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Testo e foto by Pistinna. Pubblicato il 31 Gennaio 2017; 38 risposte, 4714 visite.
Risposte e commenti
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Marisa, un commento personale molto gradito il tuo. Quel sorriso involontario che ha tirato la mia guancia nel 2012 ha "solo" sottolineato la fine del percorso che quella immagine aveva fatto dentro di me. Quando la ho riconosciuta nell'inquadratura un senso di orgoglio misto a pace mi ha sopraffatto. È stato un episodio molto intenso e appagante. Quel luogo oggi io non lo temo, lo proteggo forse un po' come una cosa preziosa.
user16612
inviato il 23 Febbraio 2017 ore 22:36
Un bel racconto, anche se ho bisogno di rileggerlo perché è molto denso. Ma nelle tue parole sulle grandi distese germaniche ho rivisto quelle stesse autostrade percorse qualche anno prima, di notte, con un amico e la sua vecchia Ford Escort in un viaggio per certi versi simile al tuo, ma con destinazione Amsterdam. Sarà perché ci sono in ballo vent'anni di meno, ma le tue fotografie in bn sono molto, molto evocative.
Qualche anno dopo (se non sbaglio nel 2001) gli stessi due "disgraziati" hanno compiuto un'altro viaggio (leggermente più comodo) con destinazione proprio Amsterdam. Altro giro, altro regalo, ma quella volta ricordo benissimo in me l'effetto degli anticorpi alle autostrade germaniche!
Complimenti Pistinna, un racconto che scorre bene, una lettura fluida, uno stile da reportage senza superficialità, con sentimento, ma dosato e filtrato sapientemente. Belle le foto, superbo il bianco e nero e la grana che solo la pellicola sapeva dare. Ti ringrazio per aver condiviso questi ricordi ed emozioni del tuo privato con tutti noi. Un caro saluto Annamaria
Annamaria Petrosa, giornalista. Leggo spesso le tue bellissime didascalie. Il complimento alla scrittura da parte tua mi tocca il cuore. Non scherzo riuscire ad abbinare una storia scritta a degli scatti è stato per me un esercizio di crescita notevole. Se questo lavoro oggi si lascia leggere interessando e addirittura emozionando ne sono davvero molto, molto contento. A presto
Kalimi, se lo chiedi ai berlinesi di allora quel "purtroppo" te lo avrebbero rilanciato addosso. In quel periodo Berlino cercava con tutte le sue forze di rimettersi al passo con le altre città europee. Non trovavi malinconia per ciò che era stata sui volti dei suoi abitanti, almeno non sui volti incrociati nelle piazze. La gente era galvanizzata dal cambiamento che stava facendo la loro città, chi viveva le strade e le piazze di Berlino in quel momento esprimeva questa sensazione. Che fosse un bene o un male questo lo lascio decidere ad ognuno di voi. Le foto dell'articolo raccontano di un cambiamento e questo, te lo concedo, questo si non tornerà più.
Che emozione mi hai trasmesso.Berlino la vorrei fotografare, rigorosamente in b&w e raccoglierne su carta ricordi come hai fatto tu.Un saluto e grazie per avermi fatto sognare.
Caro Lucata2, sono davvero lusingato se sono riuscito ad arrivare a tanto, se sono riuscito ad emozionarti, a dare trasporto ad una tua fantasia e ad avviare in te un desiderio. Ma non fraintendermi se ti dico che quella Berlino non esiste più. Bene intesi, nessuno qui ti vieta di andare a Berlino a scattare fotografie, ti consiglio però di trovare un motivo tuo. Lascio che siano le parole di un grande filosofo tedesco a descrivere meglio quello che intendo: “La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.” e ancora: “Noi perdiamo tre quarti di noi stessi per essere come le altre persone.” Arthur Schopenhauer
Grazie per la risposta .Tutto è cambiato ma alcune città hanno marcate a fuoco il loro passato da rispolverare, seppur perso quasi del tutto come hai sottolineato tu.Anche da me, a Taranto, è accaduto ciò. Quotidianamente cerco di elaborare un progetto simile al tuo per aprire un percorso interiore personale.Grazie ancora e complimenti di nuovo ciao.
Bellissimo reportage. Complimenti per la scelta del bianco e nero. Sono tuo coetaneo ma a Berlino ci sono stato nel 1990. Trovai all'epoca una città che allucinante sarebbe stato dire poco, nel bene e nel male. La definirei una città punk.
1990 anno in cui la Germania vinse il campionato del modo di calcio (chissà come mai...) proprio qui da noi. Non c'è legante migliore se non tifare per la propria squadra ad una partita di calcio... è una regola MONDIALE! Grazie del passaggio e dei complimenti Connectionrefused.
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