilo il piccolo nel buco da dove era uscito poi fisso nuovamente la cassetta e mi allontano in fretta.
Wow!
Sono stravolto! Il tutto sarà durato due o tre minuti, ma tanto è bastato per sentirmi stremato, allora con calma mi rimetto seduto e pian piano cerco di riprendermi. Arianna versa da bere e Raul si sdraia ai nostri piedi, come se niente fosse accaduto.
Solo adesso mi rendo conto del pericolo corso. Se non fossi riuscito ad afferrare quel ramo, sarei caduto all'indietro da quattro metri di altezza, così a volare dal nido saremmo stati in due!
Però c'è anche un'altra notizia: nella cassetta sembra esserci un nido! Un nido di Codirossi!
Ora mi spiego molte cose. Il fatto che il nido artificiale dovesse essere solo per Cinciarelle mi aveva fatto pensare che il Codirosso non potesse entrare a causa della ridotta dimensione del foro, ma in realtà il maschio non è entrato solo perché disturbato dalla nostra presenza ed infatti, poco dopo, è la femmina che vincendo la paura si infila nella cassetta.



Così ci allontaniamo per non disturbare, ma sono curioso quindi mi metto a controllare il nido da lontano e vedo i due adulti presidiare dai rami circostanti ed entrare frequentemente nella cassetta.
Se solo avessimo visto prima entrare uno degli adulti nella cassetta avremmo evitato tutto quel trambusto, ma, per quanto fosse scritto sul libro, ero convinto che il Codirosso non potesse entrare.
Tra l'altro sono meravigliato di non essermi accorto che ci fosse un nido lì dentro sebbene non abbia mai perso di vista i Codirossi.
Se solo lo avessi capito avrei potuto mettere Timmy nella cassetta e forse adesso sarebbe ancora vivo. Peccato!

Probabilmente nel nido c'è più di un piccolo e, a giudicare dalla grandezza di quello uscito, dovrebbe mancare poco all'involo, quindi devo sbrigarmi se voglio fare qualche foto alla fase finale dell'attività.
La mattina seguente è domenica così, di buon'ora, attrezzo il treppiedi e ci monto sopra il 500 f4 con la d500. Posizionato a circa 15 metri di distanza, riesco ad avere un buon fotogramma senza dar fastidio agli uccelli, che infatti sono già attivi nei pressi del nido.
L'attività è frenetica, i piccoli sono molto esigenti e i genitori fanno la spola dal giardino al nido dove tornano sempre con qualche insetto in bocca.
Qui la mamma imbecca uno dei piccoli.



Sono felicissimo di sapere che nella cassetta finalmente c'è un nido ed è una grande soddisfazione assistere al lavoro della coppia.
Durante queste fasi continuo a scattare nella speranza di ottenere qualche bella ripresa. Ho impostato l'attrezzatura in modo da avere un'inquadratura fissa sulla cassetta e con lo scatto flessibile sono pronto ad immortalare il momento in cui gli adulti si avvicinano al nido.
L'azione è velocissima e gli uccelli arrivano e ripartono in un baleno quindi bisogna essere pronti e reattivi.
Nei brevi attimi di pausa controllo le foto nel display della macchina e mi accorgo che molte non sono venute bene a causa del movimento repentino degli uccelli che si spostano all'ultimo istante.
Spesso vengo sorpreso dalla loro rapidità e scatto con un attimo di ritardo, quando ormai la posa non è la migliore oppure la messa a fuoco non è perfetta, cosicché molti scatti saranno da cestinare.
Oltretutto questa mattina il cielo è coperto e la luce è scarsa all'interno dell'albero, il tutto a discapito della qualità delle immagini.
Nonostante ciò, sono molto contento di avere la possibilità di documentare questo evento, stando però sempre attento a mantenere il massimo rispetto per gli uccelli i quali, in effetti, non sembrano assolutamente disturbati dalla mia presenza.
Osservando i Codirossi ho notato che entrambi i genitori si prendono cura della prole e, oltre a nutrire i piccoli, curano anche il nido e lo tengono in ordine.
In questo caso il maschio porta fuori l'immondizia: oggi c'è l'organico!



Tra uno scatto e l'altro il tempo passa e la sensazione è che i piccoli siano pronti ad involarsi da un momento all'altro. Sempre più frequentemente scorgo le testoline fare capolino dal buco e guardare all'esterno per cercare di capire che mondo li aspetti fuori dalla cassetta.
Così ad un certo punto… la svolta! Appena i genitori si sono allontanati, un piccolo prende coraggio e si tuffa nel vuoto. Lo vedo uscire dal foro con un volo incerto, quasi non ce la facesse a rimanere in aria, ma lui battendo le ali freneticamente riesce a riprendere quota e si allontana.
Che spettacolo! Sono rimasto tutto il tempo imbambolato a seguire il primo volo. Ora mi ritrovo con lo scatto flessibile in mano e mi ricordo perché sono lì. Quindi sarà meglio tornare concentrati perché gli altri piccoli potrebbero lasciare il nido a breve e devo essere pronto se voglio fotografarli.
Infatti poco dopo anche il secondo uccellino è pronto a partire.
Questa volta il piccolo prima di volare si ferma alcuni secondi sul foro; forse ha paura o forse vuole solo studiare bene la situazione prima di lanciarsi. Questo mi permette di avere più tempo per curare la foto, regolando meglio messa a fuoco ed inquadratura, provando anche a variare alcuni parametri di scatto.
Così, dopo avermi concesso l'onore di immortalarlo in bella posa, anche lui prende coraggio e s'invola.






