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Recensione Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport


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Recensione Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport, testo e foto by Juza. Pubblicato il 24 Aprile 2025; 94 risposte, 20494 visite.


Il Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport è il primo zoom supertele al mondo a coprire questa gamma di focali con luminosità F4: un'ottica incredibile che combina la versatilità di quattro supertele in un unico obiettivo, e il tutto in 4kg di peso e al prezzo di 7000 euro. Ho avuto occasione di provare questa eccezionale ottica alla presentazione in Giappone, e poi portarla con me durante un viaggio a Mauritius: vi racconto la mia esperienza!




Un supertele unico

Il Sigma 300-600 F4 copre tutta la gamma delle classiche focali supertele - 300, 400, 500 e 600mm - in un solo obiettivo, e con la stessa luminosità dei 500mm e 600mm fissi. Cosa ancora più eccezionale, riesce a farlo senza un'eccessiva penalizzazione di peso: con 4kg, è molto più leggero dei 600 F4 fissi di qualche anno fa (il Canon 600 F4 L IS USM, il primo supertele che ho avuto, pesava 5.4kg!). Rispetto ai 600 f/4 più moderni, che hanno portato enormi riduzioni di peso scendendo ad appena 3kg, comunque non sfigura tenendo conto che è uno zoom.

Se in passato la scelta del supertele era una decisione impegnativissima - parliamo di ottiche con prezzo nelle decine di migliaia di euro - ora poterne avere quattro (e in particolare il 500 F4 e 600 F4) in un'unica ottica è qualcosa di incredibile, ancora di più se pensiamo che il prezzo di 7000 euro è meno della metà rispetto a un singolo supertele Canon, Nikon o Sony. Il Sigma è il primo 300-600 F4 al mondo: Sigma è stato da sempre un marchio innovatore nel settore dei teleobiettivi, portando sul mercato ottiche uniche come il 300-800 f/5.6, il 50-500mm (e adesso il più recente 60-600mm), oppure l'enorme 200-500 f/2.8.



Sony A7r III, Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport a 600mm, 1/5000 f/4.0, ISO 3200, mano libera.

Il 300-600 F4 non è solo il primo, ma al momento anche l'unico: Canon e Nikon avevano in catalogo, nella gamma reflex, dei 200-400mm f/4 (che tra l'altro pesavano 3.6kg, quasi come questo Sigma pur avendo molta meno portata). Tra le ottiche moderne, Nikon e Sony non hanno nessuno zoom supertele luminoso, mentre Canon ha il Canon RF 100-300mm f/2.8 L IS USM al prezzo di 12000 euro e chiaramente con focali completamente diverse dal Sigma 300-600.

Dato che non esiste nessuno zoom comparabile, lo possiamo paragonare ai fissi? Di certo non come versatilità - un 300-600 è un altro mondo rispetto a un 600 F4 fisso - ma come portata ovviamente sono pari, così come luminosità e stacco tra i piani. I suoi concorrenti sono tre: Canon RF 600mm f/4 L IS USM (14000 euro), Nikon Z 600mm f/4 TC VR S (16000 euro) e Sony FE 600mm f/4 GM OSS (14000 euro).

Sono tutte ottiche di assoluta eccellenza, con molte caratteristiche simili allo zoom Sigma: hanno tutti dimensioni simili, attorno ai 17 x 45 centimetri, AF velocissimo, stabilizzazione e qualità costruttiva ai massimi livelli. Il Nikon è l'unico ad avere un moltiplicatore incorporato, che permette di trasformarlo all'istante in un 840mm f/5.6. Tutti hanno una messa a fuoco attorno ai 4 metri - solitamente gli zoom sono in grado di mettere a fuoco più da vicino rispetto ai fissi, ma purtroppo non è il caso del 300-600. Infine, in termini di peso il Sigma è attorno ai 4kg contro i 3kg dei concorrenti, ma il peso maggiore è giustificato dal vantaggio dello zoom (e sicuramente è molto meno che portarsi dietro 300, 400, 500 e 600mm!).



Sony A7r III, Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport a 600mm, 1/5000 f/8.0, ISO 800, mano libera.

