La mia attrezzatura
La mia attrezzatura , testo e foto by
Claudio Cortesi. Pubblicato il 30 Giugno 2025; 20 risposte, 3092 visite.

1/5000 f/8.0, ISO 10000 (sony a1 400-800)
L'introduzione dell'intelligenza artificiale ha rivoluzionato le scelte riguardanti l'attrezzatura e le modalità di spesa, soprattutto nell'ambito della fotografia naturalistica.
Prima dell'avvento di questa rivoluzione tecnologica, il teleobiettivo era sicuramente la prima voce di spesa per i fotografi, seguito dalla fotocamera. Il teleobiettivo tra l'altro si teneva per un tempo più lungo, così da essere ammortizzato in molti anni. Era molto costoso perché era supercorretto nella sua parte ottica, visto che non era possibile correggere difetti ottici come l'aberrazione cromatica laterale al computer. Sto parlando dell'epoca delle reflex a pellicola, ma anche nei primi tempi del digitale le correzioni possibili via software erano limitate e poco efficaci.
La fotocamera veniva rinnovata dai fabbricanti ogni 3 o 4 anni, ma in realtà nel mondo della reflex le innovazioni presenti nel nuovo modello erano molto limitate, per cui l'acquisto del un nuovo modello avveniva spesso saltando almeno una generazione.
Il computer e i programmi di sviluppo delle immagini rappresentavano l'ultima voce in ordine di importanza. Di conseguenza utilizzare programmi craccati o a buon mercato era un'abitudine molto comune tra i fotografi. Questo non influenzava la qualità delle fotografie ottenute.
Oggi invece il software AI più aggiornato di Adobe Camera Raw (ACR 17.4 ) permette agevoli e validi risultati anche scattando oltre i 5000 iso.
Topaz denoise AI fu il software in cui fu introdotta per la prima volta l'intelligenza artificiale. Annunciato il 19 aprile 2019, pur con vizi di gioventù (parti dell'immagine affetti da evidenti deformazioni e artefatti del dettaglio fine), permise con una modesta spesa di migliorare notevolmente la nitidezza di scatti ad alti ISO eliminando quasi completamente il disturbo della grana.

1/200 f/4.0, ISO 16000 (canon 1dxmkII e 17-40)
Il programma Topaz Denoise AI costava meno di 100 euro, e dopo averlo scaricato in prova, lo acquistai immediatamente dopo aver trasformato lo scatto qui sopra da un documento d'archivio in una foto pubblicabile: lo scatto, pur avendo una buona nitidezza, era affetto da un notevole disturbo in forma di grana che lo rendeva assolutamente inutilizzabile.
Nel 2021, circa due anni dopo, il nuovo software DXO Pure Raw superava in efficienza l'algoritmo utilizzato da Topaz, annullando la grana senza introdurre artefatti visibili: in conclusione, in soli due anni il mondo della fotografia digitale era cambiato per sempre: diventava possibile scattare ottime immagini in poca luce o con obiettivi bui. Di conseguenza è stato rivoluzionato l'ordine di importanza dell'attrezzatura necessaria ad ottenere buoni risultati fotografici: a questo punto diventava assai più importante il software e l'hardware per farlo girare rapidamente - cioè il computer e la scheda video: la caratteristica comune degli algoritmi con intelligenza artificiale è un drammatico rallentamento dei vecchi computer che non avevano memoria RAM e processore capaci di supportare adeguatamente i nuovi algoritmi di questi software.
Il fatto accaduto suscitò grande scompiglio: non mancarono fotografi che gridarono allo scandalo, maledicendo letteralmente i progressi software e invocando che l'innovazione tecnologica avesse stravolto il realismo e l'autenticità delle fotografie. In effetti Adobe ha introdotto anche strumenti per creare parti mancanti in modo "generativo". Finché si tratta di una parte di sfondo l'immagine originale non viene snaturata, ma l'algoritmo può generare oggetti non presenti nello scatto, stravolgendone l'autenticità. Di fatto però le immagini elaborate in AI rendevano obsoleti - o almeno non più necessari - teleobiettivi costosissimi e i risultati fotografici ottenuti con ottiche poco costose apparivano ora sovrapponibili a quanto ottenuto con obiettivi che costavano da cinque a dieci volte di più. Di conseguenza, in pochi anni, l'utilizzo è l'acquisto di queste ottiche fu drasticamente ridimensionato tra i fotoamatori di questo forum e di tutto il mondo.