Arrivati a questo punto della storia ci troviamo proprio nel momento clou ed è una grande fortuna assistere a questo spettacolo davvero unico.
Però, vedendo i giovani Codirossi, il pensiero torna al piccolo Timmy e un po' di tristezza riaffiora.
Tuttavia non è il momento di rattristarsi perché le emozioni non sono ancora finite.
Dopo l'involo del secondo Codirosso vedo ancora i genitori recarsi al nido e questo mi fa pensare che ci siano altri piccoli al suo interno.
Ed ecco che, dopo qualche minuto, sul foro d'ingresso il terzo uccellino è già pronto per il lancio.
Mentre lo osservo dal mirino della fotocamera, con la coda dell'occhio vedo un movimento alla mia sinistra. Pensando si tratti di un genitore che arriva con l'imbeccata, istintivamente inizio a scattare con l'intenzione di ritrarlo in volo. Invece non si tratta di un adulto, ma del secondo uccellino che chissà per quale motivo sta tornando indietro. Purtroppo non è ancora molto pratico dell'arte del volo e sbaglia direzione andandosi a schiantare contro la cassetta. Per fortuna l'impatto non è violento e dopo qualche carambola sui rami sottostanti, il giovane uccello riesce a riprendere il volo e si allontana.
Anche il piccolo fermo sul foro crede che stiano arrivando i genitori ed inizia a pigolare per reclamare del cibo, ma non si accorge che il fratello ha sbagliato l'atterraggio e sta scivolando in basso con lo sguardo preoccupato.



Dopo di loro, altri due piccoli Codirossi abbandonano il nido per iniziare la loro avventura in questo mondo. Nel giro di un'ora si sono involati cinque giovani 'aviatori' i quali adesso si trovano sparpagliati nel giardino dove hanno trovato rifugio tra siepi e piante. I due genitori continuano ad imbeccarli portando loro cibo a domicilio, seguendo la lista delle ordinazioni, recandosi prima da uno e poi dall'altro con devozione ed amore infiniti.
La cassetta nido, che fino a qualche attimo prima era il centro della vita, ora appare stranamente inanimata quasi non fosse mai stata occupata.
Terminata la fase di ripresa, finalmente mi rilasso e mi diverto a seguire la famiglia osservandola con il binocolo. Si trattengono ancora qualche ora da noi, fino a quando un piccolo si stacca dalla pianta su cui era posato e punta dritto ad una siepe che delimita il giardino. Uno dopo l'altro fratelli e genitori lo seguono scomparendo così dalla mia vista. È l'ultima volta che li vedo e sono pervaso da un senso di felicità e di soddisfazione.
Tuttavia, durante il giorno, il tempo peggiora e la sera un forte temporale si scatena sulla zona. Costretto in casa dalla pioggia, guardo il nido dalla finestra pensando ai piccoli che ora sono lì fuori e a quanto può essere dura la vita in natura; però la speranza è l'ultima a morire, quindi mi auguro tanto che i nostri amici con le ali possano cavarsela e tornare da noi l'estate prossima, così da poterci divertire ancora con il nido dei Codirossi!





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avatarsenior
inviato il 03 Novembre 2021 ore 18:00

Bella storia, non pratico il genere ma dal racconto traspare emozione e passione. Complimenti.
Un saluto
Giorgio

avatarjunior
inviato il 04 Novembre 2021 ore 9:51

Grazie Giorgio!
È vero, mi sono appassionato a seguire la nidificazione dei Codirossi e sono contento che il racconto ti sia piaciuto.
Un saluto.
Buone foto!

user207929
avatar
inviato il 16 Novembre 2021 ore 19:11

Anch'io ho il giardino frequentato dai Codirosso, che ho in grande simpatia. La cosa stranissima è che ancora la domenica appena trascorsa sono quasi certo di aver visto un maschio ancora nel mio giardino e in diversi orari. Abito a 300 metri di quota in area pedemontana e, pur non avendo ancora ghiacciato, fa ormai abbastanza freschino da noi. Penso di non essermi sbagliato, ma dovrebbero essere già migrati in questo periodo, non capisco come mai…
Comunque bella storia, tanta passione e amore per la natura, complimenti.

avatarsupporter
inviato il 16 Novembre 2021 ore 21:23

Bel racconto di una specie molto bella e che frequenta anche il mio giardino , quest'anno ha fatto il nido in un buco nel muro ( un vechhio camino ), ma leggendo il tuo racconto ci proverò anch'io con il nido artificiale , sono riuscito a fare belle foto agli adulti ma il picolo o piccoli non ci sono riuscito ( purtroppo lavoro ) .
Complimenti Ciao

avatarjunior
inviato il 17 Novembre 2021 ore 8:41

Vittoriodj e Scosse, buongiorno e grazie per gli apprezzamenti.
Effettivamente da me sono andati via da molto tempo. Io abito a 500 metri di quota nell'appennino centrale e anche qui inizia a fare "fresco". In compenso però, adesso però sono arrivati gli spazzacamino, molto simpatici anche loro.
Scosse, provaci che è una grande gioia assistere a questo spettacolo. In bocca al lupo.
Grazie ancora e buone foto!





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