| inviato il 19 Gennaio 2016 ore 22:19
Islanda, 19 Gennaio 2016 - Trasferimento su strade ghiacciate! Anche se il viaggio fotografico in Islanda si è concluso ieri, ho deciso di aggiungere anche il racconto del trasferimento di oggi al diario di viaggio: anche senza foto, è stata senza dubbio una giornata ricca di emozioni, meraviglia, ansia e paure. Ho lasciato Vik verso le 9 di mattina; sono partito presto per sfruttare al massimo le ore di luce. I primi 400 km sono trascorsi bene: la strada era più o meno nelle condizioni che già conoscevo, e con un pò di cautela non presentava particolari insidie. La storia cambia completamente una volta superato Djupivogur, piccolo paesello sulla costa: il tratto più diretto per raggiungere Egilsstadir è chiuso, quindi bisogna percorrere tutta la strada costiera, altri 120 km prima di arrivare alla meta. Le condizioni della strada sono allucinanti. Per 50 km è tutto ghiaccio tremendamente scivoloso; la strada è priva di guardrail, alla mia destra c'è uno strapiombo che finisce nel mare e alla sinistra dei monti con il rassicurante cartello 'caduta massi'. Procedo a una velocità media di 25-30 km/h, ma in alcune curve strette e ripide devo addirittura andare a passo d'uomo per mantenere il controllo sulla macchina... 50 chilometri di ansia, tensione e maledizioni agli islandesi che hanno fatto economia sui guardrail ;-) In ogni caso, ABS, controllo trazione, gomme da neve e un'enorme dose di prudenza fanno il loro lavoro e in tarda serata arrivo sano e salvo all'ostello, dove dedicherò la serata e riordinare i bagagli in attesa dell'imbarco di domani. Una delle cose che mi ha colpito di più durante questa lunga giornata di guida è la sensazione di 'isolamento'... lungo il percorso ho incontrato pochissimi paesini, piccoli agglomerati di case con qualche centinaio di abitanti, separati da interminabili spazi vuoti... e ogni tanto, ancora più isolate, 2-3 case in mezzo alla costa deserta. Per quanto sia spettacolare il paesaggio circostante, davvero non invidio chi vive qui, specialmente d'inverno, quando serve un'intera giornata solo per raggiungere la 'città' più vicina, Akureyri, distante 312 chilometri. I paesaggi d'Islanda sono i più belli che abbia mai visto in tutti i miei viaggi, ma come nell'avventura del 2014, ho sempre l'impressione di un posto molto estremo e 'ostile' all'uomo, un luogo dove la natura è ancora padrona (il che è un bene, per tanti aspetti!) e l'uomo è come un arbusto che si attacca con tutte le sue forze a una roccia sferzata dal vento. Un paesaggio primordiale, selvaggio, dove noi siamo solo temporanei ospiti.
 Un altro scatto delll'incredibile grotta di ghiacchio, visitata alcuni giorni fa.
 ...e una foto merita anche la mitica S5 che ci ha portato sani e salvi per 3000 km di Islanda! |