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Canon 65mm f/2.8 Macro MP-E 1x-5x



 
Il Canon 65mm MP-E è l'unico obiettivo macro attualmente in produzione che può raggiungere il rapporto 5:1 senza tubi di prolunga o altri accessori. Cinque a uno! E' un ingrandimento incredibile, e se lo montate su una reflex APS-C, avrete così tanto ingrandimento che potete riempire il fotogramma con gli occhi di una mosca! Avevo già utilizzato questo obiettivo in passato - e mi era piaciuto moltissimo - ma ora ho deciso di farne una recensione approfondita su 7D.  
 
Un grande ringraziamento al mio amico Sandro che mi ha prestato questo obiettivo!  
 
Come sempre, vi ricordo di dare un'occhiata all'articolo Recensire un obiettivo per una spiegazione dettagliata del mio metodo di recensione e per sfruttare al meglio i contenuti di questa pagina.
 
 

Caratteristiche tecniche (confrontato col Canon 180 Macro)


  Canon 65mm f/2.8 MP-E Canon 180mm f/3.5 Macro L USM
 Lunghezza focale 65 mm  180 mm
 Capacità macro da 1x a 5x (5:1) 1x (1:1)
 Diaframma massimo f/2.8 f/3.5
 Stabilizzazione No No
 Autofocus non disponibile (solo MF) Motore AF a ultrasuoni
 Minima distanza di fuoco 0.24 metri 0.48 metri
 Dimensioni 81 (D) x 98 (L) mm 83 (D) x 187 (L) mm
 Peso 740 g 1090 g
 Tropicalizzazione No No
 Prezzo 950 € (+ 500 o 700 € per il flash) 1300 €
 Produzione 1999- 1996-


 
 

Qualità costruttiva e messa a fuoco

Nonostante non sia etichettata come 'L', la qualità costruttiva non è niente di meno che professionale, è alla pari col Canon 180 Macro L e altri obiettivi pro. Il tipo che attacca le etichette "L" sugli obiettivi Canon dev'esser stato in vacanza quando è uscito l'MPE, perché questo obiettivo è un serie 'L'a tutti gli effetti, sia intermini di qualità d'immagine che di qualità costruttiva! L'MP-E è costruito in metallo; non è tropicalizzato (ma neanche il 180 Macro L lo è) e nel complesso dà un'impressione di solidita. Al rapporto di ingrandimento 1:1 sembra piccolo e innocente, ma quando mettete a fuoco a 5:1, l'obiettivo diventa enorme, addirittura un po' più lungo del Canon 180 Macro. L'allungamento è dovuto al fatto che incorpora una sorta di tubo di estensione, che permette di raggiungere ingrandimenti impressionanti.  
 
Ci son pochi obiettivi Canon che non hanno l'autofocus e l' MP-E è uno di questi. Nonostante venga chiamato 1x-5x, non è uno zoom, quando muovete l'ampia ghiera di gomma non state zoomando, state muovendo la messa a fuoco per aumentare l'ingrandimento. Non c'è stabilizzazione, ma in questo caso non è un problema, l'MP-E non è un obiettivo che si usa spesso a mano libera (a meno di non scattare col flash come luce principale).  
 
Un'altra particolarità dell'MP-E è che potete facilmente aumentare l'ingrandimento oltre 1:1, ma non potete ridurlo. In altre parole, è impossibile fare un ritratto o un paesaggio con il Canon 65mm MP-E, perché l'area massima che può inquadrare è 24x36mm (o 16x24mm se state usando una fotocamera APS-C). Quasi tutti i fotografi che hanno questo obiettivo hanno anche un più versatile 100 o 180mm, che può essere utilizzato anche per soggetti più grandi di 24x36 millimetri.  
 
In fronte all'obiettivo si possono montare facilmente flash anulari o altri tipi di flash: al massimo ingrandimento è quasi impossibile scattare una foto nitida senza flash. Canon ha due flash per la fotografia macro: il Canon MR-14EX TTL Macro Ring Lite Flash (500 €) e il Canon MT-24EX Macro Twin Lite Flash (700 €). Se comprate l'MP-E , vi consiglio vivamente di abbinarci uno di questi flash.


 
Dimensioni a confronto: a sinistra potete vedere il Canon 180mm Macro L vs Canon MP-E a 1:1, mentre a destra c'è il Canon 180mm vs MP-E a 5:1.
 


