| inviato il 11 Settembre 2017 ore 18:55
Il digitale non può sparire in quanto la semplicità di fruizione, creazione, archiviazione... insomma, la comodità che porta è innegabile e permette anche nuove strade di espressione prima difficili se non impossibili (che poi magari venga sfruttato male da molti o troppi è un altro paio di maniche).
Ciò non toglie che apprezzo il revival dell'analogico e mi ci sto tuffando dentro con gusto perchè "Two is megl che One" alla fin fine e non vedo il problema della convivenza dei mezzi... senza prese di posizioni talebane che rendono automaticamente un'argomentazione priva di forza. |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 18:56
Ringrazio di cuore Stefano per la segnalazione "cult". I love GBG!
Qualunque cosa sia per voi la Vera fotografia, quella che contrassegna in verde il retro di ogni stampa fotografica di Gianni Berengo Gardin, è garanzia della visione acuta e profonda, analogica e lontana da elaborate manipolazioni , con la quale documenta da oltre un cinquantennio fisionomia e trasformazioni d'Italia e del mondo in generale.
Una scelta precisa e ponderata per il grande fotografo, deciso a non assecondare l'avanzare dei tempi e della tecnologia, continuando a usare le mille sfumature del bianco e nero e le potenzialità analogiche di Leica, Contax, Nikon, Hasselblad, per documentare poetica e contraddizioni del quotidiano, del paesaggio o di un volto. |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 19:02
Puma, ma mica puoi mettere a confronto il grande berengo Gardin con noi fotografi di juza, tutti appassionati ma probsbilmente tutti mediocri. Ma dai! E poi con il tuo ragionamento non sarebbe nato il rock, non sarebbe nata la fotografia che alle origini non era nientaltro che simulazione della pittura.. |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 19:21
a mia nonna piacevano solo i film muti |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 19:45
@Peppe
Noto con piacere che i tuoi scatti sono molto "analogici" e quaindi ricerchi la realtà attraverso la finzione del digitale.
Poi però quando vedo robe del genere, inorridisco... www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1555969 |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 19:54
Non amo di certo le fotografie del genere che hai postato. Ma dire che l analogico e' realta' e il digitale finzione e' antistorico, senza senso e significa che non sai bene la storia della fotografia, sono decenni che si dibatte se la fotografia stessa sia rappresentazione della realta' o meno |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 19:59
Guardando bene il tutto... troll alert? |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 20:23
Puma su quella foto ti do ragione (ma viraggi strani, con i bagni aggiuntivi, li facevo anche con l'analogico, raramente ma si potevano fare)).
Per il resto che dire:
ho fatto i primi scatti con la pellicola a 20 anni, quasi mezzo secolo fa, e qualcosa mi porto dietro ovviamente ma continuo a pensare che e' improprio definire uno scatto "analogico" e insisto sul fine e sul mezzo.
Quello che cambia e' solo il mezzo ma il modo di costruire immagini , per ognuno di noi, resta lo stesso. Certo si nota se una foto e' stata fatta con pellicola o col sensore ma la sua essenza resta la stessa.
La caratterizzazione diversa e' come un vestito, la persona che c'e' dentro resta la stessa.
Certo se metti un vestito da festa quando il senso di una immagine e' drammatica o viceversa non va bene ma questo puo' accadere con ambedue i mezzi.
Aggiungo solo che pp ne faccio pochissima, quasi niente, trovo comodo fare i tagli, che uso molto, e poco poco altro, non sono bravo con Lightroom o simili. |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 20:49
“ Qualunque cosa sia per voi la Vera fotografia, quella che contrassegna in verde il retro di ogni stampa fotografica di Gianni Berengo Gardin, è garanzia della visione acuta e profonda, analogica e lontana da elaborate manipolazioni , con la quale documenta da oltre un cinquantennio fisionomia e trasformazioni d'Italia e del mondo in generale.
Una scelta precisa e ponderata per il grande fotografo, deciso a non assecondare l'avanzare dei tempi e della tecnologia, continuando a usare le mille sfumature del bianco e nero e le potenzialità analogiche di Leica, Contax, Nikon, Hasselblad, per documentare poetica e contraddizioni del quotidiano, del paesaggio o di un volto. „
Va beh anche anche piace molto la fotografia analogica ma non mi sembra il caso di farne una crociata.
Scianna sostiene l'opposto di Gardin e così moltissimi altri fotografi.
L'estremismo non porta mai a nulla di buono, tantomeno in questo caso.