1/4000 f/8, ISO 2500 (sony a1 e 400-800)
Quindi, riprendendo l'argomento degli strumenti AI, poco dopo la commercializzazione dei software Topaz e DXO, Adobe introdusse i propri strumenti, introducendo nel software ACR algoritmi efficientissimi nel modificare parti dell'immagine e finalmente, con la versione 17.2 per ridurre il rumore di luminanza senza perdita di dettaglio fine. Entrò in competizione con Topaz e DXO, anche se i 3 strumenti descritti possono essere validamente alternati o integrati l'uno con l'altro. In effetti
io opero proprio in questo modo. Tra l'altro, per ristabilire la propria primaria importanza, Adobe introdusse negli anni successivi un complesso e formidabile algoritmo per migliorare lo sfocato delle immagini ottenute con i vili zoomoni e facendo ottenere a chi li usava e utilizzava le ultime versioni di ACR, fotografie che sembravano - alla lettera - scattate con 600 f/4 o 400/2.8.... per intenderci, fotografie come questa:

1/2500 f/9.0, ISO 2500 (sony a1 200-600 e 1,4x).
Nel file originario - a causa dell'apertura f/9 - lo sfocato avanti e dietro al falco di palude era molto minore e il soggetto risaltava molto meno di come appare nella foto pubblicata qui sopra. Il software AI denominato "sfocatura come obiettivo " di ACR è l'ultimo dei menù a tendina che appaiono nella parte destra della schermata. La foto pubblicata qui sopra guadagna perciò un miglioramento dell'immagine che è del tutto accettabile e che non stravolge in alcun modo il file originario. In definitiva questo software elimina il difetto principale delle ottiche buie, che consiste proprio in un pessimo sfocato. Bisogna precisare che se si utilizzasse uno strumento senza intelligenza artificiale sarebbe necessario graduare lo sfocato nei diversi piani della foto: la parte più sfocata sono i piani più vicini all'obiettivo e quelli più lontani dal falco. Man mano che ci si avvicina al soggetto i piani devono essere sempre meno sfocati. È proprio questo che opera l'intelligenza artificiale.
Tutte queste innovazioni software si tradussero, man mano che venivano introdotte, nel crollo progressivo delle vendite dei costosissimi supertele luminosi. Essi furono sostituiti da vari telezoom i cui antesignani furono i 100-400, il sigma e il tamron 150-600, a cui si aggiunse il sony 200-600 e il canon 100-500.
Le reazioni dei due produttori storici di attrezzature fotografiche (Nikon e Canon) inizialmente restii al cambiamento dell'ultimo salto tecnologico digitale, fu l'adeguamento al tempo presente con la commercializzazione del nikon 180-600 e del canon 200-800, nitido e leggero, che ha migliorato grandemente la maneggevolezza di chi utilizzava supertele pesanti e costosi che per raggiungere gli 800 mm dovevano anche essere moltiplicati. Oggi la grandissima parte dei fotoamatori di questo forum utilizza uno di questi telezoom. Ricordo che questo sito conta centinaia di migliaia di fotografi iscritti e diversi milioni di immagini pubblicate.
Personalmente, dopo aver utilizzato per sei anni il 200-600 (l'ultimo anno con 1.4x), sto utilizzando con soddisfazione il 400-800 sony che come il telezoom canon fornisce buoni risultati anche con 1.4x, ovviamente in condizioni atmosferiche e di luce favorevoli. Posso confermare che il mio esemplare si comporta bene a 400 mm e che a 600 mm è superiore alla massima focale del 200-600.