Dove c'è una differenza immensa è nel prezzo: il Sigma 300-600 costa la metà rispetto ai tre 600 F4 fissi. Riuscire a proporre un'ottica del genere a 7000 euro è incredibile, al punto che anche chi utilizza Canon o Nikon potrebbe acquistare quest'ottica, magari abbinata a una Panasonic S1R II (3600 euro) e teleconverter, e avere un eccezionale kit da fotografia naturalistica a meno del solo 600 F4 degli altri marchi.

E i gli zoomoni supertele, come il popolarissimo Sony 200-600 f/5.6-6.3? Quest'ultimo, così come anche le ottime proposte di Sigma (150-600 f/5-6.3 e 60-600 f/4.5-6.3), offre una qualità d'immagine davvero sorprendente per il suo prezzo (attorno ai 1700 euro) ed è un'eccellente alternativa low-cost; tuttavia, sui supertele ogni stop fa una differenza notevole, e il 300-600 F4 ha un deciso vantaggio in termini di luminosità e stacco tra i piani. Inoltre, nessuno degli "zoommoni" dà buoni risultati con i moltiplicatori di focale, mentre il 300-600 F4 ha una qualità d'immagine paragonabile ai fissi che ne permetterebbe l'utilizzo anche con i teleconverter. Vediamo di approfondire proprio questo punto...



Sigma 300-600 Sony vs L-Mount

Sigma propone questo obiettivo con mount Sony FE oppure L-Mount. Le due versioni sono del tutto identiche, ma ci sono importantissime differenze nelle possibilità di utilizzo: mentre su L-Mount, essendo il mount nativo Sigma, non c'è nessuna limitazione, su Sony non si possono usare moltiplicatori di focale e la raffica è limitata a 15 FPS.



Sony A7r III, Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport a 597mm, 1/800 f/11.0, ISO 1600, mano libera.

Si tratta ovviamente di limitazioni imposte da Sony per rendere le ottiche di terze parti un po' meno concorrenziali, e tutto sommato migliori rispetto al blocco quasi completo imposto da Canon e Nikon, però hanno un impatto importante su un'ottica del genere.

Trattandosi di un obiettivo per animali e azione, verrà spesso utilizzato in ambiti dove si scatta a raffica: su Sony bisognerà rinunciare alla raffica 30 FPS della A1 o quella 120 FPS della A9 III; bisogna però dire che anche 15 FPS sono già una discreta raffica, e tutto sommato possono essere un compromesso accettabile.

Un grande vantaggio dei supertele super-professionali (600 F4, 400 2.8 e simili) è avere una nitidezza tale che la qualità d'immagine si mantiene buona o ottima anche con i moltiplicatori di focale, permettendo di avere con un'unico ottica un 600 f/4, 840mm f/5.6 e 1200mm f/8. Personalmente, negli anni in cui ho avuto il 600 f/4, ho scattato quasi sempre con moltiplicatore 1.4X: penso che l'80% delle mie foto col 600 siano con 1.4X, un restante 10% col 2X e il resto senza moltiplicatori... e questo perchè all'epoca l'AF col 2X lasciava molto a a desiderare; al giorno d'oggi su un'ottica come il 300-600 penso che utilizzerei il 2X per una buona metà delle foto.



Sony A7r III, Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport a 370mm, 1/6400 f/4.0, ISO 800, mano libera.

Con gli animali la focale non basta mai: ovviamente si possono portare a casa foto anche con tele non particolarmente spinti (a volte ho viaggiato col solo 300mm), ma più focale si ha a disposizione, maggiori saranno le foto che si portano a casa, riuscendo a riprendere tanti soggetti che altrimenti sarebbero scappati o avrebbero richiesto enorme fatica e lunghi appostamenti per essere avvicinati.

Non poter utilizzare i moltiplicatori sul 300-600 F4 è quindi un serio limite (in casa Sony), che ovviamente vuole spingere all'acquisto del 600 F4 nativo Sony. Mi chiedo perchè Sigma non abbia scelto la strada del teleconverter integrato per aggirare il limite - ma non è da escludere che Sony vieti questa soluzione, così come i teleconverter a sè stanti.




Chi utilizza Sony ed è interessato a quest'ottica, ma vorrebbe più focale, ha quindi due opzioni: la prima è abbinarlo a una fotocamera big megapixel, o ad una APS-C, in modo da poter sfruttare il crop in-camera come "moltiplicatore". Io ho scelto questa opzione, scattando con la Sony A6700 che "trasforma" l'ottica in un 450-900mm grazie al fattore di moltiplicazione 1.5X.



