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Testo e foto by Marco Capellari. Pubblicato il 27 Luglio 2017; 75 risposte, 45531 visite.
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Okappa, ora chiaro, nelle mie gallerie le foto di Bled e di Hallstatt, nonche' quelle di Salisburgo sono pressoche' "nature", con una post produzione direi quasi esclusivamente votata ad esaltare un'atmosfera che gia' di per se era tutto quello che ricercavo nello scatto. Un pochino di sfortuna nel non aver trovato neanche uno spiraglio di sole, un pochino di coorazioni calde, nelle giornate ad Hallstatt, ma mi rifaro' :0
Complimenti per le splendide fotografie e per l'articolo che dà molti spunti di riflessione. Io scatto da due anni con una reflex e il mio approccio alla post produzione è stato graduale e costante, e se due anni fa pensavo (e romanticamente lo penso ancora) che lo scatto deve essere perfetto nel momento in cui nasce, oggi so che grazie agli strumenti moderni, a partire dalla gestione dei file raw posso dare maggiore vigore e carattere alle mie fotografie che trovo ancora di un livello principiante, ma il solo fatto di pensare che posso migliorare in futuro mi da forza e voglia di proseguire. Complimenti sinceri e buona luce
Bravo Marco, complimenti per l'articolo e le foto, materiale sicuramente interessante per riflettere sul senso stesso della fotografia: in una marea digitale di contenuti/non contenuti è quantomai attuale (riprendendo l'espressione cui sopra di Felix) riportare la centralità sull'empatia, sull'emozione...o semplicemente sullo stimolo a sognare.