| inviato il 08 Dicembre 2016 ore 23:32
5 e 6 Dicembre (e ricordi dei viaggi passati...) Il 5 dicembre percorriamo la strada (numero 86) che da Hamn i Senja porta ai villaggi di Gryllefjiord e Torske, con buoni spunti paesaggistici; percorriamo anche la Fv232 fino a Medby e Grunnfarnes, e quindi la Fv243 fino a Flakkstadvag, anche questa interessante. Il 6 dicembre seguiamo tutta la 860, e quindi la Fv221 fino a Skrollsvika; le condizioni di luce non sono buone ma a parte questo il paesaggio offre pochi spunti. Anche la breve Fv224 fino a Rodsand non ci porta migliore fortuna.
Numeri e nomi che si alternano sulla mappa come i numeri sui dadi da gioco. Ogni viaggio è un lanciare i dadi, un affidarsi al caso: tante volte sono partito con persone che non conoscevo, verso posti di cui sapevo poco o nulla e senza poter immaginare quello che sarebbe successo. Certe volte mi sono capitate avventure che non avrei mai potuto immaginare - una di queste proprio qui in Norvegia, due anni fa, mentre visitavo le Lofoten assieme a due amici. Un viaggio per me eccezionalmente sfortunato per via del meteo inclemente e della mancanza di ispirazione... L'ultimo giorno di viaggio, durante una breve sosta a una stazione di servizio, incrociammo per caso due ragazze italiane; anche loro sarebbero dovute rientrare il giorno seguente ma a causa di uno sciopero avevano perso il volo fino ad Oslo. Noi eravamo già in tre e l'auto (all'epoca avevo un'Audi A5) era stracarica di bagagli; farci stare altre due persone e relative valige sembrava una cosa impossibile... ma valeva la pena tentare.
5 in A5... carichi e stipati all'inverosimile, riuscimmo a percorrere assieme i duemila chilometri fino ad Oslo in circa 28 ore; affrontammo pioggia, neve, buche, schiacciati come sardine, raccontandoci le nostre vite e parlando per ore di qualsiasi cosa, dai discorsi scherzosi a quelli più impegnati. Mentre guidavo, cercavo di assaporare e imprimere nella memoria ogni momento, conscio che era un'avventura che non si ripeterà... un'esperienza di condivisione unica e la dimostrazione di come un viaggio può trasformarsi completamente da un giorno all'altro. Allo stesso modo trascorrono i giorni a Senja; lanciamo i dadi, ieri c'era un bel cielo plumbeo mentre oggi è grigio e piatto e tutte le nostre fatiche non serviranno a nulla; domani... è un altro giro di ruota.
7 e 8 Dicembre Il cielo è sempre nuvoloso, ma più carico e promettente rispetto al 6 dicembre; ci dirigiamo verso il nord dell'isola, la parte più montagnosa con numerosi fiordi stretti e lunghi. Tra questi, il più spettacolare è certamente lo Steinfjord nella sua parte finale, dove si fonde con l'Ersfjord: qui possiamo osservare gli Okshornan peaks, una serie di monti eccezionalmente aguzzi, sopprannominati Devil's Jaw. Abbiamo passato quasi un'ora vagando sulla scogliera alla ricerca della composizione migliore, per poi proseguire con l'esplorazione, lenta e metodica, di tutte le strade del nord.
Scena curiosa di fine giornata: dato che nella nostra struttura non incontriamo mai nessuno, quando siamo in stanza abbiamo preso l'abitudine di lasciare la porta aperta, visto che ci capita spesso di uscire per dare una fugace occhiata al meteo. Ieri sera due vichinghi con una birra in mano saltano fuori dal nulla ed entrano in stanza come se nulla fosse, ci guardano, li guardiamo, facciamo due chiacchiere in allegria e a birra finita ci salutano. L'8 dicembre completiamo l'esplorazione della parte settentrionale di Senja; il maltempo non ci dà tregua e non abbiamo grandi occasioni fotografiche; le previsioni per domani sono leggermente migliori e se possibile cercheremo di fare un'escursione in direzione degli Okshornan peaks. Per concludere, vi lascio il risultato delle nostre ricerche, una mappa di Senjia dove ho evidenziato tutte le strade che abbiamo percorso, segnando in rosso quelle che ho trovato più belle dal punto di vista fotografico... se qualcuno vorrà visitare questa zona, ha un riferimento su dove andare :-) MAPPA: www.juzaphoto.com/shared_files/articles/senja_for_photographers_juza.j |