Sony A6700, Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport a 497mm, 1/640 f/4.0, ISO 1600, mano libera.

Altrimenti, come abbiamo già visto in precedenza è possibile acquistare un intero "kit L-Mount" (fotocamera big megapixel + teleconverter + 300-600) a un po' meno rispetto al 600 F4 nativo; questa opzione può aver senso se stavate già pensando di acquistare un secondo corpo, ma bisogna tener conto che le ottiche L-Mount sono poi più difficili da rivendere, se in un futuro decideste di venderlo.



Costruzione e funzionalità

Come tutti i supertele professionali, il Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport ha una qualità costruttiva ai massimi livelli: questa ottica è l'ammiraglia di tutta l'attuale gamma Sigma, l'obiettivo di fascia più alta proposto da questo marchio, e come ci si può aspettare offre il massimo possibile. Il corpo è in magnesio ed è totalmente tropicalizzato; il paraluce, enorme come su tutti i supertele, aiuta anche a proteggere la lente frontale. E' l'unico obiettivo in tutta l'attuale gamma Sigma ad avere colore bianco, con un look che ricorda i supertele Canon e Sony.

Abbiamo un'ampia ghiera zoom; la zoomata è interna, il che contribuisce alla robustezza e al bilanciamento dell'ottica. Davanti allo zoom troviamo una sottile ghiera per focus preset e quattro pulsanti personalizzabili (le funzionalità che si possono assegnare dipendono dalla fotocamera). La terza ghiera presente sull'obiettivo è per la messa a fuoco manuale, anche se solitamente quest'ottica verrà utilizzata in autofocus.



Sony A6700, Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport a 592mm, 1/2000 f/11.0, ISO 1600, mano libera.

Abbiamo poi una dotazione completa di selettori: il classico AF/MF, un limitatore di messa a fuoco (full, fino a 10 metri o 10 metri - infinito), il selettore per lo stabilizzatore (mode 2 per il panning, più l'opzione attivato o disattivato) e infine il selettore per le funzionalità personalizzate. Infine sul retro troviamo un portafiltri posteriore, per filtri formato 40.5mm.

Sul lato destro dell'obiettivo troviamo altri selettori, tra cui uno per il power focus; quest'ultimo non è compatibile con i corpi Sony e deve essere rigorosamente disabilitato (altrimenti manda in tilt l'autofocus).


L'ampio attacco per treppiede ha filettatura Arca-Swiss che consente di montare direttamente l'ottica sulla testa senza dover utilizzare piastra per treppiede; in alternativa per le teste non compatibili sono presenti i classici fori da 1/4" e 3/8". L'attacco per treppiede può anche essere tolto, ma lo sconsiglio: anche se pensate di scattare principalmente a mano libera, torna molto utile come maniglia per il trasporto.

Lo stabilizzatore ha un rating di 5.5 stop, anche se l'effettiva capacità di evitare il mosso varia ampiamente in base alla mano del fotografo. Personalmente l'ho trovato un po' meno efficace rispetto ad altri obiettivi Sigma che ho provato, anche se probabilmente questo è dovuto al peso dell'ottica che rende più difficoltoso l'utilizzo a mano libera, e quindi anche lo stabilizzatore deve faticare molto di più. L'autofocus, tramite motore lineare HLA (High-response Linear Actuator), è velocissimo e silenzioso.



Sony A6700, Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport a 395mm, 1/1000 f/7.1, ISO 200, mano libera.



Sony A6700, Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport a 395mm, 1/4000 f/5.0, ISO 200, mano libera.

L'obiettivo viene fornito non con una semplice custodia, ma addirittura con uno zaino, ovviamente di ottima qualità: il Sigma CASE LS-598SEL, su misura per quest'ottica e i suoi accessori, e con misure che rientrano nei limiti di bagaglio a mano della maggior parte delle compagnie aeree. Una scelta davvero comoda e intelligente, a differenza dei bauli rigidi con cui in passato venivano forniti i supertele: molto robusti e lussuosi, ma nella pratica quasi totalmente inutilizzabili.



