Recensione Nikon 24-200VR
Recensione Nikon 24-200VR, testo e foto by
Juza. Pubblicato il 01 Luglio 2021; 63 risposte, 16031 visite.
Il Nikon Z 24-200mm f/4-6.3 VR, annunciato nel 2020, è un nuovissimo superzoom per il sistema Nikon Z: copre una gamma di focali estremamente versatile, è compatto e pesa solo 570 grammi; è stabilizzato e ha un prezzo molto contenuto (800 euro, una cifra molto competitiva per un'ottica del genere). Sulla carta è spettacolare: ha tutto quello che si può desiderare in un obiettivo. Ma in pratica? In genere, i superzoom fanno grossi compromessi sulla qualità d'immagine: vediamo se Nikon è riuscita a fare un miracolo dell'ottica!
Sul campo: il vero tuttofare
Utilizzando questo obiettivo ne ho apprezzato enormemente la versatilità. Le focali 24-70mm e 70-200mm sono tra le più utilizzate dai paesaggisti: solitamente si tratta di due obiettivi di medie dimensioni e con un peso rispettivamente di 500-600g per il 24-70 e circa 800-1000g per il 70-200. E' incredibile pensare che Nikon sia riuscita a unire questi due obiettivi in una singola ottica che ha dimensioni e peso pressochè identici a un 24-70 f/4!
Rispetto alla maggior parte dei superzoom che partono da 28mm, avere a disposizione la focale 24mm rende spesso possibile utilizzare esclusivamente il 24-200 per tutte le foto, comprese le inquadrature più ampie; le focali tele invece permettono di fotografare i dettagli più distanti, che inevitabilmente si perderebbero con un 24-70. Utilizzando l'attrezzatura in ambito escursionistico, poter ridurre così tanto il peso da portare sulle spalle - mantenendo l'intera gamma di focali e una buona qualità - è davvero l'ideale.
Per avere una tale leggerezza, il barilotto del Nikon 24-200 VR è costruito interamente in plastica; ha un aspetto più "amatoriale" rispetto alle ottiche top di gamma, ma è comunque un obiettivo ragionevolmente solido. E' tropicalizzato, esattamente come le ottiche professionali, quindi lo si può utilizzare tranquillamente anche con maltempo o umidità.
Nikon Z5, Nikon Z 24-200mm f/4-6.3 VR a 45mm, 1/5 f/16.0, ISO 50, treppiede.
Zoomando da 24 a 200mm l'obiettivo si allunga notevolmente, mentre la messa a fuoco (essendo interna) non cambia la lunghezza dell'obiettivo. Non è presente nessun pulsante, quindi per gestire stabilizzazione e autofocus bisogna utilizzare i controlli della fotocamera. L'autofocus è buono, anche se ovviamente non si possono pretendere le prestazioni di un 70-200 f/2.8; per soggetti statici va benissimo, mentre per situazioni molto dinamiche mostra i suoi limiti.
La stabilizzazione d'immagine, presente sia sull'obiettivo che sul corpo macchina (nel caso della Z5 che avevo in prova), è davvero ottima; sono rimasto stupito dall'assenza di micromosso anche in foto scattate a mano libera a 200mm con tempi abbastanza lenti.
Test: qualità d'immagine
Ho testato il 24-200VR fianco a fianco col... Nikon Z 24-70 f/2.8. Ovviamente è un confronto impari - quest'ultimo costa tre volte tanto, ha una gamma di focali molto più limitata ed è decisamente più grande e pesante. Ho scelto di includerlo nel test, quindi, solo per avere un riferimento di quello che è lo "stato dell'arte" nel sistema Z; ovviamente non ci si può aspettare che il 24-200 raggiunga lo stesso livello, ma è interessante avere un riferimento per capire quanta differenza c'è.
Iniziamo dalla focale 24mm; di seguito potete vedere crop al 100% dal centro e dall'angolo.
