| inviato il 08 Aprile 2017 ore 16:28
Chiarisco alcuni concetti che forse nell'articolo non sono passati e me ne scuso, non sono così bravo a scrivere quello penso. L'articolo è vero che spiega un vecchio sistema utilizzato in passato, o comunque poco utilizzato oggi, ma il mio intento era di "denunciare", oggi, la mancanza di spontaneità, creatività e immediatezza che un sistema così ti offriva, forse non ce ne siamo accorti, o forse ci va bene così, ma viviamo in un mondo preconfezionato, dal sistema operativo del pc fino ai figli in provetta scelti da catalogo genitori. Quindi se vogliamo annoverare la fotografia come arte bisognerebbe essere più liberi di fare tutto non solo alcune cose, è solo di fronte alle necessità che la mente si apre e si ingegna per risolvere il problema, e non si sa perché, ma quando lo facciamo avviene come una magia, tutto sembra più bello, più vero, più professionale, più strettamente personale e questo per me vale per tutti gli ambiti della nostra vita. Filosoficamente parlando, capisco che questo, a livello sociale non comporta grossi traumi, quindi dell'Iperfocale se ne può fare a meno, si vive ugualmente, ma sono tutte queste piccole cose, messe insieme, che poi fanno la differenza, parafrasando Totò: "è la somma che fa il totale" Insomma qualcuno ha voluto che ci fosse un'omologazione, nella fotografia, solo per scopi puramente economici, fregandosene bellamente del passato e di tutto quello che hanno fatto i grandi maestri, con mezzi, paragonati ad oggi, antidiluviani. Ringrazio tutti per i bei commenti |