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Testo e foto by Giovanniceccarelli. Pubblicato il 02 Maggio 2014; 96 risposte, 11857 visite.
Risposte e commenti
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Il tuo racconto e le tue immagini mi hanno fatto rivivere il viaggio di un amico ch eha ripercorso grosso modo il tuo cammino. Complimenti davvero per quello ch ehai scritto e per come lo hai scritto. f
Tiro in ballo il discorso politico solo per spiegare il mio commento.. mi ritengo filo israeliano, e quando ho iniziato a leggere il reportage ho pensato che per quanto lo potessi apprezzare non lo avrei mai condiviso. E invece mi sono fatto coinvolgere, ho scordato totalmente la mia faziosità e non ho potuto fare altro che rivolgere un applauso virtuale a questo stupendo reportage, del quale condivido su tutto il commento finale. Se la disputa fosse tra le PERSONE, tutto questo odio non ci sarebbe.
Complimenti Giovanni per questo pezzo, come già detto da altri un vero e proprio "reportage", completo e coinvolgente! Siccome però siamo all'interno di un sito di fotografia, ti volevo fare anche i complimenti per le foto, specialmente per la prima al tramonto e per le due che ritraggono quel ragazzo che lancia la pietra... Quella frontale, con i suoi occhi in primo piano, mi sembra davvero notevole, hai colto un'espressività unica e sicuramente, in quel contesto, con quello che stava accadendo intorno, non era facile... Ciao! BH
Complimenti per il reportage,a mio punto di vista, molto coinvolgente nello scritto... meno nelle immagini... Trovo che il racconto, in alcuni punti, non sia accompagnato adeguatamente alle foto... mi sembra che manchino dei pezzi soprattutto all'inizio... leggendo mi aspettavo una foto e invece ne compare un'altra... sono d'accordo, con Blackhornet83.. sulle 3 immagini più belle e significative. Peccato non si vedano gli occhi del soldato dove c'è il manifestante vestito da babbo natale... Questo è solo un mio parere. Ti faccio comunque complimenti... non deve essere stato facile fare un viaggio così.. Con simpatia Sonia
Falena a me da il volta stomaco leggere che queste generazioni sono indegne di esistere . questa è la prova provata che quando ci si sente intolleranti, c'è qualcuno che lo è ancora di più e in maniera sicuramente più inquietante.
nella mia intolleranza certe vette io non le ho mai nemmeno sfiorate.
Un piccolo appunto riguardo le foto...la sezione articoli impone un numero abbastanza ridotto di foto (in genere una ogni 1400 battute), però potete vedere la serie completa nella galleria dell'autore: www.juzaphoto.com/me.php?l=it&pg=68178
Ciao Giovanni davvero complimenti per le belle foto e il bellissimo testo....non è da tutti fare un viaggio così coinvolgente e riuscire poi a raccontarlo come hai fatto tu , grazie Roby
A volte bisognerebbe trovarcisi dalla nascita in certe situazioni prima di esprimere pareri, a volte un po' ti empatia è sufficiente (ma non per tutti). In tutto questo resta un vero reportage che narra il punto di vista dell'autore senza condannare nessuno, non essendo peraltro questo lo scopo di un reportage. Complimenti per il documento, foto ed articolo assieme, la mia stima anche solo per la condivisione dell'esperienza (e cmq molto bello!). Ciao MN
Buongiorno, inizio con un saluto perché mi e' sempre stato insegnato che alle persone sconosciute ci si rivolge con cortesia ed in modo educato. Ho letto cio' che ha scritto con grande interesse, affascinata da un vissuto fatto di storia e contemporaneita' che a noi giunge solo dalla stampa, dai media o dall'editoria commerciale, ed avere la possibilità di conoscere una parte di mondo così controversa come quella palestinese attraverso il racconto di un " turista "e' un opportunità unica. Sono sempre stata affascinata dalla questione palestinese perché la ritengo la chiave di lettura della nostra situazione sociale,politica ed economica attuale. Tutto cio' che e' accaduto dalla caduta dell,impero Ottomano ad oggi ritengo sia il percorso che ha portato a confrontare due culture, quella occidentale e quella orientale-mussulmana contrapponendola l'un l'altra. Ho letto molti libri e ho seguito le varie vicende a livello giornalistico, e sempre mi sono chiesta dove fosse il punto partenza e di fine di una storia vecchia a cui in molti non vorrebbero mai porvi conlusione, ed ammesso che sia davvero raccontata'quale sia la sua verità. Proprio per questo mi sono sempre ripromessa di andarci di persona, ma ho ancora troppi obblighi famigliari che me lo impediscono così invidio molto il suo racconto che vorrei cotinuasse sin nei particolari. La ringrazio per averci portato in un angolo di Oriente che merita certamente di essere capito. Complimenti un saluto Angela.
foto:molte belle che descrivono esattamente la vita nei territori e come vive un popolo,che ha avuto la sfortuna di nascere vivere in una terra contesa. io non riesco a capire come un popolo che si definisce figli di dio,passi la propia esistenza a rinchiudere in ghetti,ad alzare muri,e a vivere con le armi in pugno,costruendo piccole città a fianco di villaggi chiudendo strade distruggendo le piccole economie di questi villaggi,dividendoli a metà con mura,violentando e frustrando generazioni di giovani che vorrebbero vivere come tutti i giovani del mondo,LIBERI DI VIVERE LA LORO VITA. scusatemi,forse sono io che non capisco luciano