Al centro, entrambi sono veramente ottimi: nitidezza perfetta già a tutta apertura. Il 24-70 ha un leggerissimo vantaggio, ma sul sensore 24MP è quasi impercettibile, mentre sarebbe più evidente su sensori "big megapixel".
Negli angoli la resa è completamente diversa. Le focali corte sono il punto più debole del 24-200 VR; a 24mm a tutta apertura gli angoli lasciano a desiderare, mentre a f/11 diventano accettabili, pur mostrando una certa aberrazione nelle zone di forte contrasto: si tratta di purple fringing, che può essere facilmente corretto con Camera RAW. Il 24-70 è molto buono a tutta apertura e ottimo a f/11.
Vediamo ora il confronto a 35mm.
Al centro, il 24-70 è impeccabile a tutti i diaframmi, e chiudere serve solo per aumentare la profondità di campo. Il 24-200 è accettabile a tutta apertura (ma visibilmente meno nitido), mentre a f/11 migliora notevolmente e raggiunge una nitidezza paragonabile al 24-70.
La focale 35mm è il tallone d'achille del 24-200, a 35mm negli angoli a tutta apertura è inutilizzabile, ma migliora sorprendentemente chiudendo a f/11: a questo diaframma la nitidezza è ottima anche negli angoli. Ancora una volta il 24-70 è impeccabile a ogni diaframma.
Spingiamoci ora a 70mm.
Al centro, il entrambi gli obiettivi sono ottimi già a tutta apertura e chiudere a f/11 non porta miglioramenti.
Negli angoli, si ripete quanto già visto a 35mm: mentre il 24-70 è ottimo a tutti i diaframmi, il 24-200 richiede di chiudere a f/11 per avere una buona nitidezza.
Passiamo ora alle focali più lunghe, 135mm e 200mm; ovviamente qui viene meno il confronto col 24-70. A queste focali si assiste a un cambiamento sorprendente, al punto che ho ripetuto il test per il dubbio di aver sbagliato qualcosa: il 24-200 VR alle focali lunghe raggiunge la resa migliore già a tutta apertura, e chiudere a f/11 porta solo minimi miglioramenti negli angoli; sparisce quindi l'enorme differenza che si notava alle focali più corte. Questa è un'ottima notizia, perché significa che lato tele si può tranquillamente utilizzare i diaframmi più aperti, e chiudere solo quando serve maggiore profondità di campo.
Questo è il risultato a 135mm:
E questo a 200mm, dove addirittura il trend si inverte e gli angoli sono leggermente migliori a tutta apertura (f/6.3) piuttosto che a f/11:
Nel complesso, la qualità d'immagine del 24-200 è davvero ottima per un superzoom, a patto di chiudere un po' il diaframma a determinate focali.
Due parole sulla Nikon Z5
Ho provato il 24-200 assieme alla Z5 perchè penso sia l'abbinamento ideale: si tratta di una fotocamera che ha un sorprendente rapporto qualità/prezzo, offrendo buona parte di quello che si può avere sulla Z6 II ad un prezzo nettamente inferiore. Se scattate in ambito paesaggistico, o comunque non vi serve l'eccezionale raffica 14 FPS e il video 4K @ 60 FPS della Z6 II, la Z5 è la fotocamera che fa per voi: la potete trovare a un prezzo attorno ai 1200 euro, e con quello che risparmiate (circa 700 euro) potete investire negli ottimi obiettivi Nikon Z.
La qualità d'immagine è ottima, così come la qualità costruttiva e l'interfaccia; ho sempre apprezzato molto il sistema di menu e pulsanti di Nikon, che penso sia il più intuitivo sul mercato, migliore anche rispetto a Sony e Canon. Pur non usando abitualmente fotocamere Nikon, mi sono trovato subito a mio agio con i vari pulsanti e funzionalità, tutto è "al posto giusto".
Nikon Z5, Nikon Z 24-200mm f/4-6.3 VR a 155mm, 30 sec f/9.0, ISO 100, treppiede.
