| inviato il 11 Settembre 2017 ore 21:34
1/non amo le fotocamere griffate: ho iniziato con YASHICA FX3 2000 (che purtroppo ho dato indietro quando presi la Canon).
2/daccordissimo che le idee possono essere espresse da digit come da pellicola, però.... l'occasione fa l'uomo ladro
3/se considerate troll chi propone una visione a 360° della nostra passione, guardando/analizzando in modo non passivo quello che ci viene propinato come nuovo (mentre invece é differente e pure semplificato), mi autosospendo immediatamente |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 21:37
P.S. le parole di GBG riportate da Max sono "sacre parole": corrispondono a dubbi reali in ogni ambito dell'attuale digital revolution. |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 22:10
Non bisogna confondere la fotografia digitale con la fotografia digitale di massa
Ai tempi della pellicola si vedevano meno boiate perchè ogni scatto costava ma soprattutto perchè non c'era il mezzo per condividerle. Garantisco che se ne facevano altrettante di cattive, in proporzione, io per primo. Scattavo molto, ogni tanto facevo delle selezioni spietate per liberare spazio e buttavo 3-400 dia per volta, che alla prima visione non mi erano sembrate male, l'equivalente di 200€ attuali. Mia moglie inorridiva quando vedeva quel cestino colmo.
Non considero GBG un grande artista universale, ma un fotografo professionista che non ha fatto altro nella vita, dunque vi ha potuto dedicare molto tempo, viaggi, etc, e pertanto ha fatto ottime foto. Ma non mi pare abbia inventato nulla. Considero molto superiore la buonanima di Roiter, lui sì grande innovatore. Ha portato nel reportage il colore, operazione niente affatto banale al tempo.
Essere Venezia è stato il libro fotografico più venduto di tutti i tempi, con ben 700.000 copie vendute in tutto il mondo, (un numero pazzesco, al costo di 40-50.000 lire, sono 30-35 miliardi di vecchie lire per un solo libro), quando la media dei più venduti, a livello mondiale, era intorno ad alcune migliaia |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 22:14
Io l'ho trovato su ebay ad un prezzo modestissimo, libro da avere assolutamente. La cosa curiosa è che molti editori l'avevano rifiutato perchè ritenevano che sarebbe stato un fallimento commerciale, a causa del formato scelto dall'autore.
Foto quasi tutte scattate con Leica R e Summicron 50mm. |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 22:19
C'è un uso a 360 gradi di tutte le ottiche Leitz classiche, anche perchè, detto da lui, siccome gliele passavano gratis, per contratto doveva usarle un po' tutte. Comunque faceva grande uso dei Summicron, pochissimo summilux, abbastanza elmarit, e poi un po' tutti gli altri, anche l'800mm f6.3 e i 400 e 560, ma su Laguna di Venezia, il volume successivo |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 22:33
Ho anche quello, stesso formato ma per me un pò meno bello.
In ogni modo nelle ultime pagine dei libri ci sono notizie relative all'attrezzatura utilizzata. |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 23:22
Usava molto il 21 superangulon che conobbi tramite i suoi libri. |
| inviato il 12 Settembre 2017 ore 10:01
Ottimo articolo. |
| inviato il 12 Settembre 2017 ore 10:45
la fotografia "analogica" non è mai scomparsa e va bene così ma del digitale non ne fa a meno neanche quella, per condividere files una stampa deve passare attraverso uno scanner che non è analogico, condividere foto stampate è molto difficile e limitato e limitante.
Il file ormai digitalizzato, proveniente da una stampa, può essere rielaborato come qualsiasi foto nativa "digitale".
In ogni caso nessuno vieta a nessuno di dotarsi di strumenti analogici o digitali, quello che conta è produrre buone immagini.
Una gara fra i due mezzi è completamente inutile e fuori luogo. |
| inviato il 12 Settembre 2017 ore 11:11
sono pienamente d'accordo con Peppe, ad oggi è ancora possibile per fortuna, sfruttare entrambe le tecnologie, quindi ad ognuno il suo e buona luce a tutti  |
| inviato il 12 Settembre 2017 ore 11:26
in parte non sono d'accordo con Peppe quando dice “ condividere foto stampate è molto difficile e limitato e limitante. „ . Io non trovo che sia limitante, anzi, al contrario trovo che (ri)apra nuove modalità di condivisione e di socializzazione molto più social di quanto avvenga oggi attraverso i social che di social hanno ben poco (scusate la ripetizione della parola).
Infatti trovo molto più bello guardare e commentare le foto insieme ("aaah ti ricordi quel posto"; "guarda qui che faccia che avevo"; "wow che posto, come hai fatto a fotografarlo in questa maniera?", ecc.) piuttosto che "condividerle a distanza" (mi sembra una contraddizione in termini).
Perché sia considerato difficile e limitante condividere foto stampate mi sfugge. |
| inviato il 12 Settembre 2017 ore 11:31
A proposito di stampe "popolari". Consideriamo che le nuove proposte di Fuji e Polaroid per le "macchinette"con stampa immediata sranno avendo molto successo. E' come se ci sia un ritorno drl bisogno di avere fisicamente la fotografia |
| inviato il 12 Settembre 2017 ore 11:35
Comunque vedo sempre più spesso post riguardanti la pellicola, chiedo all'amministratore del sito: perché non creare una specifica area nel sito nella quale si discute solo di questi temi? Credo che ormai i tempi siano maturi.
Lo so che nella sezione "Tecnica, composizione e altri temi" c'è una sezione, però mi pare che così sia un po' nascosta e non abbia la giusta visibilità e dignità.
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| inviato il 12 Settembre 2017 ore 11:37
Mi sembra LAPALISSIANO e NATURALE il forte bisogno di cose fisiche/solide in un mondo dominato dai cloud e dal virtual. Siamo persone, non avatar. |
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