1/3200 f/8.0, ISO 2000 (sony a1 e 400-800)
In conclusione, grazie ai software AI, è diventato possibile scattare immagini d'azione splendide a 5000 e più iso, rendendo obsolete, se non completamente inutili, attrezzature costosissime che si erano evolute per l'uso della pellicola che come è noto in diapositiva non poteva superare i 400 iso senza degradare in modo inaccettabile nitidezza e colori dell'immagine. Perciò è la fotografia digitale ad aver cambiato completamente lo stato delle cose, e soprattutto il sensore: con l'avvento della progettazione stacked, la modalità di rilevamento dell'immagine superò di getto i difetti di deformazione dei primi sensori fotografici e regalò ai fotografi d'azione lo stesso tempo di rilevazione degli otturatori utilizzati con le pellicole: 1/250 di secondo. Per non parlare dell'incredibile a9III che col suo sensore global shutter impressiona tutta l'immagine esattamente al tempo di scatto che arriva a 1/80.000 di secondo, potendo utilizzare il flash a piena potenza con ogni tempo di scatto.
Di conseguenza, nell'utilizzo del budget di cui si dispone, l'ordine di importanza nella spesa risulta essere questo: innanzitutto il computer che deve elaborare nel più breve tempo possibile le immagini con diversi passaggi in cui vengono utilizzati algoritmi AI. Poi, seconda per importanza, viene la fotocamera con sensore stacked o global shutter e ultimo viene il teleobiettivo, oggi ampiamente corretto via software e quindi meno costoso. Il mio computer utilizza un processore Intel® Core™ i7-13700, con 256 gigabite di RAM e scheda video da 12 giga. In questa configurazione posso sviluppare il file di 51 giga della a1 in poco tempo, con attese per ogni elaborazione AI che vanno da 6 a 30 secondi. Questo mi permette di utilizzare sensibilità che arrivano a 10.000 iso come in questa foto:

1/5000 f/8.0, iso 10000 (sony a1 e 400-800)
Che dire? Semplicemente che col tempo le cose cambiano. Completamente.
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| inviato il 30 Giugno 2025 ore 21:55
Ciao Claudio, molto interessante, una analisi puntuale di come si è evoluto questo settore, come sai sono all' inizio e sto cercando di imparare ad usare al meglio la mia attrezzatura (Sony A9 e zoom 200/600 sony) che comunque mi sta dando delle belle soddisfazioni, non escludo più avanti di valutare l' idea di prendere un software fra quelli che tu hai nominato per cercare di migliorare qualche scatto, intanto sto visitando tutte le zone vicine per mapparmi un territorio di "caccia" relativamente comodo da raggiungere e questa cosa unita alla ricerca delle "prede" mi fa passare delle bellissime giornate, grazie come sempre dei tuoi consigli, buoni scatti Dario. |
| inviato il 30 Giugno 2025 ore 22:43
Ciao Dario mi fanno piacere le tue osservazioni. La natura è l'opera d'arte più bella che ci sia. Sto "estivando" al parco nazionale d'Abruzzo è le mille sfumature di verde che vedo in giardino quando mi alzo sono impagabili. |
| inviato il 30 Giugno 2025 ore 22:52
l' evoluzione e' inevitabile - seguirla e' una scelta personale - come lo e' stato il passaggio dalla diapo al digitale, dal MF all'Af, dal tracciamento al riconoscimento - quello che però rende questo salto generazionale "diverso" e' l' inversione del cambiamento - prima dell'avvento dell Ai era la tecnologia che doveva rincorrere le sempre crescenti richieste di un' utenza sempre più esigente - ora sono gli utenti che rincorrono un'Ai sempre più evoluta - quello che risulta evidente e' la crescita esponenziale di scatti qualitativamente validi, proposti da un'utenza, che in passato avrebbe avuto poco spazio - personalmente ( e anacronisticamente ), mi sono fermato a Dpp4 in Canon e trattamento dei TIFF con il vetusto elements 10 e sto rimuginando un ritorno alle diapo - diciamo che, non dovendo mangiare con la fotografia, non cerco la migliore foto possibile come risultato finale, ma il mio migliorare l'uso dello strumento fotografico - ogniuno deve trovare il proprio confine tra fotografia e "un qualche cosa che va oltre" --- il confine tra le mie competenze e quelle di un "intervento artificiale" - il rinunciare ad uno scatto, o farlo comunque, tanto l'Ai lo sistema --- ad essere onesti, anche agli albori di PS, con un buon manico, una foto la potevi "costruire", ora con l'Ai e' tutto più veloce e alla portata di molti più utenti ....! - fortuna che gusto e creatività, possono ancora avere il loro spazio... |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 8:05