 
Elementi frontali a confronto: il 180mm (a sinstra) ha un ampio elemento frontale, mentre l'elemento frontale dell'MP-E è soprendentemente piccolo.
 

L'MP-E sul campo : impazzire con (l'assenza) di profondità di campo

L'MP-E è un obiettivo abbastanza difficile sul campo. Scordatevi i 24 cm della distanza di messa a fuoco: non corrisponde alla realtà nemmeno a 1:1, perché questa è la distanza dal piano di fuoco (sensore) al soggetto, mentre la distanza reale tra lente frontale e soggetto è circa 11cm. Aggiungete il flash anulare e vi troverete a circa 8-9 cm dal soggetto. Al massimo ingrandimento, la distanza reale è ridotta ulteriormente a circa 2-3 cm: a questo punto, se l'insetto che state cercando di fotografare non si è ancora mosso, probabilmente è perché gli è venuto un colpo ;-)  
 
Ma il vero problema non è la distanza, ma la profondità di campo, che è quasi inesistente. Al massimo ingrandimento bisogna lavorare a f/4 o f/5.6 per ottenere una buona nitidezza (f/8 ha già una diffrazione molto forte e f/11 o f/16 sono inutilizzabili)... come potete immaginare, la profondità di campo è veramente minima a questi diaframmi, quindi è impossibile avere tutto a fuoco. Bisogna fare una messa a fuoco selettiva sulle aree più importanti del soggetto; in alternativa potete provare a scattare varie foto e unirle con Photoshop o Helicon Focus per estendere la profondità di campo, ma non è facile e certe volte è impossibile. In alcuni casi, l'unico modo per portare a casa la foto è chiudere a f/8 o f/11 nonostante la diffrazione; il dettaglio peggiorerà molto, ma l'alternativa è avere una foto dove tutto è fuori fuoco ad eccezione di una minuscola percentuale del fotogramma.  
 
Lavorare con la luce naturale non è semplicissimo a 1:1 e 2:1, è difficile a 3:1 ed è quasi impossibile a 4:1 o 5:1, perché con questi ingrandimenti ogni minima vibrazione risulta in una foto mossa. Il più delle volte l'MP-E si utilizza col flash: il flash permette di eliminare sia il mosso causato dai vostri movimenti che quello dovuto ai movimenti del soggetto. Inoltre, un treppiede con testa a cremagliera (come la Manfrotto 410) e slitta di messa a fuoco sono un grande aiuto per mettere a fuoco e comporre la foto: l'MP-E è diverso dagli obiettivi tradizionali. Con l'MP-E, solitamente prima si ruota la ghiera di messa a fuoco per scegliere l'ingrandimento, e in seguito si mette a fuoco avvicinandosi o allontanandosi dal soggetto.
 
 

Qualità d'immagine

Ho testato l'obiettivo sulla mia Canon 7D (18 megapixel, APS-C). La fotocamera era montata su treppiede; ho usato autoscatto e sollevamento specchio. Le seguenti immagini sono ritagli al 100% da file RAW non elaborati. Solitamente includo il confronto con uno o più obiettivi simili, ma dato che non esiste nulla con caratteristiche paragonabili all'MPE, ho incentrato il test sulla qualità dell'obiettivo a diversi ingrandimenti e diaframmi.  
 
Ritagli a ingrandimento 1:1 (la foto di test misura 22.3 x 14.9 mm; ogni ritaglio 100% mostra un'area di 2.1 x 1.6 millimetri

 f/2.8 f/4
  


 f/5.6 f/8
  


 f/11 f/16
  

A 1:1, la qualità d'immagine è buona tra f/2.8 e f/8; f/11 è un po' soft ma certamente utilizzabile, mentre cercherei di evitare f/16.  
 
 
 
Ritagli a ingrandimento 2:1 (la foto di test misura 11.2 x 7.5 mm; ogni ritaglio 100% mostra un'area di 1.05 x 0.81 millimetri)

 f/2.8 f/4
  


 f/5.6 f/8
  


 f/11 f/16
  

A 2:1, la qualità d'immagine è ok a f/2.8, ma migliora chiaramente a f/4 e f/5.6. La nitidezza è buona fino a f/8, mentre f/11 per i miei standard è un po' soffice, e f/16 è praticamente inutilizzabile.  
 