Come detto prima le foto sono fatte di idee e di intuizioni. Sono storie da raccontare.
Ripeto : storie da raccontare: e le storie sono buone oppure no. Punto.
Leica, Contax, Nikon, Hasselblad non hanno nulla a che fare con la poetica. Questi sono solo miti creati ad arte.
Bresson sarebbe stato Bresson anche senza Leica.
vivian maier avrebbe scattato con altre macchine
E' la sensibilità umana quello che genera la poetica in una fotografia.
Senza quella puoi fare foto analogiche finchè ti pare, il risultato sarà : ZERO
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user120016 | inviato il 11 Settembre 2017 ore 20:57
Pur essendo un amante della pellicola, non mi sento di dire che la fotografia digitale sia finta. Purtroppo la verità è che il digitale ha reso disponibile la fotografia anche a gente molto scarsa che si cimenta a volte con presunzione in molti generi, con il motto del "tanto costa poco" (e le foto da smartphone sui social ne sono testimonianza). Ai tempi della pellicola, molti di questi si sarebbero tenuti alla larga dalla fotografia. Quindi direi che non è la fotografia digitale ad essere finta o artificiosa ma ahimè molti di quelli che ne fanno (cattivo) uso. Perché chi sa fotografare a pellicola tira fuori foto eccellenti anche con un sensore. Chi è incapace, lo rimane indipendentemente dallo strumento usato.
Detto questo, per mia forma mentis, il 99% delle mie foto è ancora a pellicola perché mi piace il rituale e la gestualità dell'analogico, il piacere di sviluppare e stampare i miei rullini e soprattutto i motivi affettivi che mi legano alla camera oscura. Ma non credo di poter fare statistica. Piuttosto, noto con molto piacere dalle riviste di settore, che l'analogico sta tornando prepotentemente, quanto meno nella produzione di pellicole. E non è poco. Sostituirà il digitale? credo proprio di no. Ruberà fette di mercato? Nemmeno... o comunque non è un mio problema visto che non vendo macchine fotografiche.
Alla fine, come ha scritto qualcuno, ognuno deve esprimersi con il mezzo che gli consente la maggior libertà di produzione. E buon gusto ed arte non sono digitali né analogici... |
user120016 | inviato il 11 Settembre 2017 ore 21:00
“ le foto sono fatte di idee e di intuizioni. Sono storie da raccontare.
Ripeto : storie da raccontare: e le storie sono buone oppure no. Punto. „
Concordo |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 21:02
Puma lo amo anche io, per quello l'ho citato.
Però non condivido la sua presa di posizione, accettabile solo se relazionata alla sua veneranda età. Tra l'altro da qualche parte ho sentito dire che sta usando una Leica Monochrom. |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 21:20
Io fotografo solo ed esclusivamente con pellicola, la fotografia numerica non mi attira proprio, tra l'altro anche io noto un grande ritorno della pellicola, basta vedere anche in questo forum, sempre più spesso compaiono post su un ritorno all'utilizzo della pellicola, non può che farmi piacere |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 21:28
La pellicola non è mai scomparsa. E' una nicchia ma in crescita. E' un fenomeno normale che dopo "l'entusiasmo" della nuova tecnologia quella superata riacquisti ad un certo punto respiro. Sta succedendo la stessa cosa anche nella musica. L'avvento del digitale ha schiacciato l'analogico vinile, questo però non è morto e anno dopo anno sta aumentando i fatturati. Penso proprio che questo non voglia dire che il vinile riconquisterà il mercato perso. Il cd scomparirà forse ma lasciando spazio alla cosiddetta musica liquida costituita da files che si scaricheranno come già succede ma di qualità maggiore. E' il normale avvicendamento delle tecnologie.
Il piacere anche manuale della pellicola, lo sviluppo, la stampa, ecc è impagabile rispetto al freddo digitale. Ma come si è già detto l'espressività, la creatività è libera anche dall'aspetto tecnico |
| inviato il 11 Settembre 2017 ore 21:30
Stefano la Monochrom GBG l'ha provata, ne parla bene, ma non la usa.
Ed il motivo per cui non usa la digitale l'ha raccontato in una recente intervista : lui vuole i negativi perché si conservano così come sono - e rimarrann utilizzabili - per sempre, mentre ha delle remore sul fatto che il digitale, in continua evoluzione, possa creare le condizioni per cui foto scattate oggi non saranno più recuperabili in futuro, magari tra 100 anni.
Parole sue. |
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