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Testo e foto by Triky. Pubblicato il 25 Luglio 2017; 146 risposte, 66480 visite.
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Lavoro fantastico! Purtroppo ho trovato il tuo articolo dopo l'acquisto del mio 2.8L 28-70mm. All'inizio ho pensato che fosse solo la mia immaginazione ma dopo 3 foto la mancanza di dettagli era ovvia. Non una grande sorpresa: è nel 127726-86573 - UO1207, 126166 (usato google traduttore, spero che non sia troppo lontano)
Porc, ho tirato fuori il mio, e confrontandolo con il 24-70 2.8 II la differenza è immensa, e soprattutto le foto fatte con il 28-70 mostrano aloni ... mi sa che stia "andando". Triky, ti dovrò contattare ...
Il mio esemplare, anno 1998, matricola 75889 non è stato immune dalla nebbia. Lasciato in un cassetto per circa 4 anni, perché ne avevo acquistato un altro, ma anche quest'ultimo inesorabilmente si è opacizzato. Non ho mai avuto il tempo di occuparmene, ma un paio di domeniche fa mi son deciso, avevo già acquistato collanti solventi e quant'altro necessitasse. Ho sempre riparato obiettivi e macchine fotografiche ma lo scollamento del doppietto è una vera rottura. Dopo il disassemblaggio dell'ottica e tirato fuori il doppietto malato ho provato nell'ordine: 1) bagnetto in xilene fino al punto di ebollizione, ripetuto, sotto cappa, più e più volte. Spese un paio d'ore senza risultati apprezzabili; 2) Fruttura in olio di semi e poi di oliva. La maggiore temperatura ha cotto il collante che si è brunito ed ammorbidito; 3) La frittura non è stata decisiva, l'ultimo bagno ( a temperatura ambiente) in diclorometano è penetrato ed in breve tempo le due lenti si sono separate (con un aiuto).
Per la separazione ho preferito utilizzare l'unghia, andando ad incidere sulla giuntura fra lenti, e spatole in plastica. La cottura del collante lo ha reso probabilmente più duro, forse. Gli ammolli in xilene e in diclorometano durati giorni non lo hanno ammorbidito e decisiva è stata la scrostatura ad "unghia" e verifica della superficie con lente a 20 ingrandimenti. Nessuno dei (mal)trattamenti fatti ha inciso sulle superfici e sui trattamenti antiriflesso
Dopo la pulizia ho verificato, anche io con laser come consigliato, che l'allineamento delle due lenti non è decisivo. L'incollaggio l'ho fatto con il NOA61 (Norland adesive) trovato da uno spacciatore in America. L'adesivo si attiva con lampada uv, gli eccessi laterali eventuali si rimuovono facilmente con un goccio di xilene. Appoggiate le due lenti e messa una goccia di colla ho pressato poiché la NOA61 è viscosa ed ho aiutato in questa maniera la sua stesura. Esposta a luce uv per circa 30 minuti dopo fatti alcuni test su altre lenti e sulla colla esposta all'aria. Il trattamento antiriflesso, filtrando anche l'UV, rallenta parecchio la polimerizzazione ed ho quindi allungato i tempi di esposizione, Il doppietto, tornato nuovo, è stato rimontato e la differenza s'è vista. Come un vecchio (immagino) operato di cataratta. Con il secondo esemplare da operare salterò sicuramente la fase frittura e proverò un solvente decementante trovato in USA, se riesco a comprarlo. Ciao
Con notevole e colpevole ritardo, mi associo ai complimenti a cui aggiungo l'augurio che l'autore dell'articolo acquisisca la volontà di farne un'attività professionale, che sia alternativa all'assistenza ufficiale oramai assente.