L'unica cosa che ho trovato un po' fastidiosa è che l'autoscatto (che uso sempre nei paesaggi per evitare vibrazioni) viene disattivato ogni volta che si spegne la fotocamera; in sostituzione bisogna quindi utilizzare la funzionalità "esposizione posticipata", che ritarda lo scatto di un tempo tra gli 0.2 e i 3 secondi, ottenendo lo stesso risultato (e a differenza dell'autoscatto viene mantenuta anche quando si spegne la fotocamera).
Lo schermo articolato è apprezzatissimo nei paesaggi, anche se da certe angolazioni viene parzialmente nascosto dal mirino, molto sporgente; uno schermo totalmente snodato sarebbe stato certamente preferibile.
A parte queste piccolezze, però, nel complesso la Nikon Z5 è una fotocamera eccezionale, ancora di più se si considera il prezzo: abbinata al 24-200 permette di avere un corredo di qualità, leggero e compatto con una spesa ragionevole.
Conclusione
Sono rimasto colpito molto positivamente dal 24-200 VR. Se vi siete interessati a un superzoom, probabilmente quello che cercate è in primis la versatilità: è possibile avere questa gamma di focali mantenendo una qualità soddisfacente? Nel caso del Nikon Z 24-200, certamente sì.
Nikon Z5, Nikon Z 24-200mm f/4-6.3 VR a 200mm, 1/125 f/8.0, ISO 50, treppiede. Se usato a tutta apertura non ha la nitidezza di zoom meno spinti, ma chiudendo ai diaframmi più utilizzati nella fotografia paesaggistica arriva a livelli sorprendenti: su 24 megapixel a f/11 è molto vicino al miglior zoom che esista per Nikon Z - il top di gamma 24-70mm f/2.8.
Penso che sia un obiettivo ideale per chi viaggia, o per chi fa escursioni e vuole coprire un'enorme gamma di focali mantenendo la massima leggerezza: se utilizzassi il sistema Nikon Z, il Nikon Z 24-200mm f/4-6.3 VR è l'obiettivo che comprerei.
Scheda tecnica:
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| inviato il 01 Luglio 2021 ore 10:38
non amo gli zoom, specie quelli molto estesi, ma oggettivamente ci sono situazioni in cui fanno comodo. è bene che si riesca a progettare e costruire obbiettivi sempre migliori anche con queste escursioni focali. sicuramente ne venderanno tanti. |
| inviato il 01 Luglio 2021 ore 10:51
Nikon ha fatto un ottimo lavoro con gli zoom Z. Leggeri e otticamente strepitosi. |
| inviato il 01 Luglio 2021 ore 11:03
Grazie per l'ottima recensione. Uso spesso questa lente (comprata appena uscita) su Z6 e mi trovo benissimo per tutte quelle occasioni in cui non ho la possibilità e la voglia di caricarmi un peso. La qualità è eccellente se si considera l'escursione focale, e la comodità non ha uguali! |
| inviato il 01 Luglio 2021 ore 11:04
beh, è molto meglio di quanto pensassi, ma i "superzoom" a me non vanno proprio giù... è un mio limite legato all'amore dei fissi, sono un po' prevenuto e all'antica... |
| inviato il 01 Luglio 2021 ore 11:06
possiedo l'accoppiata in prova e mi trovo con quanto ha analizzato Juza. versatile e x me sufficientemente nitido per non desiderare altro in quel range di focali. Forse un 85 mm prime. faccio miei alcuni accorgimenti che spuntano qua e là nella recensione per cercare di migliorare la mia tecnica. grazie Juza |
user65640 | inviato il 01 Luglio 2021 ore 11:12
Mi ritrovo con la recensione premesso che lo possiedo da diversi mesi. Sotto i 100 mm conviene non stare sotto F8, oltre anche TA ha una discreta resa, perfettamente proporzionata al costo e escursione focale dell'ottica stessa. Onestamente di zoom ne ho avuti non so nemmeno io quanti e questo l'ho atteso e desiderato per diverso tempo ma a differenza di tanti altri non solo non mi sono pentito di averlo preso ma ne sono perfino entusiasta. |