Grazie per le tue considerazioni. Io scatto esclusivamente foto d'azione. Prediligendo immagini statiche anche le reflex vanno più che bene. |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 10:40
Buongiorno Claudio, conosco da tempo e ho sempre apprezzato la Tua produzione - x molto tempo ho fatto principalmente foto naturalistica dalla macro/ close-up all' avifauna e anche lì il preferire una reflex ( usavo 1d3 e 1d4) ad ML e' soggettivo - spesso preferisco usare una basica Rp con il suo Af chirurgico piuttosto che la 1d4 se mi servono raffica, velocità di aggancio e intercettazione del soggetto a mirino - nella Tua discussione però si confronta ( come tu stesso hai specificato), la differenza tra usare ( o saper sfruttare) attrezzatura con elevato contenuto prestazionale, piuttosto che affidare il risultato a interventi dall' Ai con i Suoi software più evoluti - e non mi sto riferendo solo a quelli canonici di riduzione rumore - quello a cui voglio arrivare (e ne vediamo sempre più spesso gli esempi) e che risulta difficile stabilire dove si pone la linea di confine tra un prodotto frutto delle proprie competenze (PP compresa ovviamente) e quanto rivisto, ottimizzato e riproposto dall' Ai - in realtà bastano scatti da usare come "linee guida" da dare in pasto all' Ai x avere prodotti di qualità elevata - e in futuro sarà sempre più difficile notare le differenze - sino a ieri, gli scatti di un Claudio C e pochi altri, li riconoscevi quasi "al volo" ...domani temo non sarà più così |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 10:46
Ottime Claudio , come sempre ,le tue valutazioni , da esperto avifaunista quale sei ha voluto dare uno spunto di riflessione utile a molti di noi che praticano una disciplina così affascinante ma che può diventare anche molto dispendiosa o almeno poteva esserlo fino a pochi anni fa. Ad oggi le cose sono molto cambiate già col 200 600 l alternativa ai lunghi tele era reale ed effettivamente concreta. Con quest ultima ottica il 400 800 e la sua indiscutibile manovrabilità unita ad una qualità non discutibile la necessità di tele fissi come il 300 il 400 ed il 600 è praticamente azzerata o quasi , la tua maestria nel riprodurre sfondi da tele fissi lo dimostra , trasformi gli sfondi sfarlocchi dei vari zoomoti in capolavori che esaltano la figura centrale , la enfatizzano rendendo ogni soggetto presente visivamente . Personalmente da possessore di un 600 f4 mi chiedo a cosa ancora possa servire un ottica così impegnativa , ma anche per chi possiede il 300 che poi deve essere continuamente moltiplicato e giungere così ad una qualità pari se non inferiore al tuo 400 800 mi chiedo ugualmente perché affrontare spese così consistenti con risultati in generale inferiori dovuti anche alla non versatilità d un ottica fissa. Nonostante ciò le case come Nikon ma anche Sony e Canon hanno ultimamente investito in nuovi tele fissi addirittura Nikon con i moltiplicatori incorporati , non so penso sia dovuto più a una questione di prestigio per queste case storiche che per un effettivo successo nelle vendite. Questo potrebbe essere un ulteriore spunto di riflessione ; Come mai le case continuano a fare tele fissi nonostante ormai AI e Denoise possono validare gli zoomoti e addirittura renderli superiori nell utilizzo rispetto ai tele fissi d antan |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 11:40
Interessanti considerazioni, ma nessun software, ad ora, riesce a render bene lo sfocato di un buon fisso |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 11:51
Concordo Francesco sopratutto nella gradualità dei passaggi vedo ancora incertezza probabilmente ci arriveranno ma adesso non sono del tutto soddisfacenti |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 12:12
