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Testo e foto by Juza. Pubblicato il 03 Gennaio 2016; 340 risposte, 91836 visite.
Risposte e commenti
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Scusate non voglio offendere nessuno, però questo racconto mi sembra più una prova delle prestazioni dell'Audi piuttosto che un racconto fotografico e paesaggistico. Ma dove siamo su Quattroruote? Buona giornata a tutti.
E' un racconto di viaggio - un viaggio in cui anche il mezzo di trasporto è protagonista - non è un articolo fotografico ;-) chi volesse saltare a piè pari l'aspetto "viaggio/auto" può seguire le sole foto in questa pagina:
Ma uno sarà libero di descrivere il suo viaggio come preferisce?? Se le parti in auto sono state a loro modo "avventurose" lasciamo che ci vengano raccontate, se non ti garbano guarda le foto che son belline assai!
(Sia mai che in Audi ti leggano e il prossimo viaggio è Alaska in R8...)
Edit: anticipato da Juza, chiedo scusa per la ridondanza
user80653
inviato il 09 Gennaio 2016 ore 12:57
“ Ma dove siamo su Quattroruote? „
Quoto. Il racconto è bello, coinvolgente e interessante. La vettura è in parte protagonista anche lei, però non mi sembra necessario approfondire aspetti e caratteristiche tecniche in maniera minuziosa. Quando si parla di buona cucina non è necessario approfondire le caratteristiche della padella e del tegame.
Complimenti, fai vivere le emozioni anche a chi come me è al tepore del suo appartamento... Spero di avere le stesse emozioni fra meno di un mese, sarò lì anch'io! Ciao
"Il tempo è la dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi."
Ai miei "tempi", per un viaggio avventura di questo tipo si scattavano foto in negativo e diapositiva e si appuntavano le nostre impressioni su un blocco fatto di fogli di carta; ogni scatto rimaneva scolpito nella memoria ed in esso, non avendo un riscontro immediato, riponevi le speranze di aver realizzato una bella foto che ti rappresentasse e ti facesse rivivere le emozioni uniche legate a quel "momento" da trasmettere agli altri. Tornati alla magione si sviluppavano i negativi b/n e si selezionavano le centinaia di scatti in dia per tirarne fuori un tot da proiettare in una serata racconto sfidando la pazienza degli amici rimasti a casa per le feste. Il "tempo" con il quale oggi, grazie alle nuove tecnologie, si riesce a scattare una foto e condividerla con gli altri attraverso i forum è praticamente pari a zero o "in tempo reale" e questo, purtroppo, lascia spazio a commenti non ponderati, quasi sempre istintivi, fatti di impulsi sanguigni più che di riflessioni, a volte troppo carichi di enfasi altre di pregiudizi ed invidie...proprio perchè privi di "tempo". Ai miei "tempi", purtroppo o per fortuna, ci potevamo solo immaginare che un nostro amico, mentre noi toglievamo il carbone dalla calza, potesse essere immerso in un deserto di ghiaccio a cercare la luce giusta per lo scatto. Per questo poteva sembrare ancora più epica una sfida come questa, affrontata con un mezzo adatto più al Nurburgring che ad un torrente ghiacciato islandese.
Gli elementi della natura plasmano i nostri pensieri. Se ieri 'neve' e 'ghiaccio' erano le parole che ricorrevano più spesso nella mia mente, oggi è 'vento'. Un vento incessante che gela le mani e intorpidisce il viso; il fruscio dell'erba secca che ondeggia nell'aria, il fischio delle folate tra le rocce. Dopo aver lasciato la splendida casetta dove abbiamo dormito, che ho scoperto solo questa mattina essere in riva al mare (ieri eravamo arrivati a notte fonda), percorriamo una serie di lunghi sterrati per visitare prima la cascata di Kolugljofur, e quindi la Hvitserkur, una roccia la cui bizzarra forma ricorda un rinoceronte, o nelle leggende locali un troll.
Qui incontriamo anche un altro gruppo di fotografi, tra cui Alessio 'Perbo'... in questo viaggio c'è già capitato di incontrare, in modo completamente casuale, altri ragazzi del forum; è sempre un piacere incontrare di persona le conoscenze 'virtuali' di JuzaPhoto!
Nel frattempo il vento è un pò calato e si riesce a fotografare con meno fatica; le foto migliori della giornata però sono quelle faticosamente scattate a Kolugljofur, con la cascata avvolta dalla neve e il sole, bassissimo sull'orizzonte, che dipingeva la neve di sfumature dorate. Devo dire che sono più che soddisfatto della scelta di portare la Sony A5100: a parte la durata delle batterie che col freddo lascia a desiderare, per il resto non mi ha fatto rimpiangere fotocamere più professionali; le foto che ho scattato con questa economica mirrorless non sarebbero state migliori se fossero state scattate con reflex da migliaia di euro... i paesaggi in diurna non richiedono attrezzatura particolarmente specializzata, se non un paio di ottiche di qualità. Fino ad ora ho scattato con Sony 16-70 e col classico Sigma 8-16; non ho ancora avuto modo di sperimentare il Samyang 12mm, visto che da quando siamo sbarcati abbiamo trovato cielo sempre coperto durante la notte.
Le foto, però, non sono che una delle tante componenti di questo viaggio: anche quando non fotografiamo, gli occhi si riempono di meraviglia nel vedere i paesaggi che attraversiamo; le strade sterrate su cui sto guidando si snodano tra montagne ondulate, chiazze di neve, torrenti e cascate; in lontananza deboli onde lambiscono spiagge di sabbia nera, mentre il sole sparisce all'orizzonte.
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