Qualità d'immagine

Ho testato il Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport sul sensore da 42 megapixel della Sony A7r III, scattando alle focali principali (300mm, 400mm, 500mm e 600mm) e ai due diaframmi che considero più significativi su un'ottica del genere: f/4, importante quando si scatta in poca luce o quando si vuole creare il massimo stacco tra soggetto sfondo, e f/11, diaframma da usare dove serve un'estesa profondità di campo (es. passeriformi e altri uccelli di piccole dimensioni), dato che offre un'ottima combinazione tra profondità di campo e nitidezza (da f/16 in poi sui sensori big megapixel si comincia a notare la perdita dovuta alla diffrazione). Vediamo come sempre i ritagli al 100% dal file RAW; cominciamo dalla resa a 300mm.




La qualità d'immagine è perfetta già a tutta apertura, con una nitidezza impeccabile tanto al centro come negli angoli; chiudere il diaframma non porta miglioramenti, anzi c'è un leggerissimo calo di nitidezza dovuto alla diffrazione. La risoluzione è chiaramente superiore ai 42 megapixel della A7r III; penso che non avrebbe difficoltà anche su sensori da 60 megapixel o oltre.

Proseguiamo con la focale 400mm:




Anche a 400mm la qualità d'immagine è perfetta già a tutta apertura, con una risoluzione che supera quella del sensore (il che causa il leggero effetto moirè che si nota nei dettagli più fini).

Vediamo la focale 500mm:




Ancora una volta la qualità è perfetta da angolo ad angolo già a tutta apertura; l'unica differenza che si nota chiudendo il diaframma è una diminuzione della vignettatura (questo vale a tutte le focali).

Infine, vediamo la focale 600mm:




Anche alla focale più spinta la qualità si mantiene impeccabile, raggiungendo la massima nitidezza già a f/4. In conclusione, come ci si può aspettare da un supertele di questo livello la qualità d'immagine è veramente il massimo che si possa desiderare: perfezione a tutte le focali e diaframmi, un risultato ancora più notevole se si tiene conto che parliamo di uno zoom.



Confronto col Sigma 150-600 Sport

Avendo a disposizione anche il ben più economico Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S (1400 euro), mi ha incuriosito il confronto tra i due. Li ho testati fianco a fianco alla massima focale e al diaframma più luminoso offerto dal 150-600 (f/6.3); di seguito potete vedere un crop al 100% (dalla parte centrale, ma anche negli angoli il confronto è uguale, entrambi gli obiettivi hanno una resa molto uniforme tra centro e angoli).




L'economico 150-600 se la cava sorprendentemente bene: in termini di nitidezza, è molto vicino al 300-600, perlomeno su 42 megapixel; penso che su 60MP o oltre le differenze comincerebbero a diventare più visibili, e ovviamente con i moltiplicatori ancora di più.

Dove c'è una vistosa differenza è nel contrasto: il 300-600 F4 è ben più contrastato, mentre il 150-600 mostra un contrasto minore ed evidenti aloni attorno alle zone con forti differenze di tonalità. Nel complesso, come prevedibile il 300-600 F4 è il chiaro vincitore, ma anche il 150-600 per il suo prezzo ha una resa molto soddisfacente.

Vediamo anche il confronto in termini di separazione soggetto/sfondo e bokeh, partendo dalla differenza di separazione tra il diaframma f/4 e f/6.3:




Il 300-600 ha un ovvio e visibile vantaggio; non è una differenza dal giorno alla notte, ma è comunque percepibile.

Infine, ho confrontato il bokeh, cioè non la quantità di sfocatura ma la qualità, in questo caso testando entrambi gli obiettivi a f/6.3 in modo da confrontare la resa a parità di diaframma:




Il bokeh è molto simile, anche se a mio parere il 150-600 ha un bokeh leggermente migliore (più soffice e "cremoso"), forse anche grazie al minore contrasto. Sul campo però questa minima differenza sarà irrilevante.




Sul campo

Ho utilizzato l'obiettivo per caccia fotografica vagante, quindi senza capanno e scattando sempre a mano libera per cogliere le scene che mi si presentavano mentre esploravo spiagge, boscaglia e vari altri ambienti in giro per l'isola di Mauritius. Il peso - che con la macchina fotografica raggiunge quasi i cinque chili - certamente si fa sentire, ma comunque l'uso a mano libera non è proibitivo; semplicemente bisogna fare un po' più pause per riposare le braccia rispetto a quando si scatta con teleobiettivi meno impegnativi.


