| inviato il 18 Gennaio 2016 ore 23:49
Islanda, 18 Gennaio 2016 - Conclusione L'ultimo giorno del viaggio ho deciso di tornare al relitto dell'aereo sulla spiaggia di Solheimasandur: così purtroppo ho mancato l'appuntamento con i miei due compagni di viaggio (dovevamo trovarci al faro di Vik), e ho passato la giornata girando in solitaria (da ormai dieci giorni non mi funziona più la rete telefonica, quindi sono isolato e non ho potuto contattare gli altri ragazzi per ritrovarci). Cosa ha di tanto interessante questo relitto? Dell'areo è rimasto poco, praticamente solo la fusoliera: manca buona parte delle ali, i motori, la coda e tutto ciò che c'era all'interno, a parte un pò di cavi strappati quà e là. E' quanto rimane di un Douglas Super DC-3 che, nel 1973, fece un atterraggio di emergenza su questa grande spiaggia di sabbia vulcanica. Tutti i membri dell'equipaggio sono sopravvissuti, ma l'aereo è stato abbandonato lì, e ora è uno spettro del passato che si staglia tra le dune nere. Per me i relitti, le rovine, i luoghi abbandonati hanno un grande fascino; mi fanno pensare a com'erano prima di cadere nell'oblio in cui li vediamo ora, a chi li ha visti e 'vissuti' nell'epoca del loro splendore. Se avessero voce, quante storie potrebbero raccontare queste lamiere arrugginite...
 La sera, poco prima del tramonto, ho casualmente incrociato i miei compagni di viaggio e abbiamo fatto una lunghissima passeggiata sulla spiaggia di Reynisfjara, sei chilometri di ghiaia nera finemente levigata dall'incessante moto delle onde... una passeggiata non tanto per far foto, quanto per goderci quest'ultimo scorcio d'Islanda, oggi che il freddo e il vento chi hanno dato una tregua. Le grandi onde che si frangono sulla spiaggia creano un suono poderoso, avvolgente, l'ultimo saluto dell'Islanda ai quattro viaggiatori...
 Qui si conclude il racconto di questa lunga avventura: domani sarà una giornata interamente dedicata al trasferimento da Vik a Egilsstadir (550 km sulle strade islandesi!), dove arriverò la sera del 19. Il 20 gennaio, dopo mezza giornata di attesa, raggiungerò Seydsfjordur, dove mi imbarcherò a tarda sera. Tre giorni e 1850 km dopo, sbarcherò finalmente sulla costa Danese... e poi via sulle autobahn tedesche, le ultime 20 ore di guida per tornare, dopo quasi un mese di viaggio, a casa. |