| inviato il 23 Maggio 2014 ore 16:26
Non serve la stampante 3d (che fra l'altro è una tecnologia ancora non adatta per pezzi con funzione strutturale, almeno in campo consumer), basta un tornio...
comunque uno stampo del genere non costa più di 8000 euro, prevedendo movimenti e tutta una serie di accorgimenti per farlo venire perfetto. Il costo dello stampaggio è insignificante. Secondo me, Canon potrebbe vendere il ricambio a qualche decina di euro e avrebbe già ammortizzato e guadagnato, viste le tirature |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 16:28
“ Quello della stampa 3D è un settore che si espanderà sicuramente, nello specifico però credo che il paraluce in oggetto sia in metallo (alluminio?) quindi non realizzabile 'in casa'. „
Ormai ci sono servizi di stampa 3D ai quali mandi il file (autocad) via internet, scegli il materiale con cui realizzare il pezzo (materiali plastici, ceramici o metallici) e te lo recapitano a casa.
Il vero problema è avere l'abilità e le conoscenze tecniche per realizzare il file cad che descrive il pezzo (che non è proprio una banalità...)  |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 16:35
Per quel che ho avuto modo di vedere, dato che i prodotti che disegno passano anche per il prototipo stampato 3d, particolari come filettature o baionette non sono ancora abbastanza precisi e robusti... |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 16:49
Il paraluce è fatto di carbonio non di plastica e poi loro giocano sul fatto che se lo vuoi c'è solo quello.
Se qualcuno volesse vendere un "supertele" senza paraluce di quanto dovrebbe abbassare il prezzo?
Se qualcuno volesse acquistare un "supertele" sprovvisto del suo paraluce di quanto dovrebbe abbassare il prezzo?
Adesso a queste domande abbiamo una risposta!
Comunque sono sempre costati cari,nel 1992 chiesi il costo del paraluce del canon 300 2,8 L USM ,allora in alluminio
non in carbonio come quelli odierni, perche mi si era ammaccato,mi chiesero 800mila lire!!!
Ovvio che rinunciai alla sostituzione. |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 16:53
Effettivamente sono fuori di testa, il mio paraluce in carbonio per il Nikon AF-S 300mm f2,8 G...l'ho pagato 425 euro!!!! |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 18:13
Moltissimi accessori, originali, sono inutilmente ed esageratamente costosi.
Glii 800€ per un paraluce (ma anche qualunque prezzo maggiore di 50€) sono follia: non necessita di progettazione complessa o complicata, non necessita di materiali particolari o tecniche produttive speciali... che cavolo di motvio ha per costare 800€??!? È un pezzo di plastica o alluminio a forma di cono, porca miseria!!
Cioè lo stesso prezzo di un corpo aps-c prosumer nuovo, o di una lente macro di ultima generazione, quasi il doppio di un 70-300 VR, poco meno di un 300 f/4, ecc ecc...
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| inviato il 23 Maggio 2014 ore 18:44
Un amico ha cambiato quello del 500 f4 nikon...700 euri...sai è in carbonio... |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 18:57
Se è fatto in carbonio ancora meglio, basta andare da chi fa kayak o carene per moto. O recuperare delle pezze e della bicomponente per chi ha manualità. L'unica parte delicata è l'attacco, che non so come avvenga su questo obiettivo in particolare
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| inviato il 25 Maggio 2014 ore 22:49
Ciao Guidoz.
Il mio discorso "ne vendono 2 all'anno" non riferiva al concetto di costo di produzione (che peraltro nella ricambistica è comprensibilmente e giustificatamente soverchiato dai costi di logistica) ma a quello di non-concorrenza e conseguente speculazione libera e selvaggia: nessuno si mette in mente di produrre componenti equivalenti aftermarket, la casa madre opera in regime di monopolio e tutto torna...
Il prezzo non è assolutamente giustificato, però è spiegabile...
Ci sono poi questioni di immagine e marketing: a mio avviso certe aziende "market maker" (e Canon lo è) si mettono scientemente fuori mercato con certi accessori o ricambi con volumi minimi, per affermare la loro superiorità tecnica, qualitativa e commerciale.
Il messaggio è: "siamo i migliori e se ci vuoi ci paghi" (ovviamente, per lanciarlo non si usano articoli da migliaia di pezzi venduti e milioni di fatturato...).
Altrimenti,come si spiegherebbe il fatto che alcune case (Nikon, mi pare) vendano le valigette rigide dei supertele come optional a prezzi dell'ordine di 1000 euro? Ma nemmeno Louis Vuitton o Gucci... |
| inviato il 25 Maggio 2014 ore 22:56
Ciao Verna
Spero che il "sai, è in carbonio" sia molto ironico...
Ho due altri interessi, la pesca e la bicicletta.
Con 700 Euri ti comperi
a) una roubaisienne da 13 metri con almeno due kit da 5 metri, e nemmeno di fascia minima
b) un telaio corsa in carbonio, con forcella monoscocca, anche questo di fascia non "entry level"
Con tutta la considerazione per il carbonio Nikon, in una canna da pesca (10-11 sezioni con innesti rettificati, sollecitazioni d'uso statiche e dinamiche, ecc.) o in un telaio bici (capirai di cosa parlo) c'e più tecnologia e competenza che in tutti i paraluce di tutte le marche di obiettivi messi insieme. |
| inviato il 25 Maggio 2014 ore 23:06
Secondo me chi pensa di riuscire a farselo in casa ha molta buona volontà ma è molto ottimista: il corpo dovrebbe essere semplice se non banale da realizzare, alla portata di qualsiasi carpenteria metallica, ma l'elemento di accoppiamento con l'attacco sul corpo obiettivo lo vedo duro...Ho un paio di paraluce Sigma di obiettivi da poco, le baionette potrebbero essere riprodotte tramite fresatura con un CdL , ma essendo l'interno di una superficie cilindrica mi sa che ci vorrebbe un 5 assi. Tempo che trovi il CdL e fai il programma, ti sei comprato l'obiettivo, non il paraluce...E' vero che stiamo parlando di plastica e quindi di oggetti facilmente stampabili, non so come sia l'accoppiamento nei supertele. Potrebbe essere a interferenza con qualche sistema di fissaggio tipo fascetta a vite o viti radiali, magari sarebbe semplice da realizzare...non so...Oppure potrebbero essere due elementi, un corpo in materiall pregiato e un elemento di accoppiamento stampato e poi saldato con colle o altro...nel qual caso le rogne rimarrebbero tutte!!. |
| inviato il 26 Maggio 2014 ore 1:50
“ Ciao Verna
Spero che il "sai, è in carbonio" sia molto ironico... „
 certo |
| inviato il 26 Maggio 2014 ore 3:42
Tubo della stufa! |
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