La minima distanza di messa a fuoco di 4.5 metri mi ha fatto perdere più di uno scatto, quando mi son trovato con soggetti particolarmenti piccoli: da questo punto di vista ho rimpianto alcuni zoom tele che ho provato nei viaggi precedenti, in particolare il Canon RF 100-500 con la sua incredibile distanza di messa a fuoco di appena 90 centimetri. Certamente da un supertele F4 non si può pretendere la stessa versatilità, ma penso che Sigma avrebbe potuto fare un po' meglio di questi 4.5 metri, che danno un modestissimo rapporto macro di 0.17X (in casa Sony, non aiutato anche dalla mancanza di teleconverter).

Un'altra cosa potenzialmente migliorabile è introdurre un "blocco zoom" o un selettore per rendere la zoomata più o meno fluida (come è presente sul Sigma 150-600); più di una volta mi è capitato di scattare a 580 o 590mm invece che a 600mm perchè avevo accidentalmente girato la ghiera di pochi millimetri, e potendo scegliere preferirei una ghiera zoom più dura, perlomeno quando ho in programma di scattare principalmente a 600mm.



Sony A6700, Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport a 600mm, 1/640 f/9.0, ISO 3200, mano libera.

In questo viaggio ho portato addirittura due supertele: sia il 300-600 F4 che il Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S. Penso che il confronto tra i due sul campo sia ancora più interessante di quello in studio: ai diaframmi chiusi (f/8, f/11) che spesso sono necessari quando si fotografano uccelli e altri animali di piccole dimensioni, la qualità d'immagine delle due ottiche è identica; penso che sarebbe impossibile dire con quale obiettivo è stata scattata la foto anche osservandola al massimo ingrandimento. Le differenze emergono solo scattando a tutta apertura (come abbiamo visto nei test il 300-600 ha un ovvio vantaggio nello stacco tra i piani, e migliore qualità d'immagine se si confronta la resa a f/4 col 150-600 a f/6.3). Il 150-600 ha invece un netto vantaggio in termini di minima distanza di messa a fuoco (2.8 metri vs 4.5) e capacità macro (0.34x vs 0.17x), il che in alcune situazioni lo rende una scelta migliore rispetto al 300-600.

Penso che il confronto tra i due si possa paragonare al confronto tra una Ferrari e un'ottima berlina: nel traffico cittadino, la prima non avrà vantaggi, e anzi la berlina darà maggiore comfort e minori consumi. La Ferrari sarà però la vincitrice in pista.

Lo stesso discorso vale per questi due supertele: il 300-600 F4 è il vincitore solo se si sfruttano davvero le sue peculiari caratteristiche (la qualità e luminosità a f/4, e la portata con i teleconverter su L-Mount); se invece non si usano moltiplicatori e si scatta a diaframmi chiusi, il Sigma 150-600mm f/5-6.3 DG DN OS S è una scelta eccezionale per il suo prezzo. Penso che il 300-600 F4 sarebbe un'ottica ideale per safari: in questo caso si fotograferanno principalmente animali di grossa taglia, scattando quasi sempre a f/4 e senza problemi legati al peso dell'ottica, dato che non bisognerà portarsela dietro a mano ma si scatterà comodamente dall'auto.



Sony A6700, Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport a 530mm, 1/4000 f/4.0, ISO 3200, mano libera. Unione di quattro scatti in sequenza (quello che vediamo è un singolo esemplare) per mostrare la dinamica del volo.

Nella mia esperienza a Mauritius, se avessi potuto penso che l'avrei abbinato stabilmente al moltiplicatore 2X, trasformandolo in un 600-1200mm f/8: l'eccezionale portata mi avrebbe permesso di fotografare i soggetti più sfuggenti, e il diaframma non sarebbe stato un problema, dato che in ogni caso ho lavorato quasi sempre a f/8 o f/11.