Condivido tutto , tranne che le conclusioni, là dove dici che queste novità rendono superati ed obsoleti i super teleobiettivi con grandi aperture di diaframma, certo per le esigenze del 99,9% dei fotoamatori è esattamente così, e solo per alcuni ambiti professionali le differenze contano veramente qualcosa, ma c'è poi la pletora dei perfezionisti ed amanti del super dettaglio, c'è ne sono alcuni a cui non importa cosa e come fotografi, importa solo della piumetta e della luce perfetta, e poi ci sono quelli che nella attrezzatura trovano lo status simbol che dimostra la loro capacità economica o la loro professionalità, ecco , per loro, non ci siamo ancora e non ci saremo sicuramente mai |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 12:25
Magari servirebbe anche un software per cambiare gli sfondi, che dici? Volatili belli, e sfondi decisamente molto meno. Lavorerei su questo, altro che AI. |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 13:29
Si vero Maurizio che per molti esporre un tele di rango rappresenta anche un punto d orgoglio , una condizione di auto ego riferito ma è altrettanto palese la loro inutilità ad oggi di fronte a questi cambiamenti così importanti nella gestione del file , che poi la cosa non apporti grandi soddisfazioni son completamente d accordo , guarda anche solo le migliorie nelle macchine col pre scatto , dove c era la soddisfazione personale d aver seguito con abilità un animale in volo ed esser riusciti ad estrarne almeno qualche file convincente ora c è un infallibile e spersonalizzato ricalcolo in macchina frutto d algoritmi e potenza del.processore |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 13:38
Chiaro che per ottenere un risultato a livello di un supertele fisso devi lavorare il file per più tempo e sapendolo fare. Ma gli scatti che faccio dal finestrino con un 800 mm lungo 34 cm non li farei con un 600 lungo 45 cm e largo 16 anziché 11 cm. Il progresso è anche miniaturizzazione. Per il genere di foto che faccio, io non torno indietro. |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 13:50
Condivido sul fronte della praticità e dell'avere oggi file inarrivabili un tempo. Però il vetro è il vetro e i software non sono ancora all'altezza di uguagliarlo. |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 14:15
...ma la questione e': siamo consapevoli che x un utilizzo da forum, tra non molto, i file di una Nikon P1000, dati in pasto all' Ai verranno nobilitati ai massimi livelli? ( e' solo questione di tempo ... quanti hanno provato a riesumare scatti inguardabili di 10 anni fa, x vederli risorti con i nuovi strumenti a disposizione?) - e con buona pace di manico, esperienza ecc, qualche scatto fatto ai Fenicotteri in ambiente controllato, potrà essere spacciato nel contesto di un'alba a Orbetello - l'etica e' un fattore soggettivo come la soddisfazione personale - e' più importante il risultato (il fine giustifica i mezzi ...cit.) o l'impegno e la competenza x ottenerlo ? - temo che anche in ambito naturalistico, si stia avvicinando pericolosamente, il momento in cui il confronto sarà, tra fotografi e smanettoni dell'Ai |
| inviato il 01 Luglio 2025 ore 14:43
Personalmente sono appassionato di natura e comportamento animale. Per me è importante lo scatto che mostra aspetti sconosciuti della vita naturale. La AI generativa può solo mistificare la realtà. Se qualcuno lo farà lo scopriremo e lo banneremo. La conoscenza della natura, anche attraverso la fotografia naturalistica, andrà avanti comunque, come la pittura è andata avanti dopo la scoperta della fotografia. Tornando alle attrezzature, sono molto soddisfatto del 400-800. La sua qualità d'immagine è simile se non migliore del 200-600 e lo zoom da 400 mm a 800 si modifica con un dito in una frazione di secondo. Ho sentito qualcuno che si lamentava di questo zoom in confronto al 300 2.8..... in una sessione ho utilizzato entrambi gli obiettivi, pubblicando con piacere gli scatti di entrambi. Questa è fatto col 400-800: www.juzaphoto.com/galleria.php?t=5085823&l=it&show=last#30711388 |