| inviato il 01 Luglio 2021 ore 11:15
Brutto da vedersi in quella posizione il codice a barra |
| inviato il 01 Luglio 2021 ore 11:20
Dopo aver preso il 24-200 ho venduto l'eccellente 24-70/4: è vero che alle focali più corte è necessario chiudere un po' (i test li hai fatti a f/11 ma per la mia esperienza basta chiudere di due terzi di stop / uno stop per migliorare radicalmente la resa) ma non lo vedo come un problema particolare: complice la doppia stabilizzazione (macchina + lente), l'angolo di campo e la resa ad alti iso delle Z, alla fine è molto raro che ci si trovi in difficoltà. Il fatto che la resa sia migliore alle focali lunghe invece è veramente ottimo, essendo una lente non certo luminosa (ma non poteva molto diverso visto il range di focali coperte) poterla usare già a tutta apertura è un grandissimo vantaggio. Come ho scritto già in altri thread, il 24-200, affiancato ad un paio di fissi della gamma 1.8, può costituire un corredo fantastico a prezzi tutto sommato ragionevolissimi, soprattutto in rapporto alla qualità offerta. Un paio di aggiunte che farei alla tua ottima recensione: - il fatto di essere una lente non luminosissima un po' fa pagare pegno in termini di AF nelle situazioni in cui la luce è veramente poca, basta mettere un fisso per rendersene conto, ma nulla di particolarmente grave. - l'anello di messa a fuoco è piccolo e non permette una messa a fuoco manuale particolarmente precisa, ma non è certo una lente che nasce per essere usata in manual focus, c'è da dire che usando i tubi di prolunga meike, che costano veramente niente, diventa anche un ottima soluzione per avere una lente pseudo-macro in viaggio (chiaro che non bisogna aspettarsi risultati degni di un vero macro, ma ci mancherebbe...) - riguardo alla costruzione: lo uso ormai da un anno e me lo sono portato dietro ovunque, per quanto non sia una lente "S" la trovo eccellente, mai visto alcun gioco nel barilotto, nonostante si allunghi abbastanza nell'uso e - come hai scritto anche tu - il fatto di essere tropicalizzato è un altro grandissimo pregio per una lente di questo tipo |
| inviato il 01 Luglio 2021 ore 11:23
“ Brutto da vedersi in quella posizione il codice a barra „ Solo per precisare... è solo sulla lente di Juza, non è presente sulle lenti regolarmente in vendita. |
| inviato il 01 Luglio 2021 ore 11:25
Balza Ma è un adesivo ? |
| inviato il 01 Luglio 2021 ore 11:28
“ Balza Ma è un adesivo ? „ Sì, di norma non c'è nulla, l'avranno messi quelli di Nikon prima di dare la lente a Juza per il test. |
| inviato il 01 Luglio 2021 ore 11:32
Confermo che il codice a barre è un adesivo messo da Nikon sul mio sample per i test, ma normalmente non c'è :-) |
| inviato il 01 Luglio 2021 ore 11:35
Ottima recensione, molto esausitva. L'ottica pur essendo uno zoom che copre da 24 a 200 è comuqnue molto performante.. perde un pò ai bordi ma credo sia lo scotto da pagare. Sarebbe interessante fare un confronto anche con il 24-70 f4 |
| inviato il 01 Luglio 2021 ore 11:42
Da usare solo a f11 |
user65640 | inviato il 01 Luglio 2021 ore 11:46
Io l'ho usato a TA in svariate circostanze senza problemi, come già stato scritto con la tenuta della Z6 non ci sono problemi. Il confronto col 24-70 F4 ci starebbe, l'ho avuto e usato anche lui per diversi anni. Nel range 24-70 non c'è paragone, distorce meno, aberra meno ed è più nitido. Però si ferma a 70 pur non essendo molto più piccolo, siamo sempre li. |