 
 
Ritagli a ingrandimento 3:1 (la foto di test misura 7.4 x 4.9 mm; ogni ritaglio 100% mostra un'area di 0.70 x 0.54 millimetri)

 f/2.8 f/4
  


 f/5.6 f/8
  


 f/11 f/16
  

A 3:1, la qualità d'immagine è buona tra f/2.8 e f/5.6. Vi consiglio di utilizzare f/8 solo se vi serve veramente, ed eviterei f/11 o f/16.  
 
 
 
Ritagli a ingrandimento 4:1 (la foto di test misura 5.57 x 3.72 mm; ogni ritaglio 100% mostra un'area di 0.52 x 0.40 millimetri)

 f/2.8 f/4
  


 f/5.6 f/8
  


 f/11 f/16
  

A 4:1, la qualità d'immagine è buona a f/2.8 e f/4; vi consiglio di utilizzare f/5.6 solo se vi serve davvero, mentre cercherei di evitare f/8, f/11 e f/16.  
 
 
 
Ritagli a ingrandimento 5:1 (la foto di test misura 4.46 x 2.98 mm; ogni ritaglio 100% mostra un'area di 0.42 x 0.32 millimetri)

 f/2.8 f/4
  


 f/5.6 f/8
  


 f/11 f/16
  

A 5:1, il massimo ingrandimento, la qualità d'immagine è buona solo a f/2.8 e f/4. f/5.6 è al limite; f/8 o diaframmi più chiusi sono inutilizzabili.  
 
Questo test è stato fatto con la Canon 7D, che aggiunge il fattore 1.6x al già eccezionale ingrandimento del Canon MP-E. Se utilizzate una reflex fullframe, avrete meno ingrandimento, ma potrete chiudere di circa 1 stop in più senza perdere qualità. Per esempio, la qualità d'immagine dell'MP-E a 5:1 e f/4 sulla 7D è la stessa qualità del MPE a 5:1 e f/5.6 su 1DsIII. D'altra parte, con la 7D avete 1 stop di profondità di campo in più, quindi alla fine la qualità d'immagine è pressapoco la stessa.  
 
Come già detto, ricordatevi che a volte dovrete chiudere di più rispetto ai diaframmi che ho consigliato, altrimenti la profondità di campo sarà così ristretta che quasi tutto sarà fuori fuoco: a volte bisogna sacrificare il dettaglio per la profondità di campo.
 
 

Foto di esempio e commenti

Queste sono alcune foto di esempio scattate col Canon 65mm f/3.5 MP-E su Canon 7D. Potete scaricare sia la foto originale (JPEG convertito dal RAW senza alcuna elaborazione; minimo contrasto e saturazione, nessuno sharpening, nessuna correzione di AC, distorsione o vignettatura) o la versione elaborata. La foto originale è un buon modo per vedere la reale qualità d'immagine dell'obiettivo, mentre la foto elaborata permette di capire cosa si può ottenere dall'obiettivo con una buona elaborazione.

 Occhio a 3:1 - download: foto originale - foto elaborata Circuiti a 4:1- download: foto originale - foto elaborata
  


 Stami a 5:1 - download: foto originale - foto elaborata Ala a 5:1- download: foto originale - foto elaborata
  

La qualità d'immagine è buona, a patto di non chiudere troppo il diaframma. A 5:1 è difficile avere foto nitidissime al 100%, sopratutto su una reflex APS-C, ma nel complesso la qualità d'immagine è ok per un obiettivo così estremo. Direi che è il migliore macro 5:1 al mondo, ed è anche l'unico :-) Tutte queste foto di esempio sono scattate a f/5.6, che è il diaframma più piccolo che potete usare a ingrandimenti spinti senza avere una forte diffrazione.
 
 

Conclusioni

Il Canon MP-E è un obiettivo eccezionale; non c'è nulla da criticare. E' difficile da usare e la qualità dell'immagine è buona solo a diaframmi aperti, ma questi non son difetti dell'obiettivo - sono problemi inevitabili del lavorare a ingrandimenti elevati. Se avete una buona esperienza nella macro e volete un obiettivo che vada oltre l'1:1, vi consiglio vivamente il Canon MP-E! E' uno strumento meraviglioso e ha un prezzo ragionevole, anche se bisogna aggiungere qualche centinaio di euro per il flash.  
 
Se invece siete in cerca del vostro primo obiettivo macro, scordatevi l'MPE. Senza una buona esperienza con le macro è difficile ottenere buoni risultati con questo obiettivo... è come un'auto da Formula 1: se siete dei piloti potrete andare incredibilmente veloci, ma se siete abituati a guidare una Fiat Panda, tirerete dritto alla prima curva :-)
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