Conclusione

Il Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport è un supertele incredibile; l'unico al mondo che unisce la portata e la luminosità dei supertele fissi con la versatilità di uno zoom. La qualità d'immagine è al livello dei fissi, così come costruzione, AF e dotazione di funzionalità; il prezzo, 7000 euro, è incredibile così come le altre caratteristiche dell'ottica, ed è meno della metà rispetto ai concorrenti.

Il limite di non porter usare i moltiplicatori su Sony è però un serio problema che ne riduce molto l'appetibilità; si può solo parzialmente mitigare scattando con una APS-C o con una big megapixel (penso che la Sony A1 II, budget permettendo, sarebbe l'abbinata ideale). Su L-Mount, dove invece non ci sono limiti, è possibile utilizzare il 300-600 tanto per la luminosità come la portata, espandendone notevolmente le possibilità.

In conclusione, Sigma ha creato un'ottica eccezionale che, se usata nei contesti in cui se ne possono sfruttare appieno le caratteristiche, rappresenta il massimo che si possa desiderare in ambito naturalistico.

Il Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport è disponibile presso i rivenditori autorizzati Sigma Italia - Mtrading.

Un ringraziamento speciale a RCE Foto che mi ha fornito la Sony A6700 con cui ho scattato buona parte delle foto! Collaboro con RCE da ormai molti anni, e se cercate un posto dove acquistare o vendere usato fotografico, i negozi RCE sono il posto che fa per voi!



Sony A6700, Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport a 600mm, 1/1000 f/8.0, ISO 1600, mano libera.



Sony A6700, Sigma 300-600mm f/4 DG OS Sport a 600mm, 1/200 f/8.0, ISO 3200, mano libera.




Risposte e commenti


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avatarsupporter
inviato il 24 Aprile 2025 ore 7:26

Considerazioni condivisibili.

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2025 ore 8:30

“ il prezzo, 7000 euro, è incredibile” nel senso che è esagerato ? No perché come diceva il buon Bonolis son 14 milioni del vecchio conio

avataradmin
inviato il 24 Aprile 2025 ore 8:37

No, nel senso che è incredibilmente basso... va paragonato ai Canon, Nikon e Sony che costano sui 14000.

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2025 ore 8:45

Per chi fa naturalistica è davvero una splendida lente.. complimenti a Sigma e Juza per il test

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2025 ore 8:48

I ritagli di esempio sono ricavati dal Raw, in ACR?
Il parametro nitidezza è quello di default 40? O è più basso?
Grazie.

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2025 ore 8:59

tutto bene ma il test andava fatto su uno stacked con soggetti dinamici, non tutti statici, in queste ottiche l'AF è molto importante...

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2025 ore 9:05

Grazie della recensione, purtroppo nel bene e nel male sono state confermate le mie certezze e le mie preoccupazioni.

avatarjunior
inviato il 24 Aprile 2025 ore 9:19

Se ci fosse piena compatibilità con le grandi case sono convinto che sbancherebbe.
Avere la possibilità di zoomare un ottica con caratteristiche da tele fisso luminoso è un vantaggio incalcolabile, almeno per chi come me fotografa da appostamento.
Quanti scatti ho perso per le dimensioni del soggetto non compatibili con l'inquadratura del mio 500!

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2025 ore 9:31

Cioè Luca?

avatarjunior
inviato il 24 Aprile 2025 ore 9:41

Sono l'unico che quando vede 'ste bestie pensa "non so se avrei la forza fisica per gestirlo"?

avataradmin
inviato il 24 Aprile 2025 ore 10:10

I ritagli di esempio sono ricavati dal Raw, in ACR?


confermo, dal RAW convertito con ACR, ovviamente senza nessun ridimensionamento.

Il parametro nitidezza è quello di default 40? O è più basso?


io uso 30 come parametro di default.

avataradmin
inviato il 24 Aprile 2025 ore 10:11

tutto bene ma il test andava fatto su uno stacked con soggetti dinamici, non tutti statici, in queste ottiche l'AF è molto importante...


Non sono in volo ma non li definirei statici, si muovevano un bel po' e non è stato facile fotografarli ;-)

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2025 ore 10:39

io uso 30 come parametro di default.


Ok grazie.

avatarjunior
inviato il 24 Aprile 2025 ore 10:58

La forza fisica si, quella finanziaria no

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2025 ore 11:09

Juza, vorrei sapere di quanto hai alzato la saturazione durante la postproduzione





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